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La montagna più alta: un impero di vetro inaccessibile a tutti.

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Mount Kailash: montagna sacra

Il Mount Kailash, situato in Tibet e parte della catena montuosa dei Gangdisê, è noto per essere la più che non può essere scalata. La legge vieta espressamente di affrontarne la cima, non solo per motivi di sicurezza, ma anche perché è considerata sacra da diverse religioni, tra cui induismo, buddhismo, giainismo e Bön tibetano.

Pellegrinaggi e rituali

Ogni anno, migliaia di pellegrini visitano il Mount Kailash. Secondo le credenze religiose, circumnavigare la base della montagna non solo porta fortuna, ma purifica anche i peccati. Il percorso di circa 52 km può essere affrontato in senso orario o antiorario, a seconda della tradizione religiosa, e di solito richiede circa tre giorni per essere completato.

Motivazioni del divieto

Il fatto che il Mount Kailash sia un luogo di profonda spiritualità e venerazione contribuisce in modo significativo alla decisione del governo di vietarne la scalata. Ciò riflette l’importanza culturale e religiosa del sito, rendendolo un di rispetto e sacralità per molte persone.

la montagna più alta che nessuno può scalare

sanno che l’Everest è la montagna più alta del e che con l’opportuna preparazione è possibile raggiungere la sua cima… ma esistono montagne che non possono essere scalate? In realtà sì, e la più alta di queste è il Mount Kailash, in Tibet, una montagna che fa parte dei monti Gangdisê, che a loro volta sono una sezione dell’Himalaya. La legge infatti vieta espressamente la scalata del monte ma non solo per ragioni di sicurezza: si tratta infatti di un monte sacro secondo varie religioni, sul quale risiederebbe il dio Shiva.

Ogni anno infatti accorrono qua migliaia di pellegrini buddisti, induisti, giainisti e del Bön tibetano. Secondo questi culti, se si circumnaviga a piedi la base del monte non solo si otterrebbe fortuna ma ciò permetterebbe anche di cancellare tutti i peccati commessi dall’individuo fino a quel momento. Il percorso viene compiuto in senso orario o antiorario a seconda del credo e ha una lunghezza di circa 52 km: per questo motivo spesso i pellegrini concludono il percorso in circa 3 giorni.

Già questo sarebbe sufficiente al governo per vietarne la scalata, ma…

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Dopo l’eclissi totale di Luna, non perderti l’affascinante eclissi parziale di Sole visibile anche in Italia!

Dettagli dell’Evento

Il 29 marzo 2025 si verificherà un’ di Sole, con la Luna che passerà davanti al Sole, proiettando la sua ombra sull’Oceano Atlantico. Anche se non sarà spettacolare come un’eclissi totale, l’evento promette di essere affascinante e anche da terra, rendendolo un appuntamento imperdibile per gli appassionati di astronomia.

Caratteristiche delle Eclissi

Un’eclissi di Sole si verifica quando Sole, Luna e Terra sono allineati. Nell’eclissi totale, la Luna copre completamente il Sole, creando un momento di oscurità. Tuttavia, quando l’allineamento non è perfetto, si osserva un’eclissi parziale, in cui solo una parte del Sole è oscurata. Questo fenomeno consente di apprezzare la bellezza del cielo e rappresenta un’opportunità unica per osservare le dinamiche del nostro sistema solare.

Dopo l’eclissi totale di Luna, ci aspetta una stupenda eclissi parziale di Sole, sarà visibile anche in Italia

Manca meno di un mese ad un evento straordinario: l’eclisse parziale di Sole. La Luna passerà davanti alla nostra stella proiettando la sua ombra sull’Oceano Atlantico. L’evento, seppur meno spettacolare dell’eclisse totale, sarà stupendo e potremo ammirarlo anche qui dal vivo. Da non perdere!

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pronti per l’eclissi parziale di Sole: sabato 29 marzo la Luna passerà davanti al Sole, proiettando la sua ombra sull’Oceano Atlantico. L’evento, seppur meno spettacolare dell’eclisse totale, sarà stupendo e potremo ammirarlo anche qui dal vivo. Non manchiamo!

