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Tempesta diretta verso la Terra a causa del brillamento solare X1.5, blackout in arrivo?

Dopo il brillamento di classe X1. registrato ieri, oggi il Sole ha generato un evento di maggiore intensità, con un brillamento di classe avvenuto alle 05:14 (ora italiana): attese implicazioni nei prossimi giorni.

©NASA/SDO

Il Sole ha nuovamente attirato l’attenzione degli esperti. Alle 05:14 di questa mattina, ora italiana, è stato rilevato un brillamento di classe X1.5, che supera in intensità il precedente brillamento di classe X1.1. I brillamenti di classe X rappresentano i fenomeni solari più potenti e possono avere effetti significativi sul nostro pianeta, in particolare sulle comunicazioni radio e sulle reti satellitari.

Il nuovo evento, originato Regione Attiva 3936, ha comportato due espulsioni di massa coronale (CME), come evidenziato dalle immagini del satellite LASCO. Le prime analisi suggeriscono che almeno una di queste espulsioni possa dirigersi verso la Terra, con un possibile arrivo previsto per il 31 dicembre. Le tempeste geomagnetiche risultanti potrebbero influenzare non solo i sistemi tecnologici, ma anche alcuni aspetti della nostra atmosfera.

Implicazioni per la Terra

Durante eventi di questa portata, è previsto che le onde radio a bassa frequenza, utilizzate per comunicazioni a lunga distanza, possano essere degradate o interrotte, come dimostrato oggi in aree dell’Oceano Indiano, della Cina e del Sud-Est asiatico.

Le espulsioni di massa coronale possono interagire con il campo magnetico terrestre, generando aurore spettacolari alle alte latitudini e, al contempo, potenziali problemi significativi, tra cui guasti nei satelliti, interruzioni delle reti GPS e disagi alle infrastrutture elettriche. Gli esperti della NOAA e di altre agenzie stanno attivamente monitorando la situazione per fornire aggiornamenti tempestivi.

La regione attiva e le prospettive future

La regione 3936, responsabile del recente brillamento, presenta una configurazione magnetica instabile (nota come beta-delta), che la rende suscettibile a generare ulteriori eventi di classe X. Tuttavia, man mano che essa ruota verso il bordo occidentale del Sole, la influenza diretta sulla Terra potrebbe diminuire.

Attualmente, si stima che l’attività solare rimarrà elevata nei prossimi giorni, con una probabilità del 70-75% di brillamenti di classe M (moderati) e del 20-25% per quelli di classe X (gravi). Le previsioni per il 31 dicembre evidenziano condizioni geomagnetiche relativamente calde, salvo possibili sorprese legate all’impatto della CME.

Osservazione dell’aurora boreale

Questi eventi solari, nonostante il potenziale pericolo per la tecnologia terrestre, offrono anche opportunità per osservare spettacoli naturali. L’interazione tra particelle solari e campo magnetico terrestre potrebbe dare vita ad aurore boreali e australi particolarmente intense, visibili anche a latitudini più basse rispetto al consueto.

Fonte: NOAA/SWPC

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Un massacro di 4000 anni fa scoperto dagli scienziati, così brutale da includere il cannibalismo

Un recente studio ha messo in luce la violenza estrema che caratterizzò una comunità durante l’Età del Bronzo, rivelando non solo uccisioni sistematiche, ma anche atti di . Questa scoperta, derivata da un’ di resti umani e animali trovati in un pozzo profondo 15 metri situato nelle Mendip Hills, rappresenta un significativo passo avanti nella comprensione delle dinamiche sociali dell’epoca.

Analisi del ritrovamento

Il sito di Charterhouse Warren, originariamente negli anni ’70, ha rivelato segni inequivocabili di violenza. I resti mostrano crani fratturati, arti recisi e ossa con segni di raschiatura, indicativi di una brutalità senza precedenti. Le ferite suggeriscono che le vittime furono sorprese in un attacco e massacrate senza possibilità di difesa.

In totale, sono state analizzate le ossa di almeno 37 individui, con un’ipotesi di una comunità composta da 50-100 persone. Questi elementi forniscono uno scorcio inquietante su un momento di crudeltà che ha profondamente influenzato la preistorica britannica.

