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I formaggi sono sempre vegetariani? Scopri perché non è così!

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Formaggio e dieta vegetariana

Quando si parla di formaggio, si tende a pensare sia compatibile con una dieta vegetariana. Tuttavia, non tutti i formaggi lo . Il caglio, ingrediente fondamentale nella produzione di molti formaggi, è spesso di origine animale, provenendo dallo stomaco di vitelli, capretti e agnelli, rendendo questi formaggi non adatti ai . Formaggi DOP come Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Pecorino Romano richiedono l’uso di caglio animale per ottenerne il riconoscimento.

Alternative al caglio animale

Esistono alternative al caglio animale, fra cui il caglio microbico, derivato da funghi e batteri, il caglio ricombinante, ottenuto da microrganismi geneticamente modificati, e il caglio vegetale, estratto da piante come il cardo. Tuttavia, è importante notare che non il tipo di caglio utilizzato è indicato sull’etichetta. Pertanto, chi segue una dieta vegetariana dovrebbe prestare particolare attenzione a etichette che riportano la dicitura “senza caglio animale” o altre certificazioni rilevanti.

I formaggi sono tutti vegetariani? Non proprio, ecco perché

Quando si pensa al formaggio, lo si associa spesso ai derivati latte, quindi adatto anche a una dieta vegetariana. Ma è davvero così? In realtà no, non tutti i formaggi sono vegetariani. La risposta potrebbe sorprendere ma molti formaggi tradizionali contengono un ingrediente chiamato caglio, che, se di origine animale, viene estratto dallo stomaco di vitelli, capretti e agnelli dopo la macellazione ed è dunque incompatibile con una dieta vegetariana. Molti formaggi DOP (Denominazione di Origine Protetta), come Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Pecorino Romano, richiedono l’uso di caglio animale per mantenere la denominazione protetta. Esistono alternative come il caglio microbico (prodotto da funghi e batteri), il caglio ricombinante (derivato da microrganismi geneticamente modificati) e il caglio vegetale (estratto da piante come il cardo). Tuttavia, non sempre il tipo di caglio è specificato in etichetta, quindi chi segue una dieta vegetariana deve verificare la presenza di diciture come “senza caglio animale” o certificazioni specifiche.

Cos’è il caglio, a cosa serve e dove si ricava


Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Cosa sono i Large Language Model (LLM)? Funzionamento e applicazioni da ChatGPT a DeepSeek.

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Cosa sono gli LLM e a cosa servono

Un Large Language Model () è un’ progettata per interpretare, processare e generare testo scritto. Questi modelli rientrano nel campo del Natural Language Processing (NLP), si occupa di insegnare ai computer a comprendere il linguaggio umano. Grazie a questi sistemi, gli utenti possono interagire parlando normalmente, proprio come farebbero con un’altra persona, sostenendo conversazioni, scrivendo testi e riassumendo documenti.

Funzionamento degli LLM

Gli LLM sono capaci di generare risposte coerenti e contestualmente appropriate, basandosi su un vasto corpus di dati ai quali sono stati addestrati. Tuttavia, malgrado le loro avanzate capacità, non possiedono una reale comprensione del linguaggio né delle emozioni. Questo significa che possono presentare errori e generare contenuti fuorvianti. Pertanto, è fondamentale utilizzare questi modelli con consapevolezza e critica, tenendo a mente le loro limitazioni.

Impatto sull’uso quotidiano

L’intelligenza artificiale, attraverso modelli come ChatGPT, Gemini, Claude e , è diventata parte integrante della vita corrente, influenzando vari aspetti della comunicazione e dell’elaborazione delle informazioni. L’integrazione di questi strumenti comporta opportunità, ma anche sfide etiche e pratiche da considerare nella loro applicazione.