Che cos’è l’eclissi parziale di Sole

Quando Sole, Luna e Terra sono perfettamente allineati in questo ordine, il nostro satellite “copre” la nostra stella, che per minuti apparirà dunque completamente oscurata, e in questo caso si verifica quello straordinario evento chiamato ‘eclissi totale di sole’. Se invece l’allineamento non è perfetto, si parla di eclissi parziale di sole e la nostra stella appare…

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Violenza trasmessa nel DNA: lo studio shock sulle famiglie siriane rivela l’impatto delle generazioni

Effetti della Violenza sul DNA

Uno dell’Università della Florida che la violenza inflitta non solo provoca danni fisici e psicologici, ma lascia anche tracce nel , tali segni possono essere trasmessi alle generazioni future. Questa scoperta è particolarmente inquietante, considerando che il conflitto siriano ha avuto ripercussioni devastanti sulle coinvolte.

Il Conflitto Siriano

La storia della guerra in Siria inizia nel 1982 con l’assedio della città di Hama, il governo ha ucciso decine di migliaia di cittadini. Questa violenza ha segnato profondamente la società siriana. Quattro decenni dopo, nel 2011, i ribelli cercano di rovesciare la famiglia Assad, darendo così avvio a una lunga guerra civile. Le repressioni e i bombardamenti delle forze governative aumentano, aggravando ulteriormente la situazione.

Implicazioni delle Scoperte

Le conclusioni dello studio suggeriscono che le esperienze traumatiche vissute durante il conflitto non rimangono isolate, ma possono influenzare i meccanismi genetici e il benessere delle generazioni successive. Questo apre un discorso cruciale sulle conseguenze a lungo termine della violenza e dei conflitti armati sulle popolazioni coinvolte.

La violenza resta scritta sui nostri geni per generazioni, lo studio shock sulle famiglie siriane

Aver subito violenza non lascia segni solo sul corpo e sulla psiche, ma anche sul DNA, e questi segni possono essere trasmessi alle generazioni successive: sono le agghiaccianti conclusioni di uno studio guidato dall’Università della Florida (Usa), condotto sulle famiglie siriane, dilaniate da lungo e un atroce conflitto

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La violenza resta nei nostri geni, lasciando segni sul DNA che possono essere trasmessi per generazioni: sono le inquietanti conclusioni di uno studio guidato dall’Università della Florida (Usa), condotto sulle famiglie siriane, dilaniate da lungo e un atroce conflitto.

La guerra in Siria

Nel 1982, il governo siriano assedia la città di Hama, uccidendo decine di migliaia di suoi cittadini. Quattro decenni dopo, nel 2011, i ribelli spingono al rovesciamento della famiglia Assad responsabile di questa atrocità.

Scoppia una lunga e sanguinosa guerra civile: le repressioni e i bombardamenti delle forze governative siriane si moltiplicano e all’inizio del 2012 i combattimenti…

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Dallo Skyline Medievale: Un Viaggio da Bologna a Siena

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Il Basso Medioevo in Italia

Nel Basso Medioevo, che va dal 1000 al XV secolo, molte città dell’Italia centrale e settentrionale videro l’emergere di comuni e signorie. Questi nuovi centri urbani furono caratterizzati dalla costruzione di numerose torri, che riflettevano il potere delle nobili e servivano anche a scopi difensivi.

Le Torri come simbolo di potere

Le torri, sebbene non alte come i moderni grattacieli, dominavano gli delle città, rendendole simili alle attuali Manhattan. A , ad esempio, si stima che nel Basso Medioevo ci fossero circa 100 torri, di cui 24 sono ancora in piedi oggi. Anche in località più piccole, come San Gimignano in provincia di , la presenza di torri contribuiva a definire il panorama urbano.

