back to top
Home Blog Pagina 147

Origine e significato delle creature leggendarie come vampiri e zombie secondo gli studi.

0

La leggenda del vampiro, con la sua pallida figura e l’avversione per la luce del sole, trova radici profonde nell’Europa orientale, in paesi come Ucraina, Ungheria e Romania. Tuttavia, dietro il mito del vampiro si celano anche spiegazioni di tipo medico. Una delle teorie più affascinanti a proposito di questa figura ne attribuisce l’origine alla malattia rara della protoporfiria eritropoietica (EPP). La EPP è una malattia genetica caratterizzata da una marcata fotosensibilità, che può provocare gravi lesioni cutanee se i malati sono esposti alla luce del sole. Il pallore e la necessità di evitare il sole, sintomi di questa malattia, potrebbero aver contribuito alla costruzione del vampiro come figura pallida e notturna.

Come nasce la leggenda degli zombie

La figura dello ha le sue radici profonde nella religione e nella cultura haitiana, legata al Voodoo. Spiega Michel-Rolph Trouillot che, nella tradizione voodoo, uno zombie non è semplicemente un morto vivente, ma una persona privata della sua volontà attraverso pratiche magiche, spesso sotto il controllo di uno stregone o “bokor”. Il termine “zombie” deriva dal termine africano “nzambi”, che significa “spirito” o “anima” in diverse lingue bantu. Questo processo di “zombificazione” riflette una metafora potente della schiavitù e della perdita dell’autonomia individuale ed è un modo in cui le comunità haitiane rielaborano il trauma della schiavitù e della dominazione coloniale.

Il ruolo dei mostri nella cultura e nella società

I mostri, come , zombie o fantasmi, rappresentano spesso il tentativo delle culture di dare un volto alle paure comuni, legate a eventi naturali sconosciuti o a cambiamenti sociali difficili. Ad esempio, il vampiro è spesso associato alla paura del contagio e delle malattie, mentre lo zombie simboleggia la perdita di umanità e identità. Abbiamo sempre creduto che, quindi, una volta spiegata l’origine di alcune malattie o eventi naturali, queste figure avessero esaurito il proprio compito. Dal punto di vista degli studi umanistici, invece, queste figure “mostruose” non vanno considerate come semplici fantasie o sciocchezze.Mostri e leggende del passato: la gestione orizzontale delle comunità Graeber e Wengrow analizzano come molte comunità antiche gestissero conflitti e crisi interni in modo “orizzontale”, senza ricorrere a gerarchie. Le credenze sui mostri e gli spiriti servivano a negoziare comportamenti morali collettivi, senza l’uso di strutture autoritarie. Questa “moralità orizzontale” permetteva alla comunità di autoregolarsi senza oppressione. Origini e significati di vampiri, zombie e mostri nel Vampiri, zombie e mostruose affascinano da secoli l’immaginario collettivo, incarnando paure e simbologie antiche legate all’ignoto e alla mortalità. Queste rappresentazioni mostruose offrono uno spunto per esplorare le nostre inquietudini profonde e il modo in cui diverse culture affrontano temi come la politica, la morale e l’organizzazione sociale. La nascita dei vampiri e la connessione con una malattia rara La leggenda dei vampiri, emersa in Europa orientale, potrebbe avere legami con la protoporfiria eritropoietica (EPP), una malattia genetica che causa fotosensibilità e lesioni cutanee. Il pallore e la sensibilità al sole dei malati di EPP potrebbero aver contribuito alla creazione del mito del vampiro come figura pallida e notturna.

Origine e Significato dei Mostri: Riflessioni su Vampiri, Zombie e Creature della Cultura Popolare

Le Radici Culturali degli Zombie e il Loro Impatto Sociale

“Lo zombie è diventato il simbolo della decadenza sociale, della paura dell’apocalisse e della perdita di umanità di fronte a catastrofi globali. Così, incarna l’ansia riguardo al futuro e alla sopravvivenza della civiltà.”

Il Ruolo dei Mostri nella Costruzione dell’Identità Umana e Sociale

“I mostri svolgono una funzione cruciale nel tracciare i confini tra ciò che è ‘umano’ e ciò che non lo è, portandoci a interrogarci sull’identità umana e sui limiti della nostra moralità e civiltà.”

La Funzione Sociale e Politica dei Miti e delle Creature Leggendarie

“I miti riguardanti spiriti, mostri e creature inquietanti non sono solo espressioni di paura o superstizione, ma costituiscono un dispositivo utile per l’organizzazione sociale e politica delle comunità, favorendo un agire insieme consapevole e creativo senza ricorrere a strutture autoritarie.”

