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Acido peracetico: proprietà, sintesi, reazioni, usi

Acido Peracetico: Proprietà e Utilizzi nell’

L’acido peracetico (PAA), noto anche come acido perossietanoico, è un perossiacido organico con formula CH3COOOH.

Proprietà

Si presenta liquido con un odore simile a quello dell’acido acetico, ed è miscibile con l’acqua, solubile in etere etilico, acido solforico ed etanolo. Questo composto è un potente , con un potenziale di ossidazione superiore al cloro e al diossido di cloro.

La decomposizione dell’acido peracetico avviene attraverso tre competitive: decomposizione spontanea, idrolisi e decomposizione catalizzata da ioni di metalli di transizione. A 110°C la decomposizione diventa esplosiva.

L’acido peracetico viene sintetizzato tramite la reazione tra acido acetico e perossido di idrogeno, catalizzata da un acido forte come l’acido solforico.

Reazioni

Epossidazione degli Alcheni

: durante questo processo avviene il trasferimento di un atomo di ossigeno dal peracido al doppio legame, formando un epossido.

Ossidazione di Baeyer-Villiger

: in questa reazione si ottiene un estere o un lattone dalla reazione tra un chetone o un chetone ciclico con l’acido peracetico.

Con Acido Iodidrico

: reagendo con acido iodidrico, si ottiene iodio e acido acetico.

L’acido peracetico è utilizzato per il controllo della contaminazione microbica nell’industria alimentare. È efficace contro i batteri e si decompone in acido acetico e perossido di idrogeno, che a sua volta si decompone in acqua e ossigeno.

Questo composto viene impiegato in impianti di imbottigliamento, nell’industria della birra e come disinfettante nell’industria agricola. Protegge alimenti come carne, pollame, frutta e verdura da contaminazioni batteriche, migliorandone la qualità e prolungandone la durata. Trova anche impiego nel settore medico per la sterilizzazione di strumenti e apparecchiature.

Manganato: proprietà, sintesi, usi

Il ruolo dell’ione manganato nella chimica

L’ione manganato è un anione poliatomico con formula MnO4^2-, in cui il manganese ha un numero di ossidazione di +6. Si tratta della base coniugata dell’ipotetico acido manganico H2MnO4, che è troppo instabile per poter essere isolato.

Acido idrogenomanganico e sue proprietà

L’acido idrogenomanganico HMnO4^-, invece, può esistere in soluzione ed ha un valore di pKa di 7., risultando circa 100 volte più basico dell’ione acetato. Nell’ione manganato, il manganese è legato a due atomi di ossigeno tramite legame doppio e a due atomi di ossigeno tramite legame semplice, presentando strutture stabilizzate per .

Proprietà e dello ione manganato

I sali contenenti l’ione manganato sono caratterizzati da un colore verde scuro e da un picco di assorbimento a 606 nm. Essi presentano una geometria tetraedrica simile al permanganato, con struttura e solubilità analoghe a solfati e cromati. Tuttavia, a differenza di questi ultimi, il manganato è paramagnetico.

Lo ione manganato è stabile in soluzioni fortemente alcaline a causa della sua solubilità limitata a pH elevati. È presente in soluzioni alcaline contenenti ioni come Na+ e K+ che non formano idrossidi poco solubili.

La sintesi dell’ione manganato può avvenire per riduzione del permanganato in soluzioni con pH superiori a 14, oppure tramite la reazione del biossido di manganese con ossigeno in soluzione alcalina. Inoltre, il manganato di può essere ottenuto dalla reazione tra biossido di manganese, carbonato di potassio e ossigeno.

Disproporzione e dell’ione manganato

In presenza di acido cloridrico, l’ione manganato subisce una disproporzione trasformandosi in permanganato e biossido di manganese, con il manganese che assume numeri di ossidazione differenti.

In ambito chimico, i manganati sono impiegati come agenti ossidanti in grado di trasformare alcoli primari in aldeidi e successivamente in acidi carbossilici, nonché alcoli secondari in chetoni.

