Le principali intolleranze alimentari riguardano diversi disturbi legati al consumo di specifici alimenti come il favismo, la celiachia e l’intolleranza al lattosio. La digestione, un processo chimico e meccanico, trasforma le sostanze complesse degli alimenti in sostanze più semplici assimilabili dall’organismo, grazie all’azione di enzimi, quali amilasi, lipasi, lattasi, pepsina e maltasi, prodotti da vari organi.
Gli enzimi, proteine con una specifica struttura tridimensionale, svolgono funzioni specifiche nella digestione; l’assenza o la limitata presenza di un enzima può causare sintomi come gonfiore, crampi, dolori addominali e diarrea a seguito del consumo di alimenti contenenti il componente non metabolizzato. È importante sottolineare che l’intolleranza alimentare non è né un’allergia né un’avvelenamento e, pertanto, deve essere diagnosticata tramite esami specifici per evitare il peggioramento dei sintomi.
L’intolleranza al lattosio è una delle intolleranze alimentari più diffuse, causata dalla ridotta attività o assenza di lattasi. Questo enzima è fondamentale per la digestione del lattosio, un disaccaride presente nel latte, e la sua mancanza può causare sintomi come gonfiore addominale, produzione eccessiva di gas e diarrea.
Il favismo è un’altra forma di intolleranza, una malattia genetica legata al deficit dell’enzima glucosio-6-fosfato deidrogenasi, che porta a una carenza di NADPH, rendendo difficile la detossificazione di alcune sostanze reattive, presenti ad esempio nelle fave.
La celiachia, un’altra forma di intolleranza, coinvolge il sistema immunitario in reazione alla gliadina, una proteina contenuta nel frumento, farro, orzo e segale. Questa patologia può causare danni alla mucosa dell’intestino tenue, portando a malassorbimento delle sostanze nutritive e sintomi come diarrea e perdita di peso.
Negli ultimi decenni, grazie al cambiamento delle abitudini alimentari e ai miglioramenti dei mezzi diagnostici, sono state individuate e diagnosticate un gran numero di intolleranze alimentari. È importante consultare un medico e sottoporsi a esami specifici per individuare queste intolleranze e adottare un’alimentazione adatta per evitare il peggioramento dei sintomi.