Anidride ftalica: sintesi, reazioni, usi

L’anidride ftalica, conosciuta anche come isobenzofuran-1,3-dione, è un solido incolore o bianco con un distintivo odore, e rappresenta una delle forme commerciali dell’acido ftalico. Scoperta nel 1871 da Adolf von Baeyer, l’anidride ftalica è ampiamente utilizzata in svariati settori, tra cui l’industria plastica, la sintesi di resine, i fungicidi agricoli e le ammine. Questa sostanza si dissolve facilmente in etanolo e solventi organici.

Sintesi dell’anidride ftalica

L’anidride ftalica viene sintetizzata attraverso l’ossidazione catalitica dell’o-xilene o del naftalene, utilizzando ossido di vanadio (V) come catalizzatore. Un’altra via per ottenere l’anidride ftalica è la disidratazione dell’acido ftalico a circa 180°C.

Reazioni

Una delle reazioni più significative dell’anidride ftalica è la produzione di ftalati, utilizzati come plastificanti nell’industria delle materie plastiche. Ad esempio, il dietilftalato può essere ottenuto dalla reazione con l’etanolo in presenza di acido solforico concentrato.

In conclusione, l’anidride ftalica svolge un ruolo cruciale in diverse applicazioni industriali, dalle materie plastiche alle resine, e le sue reazioni sono di fondamentale importanza per la produzione di sostanze come i ftalati.L’anidride ftalica è utilizzata per la sintesi della fenolftaleina
La reazione con due equivalenti di fenolo e acido solforico concentrato a caldo produce la fenolftaleina, un noto indicatore di pH. Questa sostanza reagisce con l’urea per formare la ftalimmide, da cui si ottiene l’acido antranilico, precursore dei coloranti azoici e della saccarina.

La sintesi di resine poliestere insature mediante esterificazione dell’anidride ftalica con glicole propilenico permette di ottenere materiali utilizzati in ambito edile, navale e nel settore dei trasporti, rinforzati con fibre di vetro.

Usi dell’anidride ftalica

L’anidride ftalica trova impiego in diversi settori:
– Nella produzione di coloranti, come la fenolftaleina, ottenuta dalla reazione con il fenolo.
– Come eccipiente in alcuni farmaci, dopo il trattamento con acetato di cellulosa.
– Come precursore degli ftalati impiegati come plastificanti, che conferiscono maggiore elasticità e modellabilità ai polimeri.

Gli ftalati, oltre ad essere utilizzati come plastificanti, trovano impiego nella preparazione di smalti per unghie, vernici, adesivi e come solventi in profumi e pesticidi.

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