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Cos’è, perché si chiama così e quali effetti ha

Il miele dell’Himalaya, noto per le sue caratteristiche uniche e il metodo di raccolta estremamente pericoloso, è oggetto di crescente interesse in tutto il mondo. Questo miele, di colore rossiccio, viene estratto da una specie di ape gigante, l’Apis laboriosa, e ha la peculiarità di provocare allucinogeni se consumato anche in piccole quantità. Malgrado la sua tossicità e i rischi associati alla raccolta, è ricercato da molti, sebbene sia vietato in alcune nazioni.

Cos’è il miele “pazzo” dell’Himalaya

Il miele “pazzo” dell’Himalaya è uno dei mieli più costosi al mondo, a causa sia della sua laboriosa raccolta sia dei suoi effetti particolari. Viene principalmente prodotto nella regione del Mar Nero in Turchia, dove è conosciuto come deli bal, e proviene anche dalle montagne del Nepal, dove viene raccolto dalle tribù Gurung. Questo miele è noto per il suo alto contenuto di Grayanotossina, una neurotossina presente nei fiori di rododendro, di cui le api giganti si nutrono. Le ripercussioni sull’uomo possono essere gravi, con sintomi che variano dall’avvelenamento a effetti allucinogeni.

Gli effetti del miele pazzo dell’Himalaya

Le Grayanotossine, presenti in questo miele, agiscono sui canali ionici del sodio, alterando i normali processi neuronali e muscolari. I sintomi possono comparire da mezz’ora a quattro ore dopo l’assunzione e includono brachicardia, ipotensione, nausea e vertigini, tra gli altri. Anche se raramente può essere fatale, l’avvelenamento da Grayanotossina è una condizione che richiede trattamento. La sua utilizzazione è common nella medicina tradizionale tra le comunità che lo raccolgono.

Come si raccoglie il miele dell’Himalaya

La raccolta del miele dell’Himalaya è un’attività estremamente pericolosa, svolta da raccoglitori esperti, spesso scelti attraverso significati simbolici. Questi professionisti si arrampicano su dirupi, utilizzando scale di corda per raggiungere i nidi delle api situati a oltre 2500 metri di altitudine. L’operazione richiede grande attenzione e preparazione: i raccoglitori utilizzano anche un bouquet di erbe bruciate per disorientare le api, ma le punture sono comuni. La raccolta è un compito gravoso e rischioso, e in alcuni paesi, come la Corea del Sud, è stata vietata per tutelare la salute pubblica. In Nepal e Turchia, tuttavia, la produzione e il commercio sono ancora attivi, rendendo questo miele un prodotto esclusivo e costoso, con un prezzo che può superare i 60 euro per 50 grammi.

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