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Processionaria: pericoli per l’uomo e come comportarsi in caso di avvistamento.

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Cos’è e come riconoscere la processionaria

La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) è un insetto parassita famiglia dei Notodontidae. Si riconosce per il suo aspetto rosso-bruno e il comportamento caratteristico di muoversi in fila indiana. Durante la primavera, è comune trovarla in numerose aree boschive, in particolare parchi urbani come quelli di Napoli, dove causa gravi danni foglie delle pinete.

Pericoli per la salute

Questo lepidottero è pericoloso per la salute di persone e animali domestici. La sua peluria contiene peli urticanti che, al contatto, possono provocare sintomi come arrossamenti, congiuntivite e, nei casi più gravi, shock anafilattico. È fondamentale prestare attenzione alla presenza della processionaria, specialmente in aree frequentate da cani e bambini.

Normative e controlli

Un decreto ministeriale del 30 ottobre 2017 stabilisce l’obbligo di segnalare la presenza della processionaria e dei suoi nidi. Questa misura è volta a garantire controlli ambientali efficaci e a limitare la proliferazione di questo insetto, specialmente quando i nemici naturali non riescono a contenerlo in modo sufficiente.

Cos’è la processionaria, perché è pericolosa per l’uomo e cosa fare in caso di avvistamento

La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa), un lepidottero della famiglia dei Notodontidae, è un un insetto parassita infestante e problematico per la salute degli alberi, persone e degli animali domestici come i cani. Ogni anno, con l’arrivo della primavera, non è raro imbattersi in questi insetti rosso-bruni che si muovono lentamente in fila indiana, come se fossero a  “processione”. Nelle ultime settimane la città di Napoli è protagonista dell’infestazione di questi insetti che hanno riempito i parchi urbani del capoluogo della Campania, dove hanno attaccato le foglie delle pinete. Questo lepidottero possiede dei peli urticanti ben visibili che, se toccati accidentalmente, possono provocare sintomi come arrossamenti, congiuntivite e nei casi più gravi shock anafilattico. Secondo il decreto ministeriale del 30 ottobre 2017, la loro presenza (e quella dei loro nidi) va segnalata per poter effettuare controlli ambientali ed evitare la loro proliferazione, quando i loro nemici naturali non bastano.

Cos’è e come riconoscere la processionaria

La processionaria è un lepidottero…

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Guida al distanziamento sociale: come posizionarsi in una stanza per mantenere la distanza dagli altri.

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Distanziamento sociale: i casi più facili

Il distanziamento sociale, sebbene sembri un problema semplice, si rivela complesso quando si tratta di massimizzare la distanza tra più persone in uno spazio. Il più semplice è quello di due persone in una quadrata, che possono negli angoli opposti. Per quattro persone, la soluzione intuitiva è collocarle in ognuno degli angoli della stanza. Tuttavia, aggiungendo più persone, diventa necessario esplorare soluzioni più sofisticate. Un approccio utile è quello di considerare le geometrie e le posizioni relative per garantire la massima separazione possibile tra gli individui.

Soluzioni matematiche al problema

La matematica offre strumenti per analizzare e risolvere problemi di distanziamento. L’uso di formule geometriche e approcci combinatori può aiutare a determinare le posizioni ottimali per vari numeri di persone in stanze di diverse dimensioni e forme. Esplorare la disposizione ideale degli spazi può contribuire a creare ambienti più sicuri e confortevoli, non solo durante situazioni di emergenza, ma anche nella vita quotidiana.

Come disporsi in una stanza per stare il più lontano possibile dagli altri: il distanziamento sociale

Il distanziamento sociale è stato protagonista delle nostre vite durante la pandemia. Ma la sua applicazione va ben al di là di un periodo di emergenza. Per esempio, vi è mai capitato di entrare in ascensore con degli estranei e cercare di mettervi il più lontano possibile da tutti? O magari al ristorante per una cena romantica vi piacerebbe che il vostro tavolo fosse lontano da tutti gli ?
Può sembrare un problema facile da risolvere ma in realtà è molto difficile che non è stato risolto del tutto.  In questo articolo vediamo alcune delle soluzioni che ci offre la matematica per il caso semplificato delle stanze di forma quadrata.

