La Riduzione di Bouveault–Blanc rappresenta una reazione chimica in cui un estere viene trasformato in alcol primario mediante l’utilizzo di sodio metallico ed etanolo assoluto. Studiata da Louis Bouveault e Gustave Louis Blanc nel 1903, questa reazione si presenta come un’alternativa efficace alle classiche riduzioni degli esteri con litio alluminio idruro o reattivi di Grignard, offrendo un’alta resa produttiva.
Caratteristiche della Riduzione di Bouveault-Blanc
La reazione può essere condotta utilizzando una vasta gamma di esteri alifatici in condizioni di reazione blande, grazie al sodio metallico che agisce come agente riducente e all’etanolo che funge da donatore di protoni. L’assenza di un donatore di protoni porta alla formazione di aciloine, composti con un gruppo ossidrilico in posizione α rispetto al gruppo carbonilico. Inoltre, in condizioni specifiche, la riduzione di Bouveault-Blanc può anche comportare la riduzione di anelli aromatici. Meccanismo della Riduzione di Bouveault-Blanc
Nella prima fase della reazione, che richiede 4 atomi di sodio per la riduzione dell’estere, il sodio cede un elettrone al carbonio carbonilico, determinando la rottura del doppio legame carbonio-ossigeno e la formazione di un anione radicalico. Questo anione viene protonato dall’etanolo, generando un radicale idrossilato. Successivamente, il radicale idrossilato interagisce con il sodio per creare un anione emiacetalico, il quale, a sua volta, reagisce con l’etanolo producendo un chetone e un alcol primario. Il chetone formato reagisce nuovamente con il sodio metallico, dando origine a un altro anione radicalico che viene protonato dall’etanolo, producendo un nuovo radicale idrossilato. Quest’ultimo reagisce con il sodio per formare un altro anione emiacetalico, che, infine, reagisce con l’etanolo per produrre un altro alcol primario.