Il Cloroprene: Caratteristiche e Sintesi
Il cloroprene, noto anche come 2-cloro-1,3-butadiene, è un composto organico sviluppato dalla DuPont negli anni ’30 per le ricerche sulle gomme sintetiche. Si presenta come un liquido volatile e incolore.
# Sintesi
In passato, il cloroprene veniva sintetizzato attraverso un processo che coinvolgeva l’acetilene in due fasi consecutive. Nella prima fase, l’acetilene subiva una dimerizzazione per ottenere il vinilacetilene, utilizzando una soluzione di cloruro di ammonio e cloruro di rame (I) a 80°C. Successivamente, nell’ulteriore stadio a 60°C, si aggiungeva dell’acido cloridrico per la formazione del cloroprene.
Un altro metodo prevede l’aggiunta di cloro gassoso all’1,3-butadiene a 250°C, generando una miscela di due isomeri. Tramite una reazione di isomerizzazione, si ottiene l’isomero desiderato, il 3,4-dicloro-1-butene. Successivamente, il trattamento con una base induce la deidroclorurazione, producendo il cloroprene.
Il processo di sintesi avviene in tre fasi: clorurazione, isomerizzazione e deidroclorurazione. Come sottoprodotto, si ottiene una miscela di cis- e trans-dicloro-2-butene.
Applicazioni del Cloroprene
Il cloroprene è comunemente utilizzato come monomero di partenza per la produzione del neoprene. Trova impiego nella fabbricazione di guarnizioni, guaine per cavi, tubi, prodotti resistenti alle intemperie come mute e tutori ortopedici. Grazie alle sue proprietà, il cloroprene è fondamentale in diversi settori industriali.