Tioacetammide: proprietà, sintesi, reazioni, usi

La Tioacetammide: Caratteristiche, e Utilizzi

La tioacetammide è un composto organico dello zolfo di origine sintetica con formula CH3CSNH2 che presenta un doppio legame carbonio-zolfo. Questo composto tiocarbonilico sostituisce il gruppo carbonilico con il gruppo >C=S ed è noto per le sue proprietà epatotossiche e il potenziale cancerogeno per il fegato nei soggetti umani.

Proprietà

Si tratta di un solido cristallino bianco con un profumo intenso, solubile in acqua ed etanolo, mentre è poco solubile nell’etere etilico. È miscibile con benzene ed etere di petrolio e viene idrolizzato da acidi e basi, reagendo anche con sali di . La sua fragranza è simile a quella dei tioli.

La tioacetammide agisce come agente riducente e viene impiegata come fonte di ioni solfuro nella sintesi di composti organici e inorganici.

Sintesi

La tioacetammide può essere prodotta dalla reazione tra acetammide e pentasolfuro di fosforo, come segue: 4 CH3CONH2 + P4S10 → 4 CH3CSNH2 + P4S6O4. Può anche essere ottenuta dalla reazione del solfuro di idrogeno e acetonitrile.

In presenza d’acqua idrolizza per formare acido solfidrico, ammoniaca e acido acetico, secondo la reazione: CH3CSNH2 + 2 H2O → H2S + NH3 + CH3COOH. In ambiente basico, reagisce con ioni OH- per generare ammoniaca, ione acetato e idrogenosolfuro.

Utilizzi

La tioacetammide trova impiego come solvente organico nelle industrie della pelle, dei tessuti e della carta. È inoltre utilizzata per la produzione di diversi materiali come catalizzatori, stabilizzanti, inibitori della polimerizzazione, prodotti chimici fotografici, pesticidi, agenti polimerizzanti e additivi per la produzione di gomma e materie prime farmaceutiche. Trova applicazione come acceleratore nella vulcanizzazione della gomma buna.

Nel campo dell’ qualitativa, la tioacetammide sostituisce il solfuro di idrogeno per la precipitazione dei cationi del .

Arseniato: proprietà, stato naturale

e Formula del Ione Arseniato

Il ione arseniato ha una geometria molecolare tetraedrica e la formula AsO4^3-. In questo composto, l’arsenico ha un numero di ossidazione di +5 e presenta lunghezze di legame As-O comprese tra 1.66 e 1.71 Å.

e Ionizzazione trifprotica

Il ione arseniato è derivato dall’acido arsenico H3AsO4, un acido triprotico che si dissocia in tre fasi successive formando gli ioni H2AsO4-, HAsO4^2- e infine AsO4^3-. Le costanti di equilibrio per le di ionizzazione sono rispettivamente: Ka1= 6.0 · 10^-3, Ka2 = 1.0 · 10^-7, Ka3 = 3.2 · 10^-12.

Sintesi del Ione Arseniato

Trattando l’acido arsenico con una base forte in eccesso si ottiene il ione arseniato che rappresenta la base coniugata dell’idrogenoarseniato.

Stato Naturale e Proprietà dell’Arseniato

Gli arseniati si trovano in natura in minerali come l’Adamite, l’Alarsite, la Legrandite e l’Eritrite. L’arseniato è un analogo chimico del fosfato e sia l’arsenico che il fosforo sono appartenenti al Gruppo 15 della Tavola Periodica.

A differenza dei fosfati, gli arseniati sono meno soggetti alla perdita da parte di agenti atmosferici. Inoltre, l’arseniato è meno tossico dell’, in quanto quest’ultimo è più mobile nelle acque sotterranee e nel suolo.

L’arseniato ha un’azione moderata da ossidante e può essere ridotto ad arsenito o ad arsina. Questo composto è la forma predominante di arsenico inorganico in ambienti aerobici acquosi.

