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La “Cultura Woke”: origine del suo nome e significato

La cultura woke è attualmente oggetto di un ampio dibattito pubblico, politico e accademico, rappresentando un movimento sociale che si concentra sulla consapevolezza e sull’azione contro le ingiustizie razziali, di genere e sociali. Essa tende a enfatizzare l’uso di un linguaggio inclusivo e la protezione delle minoranze. I sostenitori considerano questa evoluzione come fondamentale per garantire maggiore equità e rappresentanza nelle istituzioni, mentre i critici vedono nel fenomeno una minaccia alla libertà di espressione e al pensiero critico, con il rischio di indurre autocensura e forme di Cancel Culture.

Nascita e origini del wokismo

Il termine “woke” ha le sue radici nella cultura afroamericana degli anni Trenta, dove veniva utilizzato per incoraggiare una vigilanza contro le ingiustizie sociali e razziali (Moten & Harney, 2013). Rinasce nei primi anni Duemila grazie al movimento Black Lives Matter, portando l’attenzione su temi quali la brutalità della polizia e le discriminazioni sistemiche (Taylor, 2016). Dall’episodio dell’uccisione di George Floyd nel 2020, il wokismo ha assunto una connotazione globale, influenzando pubblica opinione, istituzioni accademiche e politiche governative (Bonilla-Silva, 2021). Il concetto ha inoltre ampliato il suo raggio d’azione a questioni più generali di giustizia sociale, come i diritti delle persone LGBTQ+ e la sensibilità linguistica, evidenziando l’importanza di un linguaggio inclusivo, con pronomi neutri e formulazioni che non siano sessisti. Non mancano tuttavia le critiche, secondo cui il wokismo potrebbe sfociare in moralismo coercitivo, imponendo rigidamente determinati principi e non tollerando il dissenso.

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Murale di protesta a Portland dedicato a George Floyd.

Radici teoriche e ideologiche

Il wokismo si fonda su concetti come la Critical Race Theory, l’Intersezionalità e il Postmodernismo:

  • La Critical Race Theory postula che il razzismo sia radicato nelle strutture delle istituzioni sociali ed economiche.
  • L’Intersezionalità, introdotta da Kimberlé Crenshaw (1989), mette in luce come le forme di oppressione interagiscano, e come la discriminazione possa colpire congiuntamente diverse identità, ad esempio attraverso la sovrapposizione di razza e genere.
  • Il Postmodernismo, ispirato da pensatori come Michel Foucault e Jacques Derrida, critica le narrazioni dominanti, interrogando il concetto di verità e le strutture sociali consolidate.

Secondo osservatori come Helen Pluckrose e James Lindsay, questi concetti hanno alimentato una forma di attivismo che si concentra sul linguaggio, sulla rappresentazione e sulla decostruzione delle strutture sociali oppressive, portando a una crescente attenzione alla simbologia e al linguaggio nel discorso pubblico.

Critiche al wokismo

Le critiche all’ideologia wokista possono essere sintetizzate come segue:

  • Essenzialismo identitario: La visione wokista tende a considerare le identità come categorie rigide, trascurando la complessità delle dinamiche individuali e sociali.
  • Moralismo e conformismo sociale: Si paventa il rischio che il wokismo possa indurre un moralismo coercitivo, in cui il dissenso venga etichettato negativamente, limitando così la libertà di espressione.
  • Mancanza di analisi strutturale ed economica: Alcuni critici sostengono che il wokismo ignori le cause economiche delle disuguaglianze, concentrandosi eccessivamente su aspetti culturali e simbolici.
  • Universalismo vs. relativismo culturale: Il wokismo viene talvolta criticato come una forma di etnocentrismo che impone una visione occidentale della giustizia sociale su contesti culturali diversi.
  • Cancel Culture: Questa fenomenologia è vista come una conseguenza estrema del wokismo, in cui individui possono essere boicottati per opinioni non conformi, generando un clima autoritario sul dibattito pubblico.

Fonti

Bell, D. (1992). Faces at the Bottom of the Well: The Permanence of Racism. Basic Books.

Bonilla-Silva, E. (2021). Racism Without Racists: Color-Blind Racism and the Persistence of Racial Inequality in America. Rowman & Littlefield.

Crenshaw, K. (1989). Demarginalizing the Intersection of Race and Sex. University of Chicago Legal Forum.

Derrida, J. (1967). Of Grammatology. Johns Hopkins University Press.

DiAngelo, R. (2018). White Fragility: Why It’s So Hard for White People to Talk About Racism. Beacon Press.

Foucault, M. (1975). Discipline and Punish: The Birth of the Prison. Pantheon Books.

Friedersdorf, C. (2021). “The Woke Wars.” The Atlantic.

Lukianoff, G., & Haidt, J. (2018). The Coddling of the American Mind. Penguin Press.

Mounk, Y. (2022). The Great Experiment: Why Diverse Democracies Fall Apart and How They Can Endure. Penguin Press.

Norris, P. (2021). Cancel Culture: Myth or Reality? Cambridge University Press.

Pluckrose, H., & Lindsay, J. (2020). Cynical Theories. Pitchstone Publishing.

Taylor, K.-Y. (2016). From #BlackLivesMatter to Black Liberation. Haymarket Books.

Abu-Lughod, L. (2013). Do Muslim Women Need Saving? Harvard University Press.

Bourdieu, P. (1989). La Distinction: Critique sociale du jugement. Les Éditions de Minuit.

Žižek, S. (2021). Pandemic! 2: Chronicles of a Time Lost. Polity Press.

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