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Ossido di rame (I): proprietà, sintesi, reazioni, usi

L’ossido di rame (I), noto anche come ossido rameoso e con formula Cu2O, è un composto inorganico in cui il rame ha numero di ossidazione +1. Questo ossido è presente nella cuprite insieme all’ossido di rame (II) e al Cu4O3, costituendo uno degli ossidi del rame.

Proprietà dell’ossido di rame (I)

L’ossido di rame (I) è un solido diamagnetico che varia in colorazione dal giallo al rosso a seconda delle dimensioni delle particelle. È poco solubile in acqua, ma si dissolve negli acidi con i quali reagisce. Ad esempio, reagisce con l’acido perclorico secondo l’equazione: Cu2O + 2 HClO4 → 2 CuClO4 + H2O.

Questo composto è il semiconduttore più antico e studiato, rappresentando l’inizio dell’elettronica dei semiconduttori già nel 1924, molto prima dell’era del germanio e del silicio. Cristallizza in una cella unitaria che contiene sei atomi: quattro atomi di rame in un reticolo cubico a facce centrate e due atomi di ossigeno in siti tetraedrici che formano un sottoreticolo cubico a corpo centrato.

Sintesi

L’ossido di rame (I) è ottenuto dalla reazione tra rame e ossigeno: 4 Cu + O2 → 2 Cu2O. Può anche derivare dalla reazione tra solfuro di rame (I) e ossigeno, producendo anidride solforosa: 2 Cu2S + 3 O2 → 2 Cu2O + 2 SO2. È il prodotto nel saggio di Benedict per zuccheri riducenti contenenti un gruppo aldeidico o chetonico e nel test di Barfoed per la rilevazione di monosaccaridi.

L’ossido di rame (I) si decompone termicamente a 1800°C per produrre rame metallico e ossigeno.

Applicazioni e Utilizzi dell’Ossido di Rame (I)

L’ossido di rame (I) è coinvolto in diverse reazioni chimiche. Può reagire con il solfuro di rame (I) per produrre rame metallico e anidride solforosa, oppure interagire con l’ammoniaca per formare il complesso diamminorame (I).

Reazioni Chimiche

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Con solfuro di rame (I):

2 Cu2O + Cu2S → 6 Cu + SO2

Con ammoniaca:

Cu2O + 4 NH3 + H2O → 2[Cu(NH3)2]+ + 2 OH

Usi dell’Ossido di Rame (I)

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L’ossido di rame (I) trova impiego come pigmento in smalti e vetri, conferendo loro una tonalità rossastra o giallastra a seconda della dimensione dei cristalli. Questo utilizzo ha origini antiche, risalenti all’antico Egitto.

Applicazioni Specializzate

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:

Utilizzato in vernici per marine per prevenire la formazione di alghe sul fondo delle imbarcazioni.

Agente Antimicotico:

Inibisce la crescita delle spore fungine.

Cellule Fotoelettriche:

Usato come semiconduttore di tipo p per rilevatori di luce ad alta reattività.

Applicazioni Biomediche:

L’ossido di rame (I) e nanoparticelle a base di rame mostrano potenziale come agenti antimicrobici grazie alla loro capacità di penetrare nelle cellule microbiche.

Queste varie applicazioni dimostrano la versatilità e l’importanza dell’ossido di rame (I) in diversi settori industriali e scientifici.

Magnetite: diffusione, proprietà, usi

La , composta da (II) e ossido di ferro (III) con formula Fe3O4, è uno dei principali minerali contenenti ferro insieme all’ ed è noto per essere ferromagnetico.

Origine e trasformazione

Presente nelle rocce ignee, metamorfiche e sedimentarie, la magnetite si trasforma in ematite per reazione con l’ossigeno secondo l’equazione 4 Fe3O4 + O2 → 6 Fe2O3. Durante la cristallizzazione di rocce ignee, la magnetite si forma in minuscoli cristalli che si orientano con il campo magnetico terrestre.

geografica

La magnetite è comunemente trovata nelle sabbie delle spiagge, trasportata dall’azione erosiva dei fiumi e concentrata dalle onde e dalle correnti. Le sabbie ferrose o nere sono diffuse in luoghi come la California e la costa occidentale della Nuova Zelanda. Depositi significativi si trovano in diversi paesi come Svezia, Australia, Norvegia, Germania, Italia, Svizzera, Sud Africa, India, Stati Uniti e Messico.