Infine, le interazioni di tipo metallico che l’arsenito può formare con gruppi tiolici proteici e con tioli di piccole molecole lo rendono un composto di rilevanza ambientale da tenere sotto controllo.L’arseniato è una sostanza chimica che si trova comunemente negli ambienti anaerobici ed è più tossico dell’arseniato. È spesso utilizzato come indicatore di depositi minerari di arseniuri di , nichel e cobalto, poiché reagisce con i metalli di transizione formando composti colorati.

Utilizzo come indicatore minerario

La presenza di arseniato nei depositi minerari di rame, nichel e cobalto viene sfruttata come indicatore della presenza di tali minerali. La reazione con i metalli di transizione porta alla formazione di composti colorati che consentono di individuare la presenza di tali minerali.

Metodi di determinazione

Per determinare la presenza di arseniato, è possibile utilizzare la titolazione iodometrica. In questo processo, l’arseniato viene ridotto in soluzione acida producendo iodio e arsenito secondo la seguente reazione:
AsO₄³⁻ + 2 H⁺ + 2 I⁻ → AsO₃³⁻ + I₂ + H₂O

Successivamente, lo iodio liberato viene titolato con una soluzione standardizzata di tiosolfato di sodio.

Conclusioni

In conclusione, l’arseniato è una sostanza importante per l’individuazione di depositi minerari di rame, nichel e cobalto. La sua determinazione attraverso la titolazione iodometrica offre un metodo affidabile per analizzare la presenza di arseniato in campioni ambientali e minerari.

Gruppo alchilico: composti, reazioni

Gruppo Alchilico in Chimica Organica

In chimica organica, un gruppo alchilico è composto da atomi di carbonio e idrogeno derivanti formalmente da un alcano mediante la rimozione di un atomo di idrogeno. Gli alcani, che hanno formula generale CnH2n+2, danno origine a gruppi alchilici con formula CnH2n+. Nei gruppi alchilici non sono presenti doppi legami e tutti gli atomi di carbonio sono ibridati sp3. Di solito, un gruppo alchilico è una parte di una molecola, comunemente indicato con la lettera R.

Classificazione dei Gruppi Alchilici

I gruppi alchilici prendono il loro nome dagli alcani sostituendo il suffisso -ano con -il. Un gruppo alchilico può essere primario se il carbonio privo di idrogeno è legato solo a un altro carbonio, come nel caso dell’etile (CH3CH2-), che è di tipo primario. Un gruppo alchilico è secondario se il carbonio privo di idrogeno è legato a due atomi di carbonio, come nel caso dell’isopropile ((CH3)2CH-). Infine, un gruppo alchilico è definito terziario se il carbonio privo di idrogeno è legato a tre atomi di carbonio, come nel caso del neopentile ((CH3)3C-).

e Ruolo dei Gruppi Alchilici

I gruppi alchilici legati agli atomi di carbonio ibridati sp2 degli alcheni influenzano la loro stabilità. Gli alcheni sono classificati in base al numero di gruppi alchilici legati all’unità strutturale > C=C <. la stabilit di un alchene influenzata dall sterico e dal grado sostituzione. alcuni alcheni tetrasostituiti sono pi stabili quelli meno sostituiti a causa della diversa ibridazione dei gruppi alchilici rispetto agli atomi carbonio del doppio legame. ruolo nei composti organici i presenti nella maggior parte essenziali in molte classi composti. esempi includono alcoli alogenuri eteri aldeidi chetoni. questi conferiscono propriet reattivit specifiche alle molecole organiche cui svolgendo cruciale chimica organica. organiche: r-co-r rcooh r-co-nh2 r-coo-r organica vi diverse che presentano una struttura comune chiamata indica presenza gruppo carbonilico tra due r. queste gli acidi carbossilici le ammidi esteri l processo fondamentale alchilico si lega molecola substrato organico tramite addizione o delle reazioni alchilazione comuni friedel-crafts coinvolge acido lewis come alcl3 catalizzatore. questa reazione alogenuro composto arilico combinano per formare alchilbenzene. trova numerose applicazioni nell petrolchimica dove viene impiegata convertire olefine bassa massa molecolare ramificati producendo benzine ad alto numero ottani. se desideri approfondire sulle puoi visitare il seguente articolo: processi>

