Sintesi, reazioni e utilizzi del sodio azide
Il sodio azide, conosciuto anche come azoturo di sodio, è un composto inorganico con la formula chimica NaN3, composto dall’ione Na+ e dall’ione N3-. Presenta diverse strutture limite di risonanza ed è un sale bianco derivato dall’acido idrazoico HN3, solubile in acqua e ammoniaca.
La sintesi del sodio azide può avvenire attraverso varie metodologie, come la reazione tra idrazina e n-butilnitrito in ambiente basico, il processo che coinvolge sodioammide e monossido di biazoto, oppure la reazione tra idrazina idrata, etilnitrito e metossido di sodio.
Il sodio azide è impiegato in diverse reazioni chimiche grazie alla presenza dell’ione N3-, che agisce come nucleofilo. Un esempio è la sostituzione nucleofila di un alogenuro alchilico con N3- per ottenere un azoturo alchilico RN3, che può poi essere ridotto tramite diversi agenti, come il litio alluminio idruro o mediante idrogenazione catalitica per formare un’ammina.
Quando è a contatto con acido nitrico, il sodio azide si trasforma in azoto e monossido di azoto secondo la reazione: 2 NaN3 + 2 HNO3 → 3 N2 + 2 NO + 2 NaOH.
Il sodio azide è noto per la sua stabilità a condizioni normali ma, riscaldato a circa 300°C, subisce una decomposizione con produzione di azoto. Questa reazione viene sfruttata per attivare gli airbag delle automobili, in quanto il gas emesso è non tossico.
Utilizzando due moli di sodio azide si ottengono tre moli di azoto gassoso, quantità sufficiente per gonfiare l’airbag e garantire la sicurezza all’interno dell’auto. Questo processo è cruciale per proteggere i guidatori e i passeggeri in caso di collisione.