Credit: Davide Gentile, INGV.
Una nuova attività eruttiva dell’Etna è in corso da due giorni, iniziata nel pomeriggio di sabato 8 febbraio. Le telecamere di sorveglianza dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) di Catania hanno catturato immagini della lava che scorre tra la neve in alta quota. L’eruzione è classificata come “subterminale“, avvenuta a circa 3000 metri sul livello del mare. La colata di lava proviene da una bocca situata tra la base del cratere Bocca Nuova e quella del cratere di Sud-Est, dirigendosi verso Monte Frumento Supino. Nei giorni precedenti alla nuova eruzione, si era registrata una debole attività esplosiva nel cratere di Sud-Est. L’INGV continua a monitorare l’andamento di questa attività effusiva.
L’Etna è un vulcano attivo, e manifestazioni di questo tipo non sono rare. Il 6 febbraio si sono verificate emissioni di cenere, mentre il giorno successivo si sono registrate piccole esplosioni stromboliane dal cratere di Sud-Est. La ripresa dell’attività eruttiva è stata accompagnata da un modesto incremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico.
È importante distinguere l’eruzione subterminale dai parossismi, i quali presentano una maggiore intensità e tendono a esaurirsi rapidamente, mentre l’attività subterminale può perdurare da diversi giorni a diverse settimane.