Possibili motivazioni

Le ricerche suggeriscono che il massacro avvenne in un contesto di vendetta o paure collettive, piuttosto che a causa di una competizione per le risorse. Le vittime non presentano segni di resistenza, il che implica che si trattò di un attacco coordinato e improvviso. Inoltre, l’analisi genetica ha rivelato tracce di DNA di peste in due delle vittime, potenzialmente collegate a reazioni di panico e violenza nella comunità.

Riflessioni storiche

Questa scoperta non è isolata, poiché altri siti preistorici in Europa testimoniano eventi simili. La narrativa storica è arricchita presenza di rituali e pratiche post-mortem, anche se il sito di Charterhouse rappresenta un esempio unico di violenza estreme. L’eredità di questo evento potrebbe aver influenzato generazioni, perpetuando cicli di vendetta e paure ancestrali.

La ricerca riconduce a una visione della storia umana che è tanto complessa quanto inquietante, sfidando la percezione di un passato pacifico. Queste scoperte stimolano una riflessione profonda sulla natura umana e la nostra storia di violenza.

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La teoria del cervello rettiliano e la sua insoddisfacente spiegazione sulla complessità del cervello umano

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Il concetto di “ ” si riferisce a una parte del sistema nervoso responsabile degli istinti più primordiali e delle reazioni automatiche, come la paura e l’aggressività. Questa definizione, sviluppata negli anni Sessanta dal neurologo Paul MacLean, suggerisce l’esistenza di un nucleo “ancestrale” nel cervello umano. Tuttavia, va notato che questa è una semplificazione della reale del cervello. Le moderne scoperte neuroscientifiche hanno dimostrato che, sebbene alcune funzioni vitali siano localizzate in strutture cerebrali profonde, il concetto di un “pilota automatico rettiliano” è considerato superato.

Immagine Paul MacLean. Credits: Edward A. Hubbard, National Institute of Health, Public domain, via Wikimedia Commons.

L’origine del concetto: la teoria del cervello trino

Il termine “cervello rettiliano” è introdotto da Paul MacLean, il quale negli anni ’60 presentò la del cervello trino, che proponeva che il cervello fosse composto da tre strati principali. Questi includono:

  • Cervello rettiliano: la parte più antica, responsabile delle funzioni vitali come respirazione e riflessi, e degli istinti base di sopravvivenza e riproduzione.
  • Sistema limbico: struttura evolutivamente più recente, associata alle emozioni e alla memoria. Sebbene presenti in forma primitiva nei rettili, nelle aree cerebrali dei mammiferi assumono un ruolo centrale.
  • Neocorteccia: la parte più avanzata, coinvolta nel pensiero razionale, nel linguaggio e nella pianificazione, ha la massima diffusione in Homo sapiens.

Ipotesi cervello trino

Questa teoria, sebbene di facile comprensione e utile per l’informazione divulgativa, è stata superata a seguito di nuove evidenze che evidenziano l’integrazione e l’interdipendenza delle diverse strutture cerebrali.

Il cervello rettiliano gestisce funzioni di base per la sopravvivenza

Le aree associate al “cervello rettiliano” comprendono il tronco encefalico e i gangli della base, che sono fondamentali nella regolazione delle funzioni automatiche necessarie alla vita, tra cui la respirazione e i riflessi di sopravvivenza. Queste funzioni, pur essendo universali nel regno animale, non operano in isolamento; anche i comportamenti più elementari sono influenzati dal sistema limbico e dalla neocorteccia.

Il mito del cervello rettiliano: le implicazioni

Spesso l’idea del cervello rettiliano viene impiegata in psicologia popolare e marketing per spiegare reazioni impulsive, ma com’è evidente, questa visione semplifica e distorce la comprensione dei comportamenti umani. La valutazione dei disturbi mentali si basa, erroneamente, su una ricerca di disfunzioni in specifiche aree cerebrali, mentre è chiaro che le emozioni e i comportamenti derivano da dinamiche complesse che coinvolgono ampie reti cerebrali. Le esperienze e le influenze culturali giocano anch’esse un ruolo significativo.