Funzione e significato delle torri

Le torri erano costruite sia da famiglie nobili, per affermare il loro potere, sia da istituzioni pubbliche e dalla Chiesa. Questi elementi architettonici non solo servivano a scopi difensivi, ma rappresentavano anche il progresso e la crescita economica delle città medievali.

lo “skyline medievale”, da Bologna a Siena

Nel Basso Medioevo (il periodo compreso tra l’anno 1000 e la fine del Medioevo nel XV secolo) in molte città dell’Italia centrale e settentrionale si affermarono i comuni e le signorie. Nei centri urbani furono costruite numerose torri, alcune di proprietà di famiglie nobili che volevano mostrare il loro potere e difendersi in eventuali guerre civili, altre edificate dalle istituzioni pubbliche e dalla Chiesa. L’altezza media delle torri non era elevata, non era paragonabile a degli attuali grattacieli, ma le torri dominavano gli skyline di molti centri urbani rendendoli le Manhattan del Medioevo. Il caso limite era quello di Bologna, nella quale nel Basso Medioevo svettavano, secondo le stime più attendibili, circa 100 torri, 24 delle quali sono in piedi ancora oggi. Ma anche in centri più piccoli, come a San Gimignano (Siena), lo skyline era dominato dalle torri.

Le torri medievali italiane

Nell’Italia centro-settentrionale, durante il Basso Medioevo nacquero i comuni e le signorie, cioè piccoli Stati indipendenti, nei quali il potere era amministrato principalmente dalle famiglie…

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La soluzione all’indovinello delle percentuali che ci mettono in difficoltà.

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Indovinello dei 99 mancini: perché “1” è la risposta sbagliata

In una stanza ci sono 100 persone, di cui 99 sono mancine, formando il 99%. L’obiettivo è determinare quanti mancini devono uscire affinché il loro numero rappresenti il 98%. Molti risponderebbero istintivamente ““, ma questa è una risposta errata. Se si esclude un mancino, rimarrebbero 99 persone, di cui 98 mancine, il che porta a una nuova percentuale di 98/99, pari a circa 98%. L’errore risiede nella concezione della percentuale: anche se il numero di mancini diminuisce, la proporzione nella nuova situazione non raggiunge il 98%.

Per ottenere una percentuale di 98% di mancini, è necessario far uscire non solo uno, ma due mancini. Se ne escono due, rimarrebbero 98 persone, di cui 97 mancine. La nuova percentuale di mancini è ora 97/98, che corrisponde a circa 98.98%, sufficiente a garantire che, in , il 98% delle persone rimaste sia mancina. Questa sottigliezza effettiva nel calcolo delle è ciò che rende l’indovinello stimolante.

la soluzione all’indovinello dove le percentuali ci confondono

L’indovinello dei 99 mancini parte da una domanda molto semplice:

Se in una stanza ci sono 100 persone e esattamente il 99% è mancino, quanti mancini dovrebbero lasciare la stanza affinché esattamente il 98% sia mancino?

Se avete risposto di getto, probabilmente avete detto “1”. La maggior parte delle persone istintivamente risponde così, ma… è sbagliata! Vediamo perché non basta far uscire una sola persona dalla stanza e è, invece, la soluzione corretta.

Indovinello dei 99 mancini: perché “1” è la risposta sbagliata

La situazione è questa: ci troviamo con 100 persone in una stanza, di cui il 99 sono mancine. La percentuale di mancini sul delle persone, quindi, è di 99/100 = 0.99, ovvero 99%. Beh, fino a qui tutto liscio. Ora vogliamo capire quanti mancini devono uscire dalla stanza affinché la loro percentuale passi a 98%. Su due piedi la risposta potrebbe sembrare ovvia: uno!

Se però togliessimo un solo mancino dalla stanza, rimarrebbero 99 persone totali di cui 98 mancini. Su questo nuovo totale delle persone, la percentuale di mancini ora è 98/99 = 0.989 , cioè…

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Addio Skype: la storica piattaforma si trasferisce su Teams a partire da maggio!

Ritiro di Skype

Microsoft ha annunciato che il popolare servizio di messaggistica Skype andrà in pensione il 6 2025. Gli account degli utenti verranno automaticamente migrati sulla Teams, già utilizzata ampiamente nel settore business.