Distanziamento sociale: i casi più facili

Sembra un problema banale, ma cercare di disporsi in uno spazio in modo da essere il più distante possibile gli uni dagli altri è un problema ben complesso. Ma andiamo per gradi.
Il caso più facile di tutti è quando, in una stanza quadrata, le persone sono solo due in quanto basta che si mettano in due angoli opposti. Analogamente se le persone sono quattro la soluzione è quella che verrebbe in mente a tutti: basta…

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Cosa è, a cosa serve e perché non è ancora possibile disattivarlo

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Introduzione al tasto Meta AI su WhatsApp

Il nuovo tasto su , rappresentato da un cerchietto azzurro e fucsia, consente di accedere all’assistente Meta AI, sviluppato da Meta. Questa funzionalità è recentemente disponibile in Italia e in altri paesi europei e si sta integrando in tutte le app di Meta, come Facebook, Instagram e Messenger. È alimentata dal modello linguistico Llama 3.2, sviluppato internamente da Meta. Attualmente, non è possibile disattivare la funzione o rimuovere il tasto.

Funzionalità del Meta AI

Il pulsante di accesso a Meta AI permette di interagire direttamente con l’, il quale offre attualmente un set limitato di funzioni. Tra le principali capacità, figura la generazione di testi coerenti con il contesto, rendendo l’assistente utile per varie attività quotidiane. Nonostante le limitazioni attuali, Meta prevede di espandere ulteriormente le funzionalità offerte, migliorando così l’esperienza utente dell’assistente basato sull’intelligenza artificiale.

cos’è, a cosa serve e perché non si può (ancora) disattivare

Se avete notato un nuovo tasto su WhatsApp con la forma di un cerchietto azzurro e fucsia nella schermata Chat dell’applicazione e vi state chiedendo di cosa si tratti, la risposta è semplice: è il tasto permette di richiamare Meta AI, l’assistente basato sull’intelligenza artificiale di Meta. Questa funzione, approdata in Italia e altri Paesi europei nei giorni scorsi, si sta diffondendo su tutte le app del gruppo di Mark Zuckerberg, tra cui Facebook, Instagram e Messenger, ed è alimentata da Llama 3.2, il modello linguistico proprietario e open source sviluppato dall’azienda. Al momento non è possibile disattivare la funzione e rimuovere il cerchietto colorato.

Cos’è e come funziona il nuovo tasto su WhatsApp

Il pulsante circolare introdotto su WhatsApp ad accedere direttamente alla chat con l’assistente Meta AI, sviluppato sulla base del modello Llama 3.2 del colosso di Menlo Park. Meta AI, momento in cui scriviamo questo articolo, offre un set limitato di funzionalità, incentrate però su strumenti utili nella vita quotidiana, come la generazione di testi coerenti con il contesto, la…

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Cile lancia il sacchetto che si dissolve in acqua: addio plastica!

SoluBag: Una Rivoluzione Biodegradabile

In Cile, è stata sviluppata SoluBag, una borsa biodegradabile e solubile in acqua, che rappresenta un’innovazione significativa nella lotta contro l’inquinamento da plastica. Questa borsa non lascia residui tossici ed è destinata a cambiare il modo in cui utilizziamo e smaltiamo i sacchetti di plastica.

Problema dei Sacchetti di Plastica

La borsa di plastica, introdotta nel 1965, ha un grande quotidiano, con un consumo globale di circa 4 trilioni di sacchetti ogni anno. Tuttavia, la loro natura non biodegradabile porta a un accumulo nell’ambiente, dove possono persistere per secoli.

Scoperta Inaspettata

Roberto Astete e Cristian Olivares, due ricercatori cileni, non cercavano inizialmente di affrontare il problema plastica. Lavorando su per detersivi biodegradabili, hanno inavvertitamente scoperto una combinazione innovativa in grado di creare una borsa adatta a sostituire i tradizionali sacchetti di plastica, dando vita a SoluBag.