Cervello connessioni complesse

La rappresentazione del cervello come un’entità stratificata non riflette la sua complessità. Infine, il “cervello rettiliano” è una metafora che dovrebbe essere interpretata con cautela, poiché il cervello è un sistema integrato in cui istinti, emozioni e razionalità cooperano per affrontare le sfide della vita. La ricerca attuale continua a rivelare le affascinanti interconnessioni tra le varie funzioni cerebrali e il loro impatto sul comportamento umano.

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Bilanciamento delle fasi

L’equilibrio di fase è un concetto fondamentale che si manifesta quando più fasi coesistono in uno stabile, senza alcun trasferimento netto di massa o energia tra di esse. Questo stato di stabilità è caratterizzato dal potenziale chimico di ciascun componente, che rimane costante nel . Una fase è definita come una regione in cui le interazioni intermolecolari sono uniformi nello spazio.

Comprensione dell’equilibrio di fase

Lo studio dell’equilibrio di fase analizza le interazioni tra diversi stati della materia, ossia solido, liquido e gassoso. Un singolo stato può contenere più di una fase; ad esempio, un elemento può esistere in forme allotropiche diverse. Un caso emblematico è rappresentato dallo zolfo, il quale si presenta nello stato solido come forma α, rombica stabile fino a 95,5 °C, e come forma β, monoclina stabile da 95,5 °C a 119 °C. In specifiche condizioni di temperatura e pressione, si genera un equilibrio di fase tra queste due forme.

Inoltre, composti immiscibili come acqua e olio possono esistere in due fasi distinte all’interno dello stesso stato liquido. Si raggiunge un equilibrio di fase quando la temperatura e la pressione delle fasi sono equivalenti, e i potenziali chimici dei componenti nelle diverse fasi sono identici, contribuendo così al minimo dell’energia libera di Gibbs.

Le diverse condizioni necessarie per raggiungere l’equilibrio di fase

Le condizioni necessarie per l’equilibrio di fase in un sistema composto da v componenti (dove v ≥ ) e φ fasi (dove φ ≥ 1) si basano sul secondo principio della termodinamica. Queste condizioni possono essere espresse come uguaglianze di temperatura:
T1 = T2 = … = Tφ.

Un’altra condizione fondamentale è l’uguaglianza delle pressioni pα, necessaria per garantire un equilibrio meccanico tra le fasi coinvolte:
p1 = p2 = … = pφ.

Infine, affinché l’equilibrio di fase possa essere considerato valido, deve sussistere un’uguaglianza tra i potenziali chimici dei singoli componenti. Questa condizione implica che non vi sia alcun trasferimento di massa tra le fasi:
μi1 = μi2 = … = μiφ  con 1≤ i ≤ v.

Diagrammi di fase e la loro importanza

Un diagramma di fase rappresenta in modo grafico la stabilità termodinamica delle varie fasi di un sistema al variare di parametrie come pressione e temperatura. Questo strumento è cruciale per analizzare e controllare processi chiave come la separazione di fase, la solidificazione e la purificazione. Analizzando un diagramma di fase, è possibile prevedere relazioni di fase e cambiamenti di composizione in sistemi anche non in equilibrio.

Attraverso la rappresentazione grafica di diversi stati, i diagrammi di fase offrono informazioni sulla presenza, abbondanza e composizione delle fasi all’equilibrio per determinate condizioni. Si possono realizzare diagrammi T-x (temperatura-composizione) o P-x (pressione-composizione) in base alla situazione.

Applicazioni pratiche dell’equilibrio di fase

Comprendere l’equilibrio di fase è fondamentale per la progettazione e l’ottimizzazione di processi che coinvolgono transizioni di fase, come la cristallizzazione e la distillazione. Sfruttando i principi legati ai diagrammi di fase, è possibile sviluppare materiali innovativi e migliorare l’efficienza dei vari processi industriali. Ad esempio, la produzione di differenti stati allotropici del carbonio è stata oggetto di studio per le sue molteplici applicazioni.

Un’altra interessante applicazione riguarda lo studio delle emulsioni nella produzione alimentare, come nella realizzazione della maionese. La stabilità delle emulsioni alimentari dipende da vari fattori, tra cui le proprietà delle goccioline e la chimica della fase acquosa.

I diagrammi di fase sono di vitale importanza nella metallurgia, in quanto forniscono informazioni sulle fasi in un sistema sotto variazioni di temperatura e pressione. Queste rappresentazioni sono essenziali per la produzione e lavorazione di leghe metalliche e per comprendere i processi di fusione e cristallizzazione.