Cos’è un Large Language Model (LLM)? Da ChatGPT a DeepSeek, ecco come funzionano e a cosa servono

ChatGPT, Gemini, Claude e DeepSeek sono i protagonisti assoluti degli ultimi anni. L’intelligenza artificiale infatti è diventata parte della vita quotidiana grazie ai modelli linguistici di grandi dimensioni (in inglese Large Language Models, LLM). Ma cosa sono esattamente e come funzionano? Gli LLM sono sistemi di intelligenza artificiale capaci di interpretare e generare testo, rendendo possibile interagire con loro parlando normalmente, come faremmo con una persona: sono in grado di sostenere conversazioni, scrivere testi e riassumere documenti, ma, nonostante le loro capacità, possono commettere errori e non hanno una reale comprensione delle risposte che generano. Dobbiamo, quindi, usarli con consapevolezza.

Cosa sono gli LLM e a cosa servono

Un Large Language model (LLM) è un’intelligenza artificiale progettata per interpretare, processare e generare testo scritto. Gli LLM fanno parte del campo del Natural Language Processing (NLP), cioè processamento del linguaggio naturale, che si occupa di insegnare ai computer come interpretare il linguaggio umano. Per questo, possiamo interagire con…

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Dalla cascata artificiale più alta al riconoscimento della “Patente da matto”

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L’Umbria: il Cuore Verde d’Italia

L’Umbria è una regione dell’Italia centrale, definita "Cuore verde d’Italia" per la sua ricca , con boschi, torrenti e fioriture. Ha una popolazione di 853.068 abitanti e una superficie di 8.463,97 km². A differenza di molte altre regioni italiane, l’Umbria non si affaccia su nessun mare, essendo situata tra le colline e le montagne dell’Appennino, con un paesaggio caratterizzato da altopiani e valli ampie.

10 curiosità sull’Umbria

1. Perché si chiama Umbria

Il nome "Umbria" deriva da una antiche popolazioni che abitavano la regione, gli Umbri, un popolo indoeuropeo stanziato tra l’ e media valle del Tevere e le attuali Marche e Emilia-Romagna. I resti della cultura umbra possono ancora essere trovati nel patrimonio storico e archeologico della regione.

L’Umbria è quindi non solo una regione ricca di bellezze naturali, ma anche con una profonda culturale e sociale, traendo origine da antiche tradizioni e popolazioni che hanno segnato profondamente il suo territorio.

dalla cascata artificiale più alta del mondo alla “Patente da matto”

L’Umbria è una Regione dell’Italia centrale conosciuta anche come “Cuore verde d’Italia” in quanto possiede un’anima naturale ben nota caratterizzata da boschi, torrenti e intense fioriture che circondano i piccoli borghi arroccati sui verdi pendii. L’Umbria con una popolazione di 853 068 abitanti e una superficie di 8 463,97 km2, è l’unica regione in il centro-sud a non affacciarsi su nessuno dei mari che circondano la penisola. Sorge infatti a cavallo del tratto centrale della catena appenninica, ragion per cui è caratterizzata da un territorio collinare e montuoso intervallato da altopiani e ampie vallate.

10 curiosità sull’Umbria

1. Perché si chiama Umbria

Come tante altre Regioni italiane, l’Umbria deve il proprio nome a una delle antiche popolazioni che hanno abitato l’Italia prima del lungo processo di romanizzazione della penisola. Gli Umbri, infatti, furono un popolo di origine indoeuropea stanziato nei territori tra l’alta e media valle del Tevere, la parte settentrionale delle attuali Marche e quella meridionale dell’Emilia-Romagna.
Secondo gli storici dell’Età…

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L’evoluzione della fiaba di Biancaneve: dall’originale alla versione live-action Disney nel corso del tempo.

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Polemiche sul film

Il film live action di diretto da Marc Webb ha suscitato polemiche sin dalla sua anteprima, uscito il 20 marzo. Le critiche riguardano le opinioni politiche protagoniste, Rachel Zegler e Gal Gadot, nonché la decisione di utilizzare la CGI al posto di attori nani per i sette nani. Alcuni spettatori considerano la trama troppo “woke”, portando molti a considerare il film un flop commerciale. Con un budget di 270 milioni di dollari, ha incassato solo 87,3 milioni a livello globale, infrangendo le aspettative di copertura dei costi.