Differenze nella produzione e composizione del caffè in capsule e al bar

0

Il contenuto nelle inizia il suo viaggio nei Paesi della “cintura del caffè” come Brasile, Vietnam, Colombia ed Etiopia. Le piante di Arabica e Robusta producono il frutto, chiamato drupa, che viene raccolto manualmente o meccanicamente dopo circa 9 mesi.

L’essiccazione e la spedizione alla torrefazione

Dopo la raccolta, si procede con l’essiccazione dei chicchi di caffè al sole o tramite il metodo “lavato” che prevede l’uso di acqua per favorire la fermentazione. I chicchi vengono poi spediti alle torrefazioni per la successiva lavorazione.

Come si produce il caffè in capsule: le fasi di lavorazione industriale

Nei stabilimenti, i chicchi vengono tostati, macinati e confezionati. La tostatura permette al caffè di rilasciare aromi e ottenere il colore scuro caratteristico, mentre la macinatura avviene in ambienti sigillati. Infine, il caffè viene confezionato in capsule sigillate per mantenere intatto l’aroma.Colombia, Indonesia ed Etiopia: le terre ideali per la coltivazione del caffè Le tre nazioni offrono le condizioni climatiche perfette per la crescita delle piante di caffè, grazie ai climi umidi e alle temperature costanti. La coltivazione avviene principalmente per due varietà di pianta: Arabica e Robusta. Le fasi dalla raccolta alla spedizione del caffè alla torrefazione Dopo aver raggiunto la maturità, il frutto del caffè, chiamato drupa, viene raccolto meccanicamente o manualmente. Successivamente, si passa all’essiccazione per ottenere il chicco di caffè, che può avvenire in diversi modi influenzando il sapore finale. industriale delle capsule di caffè: tostatura, macinatura e confezionamento Una volta giunti allo stabilimento, i chicchi vengono sottoposti a tostatura, macinatura e confezionamento. È fondamentale evitare il contatto con ossigeno e umidità durante tutto il . Dispositivi software consentono di impostare il profilo di tostatura ideale, mentre la fase di degasaggio permette ai chicchi di rilasciare la CO2.Il processo di produzione del caffè in capsule: dalla macinatura all’incapsulamento Nel video, vi mostriamo la sala dove avviene il processo di incapsulamento, che viene sotto teche di vetro, dove non c’è aria ma solo azoto. Il prodotto viene infine sigillato e inscatolato, pronto per la vendita. L’influenza della macinatura sul sapore del caffè in capsula Per ottenere un caffè in capsula di qualità, è fondamentale seguire precisi parametri granulometrici, perché, a seconda del livello di macinatura, si può influenzare la fase di estrazione e l’interazione tra acqua e caffè. La conservazione del profilo aromatico del caffè: capsule monodose e moka È da evitare il contatto tra ossigeno e chicchi di caffè, poiché compromette il profilo aromatico. Le capsule monodose non vengono aperte e richiuse come il caffè per la moka, permettendo di mantenere un aroma intenso nel .

Truffa dei messaggi con prefisso +27 dal Sudafrica: come difendersi e riconoscerla

0

Se ricevete un messaggio sospetto su da un numero con il internazionale +27 (0027), attenzione: potrebbe trattarsi della truffa del . Questo schema truffaldino, denominato “truffa del Sudafrica”, ha fatto diverse vittime durante l’estate e sembra essere riemerso in questi giorni. Si tratta di un messaggio da un numero straniero con il prefisso +27, spesso con una richiesta del tipo «Scusa, posso parlarti un attimo?». Successivamente, viene proposto un lavoro fittizio con l’obiettivo di ingannare la persona contattata. della truffa e modalità d’azione La truffa con il prefisso +27 del Sudafrica segue un modus operandi simile ad altre frodi online. Dopo un messaggio amichevole iniziale, il truffatore propone informazioni su un lavoro. Questo potrebbe condurre alla richiesta di aprire un link per compilare dati personali o bancari, o compiere azioni come condividere video online per ottenere denaro. Seguendo queste istruzioni, la vittima non riceverà alcun beneficio, rischiando invece la perdita di dati personali o una frode informatica. Come difendersi dalla truffa con il prefisso +27 Per proteggersi dalla truffa del prefisso +27, è consigliabile non seguire le istruzioni dei messaggi sospetti: evitare di aprire link, inviare denaro, scaricare file o eseguire azioni richieste dal truffatore. Inoltre, si consiglia di bloccare e segnalare i numeri sospetti tramite le impostazioni di WhatsApp. Se ricevete un messaggio dall’estero con il prefisso +27, state particolarmente attenti e adottate le dovute precauzioni per non cadere vittime di frodi online.

Truffa con prefisso +27: come funziona

Analizzando il meccanismo di della truffa con prefisso +27 del Sudafrica, si può notare come il “modus operandi” usato dai truffatori ricalchi più o meno fedelmente il “copione” già visto in altre truffe.