Infine, l’equilibrio di fase ha un ruolo significativo nella separazione di miscele racemiche, fornendo approcci per cristallizzare selettivamente uno degli enantiomeri, dimostrando l’interazione tra equilibrio termodinamico e cinetica di cristallizzazione.

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Punto di saturazione

I concetti di punto critico e punto triplo si riferiscono a specifiche condizioni delle sostanze in relazione ai loro stati di fase. Temperature, pressioni e volumi speciali caratterizzano il punto critico, noti rispettivamente come temperatura critica, pressione critica e volume critico.

Punto critico e fase gassosa

Il punto critico di una sostanza, identificato dal fisico e ingegnere francese Charles Cagniard de la Tour nel 1822, rappresenta la temperatura e la pressione massime alle quali una sostanza può coesistere in fase gassosa e liquida. In tale punto, l’applicazione di ulteriore pressione o non provoca alcun cambiamento di .

Questo punto critico è considerato unico e distintivo all’interno del diagramma di fase, insieme al punto triplo. Quest’ultimo definisce la condizione in cui, a un preciso valore di pressione e temperatura, coesistono le fasi solida, liquida e gassosa.

Diagrammi di fase e loro significato

Le sostanze pure possono manifestarsi in tre fasi: solido, liquido e gassoso, a specifiche temperature e pressioni. Le variazioni in temperatura o pressione possono far sì che una sostanza cambi fase. I diagrammi di fase illustrano queste transizioni e l’equilibrio delle sostanze pure.

Questi diagrammi evidenziano le aree monofase per le tre condizioni – solido, liquido e vapore – e le regioni bifase, dove due stati coesistono in equilibrio. Ad esempio, se una sostanza si trova in equilibrio liquido-vapore, ciò indica che le fasi di vapore e liquido esistono . Se i parametri della sostanza non si trovano lungo le linee del diagramma, questa sarà in uno stato monofasico, potendo apparire come solido, liquido oppure gas.

Le curve che uniscono le diverse fasi bifase sono denominate: curva di vaporizzazione (tra liquido e gas), curva di fusione (tra solido e liquido) e curva di sublimazione (tra solido e gas). All’interno del diagramma, entrambi i punti critici e tripli sono situati all’inizio e alla fine della curva di vaporizzazione. Con l’aumento della temperatura, si giunge a un punto in cui le fasi liquida e gassosa non possono più essere distinte; a questo punto si parla di temperatura critica e pressione critica, individuando così il punto critico stesso.

Nel contesto del punto critico, non si richiede l’aggiunta di energia per trasformare un liquido in gas, poiché entrambe le fasi hanno indicativamente la stessa densità. Qualsiasi combinazione di pressione e temperatura questo punto genera un fluido supercritico.

Curve di Andrews e gas reali

Le curve di Andrews forniscono una rappresentazione nel piano pressione-volume del comportamento di una sostanza nella transizione tra liquidità e gas. La legge di Boyle, che stabilisce la relazione inversa tra volume e pressione di un gas a temperatura costante, è nota come legge isoterma.

Matematicamente, la legge di Boyle si esprime come pV = costante. In un diagramma pV, questa relazione si traduce in un’iperbole equilatera, derivata da osservazioni sperimentali. Tuttavia, con i gas reali, il comportamento tende a deviare dai principi ideali, avvicinandosi a tale idealità solo a temperature elevate e basse pressioni.

Nel 1877, il fisico Andrews identificò temperature critiche per ciascun gas, condizione al di sopra della quale non è possibile liquefare il gas, indipendentemente pressione applicata. Le isoterme di 21.5 °C mostrano che la liquefazione inizia in un punto iniziale e termina in un punto finale, con un tratto orizzontale che diminuisce per temperature più elevate, restringendosi fino a raggiungere il punto critico.

Transizione di fase in miscela di liquidi

Utilizzando una miscela di due liquidi parzialmente miscibili, è possibile osservare il passaggio da un sistema monofase a uno bifase e viceversa. Questi liquidi A e B non si mescolano completamente in tutte le proporzioni a tutte le temperature, risultando in due fasi distinte, oppure in una fase unica, a seconda della temperatura.

separazione tra fasi

Questi due liquidi possono rimanere immiscibili su un’ampia gamma di composizioni fino a una certa temperatura. Una volta riscaldata la miscela, il volume di una fase tende ad aumentare a scapito dell’altra. Allorché si raggiunge la temperatura di transizione per una specifica composizione, le due fasi diventano indistinguibili.

