Effetti della luce sulla qualità degli alimenti: importanza e prevenzione
La fotodegradazione degli alimenti rappresenta un processo di trasformazione chimica derivante dall’interazione con la luce, in particolare con i fotoni di determinata lunghezza d’onda. Questo fenomeno fotochimico, spesso legato a reazioni di ossidazione, coinvolge pigmenti, vitamine, grassi e proteine, determinando variazioni di colore, odore e, in alcuni casi, perdita di valore nutrizionale.
La luce ultravioletta è il principale responsabile della fotodegradazione degli alimenti, mentre fattori come l’energia luminosa, la durata dell’esposizione, la temperatura e la presenza di ossigeno influenzano il processo. Gli additivi alimentari svolgono un ruolo cruciale nella prevenzione della fotodegradazione e vengono attentamente valutati per la loro capacità di proteggere gli alimenti dalla luce.
Le vitamine, in particolare la vitamina C, sono tra i componenti più sensibili alla fotodegradazione, soprattutto quando interagiscono con altri composti come i coloranti. Anche le vitamine A, B2, B6, B12 e B9 (acido folico) possono subire alterazioni sotto l’effetto della luce UV.
La luce può inoltre incidere sulla qualità degli alimenti accelerando processi di ossidazione nei grassi e negli oli, influenzando aromi come il citrale. Per limitare gli effetti della fotodegradazione, è essenziale considerare l’utilizzo di additivi protettivi e selezionare materiali di imballaggio idonei. Inoltre, l’impiego di confezioni non trasparenti costituisce una strategia efficace per ridurre l’esposizione della luce sugli alimenti e minimizzare i rischi di deterioramento.