Il trucco dei messaggi ingannevoli

La truffa inizia con un messaggio amichevole, seguito dalla proposta di “conoscere di più sul lavoro”, che può portare la vittima a compiere azioni dannose, come la condivisione di dati personali o bancari.

Come difendersi dalla truffa

Per difendersi da queste frodi, è consigliabile non seguire le istruzioni dei messaggi sospetti, evitare di aprire link o inviare denaro, e bloccare e segnalare i numeri dubbi su WhatsApp. Fonte: Segnalazioni ricevute in redazione e messaggio con prefisso +27 recapitato all’autore dell’articolo. Fonte Verificata

Origini e tradizioni di Halloween: il 31 ottobre si celebra questa festività.

0

# : una festività popolare che affonda le radici in Europa Halloween, festa tanto amata in Nord America e diffusa anche in Europa e in altri Paesi, ha radici antiche legate alla festività di Ognissanti e ai riti delle popolazioni celtiche. Contrariamente a si possa pensare, Halloween non è nata negli Stati Uniti ma, probabilmente, in Irlanda, diffondendosi successivamente in tutto il continente europeo e ritornando in forma laica e commerciale anche grazie all’influenza della cultura statunitense.

Le origini e il significato di Halloween

Il termine “Halloween” deriva da “All Hallows’ Eve”, ossia la “Vigilia di Ognissanti”, celebrata la notte del 31 ottobre. Sebbene oggi sia una festività principalmente laica caratterizzata dall’esposizione di zucche intagliate e dai costumi spaventosi, le sue origini affondano nei culti della religione cattolica e nelle celebrazioni legate ai santi e ai defunti.

Da Ognissanti agli Stati Uniti e il ritorno in Europa

Le radici di Halloween sono strettamente legate alla festa di Ognissanti, istituita dalla Chiesa nel VII secolo e successivamente ampliata per commemorare tutti i defunti. Questa tradizione, con il passare dei secoli, si è evoluta in diverse usanze specifiche, come l’offerta di “soul cakes” ai bambini poveri, e si è diffusa in Europa prima di approdare nei territori nordamericani con gli immigrati europei. Da festività familiare, Halloween è diventata una pubblica diffusa in molti Paesi, perdendo gradualmente il suo significato religioso in favore di una festa caratterizzata da eventi e feste a tema.Halloween: tradizioni e simboli Il 31 ottobre si celebra Halloween, una festa popolare in Nord America, ma diffusa anche in Europa e altri Paesi. Le usanze legate a questa ricorrenza hanno antiche origini legate a Ognissanti e ad tradizioni. Dolcetto o scherzetto Una delle tradizioni più conosciute di Halloween è il “dolcetto o scherzetto”, derivato probabilmente dall’usanza delle soul cakes e legato al festival del Samhain. Questa pratica coinvolge i bambini che bussano alle case chiedendo caramelle. Costumi spaventosi e zucca intagliata Durante Halloween è comune indossare costumi spaventosi come scheletri o , una tradizione nata per scacciare gli spiriti maligni. Un simbolo iconico di Halloween è la zucca intagliata, conosciuta come “Jack o’ lantern”, che ha origini antiche legate a leggende irlandesi.

Halloween: una festa dalle radici celtiche e religiose

Le origini di Halloween risalgono alle popolazioni celtiche e alla celebrazione di Ognissanti, introdotta dalla Chiesa nel VII secolo d.C. La festa, la cui denominazione è la contrazione di All Hallows’ Eve, si celebra il 31 ottobre, la vigilia di Ognissanti.

Tra tradizioni religiose e laiche

La festività è caratterizzata dalle zucche intagliate e dai costumi spaventosi, ma ha radici profonde nei culti della religione cattolica legati alla commemorazione dei defunti. Halloween è diventata una festa laica, ma conserva ancora elementi legati alla spiritualità e alla tradizione cristiana.