Evoluzione della comunicazione

Secondo Microsoft, la comunicazione è cambiata significativamente nel . Con il ritiro di Skype, l’azienda intende semplificare le sue offerte di comunicazioni gratuite per i consumatori, adattandosi meglio alle esigenze degli utenti. La decisione di concentrarsi su Microsoft Teams, considerato un moderno hub di comunicazione e collaborazione, evidenzia l’evoluzione nei modi in cui le persone interagiscono.

Funzionalità di Teams

Teams offre diverse funzionalità, molte delle quali sono gratuite per gli utenti, rendendo la transizione da Skype una scelta strategica per Microsoft. Con l’integrazione degli account, gli utenti di Skype potranno continuare a comunicare e collaborare attraverso un sistema più ampio e versatile.

Addio Skype! La storica piattaforma “migra” su Teams a partire da maggio

È stato un “pioniere” e ora va in pensione: Microsoft ritirerà Skype il prossimo 6 maggio, migrando gli account su Teams. Ciao Skype, hai aiutato moltissimi utenti di tutto il mondo a restare connessi, grazie!

©Microsoft

Skype! Il popolare servizio di messaggistica va in pensione il prossimo 6 maggio, lo ha annunciato Microsoft che precisa come gli account migreranno su Teams, software già in uso da tempo soprattutto in ambito business.

Il modo in cui comunichiamo si è evoluto in modo significativo nel corso degli anni – si legge sul sito della Microsoft – […] Per semplificare le nostre offerte di comunicazioni gratuite per i consumatori, in modo da poterci adattare più facilmente alle esigenze dei clienti, ritireremo Skype a maggio 2025 per concentrarci su Microsoft Teams (gratuito), il nostro moderno hub di comunicazione e collaborazione

Teams è già in uso da tempo soprattutto in ambito business, e molte funzionalità sono gratuite: gli utenti hanno di fatto accesso a molte delle…

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Preparati a esprimere i tuoi desideri: tornano le stelle cadenti la notte del 2 marzo!

Picco delle Delta Leonidi

Stasera, 2 , si attende il picco delle Delta Leonidi, rendendo l’osservazione delle cadenti particolarmente favorevole. Questo fenomeno è accentuato dalla presenza della Luna, che è in fase di Nuova dal 1° marzo, permettendo un cielo scuro ideale per esprimere .

Caratteristiche delle Meteore

Il radiante delle Delta Leonidi si trova nel cuore della costellazione del Leone. Quest’anno, la costellazione sarà sull’orizzonte e visibile per tutta la notte. Anche se le Delta Leonidi non sono numerose, con appena 2-3 meteore visibili ogni ora, si fanno notare per la loro luminosità e per la possibile presenza di spettacolari "palle di fuoco" che attraversano il cielo.

Prepararsi all’Osservazione

Gli appassionati di astronomia e di spettacolari fenomeni naturali sono invitati a prepararsi per una serata di osservazione. Con il radiante facilmente visibile e le condizioni favorevoli, la notte tra il 2 e il 3 marzo sarà un’opportunità imperdibile per chi desidera ammirare il cielo stellato e esprimere i proprio desideri.

Pronti i desideri per stanotte 2 marzo? Tornano le stelle cadenti!

Pioggia di stelle cadenti! Stasera 2 marzo è atteso il picco della Delta Leonidi, particolarmente favorevoli all’osservazione vista la quasi totale assenza della Luna, che ha raggiunto la fase di Nuova ieri 1° marzo. Prepariamo tanti desideri!

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Tanti desideri da esprimere stasera! Nella notte tra il 2 e il 3 marzo è atteso il picco delle Delta Leonidi, stelle cadenti particolarmente favorevoli all’osservazione stavolta vista la quasi totale assenza della Luna, che ha raggiunto la fase di Nuova ieri 1° marzo.

Il radiante, ovvero il punto da cui sembra che lo sciame parta, si trova in prossimità del centro della costellazione del Leone da cui prendono il nome. E quest’anno sarà visibile per tutta la notte, molto alto sull’orizzonte.

stelle cadenti delta leonidi 2 marzo 2025stelle cadenti delta leonidi 2 marzo 2025

©Stellarium

Come spiega l’UAI, queste meteore, sebbene poco numerose con appena 2-3 apparizioni orarie, si distinguono per la loro luminosità e per l’occasionale presenza di spettacolari “palle di fuoco” che attraversano la costellazione del Leone….