Il punto critico di questo fenomeno si determina attraverso un diagramma temperatura-composizione, dove la distinzione tra fasi coesistenti scompare. Connettendo i punti di inizio e fine della liquefazione, si forma la curva campana di Andrews che indica il comportamento della miscela.

A livello molecolare, il comportamento osservato corrisponde a molecole che si avvicinano, la cui energia cinetica supera le interazioni collegiali. Esempi di tali sistemi includono la miscela di cicloesano e anilina, mentre un sistema con un punto critico inferiore mostra miscibilità totale sotto la temperatura critica, come nella miscela di acqua e trietilammina.

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Carbone attivo: un materiale versatile per purificare e trattare diverse sostanze.

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Il carbone attivo è un materiale molto utilizzato in vari settori per la capacità di adsorbire sostanze chimiche. Questo adsorbente, noto per il suo costo contenuto, trova applicazioni in ambiti come il trattamento delle acque, la purificazione dell’aria e la medicina, contribuendo così a migliorare la qualità dell’ambiente e della salute.

Caratteristiche e Usanze del Carbone Attivo

Il carbone attivo si distingue per la sua struttura altamente porosa, che gli consente di trattenere al suo interno molte sostanze chimiche, specialmente quelle di natura organica. In campo medico, è impiegato in situazioni di emergenza, come ad esempio nell’emodialisi e nel trattamento di intossicazioni. La sua capacità di rimuovere tossine circolazione lo rende cruciale nel soccorso di pazienti in overdose farmacologiche. a ciò, l’Organizzazione Mondiale della Sanità include il carbone attivo nella lista dei medicinali essenziali, evidenziando la sua importanza in contesti clinici.

Il suo recente utilizzo si estende anche all’industria energetica, in particolare nella creazione di elettrodi per batterie e supercondensatori. Inoltre, è studiato per la cattura e l’immagazzinamento di CO2 e idrogeno, dimostrando capacità come catalizzatore per ridurre il catrame generato durante la gassificazione della biomassa. Queste applicazioni innovative segnano un passo significativo il sostenibile e l’efficienza energetica.

Metodi di Preparazione e Tipologie di Carbone Attivo

La produzione commerciale del carbone attivo avviene principalmente attraverso l’utilizzo di materiali di origine non rinnovabile, come il carbone e la lignite. Tuttavia, la crescente consapevolezza delle questioni ambientali ha spinto la ricerca verso l’uso di biomasse di scarto, come i gusci di cocco e il bambù, che offrono risorse a basso costo e rinnovabili. Il processo di preparazione consiste in diverse fasi, tra cui la carbonizzazione e l’attivazione, che sono essenziali per ottenere un materiale adatto per l’adsorbimento.

Quando si parla di carbone attivo, è utile distinguere tra diverse forme: il carbone attivo in polvere (PAC), caratterizzato da particelle piccole e una superficie altamente porosa, il granulare (GAC), ideale per l’assorbimento di gas e vapori, e quello estruso, a forma di pellet, utilizzato in applicazioni che richiedono bassa resistenza al flusso. Ciascuna tipologia ha proprie caratteristiche che la rendono adatta a specifiche applicazioni, dal trattamento delle acque alla depurazione dell’aria, dimostrando la versatilità e l’importanza del carbone attivo in molteplici settori.

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Oltre 200 casi di app inappropriate classificate come sicure per i bambini piccoli sull’App Store di Apple

Nuovo allarme sicurezza sull’Apple : 200 app pericolose, con contenuti violenti e sessuali, sono state trovate tra quelle valutate come adatte ai .

Un nuovo rapporto delle organizzazioni Heat Initiative e ParentsTogether Action, intitolato “Rotten Ratings: 24 Hours in Apple’s App Store”, mette in evidenza un problema crescente: oltre 200 applicazioni considerate “rischiose” sono come adatte a bambini dai 4 ai 12 anni sull’Apple App Store. Tra queste, si trovano chat con sconosciuti, giochi contenenti tematiche sessuali o violente, e app di intelligenza artificiale che valutano l’aspetto fisico delle persone.