Dall’Europa agli Stati Uniti e ritorno

Nonostante sia comunemente associata agli Stati Uniti, Halloween ha origini europee e ha fatto ritorno in Europa sotto forma di festa commerciale, influenzata dalla cultura statunitense. Le tradizioni legate alla Vigilia di Ognissanti hanno radici antiche e si sono evolute nel corso dei secoli, mantenendo viva una festività dal fascino indiscusso. L’evoluzione di Halloween: da festa religiosa a celebrazione laica L’origine di Halloween risale alle antiche tradizioni dei cattolici delle Isole britanniche, con una maggiore diffusione in Irlanda e Scozia. Tuttavia, nel corso dei secoli, la festa ha perso il suo significato religioso diventando una ricorrenza laica, particolarmente popolare in America del Nord grazie alle ondate migratorie dell’Ottocento. Usanze e simboli legati a Halloween Tra le tradizioni più note di Halloween c’è il classico “dolcetto o scherzetto”, importato in America nel 1917 e legato alle antiche “soul cakes”. Altra usanza diffusa è quella di indossare costumi spaventosi, come scheletri e vampiri, con origini che risalgono alla pratica di allontanare gli spiriti maligni nella notte di Ognissanti. La zucca intagliata e le sue origini La famosa zucca intagliata, conosciuta come “Jack o’ lantern”, è diventata uno dei simboli più iconici di Halloween. Questa tradizione, nata in Irlanda e Scozia, ha radici in antiche leggende e nella pratica di intagliare vegetali a forma di lanterne per spaventare gli spiriti maligni. Una pratica che si è evoluta nel corso dei secoli, passando dalle rape alle zucche, e diffondendosi poi negli Stati Uniti.La spesa per Halloween raggiunge un record di $10,6 miliardi Secondo quanto riportato da un comunicato stampa del National Retail Federation, la spesa totale per Halloween quest’anno negli Stati Uniti dovrebbe raggiungere un record di $10,6 miliardi. Si prevede che la partecipazione alla festa supererà i numeri degli anni precedenti, con un aumento delle spese per costumi, decorazioni e dolcetti. Halloween: una festa controversa che si diffonde in Europa La diffusione di Halloween nell’Europa continentale è avvenuta in tempi recenti ed è oggetto di critiche da parte di alcuni settori dell’opinione pubblica e di esponenti religiosi. In alcuni casi, la festa è considerata una celebrazione americana priva di legami con la cultura cattolica e addirittura associata erroneamente ai culti satanici. In Italia il 60% delle famiglie festeggia Halloween con una spesa media di 66,7 € Nonostante le controversie, Halloween è diventata una festa prevalentemente commerciale, supportata da aziende e locali. In Europa, sebbene non raggiunga la stessa popolarità del Nord America, gode comunque di un ampio consenso. In Italia, ad esempio, secondo un’indagine Ipsos, il 60% delle famiglie ha festeggiato Halloween nel 2023, con una spesa media di 66,7 € per nucleo familiare.

Il microonde: un alleato in cucina che va oltre il semplice riscaldamento

0

Molte persone tendono a utilizzare il solamente per riscaldare o scongelare il cibo, mentre , spesso, evitano il suo utilizzo per timore delle radiazioni. Tuttavia, un video recente si propone di fare chiarezza su questo e sfatare alcuni attorno a questo elettrodomestico.

Come il microonde funziona e cosa c’è da sapere

Importante è comprendere il funzionamento di questi forni da cucina. Oltre alle microonde, essi contengono una resistenza, simile a quella di un forno tradizionale, e una ventola, che ricorda il funzionamento di un forno ventilato o di una friggitrice ad aria. Nel video in questione, viene spiegato il principio scientifico alla base delle microonde, emesse da un componente chiamato magnetron e capaci di agire sulle molecole d’acqua presenti negli alimenti.

Sicurezza e varietà di modalità di cottura

Un punto di preoccupazione comune riguarda la possibile nocività delle microonde per la salute e il loro presunto legame con il cancro. Tuttavia, poiché si tratta di onde a bassa intensità, esse non hanno l’energia sufficiente per danneggiare il DNA o causare mutazioni. Inoltre, i moderni forni a microonde sono progettati con schermature che impediscono la diffusione di radiazioni dannose. Inoltre, va considerato che il microonde non è solo un mezzo per riscaldare i cibi: con le sue diverse funzioni, è possibile preparare una vasta gamma di piatti. Ad esempio, i modelli più recenti combinano le microonde con il grill, consentendo una cottura uniforme degli alimenti e la formazione di una crosticina. Inoltre, sfruttando anche la ventola, è possibile ottenere risultati simili a una frittura, utilizzando meno olio. Infine, il microonde può fungere anche da vaporiera, grazie a specifici contenitori in dotazione che consentono una cottura a vapore controllata ed efficace. L’utilizzo di sensori per monitorare l’umidità durante la cottura garantisce risultati ottimali e sicuri.Il microonde: un alleato in cucina per diverse modalità di cottura Il microonde non è solo un elettrodomestico che emana radiazioni, ma è anche un valido alleato in cucina per diverse modalità di cottura. Con l’avanzamento della tecnologia, i forni microonde più moderni offrono la possibilità di combinare diverse funzioni per ottenere risultati culinari sorprendenti. Diverse combinazioni di cottura per risultati appetitosi I modelli più recenti di forni microonde possono combinare le microonde con il grill e la ventola, permettendo di ottenere cotture omogenee e croccanti senza l’eccessivo utilizzo di olio. Grazie a queste funzionalità è possibile simulare una frittura come se si stesse utilizzando una friggitrice ad aria. Il microonde come vaporiera: un’utilità in più in cucina Inoltre, il microonde può essere trasformato in una vaporiera utilizzando l’apposito contenitore in dotazione. Con la presenza di sensori che regolano automaticamente la potenza in base al livello di umidità, è possibile cuocere gli alimenti a vapore in modo preciso ed efficiente, senza il rischio che l’acqua in ebollizione trabocchi. La disposizione dei magnetron è studiata per dirigere le microonde principalmente verso l’acqua e non verso il cibo, garantendo una cottura ottimale. Fonte: [Geopop](https://www.geopop.it/il-microonde-fa-male-vediamo-il-funzionamento-tecnico-per-sfatare-i-falsi-miti/)