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Il Tao e il simbolo Yin e Yang: rappresentazione dell’armonia universale nella filosofia orientale.

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Il Simbolo del Tao

Il del , noto come Taijitu, è un cerchio diviso da una linea curva in due metà, bianca e nera. Questo simbolo illustra un principio filosofico profondo che ha origine in Cina oltre 2000 anni fa. Esso rappresenta il Tao, concepito come il cammino o la via, un concetto centrale nella cinese e nella religione taoista. Il Tao è la forza fondamentale e eterna che pervade l’Universo, unificando all’interno di sé ogni elemento in una connessione armoniosa.

Essenza e natura del Tao

Il termine “Tao” significa “via”, “cammino” o “principio” e definisce l’ordine naturale che regola il cosmo secondo il pensiero taoista. Il Tao trascende l’idea di un’entità divina o di una forza tangibile; è l’essenza invisibile e immateriale che connette tutte le cose. Questo principio guida le trasformazioni e l’interdipendenza del mondo, rappresentando un ciclo perpetuo che enfatizza l’interrelazione di ogni elemento nell’Universo. Il Taijitu, quindi, concreta visivamente questa fluida interconnessione.

Cos’è il Tao e perché il simbolo dello Yin e Yang rappresenta l’armonia universale

Il simbolo del Tao è noto in tutto il mondo: un cerchio diviso da una linea curva in due metà, bianca e nera. Questa immagine rappresenta visivamente un principio filosofico profondo, nato in Cina oltre 2000 anni fa. Il Tao (Dào, “la via” o “il cammino”) è uno dei concetti centrali della del pensiero cinese e il fulcro della religione taoista. Rappresenta l’eterna, essenziale e fondamentale forza che scorre perennemente attraverso tutta l’energia che muove la materia dell’Universo, unificando in armonia ogni cosa.

Origine e significato del Tao

Il termine “Tao” (o Dao) significa “via”, “cammino” o “principio” e rappresenta l’essenza stessa dell’universo secondo la filosofia taoista. Più di una semplice idea, il Tao è l’ordine naturale che regola il cosmo: invisibile, immateriale e indefinibile, ma onnipresente. Non è un’entità divina né una forza palpabile, ma il principio universale che connette tutte le cose, guidandole in un ciclo perpetuo di trasformazione e interdipendenza. A concretizzare visivamente questo concetto è il Taijitu, il celebre simbolo circolare suddiviso in due sezioni…

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Perché alcuni ricordano meglio i sogni? Uno studio svela i fattori che influenzano la memoria onirica.

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Capacità di ricordare i sogni

La dei sogni è influenzata da diversi , tra cui la personalità, l’importanza accordata ai sogni e la qualità del sonno. Un recente della Scuola Superiore di Studi IMT Lucca, pubblicato su Communications Psychology, ha esaminato queste dinamiche. Sebbene sognino circa due ore a notte, la capacità di rievocare i sogni varia considerevolmente tra gli individui.

Lo studio sulla memoria onirica

La ricerca ha coinvolto 204 partecipanti, di età compresa tra 18 e 70 anni, che hanno registrato i propri sogni ogni mattina per 15 giorni, monitorando anche il sonno e l’attività cerebrale. I risultati mostrano che le persone con una maggiore capacità di ricordare i sogni tendono ad avere una concezione più viva e valoriale dei propri sogni, e la loro suscettibilità all’autoanalisi e alla riflessione gioca un ruolo cruciale nella loro memoria onirica.