Ione carbossilato: formazione, risonanza, reattività

L’Anione Carbossilato: Struttura, Formazione e Reattività

Il ione carbossilato è la base coniugata di un acido carbossilico, indicato come RCOO-, con un carbonio ibridato sp2 che forma un doppio legame con l’ossigeno e due legami semplici con il gruppo R e con l’ossigeno carico negativamente. Mentre gli acidi carbossilici con più di sei atomi di carbonio sono poco solubili in acqua, i carbossilati alcalini sono abbastanza solubili in acqua.

Specie cariche contenenti lo ione carbossilato:
– acetato CH3COO-
– formiato HCOO-
– benzoato C6H5COO-

Formazione dell’Anione Carbossilato:
Si forma a seguito della reazione di un acido carbossilico con una base secondo la seguente equazione: RCOOH + OH- → RCOO- + H2O. Gli acidi carbossilici, con un valore di pKa minore di 5, possono essere deprotonati da numerose basi.

dell’Anione Carbossilato:
L’ione carbossilato presenta due strutture limite di risonanza equivalenti, con la carica negativa delocalizzata su entrambi gli atomi di ossigeno. La stabilità di quest’anione spiega la tendenza dell’acido carbossilico a rilasciare un protone in un ambiente basico.

Reattività dell’Anione Carbossilato:
Come nucleofilo, l’ione carbossilato può dare di sostituzione tramite SN2. È un nucleofilo più forte rispetto all’acqua o agli alcoli ma più debole degli alcossidi non stabilizzati per risonanza. Tipicamente reagisce con gli , producendo, ad esempio, dalla reazione tra iodometano e l’anione carbossilato.

In conclusione, la presenza dell’ione carbossilato contribuisce alla reattività degli acidi carbossilici e alla formazione di derivati importanti in chimica organica.

Cloruro acilico: proprietà, sintesi, reazioni

Cloruro Acilico: Struttura e Proprietà

Il cloruro acilico è un composto organico che contiene un gruppo acilico legato a un atomo di cloro e a una catena laterale alifatica o aromatica. Questi composti, come gli alogenuri acilici, sono derivati degli acidi carbossilici. Un esempio noto di cloruro acilico è il cloruro di etanoile CH3COCl, comunemente noto come cloruro di acetile, che si presenta come un liquido fumante incolore.

Proprietà del Cloruro Acilico

Il cloruro di etanoile emana un odore caratteristico, una combinazione tra l’odore dell’acido etanoico e l’odore acre dell’acido cloridrico. Questo fenomeno è dovuto alla reazione del cloruro di etanoile con il vapore acqueo presente nell’aria, formando acido acetico e acido cloridrico secondo l’equazione: CH3COCl + H2O → CH3COOH + HCl. Questi composti reagiscono vigorosamente con l’acqua anziché semplicemente sciogliersi in essa.

Essendo una molecola polare, il cloruro di etanoile manifesta attrazioni dipolo-dipolo e forze di dispersione di van der Waals, formare legami a idrogeno. Di conseguenza, il suo punto di ebollizione è più alto rispetto a un alcano di dimensioni simili ma inferiore rispetto a un alcol con legami a idrogeno.

Sintesi del Cloruro Acilico

Il cloruro acilico può essere ottenuto tramite la reazione di un acido carbossilico con diversi composti reattivi, come il tricloruro di fosforo, il pentacloruro di fosforo o il . La sintesi del cloruro acilico avviene tramite distillazione per ottenere un prodotto puro. A livello industriale, è possibile ottenere cloruri acilici reagendo l’anidride acetica con cloruro di idrogeno.

