Solubilità dei solfuri in ambiente acido: approfondimento
I solfuri dei metalli alcalini e alcalino-terrosi presentano una buona solubilità in acqua, mentre quelli dei metalli di transizione sono notoriamente poco solubili, come indicato dai bassi valori dei prodotti di solubilità.
I solfuri sono composti che derivano formalmente dall’acido solfidrico, con lo zolfo che ha un numero di ossidazione pari a -2. Essi possono essere di tipo inorganico con formula MxS o di tipo organico, come i dialchilsolfuri, conosciuti anche come tioeteri.
La solubilità di un solfuro metallico poco solubile è fortemente influenzata dal pH dell’ambiente in cui si trova. In presenza di un ambiente acido, la presenza di ioni OH- diminuisce, causando uno spostamento dell’equilibrio chimico verso destra e favorendo una maggiore solubilità del solfuro. Pertanto, all’aumentare della concentrazione di ioni H+ e al diminuire del pH, la solubilità di MS aumenta.
Il prodotto di solubilità di un solfuro MX può essere rappresentato dalla seguente equazione: Kps = [S2-][HS-][OH-]. In ambiente acido, questo prodotto di solubilità può essere esposto come: Kps(acido) = [M2+][H2S]/[H3O+]², dove s rappresenta la solubilità di MS e s = [H3O+]√Kps(acido).
Vediamo ora un esercizio pratico di calcolo della solubilità di FeS (con Kps pari a 8.0 ∙ 10-19) a pH 3 e pH 1. A pH 3, con [H3O+] = 10-3 M, si calcola che la solubilità s sia di circa 0.028 M. Mentre a pH 1, con [H3O+] = 10-1 M, la solubilità s risulta essere di circa 2.8 M. Questo esempio dimostra come all’aumentare dell’acidità, la solubilità del solfuro aumenti.
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