Un’analisi dei contenuti pericolosi

Lo studio ha esaminato applicazioni con valutazioni di età 4+, 9+ e 12+, concentrandosi su categorie sensibili come:

  • Chat (incluse quelle con intelligenza artificiale e chat con sconosciuti);
  • App di bellezza e perdita di peso;
  • Giochi con contenuti violenti o sessuali;
  • Accesso a internet non filtrato.

Il risultato dello studio è preoccupante: sono state identificate 24 applicazioni con contenuti sessuali, 9 app per chattare con sconosciuti, 40 app con accesso a siti non filtrati e 75 app relative all’immagine corporea, tutte etichettate come adatte per bambini. Complessivamente, queste applicazioni hanno registrato oltre 550 milioni di download.

Raccomandazioni per una maggiore sicurezza

Nonostante alcune restrizioni siano state implementate da Apple, come nel caso delle chat con estranei, molte altre categorie mostrano un’evidente mancanza di protezione. Le app sulla perdita di peso e sull’accesso non filtrato a internet continuano a essere classificate come adatte per bambini di soli 4 anni. Le organizzazioni sollecitano Apple a coinvolgere revisori terzi e a rendere il processo di classificazione delle app più trasparente per migliorare la sicurezza dei minori.

Attualmente, non ci sono state risposte ufficiali da parte di Apple, ma la questione rimane una priorità da affrontare. È fondamentale che le piattaforme garantiscano un adeguato livello di sicurezza per i più giovani, a fronte delle incertezze che circondano la classificazione delle applicazioni.

Fonte: Rotten Ratings: 24 Hours in Apple’s App Store

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Il massimo avvicinamento al Sole mai raggiunto prima è stato sopravvissuto dalla sonda Parker

La sonda Parker ha raggiunto un record storico avvicinandosi al Sole, come annunciato dalla NASA che ha ricevuto un segnale di vita poco delle 6:00 ora italiana del 27 dicembre. Questo evento rappresenta una nuova pagina della dell’esplorazione .

©NASA SVS

La sonda Parker ha trasmesso un segnale di vita, raggiungendo il sorvolo più vicino mai effettuato al Sole, a soli 6, milioni di chilometri dalla stella. Questo record è comunicato dalla NASA, che ha confermato di aver ricevuto il primo segnale di vita poco prima delle 6:00 ora italiana del 27 dicembre.

Parker Solar Probe has phoned home!

After passing just 3.8 million miles from the solar surface on Dec. 24 — the closest solar flyby in history — we have received Parker Solar Probe’s beacon tone confirming the spacecraft is safe. https://t.co/zbWT7iDVtP

— NASA Sun & Space (@NASASun) December 27, 2024

Il team della missione, situato presso il Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL) in Maryland, non era in contatto con la navicella spaziale durante l’approccio più ravvicinato avvenuto il 24 dicembre, quando la sonda ha viaggiato a una velocità di circa 692.017 km/h fino a 6,1 milioni di chilometri dal Sole, una distanza senza precedenti.

I precedenti sorvoli avevano già fornito informazioni sui venti solari e sull’atmosfera solare, ma diversi aspetti permangono ancora poco chiari. Questa missione ravvicinata offre la possibilità di approfondire l’analisi sui meccanismi del riscaldamento coronale, un fenomeno che ha suscitato interesse scientifico per il notevole aumento di temperatura della corona rispetto alla fotosfera, nonostante la distanza dalla fonte di energia primaria, il nucleo solare.

Parker contribuirà altresì a chiarire le origini del vento solare e i processi che alimentano l’accelerazione delle particelle energetiche fino a velocità prossime a quella della luce.

La sonda è stata progettata nell’ambito del programma Living With a Star della NASA, coordinato dal Goddard Space Flight Center, mentre l’APL ha curato la progettazione e costruzione della navicella spaziale, gestendo integralmente la missione per l’agenzia spaziale statunitense.

Si prevede di ricevere dati dettagliati sullo stato della sonda il 1° gennaio 2025.

