Scoperta dei Composti Organici dello Stagno
La storia dei composti organici dello stagno inizia nel 1849 con la scoperta del dioduro di dietilstagno da parte del chimico britannico Sir Edward Frankland. Questo evento segnò l’avvento dei composti metallorganici nello studio della chimica.
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Sviluppi nella Chimica degli Composti Organostannici
Il 1852 vide un ulteriore passo avanti quando si scoprì che reagendo un alogenuro alchilico con una lega stagno-sodio si potevano ottenere composti organici dello stagno. Da allora iniziò a diffondersi lo studio e la ricerca sui composti organostannici.
Proprietà dei Composti dello Stagno
Le proprietà chimico-fisiche dei composti organici dello stagno sono influenzate dal numero di sostituenti legati allo stagno. Ad esempio, il tetrabutilstagno è solubile in solventi non polari ma poco solubile in acqua, mentre il tricloruro di butilstagno è solubile in acqua.
Sintesi dei Composti Organici dello Stagno
La sintesi dei composti organici dello stagno può avvenire attraverso la reazione tra cloruro di stagno (IV) e bromuro di etilmagnesio, generando i composti desiderati e alcuni sottoprodotti.
Reazioni dei Composti Organici dello Stagno
I composti organici dello stagno possono reagire con il cloruro di stagno (IV) dando origine a diversi composti clorurati in cui lo stagno è legato a gruppi alchilici. Queste reazioni sono importanti per la sintesi e la modifica dei composti organici dello stagno.
Applicazioni dei Composti Organici dello Stagno
I composti organici dello stagno trovano applicazioni in vari settori, come pesticidi, fungicidi agricoli, conservanti per materiali vari, stabilizzanti termici, vernici antivegetative, catalizzatori e altro ancora. Tuttavia, a causa della loro tossicità, l’uso di alcuni di questi composti è regolamentato e limitato in alcuni contesti.
In conclusione, i composti organici dello stagno hanno una vasta gamma di applicazioni e continuano a essere studiati per sviluppare nuove tecnologie e innovazioni in diversi settori industriali e scientifici.