Terremoto nei Campi Flegrei
Il 13 marzo, un terremoto di magnitudo 4.4 ha colpito Bagnoli, nei Campi Flegrei, spaventando la popolazione di Napoli. La scossa ha causato danni significativi, tra cui il crollo di un solaio a Pozzuoli e la caduta di calcinacci su auto parcheggiate, con una persona ferita. Le scuole della zona sono state chiuse e sono in corso controlli riguardanti la sicurezza della rete stradale e ferroviaria.
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Sciame sismico e emissioni di CO2
Parallelamente al terremoto, l’area flegrea è soggetta a uno sciame sismico accompagnato da un aumento delle emissioni di CO2, potenzialmente pericoloso per accumuli in scantinati e piani bassi. Questa situazione ha generato ansia tra i residenti, molti dei quali si interrogano sulla possibilità di un terremoto più intenso o di un’imminente eruzione vulcanica all’interno della caldera.
Analisi esperta
Tuttavia, i dati dell’INGV indicano che al momento non emergono elementi allarmanti che potrebbero suggerire un’evoluzione negativa della situazione sismica o vulcanica.
«No evoluzioni a breve termine», i motivi
La forte scossa di terremoto di magnitudo 4.4 del 13 marzo con epicentro a Bagnoli, nei Campi Flegrei, e avvertita distintamente in tutta la città di Napoli, ha portato un comprensibile spavento nella popolazione, anche per via dei danni che ha provocato, come il crollo di un solaio a Pozzuoli, calcinacci finiti sulle automobili e una persona ferita. Le scuole della zona sono rimaste chiuse e si stanno effettuando numerosi controlli sulla rete stradale e ferroviaria.
Tra le altre cose, il nuovo sciame sismico sta colpendo l’area flegrea mentre si sta registrando un aumento di emissioni di CO2, che può essere pericolosa soprattutto per possibili accumuli in scantinati e piani bassi. La preoccupazione della popolazione è dunque comprensibile. Molti si chiedono se c’è da temere per l’arrivo imminente di un terremoto ben più violento o addirittura un’eruzione all’interno della caldera. Tentiamo quindi di fare chiarezza analizzando i dati degli ultimi bollettini emessi dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), secondo cui al momento «non si evidenziano elementi tali da suggerire…