Reazioni del Cloruro Acilico

Il cloruro acilico reagisce con l’ammoniaca concentrata per formare e con alcol e fenoli per ottenere . Inoltre, può essere ridotto a aldeidi o alcoli primari utilizzando reagenti specifici. Le reazioni del cloruro acilico sono ampiamente utilizzate in sintesi organica per la produzione di vari composti chimici.Nuove possibilità di sintesi con i cloruri acilici

I cloruri acilici, composti organici che presentano il gruppo funzionale -COCl, sono reagenti versatili ampiamente utilizzati in sintesi organica. Possono reagire con diversi composti per formare una vasta gamma di prodotti. Vediamo alcune interessanti reazioni che coinvolgono i cloruri acilici.

Sintesi di ammidi

I cloruri acilici possono reagire con ammoniaca per formare ammidi. Ad esempio, la reazione generica tra un cloruro acilico RCOCl e ammoniaca NH3 produce l’ammina primaria RCONH2 e cloruro di ammonio NH4Cl.

Reazione con le ammine primarie e secondarie

Analogamente alle ammoniache, i cloruri acilici possono reagire con le ammine primarie e secondarie per formare rispettivamente amidine primarie e amidine secondarie.

Formazione di esteri

Uno dei possibili utilizzi dei cloruri acilici è la formazione di esteri. La reazione con un alcol R’OH produce un estere RCOOR’ e cloruro di idrogeno HCl, in un processo noto per essere esotermico.

Riduzione ad aldeidi e alcoli

I cloruri acilici possono essere ridotti utilizzando reagenti come il litio alluminio idruro o il sodio boroidruro per produrre aldeidi, che possono essere successivamente ridotte ad alcoli.

Alcoli terziari con reagenti di Grignard e

I reattivi di Grignard e i reagenti di Gilman sono utilizzati per la sintesi di alcoli terziari a partire dai cloruri acilici. Con i reattivi di Grignard sono necessari due equivalenti per la formazione del chetone, che reagisce poi con il secondo equivalente per dare l’alcol desiderato. I reagenti di Gilman, meno reattivi, permettono di fermare la reazione alla formazione del chetone.

In sintesi, i cloruri acilici offrono numerose possibilità di reazioni intriganti in campo chimico, consentendo la sintesi di una vasta gamma di composti organici con diverse funzionalità.

Banane: proprietà, composizione, benefici

Benefici delle Banane e le Loro Proprietà Nutrizionali

Le banane sono frutti originari del sud-est asiatico, introdotti in Occidente dai conquistatori arabi nel 327 a.C. In seguito, arrivarono anche nel Nuovo Mondo grazie agli esploratori e missionari che si recavano nei paesi caraibici. La produzione su larga scala di banane ebbe inizio nel 1834, utilizzando terreni precedentemente destinati alla coltivazione della barbabietola da zucchero.

Le banane sono parte della famiglia Musaceae e crescono principalmente nelle aree tropicali del Vecchio Mondo. Grazie alla loro abbondante presenza nelle foreste pluviali tropicali, le banane sono considerate frutti tropicali. Questo ha portato alla diffusione delle banane come alimento base in molte regioni, con una presenza sempre più marcata nei mercati internazionali.

Proprietà delle Banane

Le banane sono ricche di composti bioattivi come fenoli, , ammine biogene e fitosteroli, che apportano numerosi benefici alla salute. Questi composti sono noti per le loro proprietà antiossidanti, che aiutano a proteggere l’organismo dai danni causati dagli stress ossidativi. In passato, le banane sono state utilizzate efficacemente nel trattamento di varie malattie e nel ridurre il rischio di disturbi cronici degenerativi.

Composizione Nutrizionale

Ogni 100 g di banana fornisce circa 89 kcal di proveniente principalmente da carboidrati, fibre alimentari, zuccheri e una varietà di vitamine e minerali. Le banane sono ricche di vitamine come acido pantotenico, piridossina, e vitamina C, oltre a minerali come potassio, magnesio, fosforo, sodio e zinco.

