Introduzione al Fotocromismo: Fenomeno e Applicazioni
Il fotocromismo è una sorprendente proprietà di alcune specie chimiche, che gli permette di trasformarsi in modo reversibile in seguito all’assorbimento di radiazioni elettromagnetiche. Questo fenomeno comporta una transizione tra due forme distinte, note come A e B, che possiedono spettri di assorbimento differenti. Tale cambiamento può influenzare diverse proprietà fisiche e chimiche, come l’indice di rifrazione, la costante dielettrica, il potenziale di riduzione e la struttura geometrica.
Indice Articolo
# Storia del Fotocromismo
La scoperta del fotocromismo risale alla fine del XIX secolo, grazie al chimico tedesco [Willy Marckwald](https://en.wikipedia.org/wiki/Willy_Marckwald). Studiò la capacità di alcune sostanze di cambiare colore sotto l’influenza della luce ultravioletta. Il termine fotocromismo, tuttavia, fu coniato solo nel 1950 dal chimico israeliano [Yehudah Hirshberg](https://www.encyclopedia.com/religion/encyclopedias-almanacs-transcripts-and-maps/hirshberg-yehudah).
# Tipologie di Sistemi Fotocromatici
I sistemi fotocromatici possono essere suddivisi in due categorie principali, basate sulla stabilità termica delle specie generate: i sistemi fotochimicamente reversibili (P) e quelli termicamente reversibili (T).
1.
Sistemi Fotochimicamente Reversibili (P)
: In questi sistemi, il colore cambia in risposta a una luce di specifica lunghezza d’onda e rimane tale fino all’esposizione a una luce di diversa lunghezza d’onda.2.
Sistemi Termicamente Reversibili (T)
: In questa categoria, il cambiamento di colore avviene solo durante l’esposizione alla luce, ritornando alla forma originale una volta rimossa la luce.# Fotocromismo nei Composti Inorganici
I composti di ossido di tungsteno (WOx) sono attualmente oggetto di studi per le loro promettenti proprietà fotocromatiche. Questi materiali trovano potenziali applicazioni in dispositivi ottici, sensori di gas, fotocatalizzatori e display a schermo piatto. Altri composti inorganici con proprietà simili includono il triossido di molibdeno e vari ossidi di vanadio, noti per la loro capacità di cambiare colore in risposta a specifiche lunghezze d’onda di luce, offrendo utilità in ambiti ottici ed elettrici.
# Fotocromismo nei Composti Organici
Numerosi composti organici sono riconosciuti per la loro capacità di cambiare colore in risposta all’irradiazione luminosa, tornando allo stato originale in assenza di luce. Questo fenomeno è di grande interesse nel campo della fotochimica, in particolare per i composti appartenenti alla classe degli spiropirani.
Composti come spiropirani, spiroossazine e derivati del benzopirano mostrano notevoli proprietà fotocromatiche. Anche gli azocomposti e i diarileteni, notevoli per la loro fotoisomerizzazione cis-trans, sono oggetto di estesa ricerca nel fotocromismo.
Approfondimenti
Scopri di più sui [materiali fotocromatici inorganici](#fotocromismo-nei-composti-inorganici) e [organici](#fotocromismo-nei-composti-organici) per capire meglio le loro applicazioni e le dinamiche di funzionamento. Per ulteriori informazioni sulla storia delle scoperte scientifiche, visita la nostra sezione dedicata agli scienziati pionieri come [Willy Marckwald](https://en.wikipedia.org/wiki/Willy_Marckwald).
Per ulteriori dettagli sui composti fotocromatici, esplora le nostre [risorse sui sistemi fotochimicamente reversibili](#sistemi-fotocromatici) e [termicamente reversibili](#sistemi-fotocromatici).
Potrebbe interessarti anche: [Effetto della luce sugli ossidi di tungsteno](#fotocromismo-nei-composti-inorganici).
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