Perché alcuni ricordano i sogni più di altri? Un nuovo studio rivela cosa influenza la nostra memoria onirica

La capacità di ricordare i sogni è influenzata da diversi fattori, tra cui tratti di personalità, come l’importanza che attribuiamo ai sogni e la tendenza a vagabondare con la mente, la qualità del sonno e persino il periodo dell’anno. Sono questi i motivi da cui dipende la nostra memoria onirica secondo un recente studio condotto dalla Scuola Superiore di Studi IMT Lucca e pubblicato su Communications Psychology. Anche se spesso non lo ricordiamo, tutti sogniamo e lo facciamo per circa due ore ogni notte. Eppure, mentre alcune persone riescono a rievocare con precisione i dettagli dei propri sogni, altre li dimenticano immediatamente, arrivando a pensare di non essere in grado di sognare.

Perché non ricordiamo i sogni: le evidenze scientifiche

Lo studio italiano della Scuola Superiore di Studi IMT Lucca ha coinvolto 204 partecipanti tra i 18 e i 70 anni, invitandoli a registrare quotidianamente i propri sogni al mattino per 15 giorni, monitorando contemporaneamente il sonno e l’attività cerebrale.

Dalla ricerca è emerso che le persone che più facilmente i propri sogni sono anche…

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La ruota panoramica più alta del mondo, 250 metri, supera quella di Las Vegas: scopri dove si trova!

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Ain Dubai: La Ruota Panoramica più Alta del Mondo

Il primato di ruota più grande del appartiene ad Ain Dubai, conosciuta come "Occhio di Dubai". Questa straordinaria attrazione si sull’isola artificiale di Bluewaters, con un’altezza di 250 . Le sue lussuose cabine offrono una vista mozzafiato sul Golfo Persico e sullo di Dubai.

Un’Emblema di Prestigio

Dubai è nota per la sua incessante ricerca di record e ostentazioni che aumentano il suo prestigio a livello internazionale. Oltre ad Ain Dubai, la città ospita anche il Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo. Queste strutture straordinarie sottolineano la continua evoluzione della città come meta turistica.

Storia delle Ruote Panoramiche

Le ruote panoramiche sono diventate icone di molte località turistiche in tutto il mondo. Queste grandi strutture circolari, realizzate attraverso complessi ingegneristici, offrono un’esperienza unica grazie alla loro lenta e piacevole rotazione. Negli ultimi cento anni, le dimensioni e gli stili delle ruote panoramiche hanno continuato a evolversi, diventando sempre più spettacolari.

La ruota panoramica più grande del mondo è alta 250 metri e supera quella di Las Vegas: dove si trova

Il primato di ruota panoramica più grande del mondo va a Ain Dubai, in italiano “Occhio di Dubai”, situata sull’isola artificiale di Bluewaters che con i suoi 250 metri di altezza e le sue lussuose cabine consente di ammirare le acque del Golfo Persico e lo skyline di Dubai. La celebre città degli Emirati Arabi Uniti ormai non sorprende più per le continue ostentazioni e l’incessante ricerca di  record molto costosi che possano aumentare il suo prestigio e la sua risonanza a livello internazionale. Ricordiamo che proprio qua si trova pure il Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo. Le ruote panoramiche sono grandi strutture circolari messe in moto da una forza meccanica che consente una lenta e piacevole rotazione, nel tempo sono diventate icona di molte località turistiche, grandi città, collocate vicino al mare o nei più famosi parchi divertimento. Parliamo di vere e proprie opere ingegneristiche di dimensioni e stili sempre diversi e diffuse in tutto il mondo da oltre un secolo, che con il passare del tempo diventano sempre più grandi e spettacolari.

L’Ain Dubai è stata inaugurata…

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Qual è la differenza e quando è consigliabile farlo?

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Cosa vuol dire riavviare un dispositivo

Il riavvio, conosciuto anche come “reboot” o “soft reset”, è un’operazione leggera e sicura che consiste nel spegnere e riaccendere un dispositivo. Questa procedura è efficace per risolvere problemi minori come rallentamenti o blocchi temporanei senza alterare le configurazioni o i dati salvati.

Cosa significa resettare un dispositivo

Il reset, a del riavvio, è un’azione più drasticamente che riporta il dispositivo allo stato iniziale di fabbrica. Durante un reset, i dati e le impostazioni vengono cancellati, il che significa che il dispositivo verrà ripristinato come se fosse nuovo. Questa operazione viene solitamente eseguita in caso di problemi gravi o quando si desidera vendere o cedere il dispositivo.

