La riduzione di Birch: meccanismo e selettività
La riduzione di Birch è un processo chimico che consente la riduzione selettiva del benzene per produrre 1,4-cicloesadiene. Questa reazione può essere condotta tramite il meccanismo noto come riduzione di Birch, in cui il benzene è convertito in cicloesadiene. La riduzione di Birch è realizzata in ammoniaca, nella quale è stato disciolto sodio metallico, litio o potassio. Poiché l’ammoniaca commerciale spesso contiene impurità di ferro, è necessario distillarla prima di utilizzarla per la reazione. La reazione avviene a -33°C, la temperatura di ebollizione dell’ammoniaca, e può essere utilizzato anche etere etilico, tetraidrofurano o glicole etilenico come solventi per migliorare la solubilità dei composti organici a tale temperatura.
Meccanismo
Nel primo stadio del meccanismo di reazione, avviene il trasferimento di un elettrone in un orbitale π di antilegame del sistema aromatico, con l’ottenimento di un anione radicalico. Quest’ultimo è poi protonato dall’etanolo, dando origine a un radicale cicloesadienilico stabilizzato per risonanza. Tale radicale è poi trasformato in un anione cicloesadienilico a seguito dell’aggiunta di un elettrone. La protonazione di tale anione, ad opera dell’etanolo, porta alla formazione dell’1,4-cicloesadiene.
Regioselettività nella riduzione di Birch
La posizione della protonazione nel benzene sostituito dipende dal gruppo legato ad esso. I gruppi disattivanti come –COOH, -CONH2 orientano la riduzione in orto-para, mentre i gruppi attivanti come –R, -OR, -CHO orientano la riduzione in orto-meta.
La riduzione di Birch è un processo di grande importanza in chimica organica e la comprensione del suo meccanismo e della sua selettività è fondamentale per comprendere e controllare le reazioni di riduzione del benzene.