Fonti: Nasa / Nasa/X / Nasa Sun & Space/X

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Una rara e stupenda parata di pianeti ci aspetta, (quasi) tutti visibili in cielo contemporaneamente

Segnato sul calendario il 21 gennaio 2025, quando sei pianeti del Sistema saranno visibili insieme nel (non a occhio nudo). Questo raro evento merita un’osservazione attenta, preferibilmente con l’ausilio di un telescopio.

Canva

Il 21 gennaio 2025, sei pianeti del Sistema Solare saranno tutti visibili in cielo . Questo spettacolo naturale si può osservare ovunque nel mondo durante le ore serali, ma sarà particolarmente adatto per la visualizzazione proprio in quella data.

In Italia, il momento migliore per l’osservazione sarà intorno alle 19.30, con i pianeti Giove, Marte e Urano visibili a sud-sud-est, mentre Venere, Saturno e Nettuno appariranno a ovest-sud-ovest. Le mappe del cielo relative a quel giorno possono agevolare l’individuazione.

allineamento pianeti gennaio 2025

©Stellarium

allineamento pianeti gennaio 2025

©Stellarium

Dopo le 19.30, il fenomeno continuerà a essere visibile per un’altra ora circa, con i pianeti a sud-est ancora osservabili, come indicato nelle mappe del cielo per le ore 21.30.

allineamento pianeti gennaio 2025

©Stellarium

È importante notare che Nettuno e Urano richiedono un telescopio per essere osservati, mentre Saturno, pur essendo visibile a occhio nudo, può essere meglio apprezzato utilizzando almeno un buon binocolo.

Fonte: Star Walk

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Mai nessuna sonda spaziale si era mai avvicinata così tanto al Sole come Parker

Ieri 24 dicembre, la sonda spaziale della NASA ha avvicinato il , raggiungendo una distanza di 6,1 milioni di chilometri, un traguardo conseguito in precedenza. L’agenzia spaziale americana attende ora conferme riguardo alla sopravvivenza della sonda, previste per il 27 dicembre.

©NASA SVS

Ieri 24 dicembre, durante la Vigilia di Natale, la sonda spaziale Parker della NASA ha avvicinato il Sole, sfidando le condizioni estreme della corona solare. A questa distanza, la sonda ha sperimentato il intenso dell’atmosfera esterna della stella e si attende con interesse la comunicazione sul suo , prevista per il 27 dicembre.

Come riportato sul sito della NASA, la sonda, lanciata nel 2018, viaggia a una velocità di 692,017 km/h ed è progettata per resistere a temperature fino a 982°C. La missione ha l’obiettivo di studiare la corona solare, contribuendo a una migliore comprensione della nostra stella.

Un sorvolo significativo

Il sorvolo, avvenuto il 24 dicembre 2024 alle 12:53 ora italiana, rappresenta il 22° passaggio ravvicinato della sonda al Sole e il più vicino mai registrato fino a questo momento, con ulteriori due sorvoli previsti in futuro.

Contatto interrotto

È importante notare che l’Agenzia spaziale ha temporaneamente perso il contatto con la sonda durante questo passaggio, e la verifica sulla sua sopravvivenza arriverà solo il 27 dicembre. Questo evento segna un ulteriore passo avanti nelle esplorazioni spaziali.

Fonti: Space.com / NASA

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Cosa accadrebbe se un buco nero venisse attraversato? La spiegazione di Brian Cox

Cosa succede se cadi in un nero? descrive il fenomeno della “spaghettificazione”, il tempo distorto e il mistero della singolarità gravitazionale

Cosa accade se un essere umano finisse in un buco nero? Una domanda che ha ricevuto una risposta dettagliata dal fisico Brian Cox. A seconda della massa del buco nero, gli esiti possono variare, ma opzione risulta favorevole.

Secondo Cox, i buchi neri di piccole dimensioni – quelli con una massa di poche volte superiore a quella del Sole – sono i più letali. La loro intensità gravitazionale è tale da distruggere immediatamente qualsiasi corpo che si avvicini all’orizzonte degli eventi. di varcare questa soglia invisibile, le forze mareali attiverebbero il fenomeno della “spaghettificazione“, che si riferisce all’allungamento drammatico del corpo dovuto alla differente forza gravitazionale agita su teste e piedi. Il risultato è un destino fatale.