L’acido pantotenico, noto anche come vitamina B5, svolge un ruolo fondamentale nel metabolismo dei grassi, proteine e carboidrati, contribuendo alla di nutrienti essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo. Grazie alla presenza di questi nutrienti, le banane sono un alimento altamente nutriente e benefico per la salute.Le proprietà benefiche delle vitamine e dei minerali per il nostro organismo sono essenziali per garantire il corretto funzionamento del nostro corpo. Esaminiamo più da vicino alcuni di questi nutrienti importanti.

Vitamina B6: Piridossina

La piridossina, conosciuta anche come vitamina B6, svolge diverse funzioni cruciali nel nostro corpo. Questa vitamina aiuta a produrre globuli rossi, metabolizzare carboidrati e grassi per trasformarli in energia, metabolizzare gli amminoacidi, rimuovere le sostanze chimiche indesiderate dal fegato e dai reni, e mantenere un sistema nervoso sano.

Vitamina J: Colina

La colina, conosciuta anche come vitamina J, possiede proprietà neuroprotettive, antiossidanti e protettive per il cuore. Supporta la vitalità cellulare, contribuisce alla formazione della fosfatidilcolina (un fosfolipide di membrana) e partecipa alla sintesi di importanti mediatori biologici.

Vitamina C

La vitamina C agisce come un potente antiossidante che stimola il sistema immunitario e può essere utile come coadiuvante nel trattamento del raffreddore. Inoltre, la vitamina C è in grado di inibire l’istamina, composto rilasciato durante allergiche, e di prevenire la formazione di nitrosammine, sostanze potenzialmente cancerogene. Contribuisce alla guarigione delle ferite, alla salute di denti e gengive, e migliora l’assorbimento del ferro.

Minerali essenziali: Potassio

Il potassio è un minerale fondamentale per diverse funzioni del corpo, tra cui la regolazione del battito cardiaco e della pressione sanguigna, la corretta conduzione nervosa, la sintesi proteica, la sintesi del glicogeno e la contrazione muscolare. Il potassio è responsabile anche del mantenimento della pressione osmotica negli ambienti intra-ed extracellulari.

In sintesi, questi nutrienti essenziali svolgono ruoli chiave nel mantenimento della salute e nel corretto funzionamento del nostro organismo. Assicurarsi di consumare cibi ricchi di vitamine come la B6, la C e la colina, insieme a minerali come il potassio, può contribuire a garantire il benessere generale del corpo e prevenire carenze nutrizionali.

β-carotene: proprietà, preparazione, fabbisogno

Il β-Carotene: un Antiossidante Importante per la Salute

Il β-carotene, appartenente ai , è un composto polienico con una lunga catena di doppi legami coniugati, presente in molte piante. È noto per la sua colorazione rossa/arancio ed è fondamentale per la della nell’organismo.

Proprietà del β-Carotene

Il β-carotene è poco solubile in acqua ma moderatamente solubile in vari solventi organici. Essendo un potente antiossidante, combatte i radicali liberi e ha la capacità di assorbire la luce nelle lunghezze d’onda tra 400 e 500 nm, conferendo il caratteristico colore rosso/arancio.

Ruolo Biologico e Sintesi

Il β-carotene è cruciale per diversi processi biologici, come la fotosintesi e il processo visivo. Viene sintetizzato principalmente dalle piante e può essere estratto dalle membrane tilacoidi. A livello industriale, può essere prodotto sinteticamente, ad esempio utilizzando la reazione di Witting.

Fabbisogno e Rischi

Il fabbisogno giornaliero di β-carotene per un adulto varia da 2 a 4 mg al giorno. La carenza di questo composto non è di per sé dannosa, ma potrebbe essere problematica se associata a una carenza di vitamina A. Al contrario, un eccesso di β-carotene può aumentare il rischio di cancro al polmone, soprattutto nei fumatori.

