back to top

Droni per monitorare i vulcani

Monitoraggio Avanzato dei Vulcani tramite Droni

L’impiego dei droni come strumenti di monitoraggio per i vulcani rappresenta un valido supporto per migliorare la previsione delle eruzioni vulcaniche. In passato, il monitoraggio dei vulcani veniva effettuato tramite aerei pilotati, una pratica non solo dispendiosa ma anche pericolosa. Lo studio della composizione chimica delle emissioni vulcaniche è fondamentale per acquisire informazioni sui sistemi vulcanici e fornire indicazioni sui processi magmatici. Tuttavia, esistono rischi non trascurabili legati al campionamento diretto presso i crateri vulcanici o al mantenimento di stazioni di monitoraggio geochimico in tali luoghi.

La composizione dei gas vulcanici, derivanti da eruzioni vulcaniche e incendi boschivi, è caratterizzata principalmente da vapore acqueo, anidride carbonica (CO2), anidride solforosa (SO2), solfuro di idrogeno (H2S) e altri composti. Questi gas forniscono informazioni cruciali sui processi che avvengono nei sistemi magmatici, rendendo possibile l’accesso a informazioni altrimenti inaccessibili a causa della profondità in cui si trovano.

PUBBLICITA

Il rapporto molare CO2/SO2 è il parametro più comunemente monitorato per analizzare i cambiamenti nella composizione del gas di un sistema vulcanico, anticipando le eruzioni in futuro. Si è dimostrato che variazioni in questo rapporto sono precursori notevoli di eventi vulcanici magmatici. Tuttavia, ottenere una serie temporale continua di composizioni rappresenta una sfida, superata in parte dall’utilizzo dei droni di misurazione, che possono raggiungere fonti di emissione altrimenti difficili o addirittura impossibili da raggiungere.

Recentemente, la NASA ha sperimentato l’impiego dei droni per monitorare i vulcani in Alaska, mentre un team di ricerca con sede a Mainz in Germania ha testato un minuscolo drone commerciale di peso inferiore a 900 grammi dotato di sensori miniaturizzati e leggeri. Questa soluzione innovativa offre la possibilità di ottenere dati in tempo reale sui livelli di anidride solforosa in modo efficiente, superando le difficoltà legate al trasporto del drone fino al sito di emissione.

In conclusione, l’utilizzo dei droni come strumenti di monitoraggio per i vulcani offre nuove prospettive per migliorare la previsione delle eruzioni, consentendo di acquisire informazioni cruciali in modo sicuro ed efficiente.

Leggi anche

I vulcani inattivi potrebbero nascondere importanti riserve di terre rare: una nuova ricerca.

Un gruppo di ricercatori dell'Australian National University e dell'Accademia cinese delle scienze ha recentemente pubblicato uno studio che suggerisce l'esistenza di notevoli giacimenti di...

Attento alle chiamate da questi Paesi: non richiamare, è la truffa dello “squillo”!

La “truffa dello squillo” rappresenta una raggiro ingegnoso attraverso il quale i malintenzionati chiamano le loro vittime sperando che queste...

Ectoina: una sostanza naturale per la protezione della pelle e il benessere cellulare.

L'ectoina, chimicamente conosciuta come acido 2-metil-3,4,5,6-tetraidropirimidino-4-carbossilico, è un composto amminoacidico eterociclico derivato dall'aspartato, noto per la sua capacità di proteggere i microrganismi dagli stress...