Come funzionano gli scaldamani e la loro composizione
Gli scaldamani sono accessori pratici che forniscono calore in modo portatile durante le giornate fredde invernali. Sono particolarmente utili per le persone sensibili al freddo e sono disponibili in varie forme e colori a prezzi convenienti.
Tipologie di scaldamani
Esistono diversi tipi di scaldamani, ognuno con un meccanismo specifico, come quelli elettrici, a carbonella e quelli monouso a polvere di ferro. Al giorno d’oggi, il tipo più comune è il “ghiaccio caldo”.
Il “ghiaccio caldo” è costituito da materiale siliconico che contiene un liquido trasparente e una piastrina metallica. Quando si schiaccia la piastrina metallica, si attiva una reazione chimica esotermica che genera calore per circa 20 minuti. Dopo l’attivazione, la bustina forma cristalli simili al ghiaccio, da cui deriva il nome di “ghiaccio caldo”. Questo tipo di scaldamani può essere riutilizzato riscaldando la bustina in acqua bollente per alcuni minuti.
La composizione e il funzionamento
Il liquido contenuto negli scaldamani è una soluzione satura di acetato di sodio, la cui solubilità diminuisce al diminuire della temperatura, portando alla cristallizzazione dell’acetato di sodio e al rilascio di calore.
Questo fenomeno, comunemente usato per fini didattici in laboratori di chimica, può essere sfruttato per creare calore. Creando una soluzione soprassatura di acetato di sodio triidrato, riscaldandola e quindi raffreddandola, è possibile ottenere la cristallizzazione del composto, con conseguente emissione di energia sotto forma di calore.