Acido Caffeico: Proprietà e Biosintesi
L’acido caffeico è un acido carbossilico appartenente alla classe dei composti organici noti come acidi idrossicinnamici, caratterizzati dalla presenza di un anello benzenico ossidrilato dell’acido cinnamico. Questo composto svolge un ruolo fondamentale nel meccanismo di difesa delle piante contro predatori, parassiti e infezioni, in quanto ha un effetto inibitorio sulla crescita di insetti, funghi e batteri, oltre a promuovere la protezione delle foglie dalle radiazioni UV.
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Proprietà dell’Acido Caffeico
L’acido caffeico è un solido di colore giallo che contiene un gruppo fenolico e un gruppo acrilico. Questo composto si trova nelle piante e rappresenta un intermedio nella biosintesi della lignina. Ha una scarsa solubilità in acqua e una costante di equilibrio Ka pari a 2.40 × 10-5. A causa della presenza di un doppio legame nella catena laterale, può presentarsi in due isomeri, cis e trans, anche se in natura prevale la forma trans, che è la più stabile. L’acido caffeico, con nome I.U.P.A.C. acido 3-(3,4-diidrossifenil)prop-2E-enoico, si trova naturalmente nella corteccia di Eucalyptus globulus, nei chicchi d’orzo Hordeck vulgare e nell’erba Dipsacus asperoides.
Biosintesi dell’Acido Caffeico
La biosintesi dell’acido caffeico nelle piante avviene attraverso la via endogena dello shikimato, che è responsabile della produzione di amminoacidi aromatici a partire dal glucosio. Questo processo inizia con l’acido shikimico e subisce tre reazioni enzimatiche: – Fosforilazione mediata dall’enzima shikimato-chinasi.
– Coniugazione di una molecola di fosfoenolpiruvato mediata dalla 5-enolpiruvilshikimate-3-fosfato sintasi.
– Trasformazione dell’acido corismico in acido prefenico tramite l’enzima corismato mutasi, precursori della fenilalanina.
La formazione di fenilalanina è mediata dal piridossal fosfato come coenzima nel processo di deaminazione, e dalla nicotinammide adenina dinucleotide come scambiatore di elettroni.
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Acido Caffeico: Caratteristiche, Estrazione e Utilizzi
Caratteristiche dell’Acido Caffeico
L’acido caffeico è un composto organico presente in diverse piante ed è un importante precursore nella biosintesi di molecole fenoliche. È ottenuto dall’acido cinnamico, tramite la cinnamato-4-idrossilasi, che lo converte in acido p-cumarico, il quale a sua volta viene trasformato in acido caffeico attraverso l’enzima 4-cumarato 3-idrossilasi. Estrazione dell’Acido Caffeico
Per ottenere l’acido caffeico, è possibile estrarlo dalle piante utilizzando solventi come il metanolo e l’acetato di etile ad alte temperature. Tuttavia, questa metodologia di estrazione ha un basso rendimento, motivo per il quale a livello industriale si preferisce produrlo sinteticamente. Reazioni e Sensibilità dell’Acido Caffeico
L’acido caffeico e i suoi analoghi sono suscettibili alla degradazione in ambienti acidi. In presenza di acidità, l’acido caffeico subisce un processo di ossidazione, trasformando i gruppi alcolici presenti nell’anello benzenico in gruppi chetonici, che danno origine a una forma di chinone. Fonti di Acido Caffeico
L’acido caffeico si trova comunemente nel caffè, ma è presente anche in varie verdure, frutta ed erbe aromatiche come cavolfiori, ravanelli, funghi, mele, fragole, pere, basilico, timo, rosmarino, salvia e origano. Solitamente si trova sotto forma di semplici derivati come ammidi, esteri e glicosidi, oppure in forme più complesse quali acido rosmarinico, acido litospermico e flavonoidi. Usi dell’Acido Caffeico
L’acido caffeico è noto per le sue proprietà antiossidanti e viene impiegato per prevenire lo stress ossidativo, proteggere il DNA dai radicali liberi, favorire la produzione di collagene e per le sue attività antimicrobiche e antinfiammatorie. In generale, l’acido caffeico svolge un ruolo significativo nella salute e nel benessere, offrendo numerosi benefici per l’organismo.