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I poliglotti più famosi della storia, da Cleopatra a Federico II di Svevia.

La poliglossia, ovvero la capacità di parlare più lingue oltre alla lingua madre, rappresenta una ricca espressione delle potenzialità intellettuali umane. Spesso utilizzato per descrivere chi è in grado di comunicare in più di tre lingue, il termine poliglotta deriva dal greco, unendo poly- (molti) e glṓtta (lingua). Throughout history, many individuals have distinguished themselves with their multilingual abilities, applying these skills in politica, scienza, arte e diplomazia. Questo articolo intende esplorare le vite e i contributi di alcuni tra i più noti poliglotti della storia, notando l’impatto della loro conoscenza linguistica sulla società.

Cleopatra VII (69-30 a.C.): la regina poliglotta

Cleopatra VII, l’ultima regina dell’Egitto tolemaico, era rinomata non solo per il suo carisma e intelligenza, ma anche per la sua competenza in lingue. Parlava almeno nove lingue, tra cui egiziano antico, greco, aramaico, ebraico e persiano. Un elemento distintivo nella sua formazione fu l’apprendimento dell’egiziano antico, che le permise di comunicare direttamente con i sudditi. Questa capacità le conferì un’immagine di sovrana illuminata e le facilitò negoziati diplomatici senza l’ausilio di interpreti, una rarità nella sua epoca. Cleopatra utilizzava le sue abilità linguistiche per tessere alleanze e trattati politici significativi, come quelli con Giulio Cesare e Marco Antonio, assicurando la gestione di un impero multietnico in un periodo di conflitti geopolitici.

Federico II di Svevia (1194-1250): l’imperatore delle lingue

Federico II di Svevia, che ricoprì il ruolo di imperatore del Sacro Romano Impero e re di Sicilia, si segnalò per la sua dimensione poliglotta e per il suo mecenatismo culturale. Era fluente in almeno sei lingue, tra cui latino, siciliano, tedesco, greco, arabo e francese. Questo repertorio linguistico rifletteva la diversità culturale dei suoi territori. Alla sua corte a Palermo, Federico promosse la traduzione di testi scientifici e filosofici dall’arabo al latino, contribuendo significativamente al progresso culturale nell’Europa medievale. La sua corte divenne un centro vitale di scambio culturale, dove studiosi di diverse nazionalità collaboravano proficuamente e diffondevano conoscenze in vari ambiti.

Federico II di Svevia

John Milton (1608-1674): il poeta poliglotta

John Milton, noto per la sua opera “Paradiso Perduto“, dominava un ampio bacino linguistico, parlando fluentemente almeno otto lingue, tra cui latino, greco, italiano, francese, spagnolo ed ebraico. Questa padronanza conferiva alla sua scrittura una profondità e una complessità notevoli, grazie all’accesso ai testi originali. Milton impiegò le sue abilità linguistiche anche per motivi politici, servendo come segretario per gli affari esteri durante il governo di Oliver Cromwell, dove tradusse e redasse documenti diplomatici, influenzando le relazioni internazionali del XVII secolo. La sua opera non solo è ben radicata nella tradizione linguistica, ma ha anche avuto un impatto duraturo sulla cultura europea.

John Milton

Giuseppe Mezzofanti (1774-1849): il maestro delle lingue

Giuseppe Mezzofanti, cardinale e linguista italiano, è considerato uno dei più grandi poliglotti di tutti i tempi. Nato a Bologna, mostrò fin da giovane una straordinaria capacità per l’apprendimento di lingue straniere. Si ritiene che parlasse fluentemente almeno 39 lingue, disponendo di conoscenze in altre 50. Tra queste vi erano greco, latino, arabo, cinese e russo. La sua abilità nel sostenere conversazioni complesse con viaggiatori e ambasciatori, spesso dopo brevi periodi di esposizione a nuove lingue, lo rese un meccanismo chiave nel dialogo interculturale, facilitando le comunicazioni tra Roma e le delegazioni straniere.

Giuseppe Mezzofanti

Emil Krebs (1867-1930): il diplomatico delle 65 lingue

Emil Krebs, diplomatico tedesco, è conosciuto per parlare fluentemente 65 lingue e per aver studiato molte altre. La sua competenza linguistica si rivelò fondamentale nel suo lavoro per il servizio diplomatico tedesco, ove contribuì a stabilire relazioni internazionali senza malintesi culturali. La sua abilità straordinaria attirò anche l’attenzione scientifica: analisi postume del suo cervello evidenziarono caratteristiche distintive nell’area di Broca, collegata all’elaborazione del linguaggio. Krebs giocò un ruolo significativo nella diplomazia tedesca, dove la sua poliedricità linguistica facilitò il dialogo in contesti internazionali complessi.

Emil Krebs

Kató Lomb (1909-2003): la traduttrice ungherese

Kató Lomb, traduttrice e linguista ungherese, aveva la padronanza di oltre 16 lingue ed era nota per i suoi metodi innovativi di apprendimento. Lomb incoraggiava l’approccio pratico e l’esperienza diretta, ritenendo che la passione fosse la vera guida per l’apprendimento linguistico. Scrisse numerosi testi per illustrare le sue tecniche, che hanno contribuito a rendere accessibili opere straniere al pubblico ungherese. Le sue idee hanno lasciato un segno significativo nell’insegnamento delle lingue moderne, promuovendo l’autonomia degli studenti nel processo di apprendimento.

Kató Lomb

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