In conclusione, il β-carotene svolge un ruolo essenziale nel mantenimento della salute e nel contrastare i danni ossidativi nel nostro corpo. Assicurarsi di introdurre una quantità adeguata attraverso una dieta bilanciata può apportare benefici significativi per il benessere generale.

Gruppo acilico: composti, reattività

Gruppo acilico: caratteristiche e composizione

Il gruppo acilico è un gruppo funzionale che si trova nei composti organici e deriva formalmente da un acido carbossilico attraverso la rimozione del gruppo -OH, presentando di conseguenza un gruppo carbonilico.

Composizione del gruppo acilico:

Il gruppo acilico può legarsi a un qualsiasi atomo o gruppo più elettronegativo del carbonio. Il gruppo R a cui è legato il carbonio carbonilico può contenere vari gruppi funzionali, inclusi doppi e tripli legami.

Esempi di composti che contengono il gruppo acilico sono:

– Chetoni
– Esteri
– Aldeidi


Nomenclatura dei composti contenenti il gruppo acilico:

Aldeidi:

La nomenclatura IUPAC segue le usate per gli alcani, tenendo conto che il carbonio carbonilico è designato come numero . Il nome segue lo schema comune degli alcani, sostituendo il suffisso -ano con -ale: ad esempio, CH₃CHO è noto come metanale o formaldeide.

Esteri:

I nomi degli esteri derivano dai sali degli acidi carbossilici, sostituendo -ico con -ato e aggiungendo il gruppo alchilico o arilico. Ad esempio, CH₃COOCH₂CH₃ è denominato etanoato di etile.

Chetoni:

Per i chetoni, i nomi derivano dagli idrocarburi corrispondenti cambiando il suffisso -o dell’alcano in -one. La catena carboniosa deve essere numerata in modo che il gruppo carbonilico abbia il numero più basso possibile.

Ammidi:

Per le ammidi, si sostituisce il suffisso -oico dell’acido carbossilico con -ammide. Nel caso l’azoto non sia legato a due idrogeni, si aggiunge N- o N,N- prima del nome dell’ammide.

Anidridi:

Le anidridi degli acidi carbossilici hanno formula generale R-COOCO-R. Per le anidridi simmetriche, si aggiunge l’aggettivo dell’acido corrispondente al nome funzionale dell’anidride.

In conclusione, il gruppo acilico è una parte importante della chimica organica e la sua presenza in vari composti porta a una diversificazione nella nomenclatura e nelle proprietà chimiche di tali composti.Sostanze Chimiche Organiche e la lorRichiesta di Chimica Organica: Alogenuri Acilici e i Loro Nomi

Il termine “anidride acetica” è utilizzato per descrivere la molecola CH3-COOCO-CH3, mentre per le anidridi miste viene combinato il nome degli acidi corrispondenti. Ad esempio, CH3-COOCO-CH2-CH3 è nota come anidride aceticopropionica.

Alogenuri Acilici

Per determinare il nome I.U.P.A.C. di un composto, si fa riferimento al nome dell’acido corrispondente. Ad esempio, il composto CH3COCl, derivato dal formalismo di CH3COOH (conosciuto come [acido etanoico](https://chimica.today/chimica-organica/acido-acetico)), è chiamato cloruro di etanoile o cloruro di acetile, poiché l’acido è comunemente noto come acido acetico.

Reattività

I gruppi acilici presentano reattività chimica variabile a seconda dell’atomo o del gruppo di atomi legati ad essi. L’ordine di reattività all’attacco nucleofilo per i composti contenenti un gruppo acilico è il seguente: ammide

Argento sterling: storia, proprietà, usi

Argento Sterling: la lega mettallica con caratteristiche uniche

L’argento sterling è una lega metallica costituita per il 92.5% da argento puro e per il 7.5% da . Questa combinazione conferisce alla lega una maggiore durezza e resistenza rispetto all’argento puro, migliorandone la lavorabilità comprometterne il colore. Con una temperatura di fusione inferiore a quella dei singoli metalli, l’argento sterling è considerato una miscela eutettica.