Proprietà e caratteristiche

Di colore nero o grigio scuro, la magnetite ha un peso specifico di 5.2 e una durezza sulla scala di Mohs tra 5.5 e 6.5. Presenta inoltre un’alta capacità termica e resistenza al calore, rendendola stabile termicamente. È il minerale con il maggiore contenuto di ferro e proprietà magnetiche, agendo come calamita per i pezzi di ferro.

Utilizzi

La magnetite è impiegata principalmente per produrre ferro, essendo un materiale di base per la produzione di . Trova applicazioni come catalizzatore nel processo di sintesi dell’ammoniaca di Haber, come pigmento per vernici e ceramiche e come micro e nanoparticelle magnetiche per varie applicazioni.

Un’applicazione chiave della magnetite è nel processo Fischer-Tropsch, un metodo industriale per produrre idrocarburi liquidi da syngas, una miscela di monossido di carbonio e idrogeno.

Legge di Torricelli: formulazione, esercizi

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La Legge di Torricelli e la

Secondo la Legge di Torricelli, la velocità v di un fluido che esce da un foro è proporzionale alla radice quadrata della distanza verticale h dalla superficie del liquido al foro e all’accelerazione di gravità. La formula che esprime questa relazione è: v = √2gh.

Questa legge è stata formulata da Evangelista Torricelli nel suo lavoro “De moto delle acque” nel 1664.

Derivazione della Legge di Torricelli

La Legge di Torricelli è un caso specifico dell’, che stabilisce una relazione tra la velocità del fluido e la pressione. L’equazione è espressa come: p + ½ ρv² + ρgh = costante. Qui, p rappresenta la pressione assoluta, ρ è la densità del fluido, v è la velocità del fluido, h è l’altezza rispetto a un punto di riferimento, e g è l’accelerazione di gravità.

Considerando due punti arbitrari lungo il percorso del fluido (punto 1 e punto 2), l’equazione di Bernoulli si riduce a: ½ (v1² – v2²) = g(h2 – h1). Risolvendo ulteriormente si ottiene v = √2gh.

Condizioni

Le condizioni per cui si applica la Legge di Torricelli richiedono che il foro di uscita del fluido sia molto piccolo rispetto alle dimensioni del recipiente e che la del fluido possa essere trascurata.

Esercizio

Per esempio, per calcolare la velocità di uscita dell’acqua da un recipiente alto 100 cm con un foro a 10 cm dal suolo, la distanza verticale è di 0.9 m. Quindi, applicando la formula v = √2gh con g = 9.8 m/s² otteniamo v = √2 · 9.8 · 0.9 = 4.2 m/s.

Monossido di manganese: proprietà, sintesi, reazioni, usi

Il Monossido di Manganese: Proprietà, Sintesi e Usi

Il monossido di manganese, con formula MnO, è uno dei principali ossidi del metallo e ha diverse proprietà interessanti. Questo composto si trova in natura nel minerale , che assume un colore verde smeraldo che tende a diventare nero quando esposto alla luce.

Proprietà del Monossido di Manganese

Il monossido di manganese è un composto ionico stabile termicamente, con una durezza di 5.5 nella scala di Mohs e una bassa solubilità in acqua. Si tratta di un ossido basico che reagisce con gli acidi per formare sali di manganese (II), come nel caso della reazione con l’acido cloridrico: MnO + 2 HCl → MnCl2 + H2O.

Sintesi

L’ossido di manganese (II) può essere ottenuto attraverso diverse vie sintetiche, tra cui la decomposizione termica di ossalato di manganese (II) o di carbonato di manganese (II), che producono anche biossido di carbonio e monossido di carbonio come sottoprodotti.

Il monossido di manganese reagisce con gli acidi per formare sali di manganese, come nel caso della reazione con acido solforico: MnO + H2SO4 → MnSO4 + H2O. Inoltre, può essere ossidato dall’aria o dall’ossigeno per produrre ossidi di manganese in cui il metallo assume numeri di ossidazione più alti.

Usi

Questo composto viene impiegato nell’industria come fonte di manganese ed è utilizzato anche in , additivi alimentari, stampa tessile, ceramica, vernici e per conferire colorazione verde al vetro. Grazie alle sue proprietà e alla sua versatilità, il monossido di manganese trova svariati impieghi in diversi settori industriali.

