Il Funzionamento del Solid Rocket Booster nello Space Shuttle
Durante la fase di decollo dello Space Shuttle, per fornire la spinta necessaria occorre un’enorme quantità di energia. Per garantire ciò, la navicella spaziale è equipaggiata con il Solid Rocket Booster, un razzo a propellente solido.
Indice Articolo
Composizione della Miscela di Propellente nello Space Shuttle
La miscela di propellente utilizzata nello Space Shuttle è composta da diverse sostanze, come il perclorato di ammonio come ossidante al 69.6% in massa, alluminio come carburante, ossido di ferro come catalizzatore allo 0.4% in massa, un legante polimerico al 12.04% in massa e un agente polimerizzante all’1.96% in peso.
Le reazioni di ossidoriduzione che avvengono sono:
– 2 (NH4)ClO4(s) + 2 Al(s) → Al2O3(s) + 2 HCl(g) + 2 NO(g) + 3 H2O(g)
– 6 (NH4)ClO4(s) + 10 Al(s) → 5 Al2O3(s) + 6 HCl(g) + 3 N2(g) + 9 H2O(g)
Funzionamento e Effetti delle Reazioni
L’ossido di alluminio, un solido bianco, viene disperso nei prodotti gassosi, creando la caratteristica scia bianca tipica dei lanci dello Shuttle. Inoltre, le reazioni comportano variazioni nel numero di ossidazione dell’alluminio, dell’azoto e del cloro.
Produzione di Energia
Le reazioni sono estremamente esotermiche, riscaldando il booster a propellente solido a circa 3200 °C. Questo porta all’espansione dei gas, generando la spinta necessaria per sollevare lo Shuttle. I booster a propellente solido producono circa il 71% dell’energia richiesta per il decollo, mentre la restante parte è fornita da un’altra reazione tra idrogeno e ossigeno:
2 H2 + O2 → 2 H2O
Ultima Fase del Decollo
Questa reazione è altrettanto esotermica, generando calore sufficiente per portare la temperatura a oltre 3300 °C. L’espansione del vapore acqueo fornisce ulteriore spinta verso l’alto, consentendo all’Space Shuttle di raggiungere lo spazio.
Queste complesse reazioni chimiche sono fondamentali per garantire il successo dei lanci spaziali e permettere alle missioni spaziali di compiere viaggi sicuri ed efficienti.