Principali differenze tra riavvio e reset

La principale differenza tra i due è che il riavvio è una temporanea e non altera i dati, mentre il reset comporta una cancellazione permanente e una restaurazione delle impostazioni originali. È importante scegliere l’operazione corretta in base alla gravità del problema da affrontare. Utilizzare un riavvio per problemi minori e un reset per situazioni più critiche.

qual è la differenza e quando farlo

I termini “riavvio” e “reset” sono spesso usati per indicare soluzioni a problemi tecnici su smartphone, computer, router Wi-Fi e, più in generale, su un qualsiasi apparecchio elettronico, ma ci sono delle differenze. Queste due parole, spesso utilizzate in modo confuso e intercambiabile, indicano azioni ben diverse e con impatti decisamente diversi sui dispositivi su cui vengono eseguite. Mentre il riavvio consiste nello spegnimento e riaccensione di un dispositivo, che risolve piccoli problemi senza alterare le configurazioni o i dati salvati, il reset cancella tutti i dati e riporta il dispositivo allo stato originale, come se fosse appena uscito dalla fabbrica, risultando così una procedura più drastica.

Cosa vuol dire riavviare un dispositivo

Il riavvio, noto anche come “reboot”, “restart” o “soft reset”, è un’operazione molto leggera e sicura. Riavviare un dispositivo significa interrompere momentaneamente l’alimentazione e poi ripristinarla, spegnendo e riaccendendo il sistema. Questa procedura è utile per risolvere piccoli problemi tecnici, come rallentamenti, blocchi…

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Perché le lucertole perdono la coda? Scopri l’auto-amputazione che le protegge dai predatori.

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La fuga della lucertola

Un gatto si avvicina a una lucertola al sole, pronto a catturarla. Tuttavia, la lucertola riesce a sfuggire e perde la , un fenomeno che consente a diversi rettili, come i gechi, di sopravvivere agli attacchi dei .

Autotomia e rigenerazione

La perdita della coda avviene attraverso un processo chiamato autotomia, che prevede la separazione della coda in un punto debole. Questo meccanismo non danneggia l’animale, in quanto la coda può rigenerarsi nel grazie a cellule staminali. Queste cellule hanno la capacità di trasformarsi in vari tipi di tessuti necessari per ricostruire la coda.

Distrarre i predatori

la perdita della coda, grazie a fasci di cellule nervose, la coda rimane attiva e continua a muoversi per alcuni minuti. Questo movimento serve a distrarre il predatore, dando all’animale il tempo di scappare.

Ricerche scientifiche

Il fenomeno dell’autotomia è oggetto di per le sue potenziali applicazioni in campo medico. Gli scienziati stanno indagando quali geni siano responsabili di questa abilità, che gli esseri umani e molti mammiferi hanno perso durante l’evoluzione.

Perché la coda delle lucertole si stacca e continua a muoversi? L’auto-amputazione che le salva dai predatori

Un gatto si avvicina furtivo ad una lucertola ferma al sole e, con balzo felino, sta per catturarla, ma il piccolo rettile perde improvvisamente la coda e scappa via. Ebbene si! La lucertola, i gechi e altri animali sono in grado di perdere un tratto della coda o porzioni di arti per sfuggire ai predatori: restano amputati, ma vivi. La parte da amputare si separa in una sorta di punto debole, ma non comporta danni all’animale perché può rigenerarsi nel tempo grazie a un gruppo di cellule staminali che hanno la capacità di differenziarsi in varie linee cellulari per riformare i tessuti. La presenza di fasci di cellule nervose che mantengono attivi i muscoli nella coda appena staccata le permettono di continuare a muoversi per qualche minuto in modo da distrarre il predatore. Si tratta di un meccanismo evolutivo, chiamato autotomia, davvero efficiente e per questo molto studiato anche per possibili applicazioni in campo medico. L’uomo e gran parte degli altri mammiferi hanno perso questa attitudine nel corso dell’evoluzione ed è per questo che gli scienziati stanno cercando di scoprire quale sia il gruppo di geni responsabili della…

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