Buchi neri supermassicci

Per i buchi neri di grandi dimensioni, come quello situato al centro della nostra galassia o nella galassia M87, la situazione presenta delle differenze. Quando un individuo oltrepassa l’orizzonte degli eventi di un buco nero supermassiccio, l’esperienza è sorprendentemente silenziosa. Inizialmente, non ci si renderebbe conto di nulla di anomalo. Tuttavia, all’interno del buco nero, il destino sarebbe segnato: dopo circa 30 ore, ci si avvicinerebbe alla singolarità, punto in cui si interrompono le leggi della fisica conosciute.

Il tempo nei buchi neri

Il comportamento del tempo all’interno di un buco nero è peculiare. Per un osservatore esterno, il tempo rallenterebbe progressivamente mentre ci si avvicina all’orizzonte degli eventi, fino a sembrare quasi fermo. Al contrario, per chi si trova all’interno del buco nero, il tempo scorrerebbe normalmente, accelerando verso la singolarità.

La singolarità rappresenta il cuore di ogni buco nero, una regione di densità infinita e dimensioni ridotte. In questo punto, tutto ciò che viene attratto, inclusi luce e materia, è destinato a essere distrutto. Anche le informazioni fisiche, vale a dire le proprietà di ciò che è stato catturato, potrebbero essere obliterate o, secondo alcune teorie, trasportate in dimensioni parallele.

I buchi neri costituiscono un tema di ricerca scientifica di grande rilevanza e una fonte d’ispirazione per opere culturali. Film come Interstellar hanno cercato di raffigurare l’esperienza di attraversare un buco nero, basandosi sulle teorie della relatività di Einstein. Tuttavia, l’esperienza diretta di un essere umano in un buco nero resta un’eventualità impossibile, poiché ingresso in esso implica un isolamento definitivo dal resto dell’universo.

Anche la NASA ha realizzato un video simulante cosa succede dentro un buco nero.

Fonte: CBC

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Il “teorema di Sheldon” esiste davvero in matematica ed è ispirato a “The Big Bang Theory”

Un ponte tra intrattenimento e che sottolinea il potenziale educativo di serie come “The Bang Theory”

Il di , originato da un episodio della sitcom “The Big Bang Theory”, dimostra come la cultura pop possa avere un impatto sul mondo accademico. Il protagonista Sheldon Cooper definisce il numero 73 come il “Chuck Norris dei numeri”, attribuendogli caratteristiche uniche che hanno dato vita a un’analisi matematica approfondita.

Il numero 73 è un numero primo, il che significa che è divisibile solo per e per se stesso. Inoltre, occupa la posizione numero 21 nella classifica dei numeri primi. Se si invertono le sue cifre, si ottiene il numero 37, anch’esso primo, che occupa la posizione 12. È interessante notare che 12 è l’inverso di 21. Inoltre, il prodotto delle cifre di 73 (7 × 3) corrisponde a 21, la sua posizione nella sequenza dei numeri primi. Infine, in formato binario, 73 diventa 1001001, una sequenza che risulta palindroma.

Il teorema matematico di Christopher Spicer e Carl Pomerance

Incuriositi da queste proprietà, i matematici Christopher Spicer e Carl Pomerance hanno condotto uno studio che ha portato alla definizione rigorosa del “numero primo di Sheldon”. Un numero di questo tipo deve soddisfare due requisiti: il prodotto delle sue cifre deve corrispondere alla sua posizione nella lista dei numeri primi, e invertendo le sue cifre si deve ottenere un altro numero primo, il cui la posizione deve rispettare lo stesso criterio di inverso.

Dopo anni di ricerche, i due matematici hanno dimostrato che 73 è l’unico numero primo a possedere entrambe le proprietà, trasformando la “Congettura di Sheldon” in un teorema matematico pubblicato sulla rivista American Mathematical Monthly.

La rilevanza di questo risultato risiede non tanto nella sua applicabilità pratica, quanto nel suo valore simbolico e formativo. Questo episodio illustra come l’umorismo e le narrazioni della cultura popolare possano stimolare l’interesse in discipline complesse, come la matematica. Spicer ha sottolineato che questo teorema rappresenta un esempio di matematica ricreativa, funzionale ad avvicinare gli studenti a temi accademici attraverso un approccio ludico.

Fonte: American Mathematical Monthly

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