Adattamento moderno

Il film rappresenta una reinterpretazione moderna della classica fiaba di Biancaneve dei fratelli Grimm, discostandosi notevolmente dall’animazione del 1937. Nonostante il cambiamento di prospettiva, rimangono le radici della tradizionale, che presenta elementi distintivi rispetto ad altre versioni e adattamenti della fiaba. Si esplorano le origini tedesche della storia, mettendo in evidenza le differenze rispetto alle varie interpretazioni della leggenda corso del tempo.

Com’è cambiata nel tempo la fiaba di Biancaneve, dalla versione originale al live-action della Disney

Il film live action di Biancaneve di Marc Webb è uscito solo lo scorso 20 marzo nelle sale, ma da mesi sta facendo parlare di sé social, e non in maniera positiva. Le polemiche sulle visioni politiche delle due attrici principali (Rachel Zegler e Gal Gadot), la scelta di non assumere attori nani per interpretare i sette nani ma usare la CGI e la trama considerata da molti troppo “woke” avrebbe trasformato il film in un flop. Il budget del film, infatti, era di 270 milioni di dollari, ma globalmente ne ha incassati circa 87,3, rimanendo ancora lontano dalla copertura dei costi di produzione.

Il film è un adattamento sicuramente in chiave moderna della classica fiaba di Biancaneve dei fratelli Grimm, ed è abbastanza distante dal film animato del 1937. Ma la famosa fiaba tedesca dove è nata, e quali sono le differenze principali tra le tante versioni della fiaba?

Biancaneve e i sette nani dei fratelli Grimm: la trama originale

Nel 1812 I fratelli Grimm pubblicarono la loro raccolta Fiabe dei fratelli Grimm, e in essa compariva anche quella di Biancaneve (Fiaba 53), con il titolo Sneewittchen (in…

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Dal 1 Aprile vietati i powerbank in aereo: ecco le nuove regole per la sicurezza sui bagagli.

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Nuove restrizioni sui powerbank

A partire dal 1° aprile 2024, alcune compagnie aeree asiatiche impongono per il trasporto dei powerbank. Molti vettori hanno deciso di proibire l’uso e la ricarica di questi dispositivi a bordo, mentre altri impongono regole specifiche per il loro posizionamento al fine di prevenire incendi. Queste misure vengono attuate dopo una serie di incidenti legati a powerbank in fiamme, tra cui un caso in Corea del Sud, dove un di Air Busan è stato distrutto dal fuoco. Un altro episodio recente ha coinvolto un volo della Hong Kong Airlines, in cui un powerbank ha preso fuoco all’interno di una valigia riposta in cabina.

Rischi delle batterie agli ioni di litio

Le batterie agli ioni di litio, comunemente utilizzate nei powerbank, sono estremamente diffuse tra i viaggiatori per la loro praticità. Tuttavia, se danneggiate o difettose, queste batterie possono rappresentare un rischio notevole. La nuova normativa mira a garantire la a bordo degli aerei, tenendo conto dei potenziali pericoli associati a queste batterie quando non sono gestite correttamente.

Powerbank vietati in aereo dal 1 Aprile per motivi di sicurezza, le nuove regole sui bagagli

restrizioni sul trasporto dei powerbank su alcune compagnie asiatiche entreranno in vigore a partire dal 1° aprile 2024. Diversi vettori hanno deciso di vietare l’uso e la ricarica di questi dispositivi a bordo, mentre altri ne regolamentano il posizionamento per ridurre i rischi di incendio. Il provvedimento è stato adottato in seguito ad alcuni recenti incidenti avvenuti in Asia e riconducibili, presumibilmente, a powerbank andati a fuoco. Uno di questi è avvenuto in Corea del Sud e ha coinvolto un aereo di Air Busan, distrutto dalle fiamme mentre era fermo sulla pista; un’altro episodio è avvenuto pochi giorni fa su un volo della Hong Kong Airlines diretto a Hong Kong  quale, a quanto pare, un powerbank ha preso fuoco mentre era conservato in una valigia riposta in una cappelliera dell’aereo.

Powerbank in aereo, quali sono le nuove regole delle compagnie

Le batterie agli ioni di litio, comunemente utilizzate nei powerbank, sono dispositivi onnipresenti nei bagagli di viaggiatori di tutto il mondo, vista la loro estrema utilità. Se danneggiate o difettose, però, le batterie agli ioni di…

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Terremoto del 1964 in Alaska: un evento da 9.2 magnitudo, il secondo più forte mai registrato nella storia.

