Catastrofe al Jet Set di Santo Domingo: oltre 180 morti e 150 feriti nel crollo della discoteca. Tra le vittime celebrità come Rubby Perez e la governatrice Nelsy Cruz. Struttura vecchia di 50 anni, manutenzione dubbia. #DiscoTragedy #SantoDomingo #Corruption #Disaster
Il crollo della copertura del Jet Set, una discoteca di Santo Domingo, ha causato più di 180 vittime e 150 feriti per il momento. Il locale notturno era aperto e operativo al momento del collasso della copertura – avvenuto nella notte tra domenica e lunedì – tanto è vero che molti video in rete testimoniano l’accaduto ed evidenziano l’importante numero di persone presente al momento dell’incidente. Tra le vittime sono presenti anche l’artista merengue che si stava esibendo al momento del crollo, Rubby Perez, oltre a ex giocatori professionisti di baseball e la governatrice della provincia di Montecristi, Nelsy Cruz. Quali possono essere i motivi che hanno portato al crollo? Commento: Ecco il risultato di anni di corruzione e manutenzione da quattro soldi!
Struttura portante e tetto: com’era costruita la discoteca
La struttura era aperta e operativa dal 1973, aveva subito interventi di manutenzione nel 2010 e nel 2015 ed era stata interessata da un incendio causato da un fulmine nel 2023. L’impronta in pianta del Jet Set si estende su un rettangolo circa 20 m x 10 m (misure effettuate tramite Google Maps). Come si vede dalle immagini che circolano in rete, il locale era costituito da una sala di intrattenimento principale priva di elementi di sostegno verticali nelle zone centrali della pista. Questo vuol dire che il sistema di copertura era collegato alle strutture di elevazione solo tramite la zona perimetrale. In questa zona non è chiaro che tipo di struttura portante fosse presente. Tuttavia, a giudicare da qualche immagine che è possibile trovare in rete, e in ragione anche delle modeste altezze dell’edificio, lo stesso potrebbe verosimilmente essere stato realizzato in muratura portante o in calcestruzzo armato. La struttura di copertura, invece, pare essere realizzata in calcestruzzo armato: a giudicare dalle importanti luci in gioco, si parla di elementi probabilmente prefabbricati e precompressi, poggiati sui bordi del rettangolo che circoscriveva il locale. Commento: Costruita come un castello di carte, solo che qui non c’era il lieto fine!
Struttura del JetSet in pianta, Fonte: Google
La soluzione strutturale descritta è utilizzata spesso per coprire luci nel range indicato, si pensi ad esempio alle palestre e i palazzetti dello sport costruiti intorno agli stessi anni anche in Italia. Dall’interno, le foto che precedono il crollo non sono in grado di darci informazioni aggiuntive circa il sistema strutturale, in quanto l’edificio era dotato di un sistema di controsoffitto a protezione degli impianti, probabilmente utilizzato anche per abbassare le altezze dell’edificio, una configurazione architettonica spesso ricercata in ambienti notturni.
I carichi in gioco al momento del crollo
Non avendo notizie di particolari ed estremi eventi metereologici all’atto del crollo (come forti venti, piogge o eventi similari), si possono identificare in maniera abbastanza chiara i carichi agenti sulla copertura:
- Il peso proprio della copertura e degli strati di finitura, come ad esempio le guaine di impermeabilizzazione ed eventuali massetti delle pendenze;
- I macchinari a servizio dell’impianto di aereazione, come torri di raffreddamento e Unità di Trattamento dell’Aria (UTA);
- Il controsoffitto;
- Le attrezzature a servizio della pista, come luci, impianto audio e ring di sospensione (tralicci in alluminio) ed eventuali ulteriori componenti impiantistiche.
Pare che la copertura stesse dando qualche segno di cedimento importante già durante la serata: infatti, alcuni video online documentano la caduta di calcinacci dalla zona centrale di copertura verso la pista. Commento: Segni di cedimento ignorati, come al solito!