In conclusione, il monossido di manganese è un composto inorganico che svolge un ruolo fondamentale in molteplici applicazioni industriali, dalla produzione di materiali alla colorazione di come il vetro. La sua sintesi e le sue reazioni chimiche lo rendono un composto di grande interesse per la chimica e l’industria.

Acetato: proprietà, composti

Lo ione acetato o etanoato: una base coniugata

L’ione acetato o etanoato è la base coniugata dell’ con formula CH₃COO-. Quando idrolizza in acqua, si ha l’equilibrio CH₃COO- + H₂O ⇄ CH₃COOH + OH-. Poiché l’acido acetico è un acido debole con una costante di dissociazione Kₐ di 1.8 · 10^-5, la costante di idrolisi Kᵦ dell’acetato è pari a Kᵦ=K_w/Kₐ = 10^-14/1.8 · 10^-5 = 5.6·10^-10. Pertanto, una soluzione 0.10 M di ha un pOH pari a 5.1 e quindi un pH pari a 8.9.

Proprietà dell’ione acetato

L’acetato contiene un carbonio carbossilico ibridato sp² che è stabilizzato per risonanza, descritto dalle due strutture limite. Assieme all’acido acetico, una soluzione tampone. Quando l’acido acetico e l’acetato hanno la stessa concentrazione, tale soluzione ha un pH pari a pH = pKₐ = 4.7, secondo l’equazione di Henderson-Hasselbalch.

Queste soluzioni tampone sono utilizzate negli studi biochimici di enzimi e altri componenti cellulari per mantenere stabile il pH, influenzando positivamente l’attività biochimica dei composti.

L’acetato e il metabolismo dell’acetil-coenzima A sono fondamentali per la produzione di , la sintesi dei lipidi e l’acetilazione delle .

Composti dell’acetato

L’acetato forma sali con numerosi ioni metallici, come l’acetato di sodio utilizzato nell’industria tessile e alimentare, il sodio e il calcio come anti-schiumogeno e lubrificante plastico, e l’acetato di piombo (II) per rilevare il solfuro di idrogeno.

Applicazioni del Solfuro di Piombo (II)

Il solfuro di piombo (II) si forma attraverso una reazione chimica tra Pb(CH₃COO)₂ e H₂S, producendo PbS e CH₃COOH. Questo precipitato grigio ha diverse applicazioni, tra cui essere utilizzato come pigmento per vernici e smalti.

Usi del Potassio

Il potassio ha molteplici utilizzi, come ad esempio antighiaccio per prevenire la formazione di ghiaccio. Trova impiego anche negli alimenti come conservante e regolatore di acidità, oltre ad essere un catalizzatore nella produzione di poliuretani.

Acetato di Cellulosa: Origine e Utilizzi

L’acetato di cellulosa è un polimero derivante dall’acetilazione della cellulosa. Presente nel materiale noto come rayon o triacetato, il polimero è biodegradabile e viene impiegato in diversi settori:

– Base per pellicole fotografiche
– Componente di adesivi
– Materiale per montature per occhiali
– Manifattura di filtri per sigarette
– Utilizzo in pellicole radiografiche

In conclusione, sia il solfuro di piombo (II) che il potassio hanno ruoli importanti in diversi settori industriali, mentre l’acetato di cellulosa si distingue per le sue molteplici applicazioni nell’industria tessile e chimica.

Ione ipoclorito: proprietà, sintesi, reazioni, usi

Lo ione ipoclorito è un anione poliatomico con formula ClO in cui il cloro ha numero di ossidazione + 1. In questo anione il cloro è direttamente legato all’ossigeno che è più elettronegativo. Pertanto il cloro ha una parziale carica positiva ed agisce da elettrofilo

I suoi sali derivanti da basi forti, come l’ipoclorito di sodio, danno idrolisi basica. L’acido ipocloroso HClO, infatti ha una costante di dissociazione Ka pari a 2.8 ·10-8. Pertanto la costante di idrolisi Kb pari a Kw/Ka dove Kw è il prodotto ionico dell’acqua vale 10-14/ 2.8 ·10-8 = 3.6 · 10-7

Lo ione ipoclorito idrolizza secondo l’equilibrio:
ClO + H2O ⇄ HClO + OH
L’espressione della costante di equilibrio è
Kb = 3.6 · 10-7 = [HClO][OH]/[HClO]