Addio plastica! In Cile nasce il sacchetto che si dissolve subito a contatto con l’acqua

In Cile nasce SoluBag, una borsa biodegradabile solubile in acqua che non lascia residui tossici: una rivoluzione nella lotta all’inquinamento da plastica

Facebook – @Solubagus

La classica busta di plastica che usiamo quotidianamente è tra noi dal 1965, anno in cui un gruppo di ingegneri e designer svedesi progettò una soluzione pratica per il confezionamento. Oggi, a distanza di oltre mezzo secolo, si stima che ogni anno vengano utilizzati circa 4 trilioni di sacchetti di plastica nel mondo. Il problema? Questi sacchetti non sono biodegradabili e si accumulano a ritmi impressionanti, inquinando l’ambiente per secoli. Tuttavia, una scoperta nata quasi per caso in Cile potrebbe presto cambiare questo scenario.

Roberto Astete e Cristian Olivares, due ricercatori cileni, non stavano cercando una soluzione contro l’inquinamento da plastica. Inizialmente lavoravano su formule per detersivi biodegradabili, ma durante gli esperimenti hanno scoperto una combinazione innovativa: sostituendo i derivati del…

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Mappa mensile della sismicità dell’INGV: aggiornamenti e analisi.

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Dati sui Terremoti in Italia – Marzo 2025

L’INGV ha rilasciato la mappa sismica per marzo 2025, evidenziando un totale di 1667 , un aumento rispetto ai 1504 di febbraio. Tra questi, 231 terremoti hanno avuto magnitudo di almeno 2.0 e 29 hanno superato 3.0. La maggioranza delle scosse è stata di magnitudo inferiore a 2.0, praticamente rilevabile solo strumentalmente.

Confronto con i Mesi Precedenti

Il numero di eventi sismici è leggermente superiore rispetto ai 1188 sismi di gennaio e ai 1504 di febbraio, ma si mantiene in linea con i trend 2024, dove si registrava una media di 46 eventi al giorno. Nei primi tre mesi del 2025, la media si attesa a 48 eventi giornalieri.

Aumento dell’Attività Sismica ai Campi Flegrei

Una parte significativa dell’aumento registrato negli ultimi due mesi è attribuita all’attività sismica nei . Il più significativo è stato quello del 13 marzo a Bagnoli, con magnitudo 4.6, avvertito anche a Napoli e Bacoli, risultando il più potente mai registrato in quell’area.

la mappa mensile della sismicità dell’INGV

Credit: INGV.

L’INGV ha recentemente pubblicato la mappa dei terremoti avvenuti in nel mese di marzo 2025: complessivamente sono stati registrati 1667 sismi, in lieve aumento rispetto al resoconto di febbraio, dei quali 231 con magnitudo pari o superiore a 2.0 e 29 con magnitudo pari o superiore a 3.0. Ciò vuol dire che per la maggior parte si è trattato di scosse con magnitudo inferiore a 2.0, e dunque rilevabile quasi esclusivamente a livello strumentale.

Si tratta di un valore leggermente superiore a quello di gennaio (1188 sismi/mese) e febbraio (1504 sismi/mese), ma nel complesso restano valori in linea con quanto registrato nel 2024. In quel infatti caso la media era di 46 eventi al giorno, mentre in questi primi tre mesi siamo del 2025 siamo attorno a 48 eventi al giorno.

L’aumento negli ultimi due mesi è legato in buona parte ad un aumento dell’attività sismica ai Campi Flegrei: tra tutti i terremoti, vale la pena evidenziare quello del 13 marzo a Bagnoli di magnitudo 4.6, avvertito anche a Napoli e Bacoli. Si tratta di una scossa degna di nota perché è la più forte mai registrata…

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La Storia del Bunker del Monte Soratte: Un Viaggio nel Passato e nei Segreti della Guerra.

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La storia del Bunker Soratte

Il Bunker Soratte, situato a Sant’Oreste in provincia di , fu costruito tra il 1937 e la metà degli anni ’40 per volere di Benito Mussolini. Questa imponente opera di ingegneria militare comprende gallerie sotterranee scavate Monte Soratte, progettate per supportare il governo nel caso di conflitti e per proteggere le alte cariche dello Stato. Durante la Guerra Fredda, la struttura ha subito modifiche significative, portando all’aggiunta di un bunker interno progettato come rifugio antiatomico.

