In via Oslavia a Roma si trova Casa Balla, un laboratorio di sperimentazione artistica che riflette l’opera del pittore e scultore Giacomo Balla, esponente di spicco del Futurismo. Questa dimora non è solo un’abitazione ma un vero e proprio progetto artistico, con soffitti, pavimenti, porte e mobili completamente decorati. Nel corso di 30 anni, Balla ha trasformato il suo appartamento in un’opera d’arte unica.
Trasformazione dell’abitazione
Nel 1929, la famiglia Balla si trasferisce al quarto piano di un palazzo comune in via Oslavia 39B, nel quartiere Della Vittoria di Roma. Oltre all’artista, risiedevano qui la moglie Elisa Marcucci e le due figlie, Luce ed Elica, entrambe pittrici. L’appartamento, inizialmente un luogo normale, si arricchisce rapidamente di vivide pitture murali, utensili auto-costruiti e una varietà di oggetti colorati, tra cui quadri, sculture e piatti decorati.
Un simbolo del Futurismo
Casa Balla divenne un salotto intellettuale per molte personalità del mondo dell’arte e della cultura, incarnando le idee del “Manifesto sulla Ricostruzione futurista dell’universo”, firmato dallo stesso Balla nel 1915. L’artista visse in questa dimora fino alla sua morte nel 1958, trasformandola in un simbolo del movimento futurista.
Riapertura al pubblico
La Casa sarà visitabile a partire dal 22 settembre 2025, dopo un lungo processo di recupero avviato negli scorsi anni. Chiusa negli anni ’90 dopo la scomparsa delle signorine Balla, è stata dichiarata di interesse culturale dal Ministero della Cultura. La dimora ha riaperto temporaneamente al pubblico tra il 2021 e il 2023 grazie all’intervento del Museo MAXXI di Roma e garantirà una riapertura permanente nei prossimi mesi. La proprietà è stata acquisita dallo Stato Italiano per una cifra compresa tra 6 e 7 milioni di euro.