La reazione di Blaise, così chiamata in onore del chimico Edmond Blaise, rappresenta un importante metodo in chimica organica in cui un nitrile RCN reagisce con un α-aloestere in presenza di zinco per produrre un β-chetoestere.
La storia delle reazioni in chimica organica
Indice Articolo
Negli ultimi 150 anni, i chimici organici hanno sviluppato numerose metodologie per formare legami C-C al fine di sintetizzare nuovi composti. Queste reazioni spesso prendono il nome dai loro scopritori, tra cui la reazione di Witting, la reazione di Diels-Alder e l’acilazione di Friedel-Crafts. Tra queste, la reazione di Blaise, pubblicata nel 1901, ha suscitato interesse per le sue potenziali applicazioni.
Applicazioni e meccanismo della reazione di Blaise
La reazione di Blaise presenta somiglianze con la reazione di Reformatsky, poiché coinvolge aldeidi e chetoni che reagiscono con α-bromoesteri in presenza di zinco per produrre β-idrossiesteri. Durante la reazione di Blaise, è necessario utilizzare un eccesso di α-bromoestere per evitare autocondensazioni indesiderate e aumentare la resa del prodotto. Inoltre, esteri alifatici ingombrati possono favorire una resa maggiore.
Evoluzione e attualità della reazione di Blaise
Nonostante in passato la reazione di Blaise abbia mostrato limiti legati alla bassa resa e alla formazione di reazioni collaterali, sviluppi recenti in chimica metallorganica hanno rinnovato l’interesse per questa reazione. I composti coinvolti, come i nitrili e gli α-bromoacetati, sono oggi facilmente reperibili e i β-chetoesteri prodotti sono versatili e possono essere impiegati in ulteriori trasformazioni chimiche.
La reazione di Blaise può interrompersi per ottenere esteri β-amminici e α,β-insaturi, che sono utili per la sintesi di eterocicli e β-amminoacidi.
Meccanismo della reazione di Blaise
Il meccanismo della reazione di Blaise prevede che inizialmente l’α-bromoacetato reagisca con lo zinco formando un enolato di zinco. Successivamente, l’enolato di zinco reagisce con il nitrile per dare uno zinco immino estere, che attraverso un’idrolisi acida porta alla formazione del β-chetoestere.