Funzioni e strategia

Il complesso del Bunker Soratte non è solo un’opera ingegneristica ma rappresenta anche un’importante strategia militare. La sua posizione geografica offre un vantaggio strategico, in quanto il Monte Soratte funge da barriera naturale e da punto di osservazione. Sant’Oreste, ai tempi degli anni ’30, era un paese prevalentemente agricolo, il che lo rese un luogo ideale per il piano di difesa; così, il bunker si inserisce nel contesto delle antiche linee di difesa zona.

Un’importante eredità

Questa struttura rimane oggi un simbolo della militare italiana e della strategia di protezione del regime fascista. La sua costruzione e l’evoluzione nel tempo testimoniano le paure e le realizzazioni di un’epoca segnata da tensioni geopolitiche.

storia del bunker del Monte Soratte

A Sant’Oreste, in provincia di Roma, dal 1937 alla metà degli anni ’40 fu costruita nelle viscere del Monte Soratte, per volere di Benito Mussolini, delle opere di ingegneria militare più imponenti in Europa: le gallerie del Monte Soratte, o più brevemente bunker di Soratte, struttura di supporto militare e di protezione delle alte cariche dello stato. Pensate che lo stesso ha subito, nel corso della Guerra Fredda, una variazione strutturale che ha portato alla costruzione di un bunker dentro al bunker, per garantire un rifugio antiatomico in caso di conflitto nucleare.

Immagine Ricostruzione dell’estensione del complesso interno al Monte Soratte, Fonte: Paolucci, Gaglio 2014.

La storia del Bunker Soratte

Il Bunker Soratte eredita il suo nome dall’omonimo Monte Soratte, una formazione rocciosa che delinea anche i confini e le antiche difese della cittadina di Sant’Oreste, in provincia di Roma. Sant’Oreste è un paesino di circa 2000 abitanti che, negli anni ’30, viveva principalmente di agricoltura e tradizioni. Questa sua particolare conformazione lo rendeva, dunque, un punto militare strategico per i…

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Perché il pesce emana cattivo odore? Scopri le cause!

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Odore del Pesce Fresco

Il fresco ha un odore caratteristico che non è necessariamente . Tuttavia, dopo poche ore dalla cattura, comincia a emanare un forte odore sgradevole dovuto a processi biochimici. Questi processi sono causati dalla proliferazione di batteri sulla pelle e nelle viscere del pesce, dopo la sua morte.

Trimetilammina e Odori Sgradevoli

Tra i composti volatili , la trimetilammina (TMA) è la molecola principale associata all’odore sgradevole del pesce. Questo composto, presente anche negli esseri umani, si forma insieme ad altri odori indesiderati generati dalla putrescina e dall’irrancidimento degli acidi grassi.

Soluzioni per Neutralizzare l’Odore

Sebbene l’odore possa risultare sgradevole, ci sono metodi per neutralizzarlo. L’uso di ghiaccio e una spruzzata di limone possono aiutare a mascherare la puzza. Tuttavia, è interessante notare che in alcune circostanze anche gli esseri umani possono emettere un odore simile a quello del pesce.

Perché il pesce puzza?

Il pesce fresco ha un odore caratteristico, ma non necessariamente spiacevole. Tuttavia, dopo poche ore fuori dall’, sviluppa un forte odore particolarmente sgradevole. Questo fenomeno non è dovuto al fatto che il pesce sia morto ma ha le sue radici in specifici processi biochimici a opera di batteri che proliferano sulla pelle e nelle viscere del pesce dopo la sua morte. Da queste reazioni, si formano infatti dei composti volatili, e uno in particolare, la trimetilammina (TMA, una molecola presente anche negli esseri umani) è stato associato alla caratteristica puzza di pesce. Entrano in gioco anche altre molecole, come la putrescina, e reazioni di ossidazione degli acidi grassi epatici che vanno incontro a irrancidimento, contribuendo alla formazione di odori poco piacevoli per il nostro naso, ma come confermato anche da studi pubblicati dall’American Chemical Society, è la TMA la principale responsabile dell’odore sgradevole del pesce. Non tutto è perduto, con il ghiaccio e qualche goccia di limone, è possibile neutralizzare questa puzza. Purtroppo però, in alcuni casi, anche noi umani possiamo letteralmente puzzare di pesce,…

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Attivare Apple Intelligence in italiano su iOS 18.4: guida per iPhone, iPad e Mac.

