I terremoti causati dal bradisismo nei Campi Flegrei hanno suscitato preoccupazione tra la popolazione e a livello pubblico e amministrativo. In questo contesto, un’intensa attività di monitoraggio ha fornito un importante insieme di informazioni tecniche, utili per identificare possibili fenomeni eruttivi, sebbene finora non vi siano evidenze condivise dalla comunità scientifica. Tuttavia, la recente stabilità nell’attività sismica ha portato a un attenuarsi dell’attenzione sulle criticità esistenti, nonostante le vulnerabilità strutturali degli edifici nel territorio. In questo scenario, l’interesse delle amministrazioni locali ha portato a sviluppare studi scientifici che quantificano il rischio sismico e identificano gli effetti di future attività bradisismiche. Sarà utile analizzare come intervenire per ridurre il rischio sismico nella zona.
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Mappa dei terremoti nel Campi Flegrei durante gli eventi sismici del periodo 2022–2024. Fonte: Iervolino et al. 2024
La situazione bradisismica nei Campi Flegrei a oggi, numeri alla mano
L’attività sismica nei Campi Flegrei costituisce uno degli aspetti della crisi bradisismica, caratterizzata da periodi di sollevamento del suolo e terremoti di lieve intensità. Questi movimenti possono essere correlati alla pressione generata da magma e gas in profondità, che causano il sollevamento del suolo e scosse sismiche. Negli ultimi periodi, l’attuale crisi bradisismica ha evidenziato un aumento dei movimenti di sollevamento, con velocità di circa 2 cm al mese nel 2024 e circa 9000 terremoti registrati, molti dei quali concentrati nel 2022, con picchi di 1000 eventi al mese. Le immagini fornite rappresentano una panoramica della frequenza e dell’intensità degli eventi sismici recenti.
Linea temporale della recente sequenza sismica e relativa intensità in termini di Magnitudo. Fonte: Iervolino et al. 2024
Studi interdisciplinari recenti hanno quantificato le caratteristiche sismiche dell’attività bradisismica utilizzando metodologie avanzate e un database aggiornato. Questi studi, pubblicati su riviste scientifiche internazionali, sono significativi per l’innovativa quantificazione del rischio, considerando gli eventi registrati in una delle aree più monitorate a livello mondiale.
I numeri afferenti al costruito esistente dei Campi Flegrei
Analisi recenti indicano che nell’area, abitano circa 85.000 persone e si trovano circa 15.000 edifici soggetti a significativi movimenti bradisismici. È importante considerare che i Campi Flegrei si trovano nelle vicinanze di Napoli, la terza città italiana per popolazione. Il patrimonio edilizio di Pozzuoli, il centro più grande della zona, presenta quasi il 90% di edifici in muratura e calcestruzzo armato, mentre meno del 10% è stato costruito dopo gli anni 2000. Questa situazione solleva preoccupazioni in merito alla sicurezza strutturale rispetto agli attuali standard antisismici, adottati solo negli ultimi decenni. Pertanto, è fondamentale quantificare il rischio sismico indiretto nell’area e valutare i potenziali benefici di strategie di mitigazione.
I risultati degli studi scientifici sui Campi Flegrei
Utilizzando analisi all’avanguardia, gli studi recenti esaminano i potenziali effetti delle scosse legate all’attività bradisismica, riportando valori di Magnitudo Momento associati a eventi sismici nella caldera, con una stima che oscilla tra 4.4 e 5.1, benché il valore massimo sia considerato improbabile. È stato anche valutato che le magnitudo previste generalmente non comporterebbero sollecitazioni problematiche per le opere rispettanti le normative attuali. Questo suggerisce una bassa probabilità di superamento dei valori progettuali delle azioni sismiche per le nuove costruzioni in caso di eventi provenienti dalla caldera.
Inoltre, poiché vi è la possibilità che i terremoti si manifestino al di fuori della caldera in caso di eventi più forti, le probabilità di riscontrare magnitudo superiori a 5 sono state calcolate con tecniche probabilistiche avanzate. I risultati indicano che tali probabilità variano nel tempo e sono correlate all’attività sismica a breve termine.
La proiezione sulle costruzioni esistenti
Sebbene la previsione che i terremoti all’interno della caldera non dovrebbero compromettere le strutture conformi alle attuali normative sia rassicurante, risulta evidente che tale analisi non rispecchia la realtà del patrimonio edilizio esistente. La maggior parte degli edifici è progettata secondo criteri sismici obsoleti, risultando quindi meno sicuri rispetto agli standard moderni. Le proiezioni indicano che le Magnitudo Momento stimate potrebbero provocare danni, specialmente nelle aree epicentrali. La ricerca mostra che interventi di adeguamento agli standard normativi attuali ridurrebbero il rischio di mortalità per gli edifici in cemento armato oltre il 70%.