La normalità nelle reazioni redox: peso equivalente e esempi
La normalità è comunemente utilizzata come unità di misura per definire la concentrazione di una soluzione e si calcola attraverso la formula N= Eq / Volume, dove Eq rappresenta il peso equivalente di una sostanza espresso in grammi.
Il peso equivalente di una sostanza dipende dalla specifica reazione in cui è coinvolta e può variare a seconda del contesto. Per calcolare il peso equivalente si utilizza la formula P.E. = P.M (P.A.) / n, dove P.M. è il peso molecolare, P.A. è il peso atomico e n è un numero intero che varia in base alla reazione coinvolta.
Nel contesto delle reazioni redox, un equivalente di una sostanza è il numero di moli che fornisce o reagisce con una mole di elettroni. Questo significa che il numero n rappresenta il numero di elettroni forniti o persi per mole.
Un esempio pratico può essere la reazione tra Mn^2+ e BiO_3^- che viene suddivisa in due semireazioni e bilanciata. In questo caso, il manganese (Mn^2+) si ossida perdendo 5 elettroni, mentre il bismuto (BiO_3^-) si riduce acquistando 2 elettroni.
La relazione tra normalità di una soluzione e molarità è data dalla formula Normalità = Molarità · n, dove n rappresenta il numero di elettroni forniti o persi per mole.
In sintesi, la normalità nelle reazioni redox è determinata dal peso equivalente delle sostanze coinvolte e dalla variazione del numero di elettroni. Questo concetto è essenziale per comprendere e studiare le reazioni di ossidoriduzione in ambito chimico.