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Introduzione di Apple Intelligence in Italia

è arrivata in Italia e nell’UE il 31 marzo 2025 con l’aggiornamento delle versioni 18.4 e iPadOS 18.4 per iPhone e iPad, e macOS 15.4 per i Mac. Questa intelligenza artificiale offre nuove funzionalità che trasformano l’interazione con i dispositivi Apple, però richiede hardware compatibile e l’attivazione nelle impostazioni di sistema.

Come attivare e usare Apple Intelligence su iPhone e iPad

Per utilizzare Apple Intelligence, gli utenti devono avere un iPhone 16, iPhone 15 Pro, iPhone 15 Pro Max o modelli più recenti, oltre a un iPad con chip M1 o A17 Pro. È necessario aggiornare il dispositivo a iOS 18.4 o iPadOS 18.4. L’attivazione avviene nelle Impostazioni, dove gli utenti possono configurare le nuove funzionalità AI.

Come attivare Apple Intelligence in italiano con iOS 18.4 e aggiornare l’AI su iPhone, iPad e Mac

Credit: Apple.

È finalmente approdata anche in Italia e, più in generale territorio UE, Apple Intelligence, attiva dal 31 marzo 2025. A portare la tanto attesa intelligenza artificiale di Apple su iPhone, iPad e Mac è stata la versione 18.4 di iOS e iPadOS per i primi due dispositivi e la versione 15.4 di macOS per i computer. Grazie a Apple Intelligence è possibile sfruttare tante nuove funzioni che cambiano profondamente il modo di usare i dispositivi società di Cupertino. Per poter adoperare le funzionalità AI di Apple, però, è necessario disporre dei requisiti hardware necessari e la novità dalle impostazioni di sistema.

Come ottenere l’AI di Apple

Come attivare e usare Apple Intelligence su iPhone e iPad

Per attivare Apple Intelligence su iPhone, bisogna disporre di un iPhone 16, iPhone 15 Pro o iPhone 15 Pro Max o modelli seguenti e iPad con M1 o chip A17 Pro o successivi. Inoltre, il dispositivo dev’essere stato aggiornato ad iOS 18.4 o iPadOS 18.4 (in UE) o versioni più recenti.

Per procedere all’attivazione di Apple Intelligence dovete recarvi in Impostazioni Apple…

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Donald Trump può eludere il divieto del terzo mandato e candidarsi alle presidenziali del 2028?

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Possibilità di una candidatura di Trump nel 2028

Durante un’intervista del 30 marzo con NBC, Trump ha lasciato aperta la possibilità di candidarsi per un alle elezioni del 2028. Ha dichiarato che molte persone desiderano questa sua candidatura, ma ha anche sottolineato che è ancora presto e che c’è “molta strada da fare” nella sua attuale amministrazione.

Il ruolo del 22° emendamento

Il 22esimo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti stabilisce che nessuna persona può essere eletta Presidente più di due volte. Questa norma è generalmente vista come un ostacolo legale per Trump, che ha già ricoperto la carica due volte. Tuttavia, ci sono speculazioni su possibili vie legali per aggirare questa restrizione, lasciando aperta la discussione su una sua potenziale candidatura nel 2028.