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Il terremoto del 1964

Il terremoto in Alaska 27 marzo 1964 colpì alle 17:36 locali, durando circa 4 minuti con di 9.2. È il secondo terremoto più potente registrato, dopo quello di Valdivia in Cile. Questo evento catastrofico portò alla formazione di uno tsunami che si estese dalle isole Kodiak fino alla California settentrionale, provocando circa 135 vittime.

Epicentro e conseguenze

L’epicentro del terremoto si trovava Prince William Sound e viene anche denominato “Terremoto del Venerdì Santo” per il giorno in cui si verificò, il venerdì prima della Pasqua. Anchorage, la capitale dell’Alaska, subì ingenti danni dovuti a frane e smottamenti. Le devastazioni furono amplificate dalla forza del sisma, rendendolo uno dei momenti più drammatici nella storia degli Stati Uniti.

Il terremoto in Alaska del 1964 di magnitudo 9.2 fu il secondo più violento mai registrato

La città di Anchorage in Alaska dopo il terremoto del 1964 Credit: U.S. Army, Public domain, via Wikimedia Commons

Il terremoto dell’Alaska del 27 marzo 1964 face tremare la terra alle 17:36 locali per circa 4 minuti  con una magnitudo di 9.2, diventando il secondo terremoto più violento mai registrato dopo quello di Valdivia in Cile del 1960 di magnitudo 9.5 e il più violento mai registrato negli Stati Uniti. Questo evento catastrofico generò anche uno tsunami che si propagò dalle isole Kodiak fino alle coste della California settentrionale, causando circa 135 vittime. Con epicentro nel Prince William Sound e conosciuto anche come il “Terremoto del Venerdì Santo” – in inglese Good Friday earthquake – poiché avvenne il venerdì precedente la Pasqua di quell’anno, provocò ingenti danni da frane e smottamenti, in particolare ad Anchorage, capitale dello stato americano.

I dati sul terremoto in Alaska del 27 marzo 1964

L’Alaska è stata protagonista di uno tra i fenomeni naturali più potenti della storia quando il 27 marzo 1964, alle 17:36 ora locale, la terra tremò per 4 minuti e mezzo…

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Come si convalida una scoperta scientifica?

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Scoperta sotto la Piramide di Chefren

La piramide di Chefren a è al centro di recenti speculazioni riguardanti cinque camere “segrete” e otto “pozzi” cavi. Queste strutture avrebbero profondità che possono raggiungere centinaia di metri, alimentando un acceso dibattito sia scientifico che culturale. Tuttavia, il team di Geopop, guidato da Corrado Malanga, ha mostrato scetticismo riguardo a queste dichiarazioni.

L’importanza del Pensiero Critico

Questo caso di studio evidenzia la necessità di sviluppare capacità critiche per discernere informazioni scientifiche verificate da affermazioni potenzialmente fuorvianti. È fondamentale imparare a riconoscere le “red flag” comunicazione scientifica per comprendere meglio come viene costruita la conoscenza campo.

Comunicazione della Scienza

Si sottolinea che chiunque può annunciare scoperte significative, ma è altrettanto importante valutare la validità e la solidità delle evidenze presentate. Questo approccio critico è essenziale per navigare tra le notizie relative a scoperte scientifiche e per evitare di trarre conclusioni premature.

come si valida una scoperta scientifica?

La piramide di Chefren. Credit: Ben Snooks from Melbourne, Australia – Cairo, Egypt, CC BY–SA 2.0

La presunta di strutture sotto la piramide di Chefren a Giza, in Egitto, secondo cui si troverebbero 5 camere “segrete” e 8 “pozzi” cavi cilindrici fino a centinaia di metri di profondità, che noi di Geopop abbiamo commentato con una notevole dose di scetticismo, ha acceso un dibattito che va oltre la notizia in sé e solleva questioni culturali profonde legate al modo in cui procede la scienza e in cui si costruisce la conoscenza in ambito scientifico.

