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Ritardanti di fiamma bromurati: classificazione, usi

I ritardanti di fiamma bromurati (BFR) sono sostanze chimiche prodotte artificialmente e utilizzate per ridurre la combustibilità di vari prodotti. Questi composti sono diventati popolari a seguito dell’aumento dell’utilizzo di materiali polimerici infiammabili. Tuttavia, è importante notare che i BFR possono agire anche come interferenti endocrini, interferendo con il sistema ormonale.

Utilizzi

I ritardanti di fiamma bromurati vengono comunemente impiegati come additivi in plastica, tessuti, elettronica e altri materiali. Questi additivi sono progettati per ridurre la suscettibilità al fuoco dei prodotti e agiscono durante le fasi iniziali di un incendio per prevenire, ritardare o limitare la propagazione delle fiamme.

Durante il riscaldamento del materiale trattato con ritardanti di fiamma, essi possono avere un effetto sia fisico che chimico. L’effetto fisico coinvolge la formazione di uno strato protettivo che impedisce all’ossigeno di raggiungere il materiale infiammabile. Mentre l’effetto chimico può comportare la decomposizione termica per allontanare gas infiammabili o prevenire la formazione di radicali liberi durante la combustione.

Classificazione

I ritardanti di fiamma bromurati possono essere suddivisi in cinque categorie principali:

– Eteri bifenilici polibromurati (PBDE)
– Esabromociclododecano (HBCDD)
– Tetrabromobisfenolo A (TBBPA)
– Bifenili polibromurati (PBB)
– Altri composti bromurati

Gli eteri bifenilici polibromurati sono ottenuti per bromurazione catalitica di eteri bifenilici e sono utilizzati principalmente nelle schiume poliuretaniche, resine epossidiche, resine fenoliche e poliesteri.

L’esabromociclododecano è prodotto tramite bromurazione del ciclododecano ed è impiegato soprattutto nelle schiume e nel polistirene espanso, comunemente usati come materiali isolanti termici.

Queste sostanze sono caratterizzate da bassa solubilità in acqua e tendono ad accumularsi nell’ambiente, rendendo importante la gestione responsabile dei rifiuti contenenti BFR.

Approfondimento sui Ritardanti di Fiamma Bromurati

Il

tetrabromobisfenolo A

, risultante dalla reazione del [bisfenolo A](https://chimica.today/chimica-organica/bisfenolo-a/) con il bromo, è ampiamente impiegato in diverse applicazioni industriali. Tra queste, troviamo le resine epossidiche per circuiti stampati elettronici, i [policarbonati](https://chimica.today/chimica-organica/policarbonati), le resine fenoliche e le resine poliestere insature. Trova impiego anche come additivo per polimeri quali l’acrilonitrile-butadiene-[stirene](https://chimica.today/chimica-organica/stirene), il polibutilentereftalato e il [polietilentereftalato](https://chimica.today/chimica-organica/polietilentereftalato).

I

bifenili polibromurati

, come ad esempio quello rappresentato in figura, sono una famiglia di composti costituiti da bifenili sostituiti. Queste sostanze, caratterizzate da una bassa tensione di vapore e scarsa solubilità in acqua ma solubili in benzene e [toluene](https://chimica.today/chimica-organica/toluene), trovano impiego in una varietà di prodotti di consumo come monitor di computer, televisori, tessuti e schiume plastiche.

Tuttavia, i ritardanti di fiamma bromurati possono diffondersi nell’ambiente con il rischio di accumulo e potenziali effetti nocivi sulla salute umana e sull’ambiente. Per questo motivo, l’uso di tali sostanze è soggetto a severe restrizioni, soprattutto per alcune categorie di prodotti.

In conclusione, la corretta gestione e regolamentazione dei ritardanti di fiamma bromurati sono fondamentali per garantire la sicurezza degli individui e la protezione dell’ambiente.

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