Donald Trump può davvero aggirare il divieto di un terzo mandato e correre per le presidenziali del 2028?

può davvero aggirare il divieto di essere eletto per il terzo mandato e candidarsi alle elezioni del 2028? Durante un’intervista del 30 marzo all’emittente televisiva NBC, l’attuale Presidente degli Stati Uniti non ha escluso questa possibilità. Già lo scorso gennaio Trump aveva aperto all’ipotesi, e giorni scorsi ha ribadito che «molte persone vogliono che lo faccia», pur chiarendo che «c’è ancora molta strada da fare, sapete, è ancora presto nell’amministrazione». A fermare le sue ambizioni ci il 22esimo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti che recita “nessuna persona potrà essere eletta più di due volte”. Nonostante ciò, non è del tutto impossibile che questo accada tramite possibilità legali di aggirare questo divieto.

La Costituzione USA sul terzo mandato: il 22° emendamento

Sull’argomento, il 22esimo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti parla molto chiaro, secondo:

Nessuna persona potrà essere eletta alla carica di Presidente più di due volte, e nessuna persona che abbia ricoperto la carica di Presidente (o abbia agito come Presidente)…

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Perché il terremoto in Myanmar ha avuto un impatto così devastante?

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Le conseguenze del terremoto del 28 marzo

La scossa di avvenuta in il 28 marzo ha avuto un impatto devastante, causando oltre 2700 vittime e 4500 feriti. Il bilancio è provvisorio e prosegue la ricerca tra le macerie. Un grattacielo a Bangkok, situato a oltre 1000 km di distanza, è crollato anch’esso a causa sisma, con un giovane di 26 anni estratto vivo dalle macerie e ulteriori persone si sospetta siano ancora intrappolate.

Geologia della faglia di Sagaing

La faglia di Sagaing è parte di un ampio sistema di faglie che si estende in direzione nord-sud nel centro del Paese. Questo sistema funge da confine tra la placca di Burma e quella di Sonda. Il movimento relativo di queste placche è la causa principale dell’attività sismica nella regione. La natura di questo scorrimento è tale da generare forti tensioni che, quando liberate, possono dar luogo a terremoti devastanti come quello recentemente registrato. Le caratteristiche geologiche faglia di Sagaing sono fondamentali per comprendere il disastro e i suoi effetti catastrofici.

perché il terremoto in Myanmar è stato così devastante

Credit: Free Malaysia Today

A distanza di 5 giorni dal sisma, la devastante scossa di terremoto in Myanmar del 28 marzo di magnitudo 7.7 ha causato non solo distruzione ma anche oltre 2700 vittime e 4500 feriti nell’ex-Birmania (ma il bilancio è ancora provvisorio), oltre al crollo di un grattacielo a Bangkok, in Thailandia, a più di 1000 km di distanza: un giovane di 26 anni è stato recentemente estratto vivo dalle macerie e si crede ci siano molte altre persone intrappolate tra i resti degli edifici caduti. Ma come è possibile dal punto di vista geologico che un terremoto causi così tanti danni? Analizziamo le caratteristiche della faglia Sagaing, la responsabile di questo disastro, prendendo come principale riferimento una recente pubblicazione INGV.

Le caratteristiche della faglia di Sagaing che ha provocato il sisma nell’ex-Birmania

La faglia di Sagaing appartiene a un complesso sistema di faglie che corre in direzione nord-sud nella porzione centrale del Paese. Questo sistema permette lo scorrimento tra la placca di Burma e quella di Sonda: proprio questo movimento è responsabile…

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La “Ghibli mania” scombina ChatGPT: cosa è successo alle immagini IA e il ruolo del copyright

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Origine della Ghibli Mania

La "Ghibli mania" è un fenomeno virale che ha preso piede sui social media, dove utenti di tutto il mondo condividono immagini in stile anime giapponese. Queste illustrazioni, non realizzate da Hayao Miyazaki, co-fondatore dello Studio Ghibli, sono invece create grazie a un nuovo generatore di immagini di ChatGPT, basato sul modello GPT-4o.

Generazione di Immagini e Popolarità

Il nuovo strumento di ChatGPT ha permesso di trasformare foto e meme in opere dall’estetica simile a quella dei film Ghibli, come "La città incantata," "Il mio vicino Totoro," e "Il castello errante di Howl." L’aumento massiccio di richieste al servizio ha portato a problemi tecnici, con una ipotizzata caduta dei server il 31 marzo attribuita alla fama crescente di questa nuova funzionalità.

