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Il presunto direwolf o lupo terribile viene scoperto: dove viveva e perché si è estinto, rivelato in uno studio controverso

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Colossal Biosciences ha riportato in vita l’enocione, il leggendario "lupo terribile" di Game of Thrones! 🧬 Un predatore del Pleistocene con denti da paura e un passato misterioso. I dettagli vi lasceranno a bocca aperta! 😱


La Colossal Biosciences, un’azienda biotecnologica texana, ha affermato di aver "riportato in vita" tramite la de-estinzione l’enocione, noto anche come "lupo terribile" o "metalupo". Ma cos’è questa creatura? Scientificamente noto come Aenocyon dirus, era un grande canide del Pleistocene, vissuto tra 2,6 milioni e 10 000 anni fa. Nonostante la somiglianza con il lupo grigio, aveva una dentatura più robusta e un cranio massiccio. Celebri grazie alla serie Game of Thrones, dove rappresentavano il simbolo della Casa Stark, questi predatori dominavano le Americhe cacciando erbivori. Commento: Sembra che il Trono di Spade non fosse solo fiction, ma una previsione scientifica!

Cos’era l’enocione: le caratteristiche fisiche e l’origine evolutiva

L’enocione, descritto nel 1850, era il più grande canide del tardo Pleistocene, con un peso fino a 68 kg e un cranio di 30 cm. Con denti adatti a rompere ossa, le sue dimensioni erano simili ai lupi grigi più grandi. Le origini evolutive sono incerte, ma uno studio su Nature del 2021 ha rivelato che, nonostante la somiglianza, erano lontani dai lupi grigi. Un recente studio di Colossal Biosciences, analizzando antichi, suggerisce una vicinanza evolutiva del 99,5% con i lupi grigi, ma non è ancora sottoposto a peer-review. Commento: Evviva la scienza, ma aspettiamo le conferme!

Un aspetto affascinante riguarda il colore del pelo: inizialmente si pensava rossiccio, ma l’ del genoma suggerisce una pelliccia bianca o chiara. Questo contrasto tra studi lascia molti punti interrogativi. Commento: Bianco o rosso? La moda preistorica è complicata!

Perché e quando l’enocione si è estinto

L’estinzione dell’enocione potrebbe essere avvenuta tra i 10 000 e i 13 000 anni fa durante l’estinzione di massa del Quaternario, con cause come cambiamenti climatici, estinzione delle prede e competizione. La datazione dei fossili varia tra 11 400 anni fa in Nord America e 9 000 anni fa in Sud America, indicando una fine del Pleistocene. Commento: Addio, lupo terribile, vittima dei capricci del clima e della fame di prede!

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Tetto di una discoteca a Santo Domingo crolla, causando oltre 180 morti: cosa sappiamo e le possibili cause

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Catastrofe al Jet Set di Santo Domingo: oltre 180 morti e 150 feriti nel crollo della discoteca. Tra le vittime celebrità come Rubby Perez e la governatrice Nelsy Cruz. vecchia di 50 anni, manutenzione dubbia. #Disaster

Il crollo della copertura del Jet Set, una discoteca di Santo Domingo, ha causato più di 180 vittime e 150 feriti per il momento. Il locale notturno era aperto e operativo al momento del collasso della copertura – avvenuto nella notte tra domenica e lunedì – tanto è vero che molti video in rete testimoniano l’accaduto ed evidenziano l’importante numero di persone presente al momento dell’incidente. Tra le vittime sono presenti anche l’artista merengue che si stava esibendo al momento del crollo, Rubby Perez, oltre a ex giocatori professionisti di baseball e la governatrice della provincia di Montecristi, Nelsy Cruz. Quali possono essere i motivi che hanno portato al crollo? Commento: Ecco il risultato di anni di corruzione e manutenzione da quattro soldi!

Struttura portante e tetto: com’era costruita la discoteca

La struttura era aperta e operativa dal 1973, aveva subito interventi di manutenzione nel 2010 e nel 2015 ed era stata interessata da un incendio causato da un fulmine nel 2023. L’impronta in pianta del Jet Set si estende su un rettangolo circa 20 m x 10 m (misure effettuate tramite Google Maps). Come si vede dalle immagini che circolano in rete, il locale era costituito da una sala di intrattenimento principale priva di elementi di sostegno verticali nelle zone centrali della pista. Questo vuol dire che il sistema di copertura era collegato alle strutture di elevazione solo tramite la zona perimetrale. In questa zona non è chiaro che tipo di struttura portante fosse presente. Tuttavia, a giudicare da qualche immagine che è possibile trovare in rete, e in ragione anche delle modeste altezze dell’edificio, lo stesso potrebbe verosimilmente essere stato realizzato in muratura portante o in calcestruzzo armato. La struttura di copertura, invece, pare essere realizzata in calcestruzzo armato: a giudicare dalle importanti luci in gioco, si parla di elementi probabilmente prefabbricati e precompressi, poggiati sui bordi del rettangolo che circoscriveva il locale. Commento: Costruita come un castello di carte, solo che qui non c’era il lieto fine!