La Storia dell’Argento Sterling

Il termine “argento sterling” ha origini antiche, risalenti alla formazione della Lega Anseatica in Germania orientale nel 1100. Le monete d’argento coniate al 92.5% da cinque città membri della Lega divennero conosciute come “monete dell’Easterling”. Queste monete erano considerate affidabili e resistenti, diventando lo standard per le monete britanniche. Nel 1300, il re Edoardo I ordinò che tutti gli articoli in argento dovessero rispettare lo standard dell’argento sterling, contrassegnandoli con un timbro raffigurante la testa di leopardo.

Proprietà dell’Argento Sterling

L’argento sterling presenta diverse caratteristiche uniche, tra cui un aspetto luminoso, facilità di saldatura, costo relativamente basso rispetto ad altri metalli preziosi, buona lavorabilità, eccellente capacità di condurre ed elettricità, malleabilità e duttilità, nonché un’elevata capacità di riflettere la luce.

Applicazioni e dell’Argento Sterling

Questo metallo prezioso è ampiamente utilizzato nella produzione di come anelli, orecchini, collane, bracciali, orologi e ciondoli. Inoltre, viene impiegato per realizzare articoli per la casa come piatti da portata, cornici, sculture e altri oggetti ornamentali. La sua versatilità e le sue proprietà uniche lo rendono un materiale molto apprezzato nel settore della gioielleria e dell’artigianato.

Se sei interessato a saperne di più sull’argento sterling e sulle sue applicazioni, non esitare a contattarci per ulteriori informazioni!

Ottone: composizione, proprietà, usi

L’ottone: una lega di e zinco

L’ottone è una lega composta principalmente da rame e zinco, con la possibilità di includere anche stagno e altri metalli in quantità ridotte. Lo zinco conferisce a questa lega una maggiore resistenza alla corrosione. Per ottenere caratteristiche specifiche, vengono aggiunti altri metalli come , nichel, ferro, alluminio e manganese in varie proporzioni.

Aspetto e proprietà dell’ottone

L’ottone presenta spesso un colore dorato brillante, ma può variare tra oro-rossastro e bianco-argenteo a seconda delle percentuali di rame e zinco. Il tenore di zinco determina diverse proprietà dell’ottone, come la resistenza meccanica, il colore, la lavorabilità, la conduzione del , la duttilità e la resistenza alla corrosione.

Storia dell’ottone

L’ottone, a differenza del bronzo la cui storia in Europa inizia nel 3500 a.C., ha avuto una diffusione più tarda a causa della difficoltà nel reperire zinco puro fino alla metà del XVIII secolo. L’ottone era noto sin dal XIV secolo a.C. in Palestina, dove si otteneva riscaldando il rame con minerali di zinco. Con la Rivoluzione Industriale, l’ottone divenne ampiamente utilizzato nelle macchine utensili.

Proprietà dell’ottone

L’ottone ha proprietà simili al rame, ma con caratteristiche distintive dovute agli altri metalli presenti nella lega. Ad esempio, è più suscettibile allo del rame puro, ma è altamente malleabile e facilmente lavorabile. Ha un elevato punto di fusione intorno ai 900°C e non è ferromagnetico, facilitandone il riciclaggio.

dell’ottone

L’ottone è impiegato in una vasta gamma di prodotti grazie alle sue proprietà uniche. Viene utilizzato negli strumenti musicali a fiato come trombe, corni e tromboni grazie alle sue proprietà acustiche. Trova applicazioni anche in raccordi idraulici ed elettrici, bulloni, viti, ingranaggi, maniglie, serramenti, rubinetteria ed elementi decorativi di design. Anche nel settore monetario e nella produzione di medaglie e targhe, l’ottone ha un ruolo significativo.

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