In questi giorni, si stanno diffondendo notizie riguardanti un presunto «anticipo» dell’ora legale. Tuttavia, non ci sarà alcun cambiamento rispetto alle scadenze abituali. Come di consueto, l’ora legale in Italia sarà introdotta alle 2:00 dell’ultima domenica di marzo, nel 2025 prevista per il 30 marzo. Questo sistema è in vigore dal 1981 e non presenta variazioni rispetto agli anni precedenti.
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Data del cambio dell’ora legale nel 2025
Il cambio dell’ora legale avverrà, quindi, il 30 marzo 2025, quando le lancette verranno spostate avanti di un’ora, passando dalle 2:00 alle 3:00. Sebbene nel 2025 il passaggio all’ora legale avvenga un giorno prima rispetto al 2024, non si registrerà un anticipo, poiché il cambio segue il calendario tradizionale. Negli ultimi anni, l’ora legale è stata introdotta prima di questa data, come nel 2023, quando il cambio è avvenuto il 26 marzo, e negli anni precedenti. A livello europeo, tutti i Paesi dell’Unione sono tenuti a spostare le lancette di un’ora l’ultima domenica di marzo alle 0:00 UTC, che corrisponde alle 2:00 in Italia.
Situazione dell’ora legale negli Stati Uniti
Riguardo ai recenti articoli che parlano di una «ora legale anticipata», la situazione è simile anche negli Stati Uniti. Nel 2025, come dal 2007, gli Stati Uniti modificheranno il proprio orario nella seconda domenica di marzo, il 9 marzo. Anche in questo caso, l’ora legale sarà introdotta un giorno prima rispetto all’anno scorso, ma senza alcun anticipo rispetto all’orario stabilito. La transizione all’ora solare avverrà in Italia l’ultima domenica di ottobre, mentre negli Stati Uniti si svolgerà la prima domenica di novembre.
Discussioni sull’abolizione dell’ora legale
Ultimamente si è parlato anche dell’abolizione dell’ora legale, ma nessuna decisione ufficiale è stata presa dai competenti organi italiani. Discussions sul tema sono iniziate nel 2018, quando il Parlamento Europeo ha proposto di evaluare l’alternanza fra ora legale e ora solare. Nel 2019, è emersa l’intenzione di abolire il cambio stagionale, ma la direttiva è rimasta sospesa a causa della pandemia di COVID-19 e della mancanza di un consenso su un sistema di orario fisso nazionale.