A nostro avviso il lavoro guidato da Corrado Malanga rappresenta un caso di studio che può aiutarci a capire come distinguere un’informazione validata scientificamente da un’affermazione da prendere con le pinze. Insomma, come scovare le red flag quando si parla di comunicazione pubblica della scienza, anche senza necessariamente entrare nel merito delle specifiche affermazioni punto di vista tecnico.

In linea di principio chiunque può indire una conferenza stampa in cui annuncia di aver raggiunto un risultato epocale o compiuto…

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Perché ci sono così tanti piccioni nelle città?

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La storia dei piccioni nelle città

I piccioni, presenti in gran numero nelle , uccelli addomesticati risalenti a 5000 anni fa, quando in Mesopotamia iniziarono a essere nutriti e riparati dall’uomo. Questo legame con gli esseri umani ha favorito la loro proliferazione nelle città moderne, dove trovano un ambiente favorevole per nidificare su superfici rigide come edifici e monumenti, riducendo il rischio di predatori. La disponibilità di cibo nei contesti urbani, spesso derivante dalle abitudini alimentari degli esseri umani, contribuisce ulteriormente loro presenza.

Il piccione viaggiatore

Oltre al loro adattamento alle città, i piccioni sono stati storicamente utilizzati per il trasporto di messaggi, dando origine alla figura del piccione viaggiatore. Questa abilità di ritorno al nido è stata sfruttata in diversi contesti, rendendo i piccioni un importante alleato passato. Oggi, la loro presenza nelle metropoli continua a suscitare curiosità, nonostante siano considerati animali comuni. La connessione profonda tra i piccioni e gli esseri umani è quindi radicata nella storia e nella cultura delle civiltà umane.

Perché in città ci sono così tanti piccioni?

Chiunque abbia mai passeggiato in una grande città avrà sicuramente notato che, tra tutti gli animali selvatici, i piccioni sono in assoluto quelli che si incontrano di frequente. Ma come hanno fatto a diventare così popolari nelle metropoli di tutto il mondo? Dietro a questa domanda apparentemente semplice, si cela una risposta tutt’altro che scontata: in parte questi uccelli tendono a nidificare su superfici rigide e per questo motivo prediligono gli edifici, in cui trovano numerosi luoghi per ripararsi e scarsità di predatori; in parte gli ambienti urbani forniscono loro cibo facilmente reperibile. Un aspetto che non tutti conoscono, però, è che i piccioni si trovano a loro agio in mezzo alle persone perché di fatto non sono animali selvatici bensì addomesticati!

La presenza dei piccioni in città

Partiamo col dire che i piccioni sono animali addomesticati: già in Mesopotamia 5000 anni fa si cominciò a realizzare rifugi e a nutrire questi uccelli. Con il tempo poi si scoprì che questo animale era ottimo per portare messaggi, dando vita alla figura del piccione viaggiatore,…

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Scopri il funzionamento e le novità nella ricerca sul web: tutto quello che devi sapere!

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Annuncio di AI Overviews

ha introdotto la funzione AI Overviews in Italia e in altri otto Paesi europei. Questo strumento, basato su intelligenza artificiale generativa, sintetizza e organizza le informazioni direttamente nei risultati di ricerca.

Funzionalità e vantaggi

AI Overviews offre risposte immediate e complete, eliminando la necessità di navigare tra molte fonti. Gli utenti possono ottenere riepiloghi dettagliati su vari argomenti, accompagnati da link selezionati per ulteriori approfondimenti. Questo migliora sia le ricerche semplici quelle complesse.

Tecnologia sottostante

Il sistema si basa su un modello avanzato della famiglia Gemini, progettato per affinare la comprensione query e migliorare la pertinenza dei risultati.

Impatto sul web

L’introduzione di AI Overviews potrebbe trasformare le nostre abitudini di ricerca e l’accesso alle informazioni, influenzando significativamente il traffico nei siti web. Google anticipa un cambiamento notevole nel modo in cui le persone interagiscono con le informazioni online.

come funziona e quali sono le novità per la ricerca sul web

AI Overviews. Credit: Google.