Una soluzione 0.10 M di NaClO ha quindi una concentrazione di OH pari a 1.9 · 10-4 M e quindi un pOH di 3.7. Il pH di questa soluzione è quindi di 10.3

Sintesi

I sali contenenti lo ione ipoclorito possono essere ottenuti dalla reazione tra cloro e l’idrossido di un metallo alcalino o alcalino-terroso:
Cl2 + 2 NaOH → NaClO + NaCl + H2O

Questa è una reazione di disproporzione in quanto il cloro passa da numero di ossidazione zero a numero di ossidazione – 1 in NaCl e + 1 in HClO

Reazioni

Lo ione ipoclorito reagisce con:

  • Ammoniaca per dare monolorammina:
    ClO + NH3 → NH2Cl + OH
    La reazione prosegue fino all’ottenimento di triclorammine

Usi

L’ipoclorito è comunemente usato per lo sbiancamento, la disinfezione e il trattamento dell’acqua utilizzando soluzioni saline costituite, generalmente da NaClO. Gli ioni ClO hanno un ampio spettro di attività antimicrobica, non lasciano residui tossici, non sono influenzati dalla durezza dell’acqua, sono economici e ad azione rapida.

L’ipoclorito è spesso usato come reagente chimico per le di clorazione e ossidazione. È  tra le sostanze chimiche più utilizzate per adulterare campioni di urina positivi alla cannabis al fine di dare un risultato falso negativo.

Clorito: proprietà, sintesi, reazioni

Il clorito è un anione poliatomico con formula ClO2  in cui il cloro ha numero di ossidazione +3.
È la base coniugata dell’acido cloroso HClO2 che è un acido debole; tuttavia esso ha una costante di equilibrio Ka pari a 1.1 · 10-2 che piuttosto alta rispetto ad altri acidi deboli.
Pertanto la costante di idrolisi Kb di un sale costituito, ad esempio da un metallo alcalino e clorito, è pari a Kb = Kw/Ka = 10-14/1.1 · 10-2 = 9.1 · 10-13.

Proprietà

In soluzioni acide dà reazioni di decomposizione i cui variano a seconda del pH.
Ad esempio può dare una reazione di disproporzione:
3 ClO2 → 2 ClO3 + Cl
per dare clorato e cloruro.

È un buon ossidante infatti in ambiente neutro o basico ha un potenziale normale di riduzione pari a + 0.78 V relativo alla semireazione:
ClO2 + 2 H2O  + 4 e → Cl + 4 OH

Sali contenti tale ione come il clorito di sodio sono utilizzati per la macerazione del legno.

Si , insieme al cloruro e al clorato quando è utilizzato per disinfettare l’acqua

Sintesi

Può essere ottenuto dalla reazione tra biossido di cloro e una base secondo la reazione netta:
2 ClO2 + 2 OH → ClO2 + ClO3 + H2O

Un clorito, come quello si sodio, è ottenuto dalla reazione tra biossido di cloro e perossido di sodio secondo la reazione:
2 ClO2 + Na2O2 → 2 NaClO2 + O2

In questa reazione di ossidoriduzione il cloro passa da numero di ossidazione + 4 a +3 e l’ossigeno da numero di ossidazione -1 a zero

Reazioni

Alcuni cloriti, come quello di bario, sono sali poco solubili. Il prodotto di solubilità di Ba(ClO2)2 è pari, infatti a 2.45 · 10-5. Pertanto si può precipitare il clorito di bario dalla reazione:
2 ClO2(aq)  + BaCl2(aq) → Ba(ClO2)2(s) + 2 Cl(aq)

Stante la sua reagisce, ad esempio, con lo ioduro in ambiente acido. I prodotti della reazione sono cloruro e iodio :
ClO2+ 4 I + 4 H+ → Cl + 2 I2 + 2 H2O

Ematite: diffusione, proprietà, usi

L’ematite è un minerale costituito da ossido di ferro (III) e ha formula Fe2O3.
È un minerale noto fin dall’antichità e il filosofo e botanico greco Teofrasto attribuì questo nome nel terzo secolo a.C. dal greco αιματίτις λίθος che significa .
Plinio il Vecchio tradusse questo nome in ematite dovuto al colore rosso vivo della sua polvere.

