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Interazione farmaco-recettore: affinità

La comprensione dell’interazione farmaco-recettore è fondamentale per capire gli effetti farmacologici e i possibili effetti indesiderati di un farmaco. Quando un farmaco si lega a un recettore, l’effetto che ne deriva dipende dal numero di recettori coinvolti nell’interazione.

Recettori e Leganti

Un recettore può essere costituito da diverse strutture biologiche, tra cui proteine, enzimi, lipidi e acidi nucleici, e rappresenta il bersaglio di un farmaco. L’efficacia di un farmaco dipende dalla sua capacità di legarsi al recettore e dalla forza di questo legame.

Interazioni e Legami

I ligandi, molecole che si legano ai recettori, possono interagire con essi tramite diversi meccanismi, come legami a idrogeno, forze di van der Waals, legami ionici, interazioni dipolo-dipolo e interazioni catione-π.

Legame a Idrogeno

Il legame a idrogeno si forma tra un donatore di idrogeno e un accettore di idrogeno, come gruppi -OH, -SH, -NHR, e atomi come N, O, F dotati di doppietti elettronici.

Interazione di Van der Waals

L’interazione di van der Waals avviene tra dipoli e richiede una distanza ottimale tra i poli opposti e quelli simili per attrarsi.

Interazioni Dipolo-Dipolo

Le molecole organiche con dipoli permanenti creano interazioni dipolo-dipolo con la polarizzazione di legami covalenti polari.

Legame Ionico

Il legame ionico puro è raro nei legami ligando-recettore, mentre i gruppi carichi come ammine, guanidine, carbossili e fosforili interagiscono tramite ponti salini.

Interazione Catione-π

Questa interazione avviene tra un gruppo carico positivamente e l’elettronegatività di un anello aromatico.

Equilibrio Farmaco-Recettore

Nell’equilibrio farmaco-recettore, il legame tra il farmaco e il recettore può influenzare l’attività cellulare e i processi fisiologici. L’interazione tra ligando e recettore è determinante per gli effetti terapeutici e indesiderati dei farmaci.

Ruolo dell’Affinità dei Farmaci con i Recettori

Le molecole che interagiscono con un recettore presentano un’importante caratteristica chiamata affinità, che indica la capacità di un ligando di legarsi al suo recettore. Questa affinità è rappresentata dalla costante di associazione (Ka), che è la misura dell’equilibrio tra la formazione del complesso farmaco-recettore e i componenti separati (R e X).

La formula che esprime la Ka è data da [RX]/[R][X]. Un valore elevato di Ka indica una maggiore formazione del complesso, favorendo l’efficacia del farmaco nei confronti del recettore. In alternativa, si utilizza il reciproco di Ka, chiamato costante di dissociazione Kd, definito come [R][X]/[RX]. La maggior parte dei farmaci possiede valori di Kd compresi tra 10^-6 e 10^-9.

Influencia dell’Affinità sulla Potenza del Farmaco

L’affinità tra un farmaco e un recettore è influenzata dalla presenza di altre molecole che possono diminuire l’affinità rallentando o impedendo l’interazione del ligando con il recettore. La Kd è legata alla variazione dell’energia libera di Gibbs associata alla formazione del complesso ligando/recettore, espresso dall’equazione: ΔGLR = 2.3 RT log Kd.

Un’energia di legame negativa indica che la formazione del complesso ligando/recettore è spontanea. In genere, maggiore è l’affinità tra il ligando e il recettore, maggiore è la potenza del farmaco. La potenza si riferisce alla concentrazione di farmaco necessaria per occupare il 50% dei siti di riconoscimento. Un farmaco più potente richiede dosi minori, aumentando la sicurezza nell’uso del farmaco.

Per ulteriori approfondimenti sull’energia libera associata alla formazione del complesso ligando/recettore, puoi consultare [chimica.today](https://chimica.today/chimica-fisica/l%e2%80%99energia-libera-di-gibbs/). Se vuoi sapere di più sull’energia di legame, ti consiglio di leggere l’articolo su [chimica.today](https://chimica.today/chimica-fisica/energia-di-legame/).

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