I proteoglicani: molecole fondamentali per il tessuto connettivo

0

I proteoglicani rappresentano un gruppo di molecole caratterizzate da un nucleo proteico associato a una o più catene di glicosamminoglicani (GAG). Questi GAG sono formati da unità disaccaridiche variabili sia nella tipologia che nella lunghezza, legate tra loro mediante legami covalenti.

Funzione e importanza dei proteoglicani

Queste molecole sono elementi fondamentali all’interno del tessuto connettivo, contribuendo insieme a proteine strutturali come collagene ed elastina a mantenere l’organizzazione della matrice extracellulare. La ricerca proteoglicani inizia agli albori del ventesimo secolo, con studi sul condromucoide, una sostanza derivata dalla cartilagine contenente zolfo in diverse forme, e sulle preparazioni anticoagulanti estratte dal fegato.

Tipologie di proteoglicani

Una classificazione comune dei proteoglicani si basa sulle dimensioni, distinguendoli in grandi e piccoli. Alcuni esempi includono l’aggrecano, la decorina, la fibromodulina, il lumican e il biglicano, ognuno con caratteristiche e funzioni specifiche legate alla dei tessuti in cui sono presenti. I proteoglicani possono essere ulteriormente categorizzati in base ai glicosamminoglicani con cui sono associati, come l’eparan solfato, il dermatan solfato, la condroitina solfato e il cheratansolfato. Fonte Verificata

I ciclitoli: idrocarburi saturi ricchi di gruppi idrossilici

0

I ciclitoli sono una classe di idrocarburi saturi monociclici, caratterizzati dalla presenza di almeno tre gruppi idrossilici, ciascuno collegato a un atomo di carbonio diverso nell’anello. Essi sono considerati polioli per la loro chimica, anche se la loro peculiarità risiede nel fatto di essere esclusivamente ciclici.

Funzioni e importanza nel regno vegetale

I ciclitoli, appartenenti alla categoria dei poliidrossi cicloalcani, vengono sintetizzati dalle piante come metaboliti secondari per adattarsi a situazioni di stress salino o idrico e possono agire da crioprotettori. Questi composti svolgono un ruolo cruciale all’interno delle cellule vegetali, partecipando a diverse funzioni vitali come biogenesi della membrana, osmoregolazione, attività antiossidante e molto altro ancora.

Esempi di ciclitoli e la loro importanza

L’inositolo, uno dei ciclitoli più conosciuti, e il conduritolo sono due esempi significativi di questa classe di composti. L’inositolo, presente in natura, è coinvolto in processi biologici cruciali come la segnalazione cellulare, mentre il conduritolo, con la struttura particolare, è importante per la sintesi di composti biologicamente attivi. Questi ciclitoli contribuiscono in modo significativo all’adattamento delle piante al loro ambiente e alla protezione dallo stress.

Scoperto un nuovo ciclitolo naturale dal potenziale bioattivo diversificato

Un ciclitolo naturale privo di sostituti, il cicloesantetrolo, è stato individuato come possibile protagonista in diversi processi biologici. Caratterizzato dalla presenza di quattro gruppi idrossilici, questo composto presenta varie forme isomeriche che si distinguono per la disposizione dei gruppi -OH lungo l’anello.

Possibili impieghi e ruoli biologici del cicloesantetrolo

Il trans,trans -cicloesano-,2,4,5-tetraolo, uno degli isomeri di cicloesantetrolo, ha mostrato interessanti attività antimicrobiche contro batteri come lo Stafilococco aureo e l’Escherichia coli. Questa apre la strada a possibili utilizzi del cicloesantetrolo nella sintesi di farmaci, agrochimici e come ausiliario chirale o ligando per la sintesi asimmetrica.

Ricerche in corso sul cicloesantetrolo

La formula molecolare del cicloesantetrolo può essere rappresentata come C6H12O4, C6H8(OH)4 o [–(CH(OH)–)2–CH2–]2. Attualmente, sono stati identificati sette isomeri di questo ciclitolo, condividendo la stessa formula strutturale e mostrando ruoli biologici significativi in diversi organismi. Le ricerche in corso puntano a esplorare appieno il potenziale di questo composto e delle sue varie forme isomeriche. [Fonte Verificata]

Il Trealosio un disaccaride con potenzialità benefiche per la salute umana

Il trealosio è un disaccaride non riducente composto da due molecole di glucosio collegate tramite un legame α-,1-glicosidico. Questo zucchero è presente in una vasta gamma di organismi, inclusi batteri, funghi, insetti, piante e alcuni invertebrati animali.