Polemiche e Critiche

La Ghibli ha generato dibattiti e controversie, con opinioni discordanti riguardo all’uso dell’intelligenza artificiale per creare opere d’arte imitando uno stile iconico. Le questioni legate alla paternità lavoro artistico e all’impatto tecnologia sulle forme tradizionali di animazione sono al centro del confronto.

La “Ghibli mania” manda in tilt ChatGPT? Cos’è successo alle immagini IA e cosa c’entra il copyright

Se “scrollando” sui social vi siete imbattuti in una sfilza di immagini in stile cartone animato giapponese evidentemente avete avuto un faccia a faccia con quella che i media hanno ribattezzato “Ghibli mania”. Le illustrazioni condivise online da utenti di ogni parte del mondo non provengono dalla matita del maestro Hayao Miyazaki, co-fondatore della celebre casa di animazione giapponese Studio Ghibli, bensì sono state realizzate con l’ausilio di ChatGPT. Il chatbot di OpenAI, da alcuni giorni dispone di un nuovo potente generatore di immagini basato sul modello GPT-4o, che è stato utilizzato per trasformare foto e meme celebri in illustrazioni dall’inconfondibile estetica del maestro Miyazaki, creatore di capolavori come La città incantata, Il mio vicino Totoro o Il castello errante di Howl. Il numero di richieste inviate ai server di ChatGPT è stato così elevato che il down che ha colpito ChatGPT e Sora il 31 marzo imputabile proprio alla “Ghibli mania”, almeno secondo alcune ipotesi (non ancora confermate ufficialmente).

Questo fenomeno, però, ha creato non poche polemiche…

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Come sarebbe il mondo senza ghiacciai?

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Nuova mappa dell’Antartide

È stata recentemente pubblicata innovativa che rappresenta l’Antartide il suo massiccio strato di ghiaccio. La mappa, creata sotto il progetto internazionale Bedmap3 e pubblicata sulla rivista Nature – Scientific Data, rivela come apparirebbe il continente privo dei suoi 27 milioni di km³ di ghiaccio. Questo lavoro è il risultato di oltre 60 anni di rilevamenti e misurazioni, fornendo una visione dettagliata morfologia del substrato roccioso e delle profondità di valli e canyon.

Risultati sorprendenti

Il progetto ha generato dati interessanti riguardanti il ghiaccio antartico. Si stima che la superficie totale degli strati di ghiaccio in Antartide sia di 13,63 milioni di km², con uno spessore medio di 1.948 metri. Ulteriori stime suggeriscono che, qualora tutto il ghiaccio dovesse fondere, ci sarebbero significativi impatti per il livello del mare, sebbene i dettagli non siano stati completamente svelati nel documento. La mappa fornisce quindi un’importante risorsa per la ricerca scientifica e la comprensione delle dinamiche climatiche.

come sarebbe fatto senza ghiacciai

È stata pubblicata una nuova mappa che mostra la superficie “nuda” dell’Antartide, ovvero come apparirebbe il continente se fosse privo dei suoi 27 milioni di km3 di ghiaccio. Realizzata nell’ambito del progetto internazionale Bedmap3 e pubblicata lo scorso 10 marzo sulla rivista Nature – Scientific Data, la mappa è il risultato dell’integrazione di oltre 60 anni di campagne di rilevamento e di misurazione dello spessore dei ghiacci, della posizione della linea di costa e della morfologia del substrato roccioso. Bedmap3 offre una visione accurata del paesaggio nascosto sotto la calotta glaciale, delineando con maggiore chiarezza e dettaglio il profilo di valli profonde e canyon, come le caratteristiche delle catene montuose.

I dati integrati nell’arco del progetto hanno inoltre permesso di elaborare statistiche sorprendenti sull’Antartide, il continente popolato da poche migliaia di ricercatori: la superficie totale dei ghiacci antartici ammonta a 13,63 milioni di km2, con uno spessore medio pari a 1 948 m. Inoltre, secondo le stime, se tutto il ghiaccio del continente fondesse, il livello…

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