Si trova come minerale primario e come prodotto di alterazione nelle rocce ignee, metamorfiche e sedimentarie. Può cristallizzare durante la differenziazione di un magma o precipitare da idrotermali che si muovono attraverso un ammasso roccioso. Può anche formarsi durante il metamorfismo di contatto quando i magmi caldi reagiscono con le rocce adiacenti. I più importanti depositi di ematite si sono formati in ambienti sedimentari.

Diffusione

Sebbene un fosse estratta in molte località del mondo, oggi quasi tutta la produzione di ematite proviene da pochi grandi giacimenti in cui investimenti significativi consentono alle aziende di estrarre e lavorare il minerale in modo efficiente.

La maggior parte del minerale è ora prodotto in Cina, Australia, Brasile, India, Russia, Ucraina, Sud Africa, Canada, Venezuela e Stati Uniti. La NASA ha scoperto che l’ematite è uno dei minerali più abbondanti nelle rocce e nei terreni sulla superficie di Marte. L’abbondanza di ematite su Marte conferisce al paesaggio un colore marrone rossastro ed è per questo che il pianeta appare rosso nel cielo notturno ed è denominato Pianeta Rosso.

Proprietà

ematite

L’ematite ha un colore che va dal nero al grigio , all’argento; può presentarsi dal rosso al marrone rossiccio al nero. Si presenta quindi in diversi abiti cristallini ma in tutti i casi se strisciata su una piastra apposita produce una striscia rossastra.
Ha una durezza nella scala di Mohs da 5 a 6.5 e peso specifico da 5.0 a 5.3.

Non è magnetica ma, poiché alcuni esemplari  contengono abbastanza magnetite da essere attratti da un magnete comune si può portare a supporre erroneamente che il campione di . Vi è poi un tipo di ematite detta micacea che ha una lucentezza metallica che sembra essere una roccia composta da scaglie di mica.  Anche se questo tipo ha un colore argento, produce comunque una striscia rossastra che consente l’identificazione dell’ematite.

Usi

Quando è frantumata in polvere fine è di colore rosso. I primitivi scoprirono che poteva essere frantumata e mescolata con un liquido da usare come vernice o cosmetico. Nelle pitture rupestri, risalenti a 40000 anni fa vi sono pigmenti ottenuti dall’ematite. Il suo uso come pigmento è perdurato per millenni fino al Rinascimento.

Oltre che per ottenere il ferro è utilizzata per ottenere pietre poco costose usate in gioielleria.

A causa della sua elevata densità è in grado di schermare i raggi X  e quindi è utilizzata per schermare le radiazioni intorno ad apparecchiature mediche e scientifiche

Energia cinetica: formule, esempi

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Il concetto di cinetica e le sue applicazioni

L’energia legata al movimento di un oggetto, chiamata , rappresenta il lavoro richiesto per accelerare l’oggetto da una velocità iniziale nulla a una certa velocità. Per far ciò, è necessario applicare una forza che trasferisca energia all’oggetto, consentendogli di raggiungere una velocità costante determinata non solo dalla sua velocità intrinseca, ma anche dalla sua massa.

Il trasferimento e la trasformazione dell’energia cinetica

L’energia cinetica può essere trasferita tra oggetti o convertita in altre forme di energia. Ad esempio, in seguito a una collisione tra un oggetto in movimento e uno fermo, parte dell’energia cinetica dell’oggetto in movimento può essere trasferita all’oggetto fermo o convertita in un’altra di energia.

Formulazione matematica e leggi fisiche

Dalla combinazione del teorema dell’energia cinetica e della , è possibile ottenere l’equazione W = ΔK = F ·ΔS = m ·a · ΔS. Utilizzando le equazioni cinematiche, si può giungere a ΔK = mv² – mv₀²/2, che rappresenta l’energia cinetica di un oggetto in movimento in base alla sua massa e alla velocità.

Considerazioni sull’energia cinetica

L’energia cinetica è direttamente proporzionale alla massa e al quadrato della velocità dell’oggetto. Questo significa che un aumento della massa o della velocità comporta un incremento esponenziale dell’energia cinetica. Ad esempio, raddoppiando la velocità di un oggetto, l’energia cinetica quadruplica.

Inoltre, è importante notare che l’energia cinetica è sempre positiva o nulla, anche quando la velocità è negativa. Essendo una grandezza scalare, l’energia cinetica non dipende dalla direzione del movimento dell’oggetto.

derivate e relazioni

Da K = mv²/2, è possibile ricavare la massa (m = 2K/v²) e la velocità (v = √2K/m) di un oggetto in movimento in base alla sua energia cinetica.