Caratteristiche del trealosio

La particolare del trealosio gli consente di non presentare gruppi aldeidici liberi, i quali potrebbero intervenire in processi di riduzione come la reazione di Maillard. Entrambi i carboni anomerici sono coinvolti nel legame che forma il disaccaride. La stabilità del trealosio è notevole, grazie a un’energia di legame glicosidico di meno di 1 kcal/mol, un valore significativamente inferiore ai 27 kcal/mol del saccarosio.

Processo di sintesi del trealosio

Diverse vie di biosintesi sono state individuate per questo disaccaride, ma la più studiata, comune tra procarioti ed eucarioti, si articola in due stadi. Inizialmente, avviene la condensazione dell’uridina difosfoglucosio (UDP-glucosio) con il glucosio 6-fosfato (Glc6P) grazie all’enzima trealosio 6-fosfato sintasi. Questa reazione porta alla formazione del trealosio 6-fosfato (T6P) e dell’uridina difosfato (UDP).

Trealosio e diabete

Un eccessivo consumo di zuccheri aggiunti è stato correlato a un aumentato rischio di malattie croniche come il diabete, uno dei disturbi metabolici più comuni, noto per le gravi complicazioni che può causare alla salute. In questo contesto, il trealosio ha attirato attenzione per la capacità potenziale di stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue. Questo avviene grazie a un rilascio più graduale di glucosio, generando una risposta insulinica meno marcata rispetto ad altri zuccheri. Sebbene le cellule umane non siano in grado di sintetizzare il trealosio, il suo consumo alimentare consente l’idrolisi in due molecole di glucosio nell’intestino tenue per mano dell’enzima trealasi. Le molecole di glucosio liberate sono quindi attivamente assorbite e metabolizzate dalle cellule della mucosa intestinale tramite il trasportatore di glucosio 1. Nonostante la sua crescente popolarità nel settore alimentare, gli effetti collaterali tossici sono pressoché inesistenti, eccetto per alcuni rari casi di malassorbimento. Ciò rende il trealosio un candidato interessante come agente non farmacologico per la regolazione dei livelli di glucosio nel sangue negli individui diabetici, contribuendo a migliorare l’omeostasi del glucosio, riducendo l’infiammazione e l’apoptosi, a favore della funzione delle cellule beta e della normalizzazione del profilo lipidico.

Applicazioni del trealosio

Nel settore alimentare, il trealosio è utilizzato come conservante per allungare la shelf life dei prodotti. La sua capacità di proteggere gli alimenti dall’essiccazione e di prevenire l’indurimento dei prodotti a base di amido, nonché lo scolorimento di frutta e verdura, lo rendono molto utile. Questo zucchero contribuisce anche a diminuire la formazione di cristalli di ghiaccio nei cibi surgelati, riducendo la perdita di alimento e risultando pertanto efficace come dolcificante e stabilizzante di proteine, grassi, carboidrati e composti volatili. In cosmetica, il trealosio è impiegato per migliorare la stabilità delle formulazioni ed è utilizzato come addensante nei prodotti per la cura della pelle per le sue proprietà idratanti e antiossidanti. Esso protegge anche le cellule cutanee da fattori ambientali dannosi, favorendo la vitalità e l’elasticità della pelle.
Fonte Verificata

Scoperta di un’antica città Maya sconosciuta da parte di un dottorando, con misteri celati nella selva.

Scoperta una città Maya sepolta nella giungla dello Yucatan Un dottorando della Tulane University, Luke Auld-Thomas, ha scoperto accidentalmente una città Maya sepolta sotto la giungla dello Yucatan. La città, ora conosciuta come Valeriana, è emersa grazie all’analisi di dati laser disponibili online, rivelando la presenza di piramidi, anfiteatri e piazze nascoste per secoli dalla densa vegetazione.

# Valeriana, una metropoli Maya datata tra il 250 e il 900 d.C. Secondo uno studio pubblicato su Antiquity, Valeriana risale a un periodo compreso tra il 250 e il 900 d.C., comprendente 6.764 edifici tra templi piramidali e campi sportivi. Grazie alla tecnologia Lidar, è emerso che la città poteva ospitare fino a 50.000 abitanti durante il suo periodo di massimo splendore.

Configurazione e destino di Valeriana: una città strutturata su 16,6 km² Valeriana si estende su 16,6 km² e era divisa in due quartieri interconnessi da strade rialzate. Il centro urbano includeva un bacino idrico, indicativo di una buona gestione delle risorse naturali. Sebbene non siano chiari i motivi dell’abbandono della città, si ipotizza che il cambiamento climatico possa aver contribuito al suo declino.

