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Dalla “birra” di Lavet alla porta di Duchamp

Nella storia dell’arte del Novecento si sono verificati diversi episodi in cui opere d’arte sono state scambiate per oggetti comuni, portate a casa o addirittura buttate, ritenute spazzatura. Questi eventi hanno interessato anche importanti musei e manifestazioni artistiche.

Incidenti alla Biennale di Venezia e in Germania

Durante la Biennale di Venezia del 1968, era esposta una celebre “porta” di Marcel Duchamp, che si apriva e chiudeva contemporaneamente. Un imbianchino, scorgendo la superficie scrostata, decise di verniciare l’opera, alterandone il significato. Un caso simile accadde negli anni ’80 al Museo di Leverkusen, in Germania, dove il personale di pulizia pulì accidentalmente una vasca da bagno “sporca” del noto artista Joseph Beuys.

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Installazioni scambiate per immondizia

Nel 2001, un’installazione di Damien Hirst, esposta alla Eyestorm Gallery di Londra, venne scartata perché scambiata per immondizia; essa era composta da bottiglie di birra, tazzine da caffè e posaceneri pieni. Nel 2004, una parte dell’opera di Gustav Metzger, esposta alla Tate Britain, finì nel cestino a causa del suo aspetto, essendo un sacco nero collocato vicino al resto dell’opera. Anche in Italia si sono verificati episodi simili: nel 2014, un’addetta delle pulizie buttò due opere durante una rassegna di arte contemporanea a Bari, confondendole con cartacce di giornale.

Confusioni nei musei contemporanei

L’anno seguente, al Museion di Bolzano, una grande installazione del duo Goldschmied e Chiari intitolata Dove andiamo a ballare questa sera? venne smontata dal personale delle pulizie, scambiata per avanzi di una festa. L’opera, composta da mozziconi di sigaretta, bottiglie di champagne vuote e coriandoli, fu ricostruita successivamente. Inoltre, nel 2022, un episodio coinvolse una donna di 72 anni che, vedendo una giacca da lavoro appesa al Museo Picasso di Parigi, la portò a casa, pensando fosse stata dimenticata. In realtà, si trattava di un’opera dell’artista Oriol Vilanova esposta nella mostra Picasso à l’image.

Nel 2024, un’altra opera si unì alla lista delle vittime della confusione: l’opera di Alexandre Lavet All the good times we spent together, che consisteva in due piccole “lattine di birra” realisticamente dipinte, venne scambiata per spazzatura e scartata da un membro dello staff al museo LAM nei Paesi Bassi. Episodi di questo genere evidenziano una persistente confusione tra arte e rifiuto.

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