Nelle scorse ore Google, il motore di ricerca più usato al mondo, ha annunciato la disponibilità della funzione AI Overviews in Italia e altri 8 Paesi europei. AI Overviews è un sistema basato su intelligenza artificiale generativa che sintetizza e organizza le informazioni direttamente nei risultati di ricerca. Questo strumento permette di ottenere risposte immediate e complete senza dover navigare tra più fonti, semplificando sia le ricerche quotidiane che quelle più complesse. Dietro questa innovazione c’è un modello avanzato della famiglia Gemini, progettato per migliorare la comprensione delle query e fornire risultati più pertinenti e articolati. Gli utenti non solo potranno ricevere un riepilogo dettagliato di un argomento, ma avranno anche la possibilità di esplorare selezione di link di approfondimento.

L’introduzione di AI Overviews promette di cambiare il modo in cui interagiamo con il Web, con effetti significativi sulle abitudini di ricerca, sull’accesso alle informazioni e sul traffico ai siti. Stando a quanto dice Google, questa novità dovrebbe…

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Bollettino: Rallenta il sollevamento del suolo causato dal bradisismo

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Situazione attuale nei Campi Flegrei

Il bollettino settimanale dell’ dell’INGV, pubblicato il 25 marzo 2025, evidenzia un rallentamento del bradisismo nei Campi Flegrei dopo le scosse di magnitudo 4.6 registrate il 13 marzo. periodo dal 17 al 23 marzo, sono stati registrati 42 terremoti con magnitudo variabile tra 0.0 e .7. Non si segnalano, al momento, evoluzioni significative a breve termine.

Temperature e flusso di gas

Le fumarole nella zona di Pisciarelli mostrano temperature che raggiungono i 97 °C, simili a quelle settimane precedenti. Il flusso di anidride carbonica continua a rimanere alto, ma non ci sono stati picchi rilevanti. Si richiama quindi l’attenzione sull’importanza di monitorare la situazione senza allarmismi, in quanto l’area resta attiva ma non presenta segnali immediati di pericolo.

Rallentamento del sollevamento del suolo

Il del suolo, che era stato particolarmente intenso nei giorni successivi ai terremoti del 13 e 15 marzo, ha mostrato un rallentamento. Questo fenomeno è significativo, poiché potrebbe indicare stabilità, almeno temporanea, dell’attività vulcanica nell’area.

«Rallenta il sollevamento del suolo per il bradisismo». Cosa dice l’ultimo bollettino

Come ogni martedì, ieri l’Osservatorio Vesuviano dell’INGV ha pubblicato il bollettino settimanale di monitoraggio dell’attività nei Campi Flegrei, che conferma un rallentamento del sollevamento del suolo per il bradisismo dopo le forti scosse fino a magnitudo 4.6 registrata il 13 marzo. I dati, pubblicati il 25 marzo 2025 e relativi alla settimana dal 17 al 23 marzo, confermano che l’area resta attiva con 42 terremoti di magnitudo tra 0.0 e 1.7, ma non si registrano evoluzioni significative a breve termine. Nelle fumarole dell’area di Pisciarelli si sono registrate temperature fino a 97 °C, in linea con le scorse settimane, e un flusso di anidride carbonica elevato ma che non mostra picchi significativi. Vediamo insieme cosa è successo e perché questi dati vanno seguiti con attenzione — senza però lasciarsi prendere da allarmismi inutili.

Deformazioni del suolo: rallenta (per ora) il sollevamento

Dopo i terremoti più intensi avvenuti tra il 13 e il 15 marzo (Md 4.6 e Md 3.9), il sollevamento del suolo ha subito un rallentamento. Questo dato è importante perché, negli ultimi mesi, si…

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Perché i pappagalli parlano? Scopri le novità di uno studio che svela il segreto della loro capacità di ripetere parole.

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L’abilità dei pappagalli nel parlare

I pappagalli, noti per la loro capacità di imitare la voce umana, utilizzano un organo chiamato , situato biforcazione della trachea, che vibra per produrre suoni simili a quelli delle corde vocali umane. Questo permette loro di comunicare e rafforzare i legami sociali con le persone.