Scoperta della città Maya di Valeriana paragonabile a Calakmul Gli archeologi hanno scoperto che Valeriana, un sito Maya finora sconosciuto, possedeva le caratteristiche di una vera capitale e un numero impressionante di edifici che la rendono paragonabile solo al noto sito di Calakmul.

Struttura e gestione sofisticata Estesa su una superficie di 16,6 km², Valeriana era divisa in due quartieri collegati da strade rialzate. Il centro ospitava anche un bacino idrico, indicando una gestione avanzata delle risorse naturali per supportare la popolazione. Si ipotizza che il cambiamento climatico abbia contribuito al declino e all’abbandono della città.

Ipotesi sull’abbandono di Valeriana Sebbene la causa dell’abbandono di Valeriana non sia chiara, si ritiene che il cambiamento climatico abbia giocato un ruolo determinante. La scoperta di questa antica città offre nuove prospettive sulla cultura Maya e sulle sfide ambientali affrontate dai suoi abitanti. Fonte: [Cambridge University](https://www.cambridge.org/core/journals/antiquity/article/running-out-of-empty-space-environmental-lidar-and-the-crowded-ancient-landscape-of-campeche-mexico/FFDB435047017853F26CFC5D8804B08D)

Il gatto di Schrödinger raggiunge un nuovo record di sopravvivenza per 23 minuti

La fisica quantistica raggiunge un nuovo record: il “gatto di Schrödinger” sopravvive per 23 minuti Un team di ricercatori cinesi ha compiuto un notevole passo avanti nel campo della fisica quantistica, mantenendo il paradosso del gatto di Schrödinger per un’incredibile durata di 23 minuti. Questo eccezionale risultato rappresenta un importante avanzamento nella comprensione degli stati quantistici e delle loro applicazioni.

Il paradosso del gatto di Schrödinger spiegato Il paradosso del gatto di Schrödinger è un concetto teorizzato dal fisico Erwin Schrödinger per illustrare la sovrapposizione quantistica, in cui un gatto chiuso in una scatola potrebbe simultaneamente essere vivo e morto. Questo stato di sovrapposizione, sebbene effimero, è uno degli aspetti più affascinanti della meccanica quantistica.

# Lo studio cinese che ha fatto la differenza Il gruppo di ricerca cinese ha impiegato 10.000 atomi di itterbio intrappolati da luce laser e raffreddati a pochi millesimi sopra lo zero assoluto, riuscendo a mantenere per 23 minuti la sovrapposizione di due stati quantistici in ciascun atomo. Questo exploit è stato possibile grazie alla sintonizzazione dei laser, che ha impedito il collasso degli stati, aprendo la strada a potenziali applicazioni nel campo della memoria quantistica e oltre. Questo sorprendente risultato potrebbe avere implicazioni significative nel settore, consentendo lo sviluppo di dispositivi quantistici più stabili e aprendo nuove prospettive per la ricerca in fisica fondamentale.

Raggiunto un nuovo record nella fisica quantistica: il gatto di Schrödinger persiste per 23 minuti

Un team di scienziati ha recentemente raggiunto un record nel campo della fisica quantistica, mantenendo il famoso paradosso del gatto di Schrödinger per ben 23 minuti. Questo risultato straordinario è stato pubblicato sul sito pre-print ArXiv e rappresenta un significativo passo avanti nella comprensione degli stati quantistici e delle loro possibili applicazioni.

Un fenomeno quantistico spiegato: il gatto di Schrödinger Il paradosso del gatto di Schrödinger, teorizzato dal fisico Erwin Schrödinger, rappresenta un concetto fondamentale per comprendere la sovrapposizione quantistica. Secondo questa teoria, un gatto chiuso in una scatola potrebbe trovarsi contemporaneamente in uno stato di vita e di morte, a causa delle leggi della fisica quantistica che rendono difficile determinare uno stato definito. Questo concetto di sovrapposizione è fugace e delicato, ma riveste un’importanza cruciale nella meccanica quantistica.

Lo studio cinese: la durata eccezionale del paradosso Il team cinese guidato dal fisico Zheng-Tian Lu ha impiegato 10.000 atomi di itterbio intrappolati da luce laser e raffreddati a pochi millesimi di grado sopra lo zero assoluto per ottenere questo straordinario risultato. Sfruttando la capacità dei laser di mantenere gli atomi in una sovrapposizione di due stati quantistici per un periodo esteso, sono riusciti a prolungare il fenomeno per ben 23 minuti, 1400 secondi, aprendo così la strada a possibili sviluppi nel campo della memoria quantistica e nella costruzione di dispositivi quantistici più robusti. Questo studio potrebbe rappresentare una svolta nella stabilizzazione dei sistemi quantistici atomici, aprendo la strada a nuove scoperte e applicazioni ancora inesplorate nel vasto mondo della fisica quantistica. Per ulteriori dettagli consulta la

[fonte](https://www.greenme.it/scienza-e-tecnologia/il-record-che-riscrive-la-fisica-il-gatto-di-schrodinger-sopravvive-per-23-minuti/)

.