Queste formule derivano da concetti fondamentali della fisica, come il lavoro, la conservazione dell’energia e le leggi del moto, che permettono di comprendere e quantificare l’energia associata al movimento di un corpo nello spazio.

Limonite: diffusione, proprietà, usi

La limonite è un ossido di ferro basico idrato con formula FeO(OH)· n H2O. L’assenza di una composizione chimica definita e di una struttura cristallina non consentono di definire la limonite come un minerale. Per la sua struttura amorfa è un mineraloide e costituisce una matrice di base di molti altri minerali.

limonite

Di solito si presenta come materiale secondario, formato dall’erosione di ematite , magnetite , pirite e altri minerali contenenti ferro. Si spesso come precipitato in corrispondenza di sorgenti e aperture di miniere dove emergono dal sottosuolo acque acide e cariche di ferro. La maggior parte delle acque sotterranee contiene poco ossigeno e quando affiorano in superficie incontrano spesso acque ossigenate. I metalli disciolti nelle acque sotterranee si combinano rapidamente con l’ossigeno disciolto delle acque superficiali per formare un precipitato.

Diffusione

I depositi di limonite, spesso associati a quelli di , sono diffusi in molte parti del mondo. I più importanti si trovano nelle zone tropicali e calde come quelli situati in Brasile, India, Cuba, Congo e in Canada.

Proprietà

Si presenta di colore marrone giallastro, arancione con una durezza molto variabile nella scala di Mohs che va da 4 a 5.5.
Ha un peso specifico da 2.9 a 4.3 ed è molto resistente agli agenti atmosferici

Usi

La limonite è stata utilizzata dall’uomo fin dalla preistoria come pigmento. Si trova in molti pittogrammi neolitici e nel corso della storia è stato uno dei pigmenti più importanti per la creazione di vernici nella gamma di colori dal giallo all’ocra.

La limonite è stata usata per migliaia di anni come minerale di ferro di bassa qualità. L’estrazione commerciale di essa come fonte di ferro non è più effettuata in aree in cui sono presenti depositi ragionevoli di ematite e . I depositi di limonite sono infatti generalmente troppo piccoli e troppo impuri per l’uso nella moderna metallurgia.

Olio essenziale di arancio dolce: composizione

L’olio essenziale di arancio dolce è uno dei più diffusi per le sue caratteristiche e per i suoi usi. Contrariamente agli altri oli essenziali presenta il vantaggio di essere un sottoprodotto della produzione di succo di arancia. Esso ha quindi  costi contenuti a causa della scarsa domanda rispetto alla produzione.

olio essenziale

Più di 66.97 milioni di tonnellate di agrumi producono 33.4 milioni di tonnellate di rifiuti di buccia d’arancia. La produzione di olio essenziale di arancia dolce può raggiungere circa 210.000 tonnellate all’anno utilizzando opportuni metodi di estrazione efficace.

Attualmente, la domanda dell’olio essenziale di arancia dolce è limitato all’industria alimentare e cosmetica. La domanda totale di questo olio essenziale non copre la produzione totale di rifiuti di buccia d’arancia e solo 2-3 tonnellate su 210.000 tonnellate vengono utilizzate da queste industrie.

Proprietà dell’olio essenziale di arancio dolce

A seconda dell’origine, del luogo, della stagione e del metodo utilizzato per l’ottenimento presenta caratteristiche variabili. È un liquido dal giallo al giallo-rossastro con il caratteristico odore di buccia d’arancia e può diventare torbido una volta raffreddato.

L’olio spremuto a freddo è miscibile con alcool disidratato e solfuro di carbonio ed è solubile in acido acetico glaciale. Quando è riscaldato fino alla decomposizione emette fumo acre e fumi irritanti.

Composizione

La composizione dell’olio essenziale di arancio dolce, determinata tramite gascromatografia o spettrometria di massa, è variabile. Tuttavia vi sono composti che, pur in percentuali diverse, sono sempre presenti. Tra essi i composti prevalenti sono:

Vi sono poi costituenti non volatili con punto di ebollizione più elevato che contribuiscono al sapore e al colore dell’olio essenziale di arancio dolce. Vi è in particolare il triacetato di glicerile, estere dell’acido acetico e del glicerolo, che può essere utilizzato nella produzione di biodiesel

Usi

È utilizzato per aromatizzare bevande, alimenti, profumi, saponi, detergenti, creme, lozioni, deodoranti e per la casa.

