Il concetto di miscela racemica si riferisce a una combinazione equimolare di due enantiomeri che si presentano come una proporzione di 50% dell’enantiomero R e 50% dell’enantiomero S. Gli enantiomeri sono molecole chirali che possiedono proprietà ottiche, in grado di far ruotare il piano di polarizzazione della luce in direzioni opposte e in misura equivalente.
Louis Pasteur, nel 1847, con l’utilizzo di strumenti quali una pinzetta e un microscopio ottico, riuscì a separare cristalli singoli di sodio ammonio tartrato dall’acido tartarico, dimostrando la presenza di asimmetria e chiralità in queste molecole.
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Ruolo degli Enantiomeri
La formazione di una miscela racemica avviene quando due enantiomeri hanno effetti di rotazione opposti e uguali sulla luce polarizzata. Un esempio concreto si può osservare nell’analisi polarimetrica della miscela racemica di (R)-2-butonolo e (S)-2-butanolo, dove la rotazione della luce polarizzata non è osservabile a causa della compensazione delle rotazioni dei due enantiomeri. Formazione della Miscela Racemica
La formazione di una miscela racemica in una reazione dipende dal tipo di substrato, dai legami coinvolti e dal meccanismo reattivo. Ad esempio, l’addizione di un acido alogenidrico ad un alchene asimmetrico con l’uso di un perossido e un meccanismo radicalico può portare alla formazione di una miscela racemica. Un’altra situazione si presenta nella reazione di sostituzione di un alogenuro alchilico terziario con un carbonio chirale, che avviene tramite meccanismo SN1, portando alla formazione di un racemo a causa della natura achirale dell’intermedio carbocatione.
Eccesso Enantiomerico
L’eccesso enantiomerico si riferisce alla differenza in termini percentuali tra le molecole di ciascun enantiomero presenti nella miscela racemica. Questo valore può essere calcolato confrontando l’angolo di rotazione specifico di ciascun enantiomero con l’angolo di rotazione della miscela, fornendo indicazioni sulla composizione percentuale della miscela. Questi concetti sono di fondamentale importanza nell’ambito della chimica organica e nella comprensione della stereochimica delle molecole chirali. La capacità di manipolare la formazione di miscela racemica e di valutarne l’eccesso enantiomerico sono cruciali per molte applicazioni pratiche e teoriche in campo chimico.