La cometa stagionale non sarà più osservabile

La di Halloween distrutta dal del Sole: le immagini catturate dalla sonda SOHO stupiscono gli appassionati di astronomia

La cometa C/2024 S1 (ATLAS), soprannominata “cometa di Halloween”, è stata completamente disintegrata durante il suo avvicinamento al Sole. La sonda SOHO ha ripreso la distruzione in un video time-lapse, mostrando un evento affascinante che ha catturato l’attenzione degli astronomi e degli appassionati di astronomia. Scoperta a settembre, la cometa che prometteva uno spettacolo visivo nel cielo di novembre ha invece conosciuto un destino inevitabile.

Comete radenti e la loro vulnerabilità: il di C/2024 S1

La cometa C/2024 S1 fa parte del gruppo delle “comete radenti di Kreutz”, corpi celesti che passano molto vicino al Sole e sono comunemente considerate “comete suicide” poiché, a causa della loro traiettoria, sono destinate alla distruzione. Ad appena 550.000 chilometri dal Sole, la cometa è stata sublimata, trasformandosi in una nube di gas. Le spettacolari immagini catturate dalla sonda SOHO hanno mostrato la cometa ridursi progressivamente fino a scomparire completamente.

Un’eredità di spettacoli cosmici e la lezione delle comete radenti

Le comete radenti come C/2024 S1 fanno parte di un vasto corpo celeste frammentato circa mille anni fa. Alcune comete, come la celebre Ikeya-Seki (C/1965 S1), hanno resistito all’incontro con il Sole, offrendo spettacoli indimenticabili visibili anche di giorno. , come la cometa del secolo C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS), hanno invece ceduto all’incontro con la stella ma hanno regalato uno spettacolo memorabile al tramonto.

Una cometa si trasforma in una nube di gas e scompare

La cometa radente C/2024 S1 ha mostrato uno spettacolo unico trasformandosi da una massa solida di ghiaccio e detriti in una nube di gas, come evidenziato dalle immagini catturate dai coronografi LASCO della sonda SOHO. Il corpo celeste è diventato sempre più piccolo ed evanescente fino a scomparire completamente.

Le origini misteriose delle comete radenti

Le comete radenti, tra cui C/2024 S1, probabilmente derivano da un grande corpo ghiacciato che si è frammentato circa mille anni fa. Alcune di queste comete sono riuscite a superare l’incontro con il Sole, offrendo spettacoli indimenticabili come la cometa Ikeya-Seki (C/1965 S1), visibile persino in pieno giorno nel 1965. La cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS) ha resistito all’incontro con il Sole nel suo perielio di circa 70 milioni di chilometri, regalando uno spettacolo ancora apprezzabile al tramonto.

Fonti e approfondimenti

Per ulteriori informazioni, puoi dare un’occhiata al video dell’Osservatorio Astronomico dell’Università di Siena e all’approfondimento disponibile su GreenMe.

Google rilascia il terzo capitolo del Doodle spettrale Magic Cat Academy in occasione di Halloween.

Google lancia un per Halloween 2024

Google ha rilasciato per il 2024 una nuova versione del gioco di Magic Cat Academy, il celebre gioco di Halloween. Il protagonista sarà il simpatico nero Momo, pronto a combattere i fantasmi. Il divertente gioco interattivo sarà dedicato alla festa di Halloween e vedrà il gattino nero Momo impegnato a scacciare via spaventosi fantasmi. Questo sarà il terzo della serie Magic Cat Academy di Google Doodle, con Momo che utilizzerà la bacchetta magica per respingere i fantasmi malevoli.

Il ritorno del felino acchiappafantasmi

Il gattino nero Momo, noto come acchiappafantasmi, tornerà per Halloween 2024 con il gioco interattivo di Magic Cat Academy offerto da Google. Il divertimento sarà assicurato con Momo che utilizzerà la sua magia per contrastare gli spettri.

L’evoluzione del Doodle di Halloween

Momo ha fatto la sua prima apparizione nel Doodle di Halloween del 2016, combattendo gli spettri in un’ambientazione scolastica in stile Harry Potter. Nel Doodle del 2020, Momo si immerse nell’oceano per eliminare i ghoul tra le onde. Ora, nel 2024, il gatto si troverà ad affrontare il suo nemico Marshmallow il fantasma, attraverso gli strati dell’atmosfera. Buon divertimento e buon Halloween con Momo e Google!
è in caricamento