Similitudini neurologiche con il cervello umano

Un recente studio condotto dai ricercatori Zetian Yang e Michael Long della New York University ha rivelato similitudini sorprendenti tra il cervello umano e dei parrocchetti ondulati (Melopsittacus undulatus). Questi pappagalli non solo imitano la voce umana, ma anche capaci di replicare diverse tonalità e sfumature, grazie a sistemi neurali sofisticati che regolano tali abilità cervello umano.

Implicazioni della ricerca

Le scoperte sul cervello dei pappagalli possono offrire nuove prospettive sullo sviluppo del linguaggio e sulla comunicazione interspecifica, evidenziando il complesso rapporto tra comportamento sociale e capacità linguistiche in animali e umani.

Perché i pappagalli parlano e come ripetono le nostre parole? Il nuovo studio con la possibile spiegazione

L’espressione dei nostri pensieri, emozioni e in fin dei conti della nostra identità avviene spesso e soprattutto attraverso la voce. Ma non siamo gli unici! I pappagalli sono ampiamente noti per la loro particolare abilità di parlare, ripetendo quello che sentono dire da noi umani, con lo scopo di interagire e rafforzare i legami sociali con noi. Dal punto di vista fisiologico ci riescono grazie a un organo chiamato siringe che si trova nella biforcazione della trachea e vibra svolgendo un ruolo analogo a quello delle nostre corde vocali. Ma dal punto di vista neurologico? Un recente studio condotto dai ricercatori Zetian Yang e Michael Long della New York University spiegherebbe come ci riescono, svelando una straordinaria similitudine tra il cervello umano e quello dei parrocchetti ondulati (Melopsittacus undulatus), piccoli pappagalli verdi e gialli, particolarmente famosi per la loro capacità di imitare la voce umana. Riescono addirittura a imitare diverse tonalità e sfumature che, nel cervello umano sono regolate da sofisticati sistemi neurali. Lo studio ha infatti evidenziato come anche nel cervello di questi piccoli pennuti…

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Guida semplice al calcolo delle percentuali: trucchi e suggerimenti utili

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Calcolo della percentuale: la moltiplicazione delle decine

Per calcolare quando sia il totale che la percentuale sono multipli di 10, è sufficiente moltiplicare le . Ad esempio, per calcolare il 40% di 70, si esegue 4×7=28; per il 60% di 130, calcolare 6×13=78. Se solo dei valori è un multiplo di 10, il richiede un passo in più: ad esempio, il 62% di 30 si calcola come 6.2×3=18.6.

Il trucco più famoso: le percentuali invertite

Uno dei metodi più conosciuti per calcolare le percentuali è quello percentuali invertite, che consente di determinare come si può ottenere il valore percentuale in modo semplificato. Questo trucco è ampiamente condiviso nei social media e sfrutta regole matematiche piuttosto intuitive. Tuttavia, è importante chiarire che non si tratta di magie, ma di semplici accorgimenti matematici.

Come calcolare le percentuali in modo facile: tutti i “trucchi” matematici

Quando leggiamo i cartelli dei saldi, -20%, -25%, -10%… non sempre riusciamo a capire al volo di quanto sia lo sconto. In verità, non è così difficile: esistono dei trucchi che ci permettono di calcolare certe percentuali abbastanza facilmente, almeno quanto basta per gli usi che se ne possono fare nella vita quotidiana. Ne vedremo alcuni che riteniamo particolarmente utili, ma anche alcuni tra quelli più popolari sui social che, come vi spiegheremo, non sono magici, ma semplici accorgimenti matematici.

Calcolo della percentuale: la moltiplicazione delle decine

Quando si tratta di calcolare percentuali in cui sia il totale che la percentuale sono multipli di 10 basta moltiplicare le decine. Vediamo degli esempi:

  • Per calcolare il 40% di 70 basta moltiplicare 4×7=28.
  • Per calcolare il 60% di 130 basta moltiplicare 6×13=78.

percentuali 1

Se solo uno dei due numeri è multiplo di 10 il calcolo si complica leggermente ma è sempre piuttosto facile:

  • Per calcolare il 62% di 30 basta moltiplicare 6.2×3=18.6

Il trucco più famoso: le percentuali invertite

Uno dei trucchi che…

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