#GoreTexShock: Quel "tessuto magico" che ti tiene asciutto ma potrebbe affogare il pianeta! Scopri come il Gore-Tex, inventato da un padre e un figlio, è il re dell’impermeabile con miliardi di pori microscopici, usato ovunque da giacche sportive a protesi mediche. Ma attenzione, nasconde sostanze tossiche che fanno impazzire gli ambientalisti! #PFASPericolo #ScienzaSporca #OutdoorRevolution
Preparatevi a un’esplosione di fatti controversi sul Gore-Tex, quel materiale che fa sentire tutti come supereroi delle intemperie, ma con un retrogusto chimico che puzza di scandalo. Derivato dal politetrafluoroetilene (PTFE), meglio noto come Teflon, questo tessuto è stato creato da Wilbert L. Gore e suo figlio Robert W., trasformando una roba da padelle antiaderenti in un impermeabile epico. "destando preoccupazioni per la salute umana e l’ecosistema come sottolineato da un articolo pubblicato su Environmental Health Perspectives", e chissenefrega se è un po’ esagerato, perché stiamo parlando di un materiale che blocca l’acqua come un muro ma lascia passare il sudore come se non ci fosse un domani.
Le caratteristiche di questo tessuto da urlo includono una impermeabilità feroce e una traspirabilità che ti fa sudare di meno, grazie a 1,3 miliardi di pori per centimetro quadrato – ognuno 20.000 volte più piccolo di una goccia d’acqua, ma 770 volte più grande di una molecola di vapore. Roba che lo rende non solo waterproof, ma un passo avanti, tipo un’armatura high-tech per chi va in montagna o fa sport estremo. Lo usano per abbigliamento tecnico, protesi mediche (perché è biocompatibile, che figata!), sacche per cornamuse (sì, avete letto bene, musica e aria umida!), e persino nel restauro d’arte per umidificare robe antiche senza rovinare tutto. Insomma, è ovunque, ma con un ghigno sornione.
Ora, la storia sporca: il PTFE è nato nel 1938 da geni di DuPont, usato dappertutto dalle padelle spaziali, ma nel 1969 i Gore l’hanno stirato a freddo per creare questa rete di micropori da 10 membrane ultra-dense. Un’invenzione geniale, certo, ma che ha generato un mostro ecologico. Perché? Beh, è pieno di PFAS, quelle sostanze "per- e polifluoroalchiliche" che non se vanno mai via, accumulandosi ovunque e terrorizzando la salute umana e l’ambiente. L’azienda Gore ha provato a rimediare dal 2017, promettendo di eliminare alcune schifezze e lanciando una nuova versione con polietilene espanso, ma andiamo, chi ci crede davvero? È come dire "facciamo pace con la natura" mentre continui a inquinare – un classico trucchetto aziendale. Dunque, mentre il Gore-Tex resta il re indiscusso, occhio a non trasformarvi in vittime di questa r"evoluzione" tossica.