Il suo aroma dolce e agrumato lo rende utile per creare un gradevole profumo in casa.
Mostra proprietà antimicrobiche anche su alcuni ceppi batterici come quelli dello Staphylococcus aureus resistenti agli antibiotici.

arancio

Può anche prevenire la crescita di funghi che colpiscono le verdure e ha proprietà insetticide sulle larve delle mosche domestiche.
Contenendo alte percentuali di è utilizzato come solvente per la pulizia di superfici anche di legno sporche di sostanze grasse.

Esso, tuttavia, può essere poco tollerato o costituire un allergene e deve essere quindi utilizzato con le giuste precauzioni

A causa della presenza di limonene che è classificato come un idrocarburo ramificato costituito da un monoterpene con una struttura ciclica che presenta doppi legami e ramificazione metilica questo olio è studiato come promettente additivo per la benzina. Il limonene può migliorare le proprietà antidetonanti del carburante, come indicato da un aumento del numero di ottano.

Il vantaggio dell’utilizzo dell’olio essenziale di arancio dolce risiede nel fatto che esso contiene una bassa quantità di lignina (dallo 0.8 all’8.6%) contrariamente ad altre biomasse, compresi i residui agricoli e forestali, che ne contengono dal 15 al 30%.

Un elevato contenuto di lignina richiede un pretrattamento speciale per degradare la parete cellulare rigida al fine di idrolizzare efficacemente e produrre carburante o additivo per carburante. Quindi, nel caso dell’olio essenziale di arancio, ci si limita a blandi pretrattamenti. ll vantaggio principale dell’additivo è che aumenta il numero di ottano e migliora il carburante a basso numero di ottano con proprietà appropriate utilizzando materiali organici economici e rispettosi dell’ambiente

Equazione di Bernoulli: formule

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L’equazione di Bernoulli ha un importante ruolo nella dinamica dei ed è derivabile dalle leggi della meccanica Newtoniana.
Si può ricavare dal teorema dell’ cinetica poiché rappresenta la formulazione del teorema della nel caso di un moto di un fluido.

Secondo il teorema dell’ il lavoro compiuto dalla forza risultante agente su un sistema uguaglia la variazione di energia cinetica del sistema
L’equazione di Bernoulli vale i fluidi incomprimibili e non viscosi ed è applicabile solo ai moti stazionari.

Formule

Esprime  una relazione tra la e la sua pressione ed è espressa come:
p + ½ ρv2 + ρgh = costante  (1)
dove:

  • p è la pressione assoluta
  • ρ è la densità del fluido
  • v è la velocità del fluido
  • h è l’altezza rispetto a un punto di riferimento
  • g è l’accelerazione di gravità

Si noti che il termine ½ ρv2 rappresenta l’energia cinetica per unità di volume. Infatti per definizione la densità è data dal rapporto tra massa e volume:

ρ = m/V
sostituendo il valore di ρ nell’espressione ½ ρv2 si ha:
½ ρv2  = ½ mv2/V = energia cinetica /V

equazione di Bernoulli

Con ragionamento analogo si ottiene che il termine ρgh = mgh/V che rappresenta l’energia potenziale per unità di volume. Si consideri un fluido durante il suo percorso dal punto 1 al punto 2 che sono due punti qualsiasi del percorso

L’equazione (1) si esprime come:

p1 + ½ ρv12 + ρgh1 = p2 + ½ ρv22 + ρgh2 (2)

Fluidi statici

Si consideri un fluido statico in cui v1= v2 = 0

La (2) diventa:
p1 + ρgh1 = p2 + ρgh2

Si può semplificare ulteriormente l’equazione prendendo h2= 0. Si può infatti scegliere un’altezza pari a zero, prendendo tutte le altre altezze relative a questa. In tal caso, otteniamo
p1 + ρgh1 = p2

Secondo questa equazione nei fluidi statici la pressione aumenta con la profondità in accordo con la legge di Stevino

Equazione di Bernoulli a profondità costante

Un altro caso tipico è quello in cui il fluido si muove a profondità costante ovvero h1=h2 = h

Dalla (2) si ha:
p1 + ½ ρv12 + ρgh = p2 + ½ ρv22 + ρgh
ovvero
p1 + ½ ρv12 = p2 + ½ ρv22

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