Struttura del JetSet in pianta, Fonte: Google

La soluzione strutturale descritta è utilizzata spesso per coprire luci nel range indicato, si pensi ad esempio alle palestre e i palazzetti dello sport costruiti intorno agli stessi anni anche in Italia. Dall’interno, le foto che precedono il crollo non sono in grado di darci informazioni aggiuntive circa il sistema strutturale, in quanto l’edificio era dotato di un sistema di controsoffitto a protezione degli impianti, probabilmente utilizzato anche per abbassare le altezze dell’edificio, una configurazione architettonica spesso ricercata in ambienti notturni.

I carichi in gioco al momento del crollo

Non avendo notizie di particolari ed estremi eventi metereologici all’atto del crollo (come forti venti, piogge o eventi similari), si possono identificare in maniera abbastanza chiara i carichi agenti sulla copertura:

  • Il peso proprio della copertura e degli strati di finitura, come ad esempio le guaine di impermeabilizzazione ed eventuali massetti delle pendenze;
  • I macchinari a servizio dell’impianto di aereazione, come torri di raffreddamento e Unità di Trattamento dell’Aria (UTA);
  • Il controsoffitto;
  • Le attrezzature a servizio della pista, come luci, impianto audio e ring di sospensione (tralicci in ) ed eventuali ulteriori componenti impiantistiche.

Pare che la copertura stesse dando qualche segno di cedimento importante già durante la serata: infatti, alcuni video online documentano la caduta di calcinacci dalla zona centrale di copertura verso la pista. Commento: Segni di cedimento ignorati, come al solito!

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Fastweb down: problemi diffusi in tutta Italia sulla rete dell’operatore, utenti infuriati accusano il governo di negligenza

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Fastweb in tilt: tutta Italia senza internet! 🚨 La fusione con Vodafone si è rivelata un disastro? Centinaia di utenti segnalano caos con picchi di oltre 370 blackout. Il Nord, Centro e Sud Italia coinvolti. È la fine del web come lo conosciamo? # #

A quanto pare la rete Fastweb è in down. Centinaia di utenti in tutta Italia stanno segnalando malfunzionamenti sulla rete dell’operatore, da poco protagonista insieme a Vodafone di un’importante processo di fusione conclusosi nei mesi scorsi. Un picco improvviso di interruzioni è stato registrato nella tarda mattinata di oggi, giovedì 10 aprile 2025. Secondo i dati di Downdetector, strumento che raccoglie segnalazioni spontanee di disservizi da parte degli utenti, il fenomeno ha raggiunto un’intensità significativa intorno alle 11:45, con un picco di oltre 370 segnalazioni. Commento: Ma cosa aspettarsi da una fusione con Vodafone? Le criticità più evidenti si sono concentrate soprattutto nelle grandi aree urbane del Nord (in particolare Milano e Torino), del Centro (Bologna, Firenze e Roma) e alcune zone del Sud (Napoli e Messina). Le problematiche più comuni riguardano l’accesso a Internet da rete fissa, ma non mancano casi di blackout totali o difficoltà nei servizi legati alla posta elettronica e alla telefonia mobile.

Se anche voi avete notato problemi nel connettervi o nel far funzionare i dispositivi collegati a Fastweb, non siete soli. Le interruzioni appaiono infatti distribuite un po’ su tutta la Penisola, con una maggiore concentrazione nel Centro-Nord. Il grafico delle interruzioni evidenzia un trend stabile durante la notte, seguito da un’impennata verticale dopo le 10:00 del mattino: un andamento tipico di un malfunzionamento improvviso o sistemico, e non di un semplice sovraccarico di rete. Commento: Evidentemente, la notte è stata tranquilla per Fastweb, ma il giorno ha portato il caos.

Dal punto di vista tecnico, un’interruzione di questo tipo può avere molte cause: aggiornamenti software mal gestiti, guasti a infrastrutture di rete o problemi nei nodi di interscambio, che sono punti cruciali in cui le reti di vari operatori si collegano tra loro. Quando uno di questi nodi ha un guasto, l’effetto può propagarsi rapidamente, generando disservizi anche a catena. Rimane il fatto che è difficile in questa capire quale ipotesi è più plausibile, non avendo molte informazioni sull’accaduto. Commento: Forse Fastweb ha dimenticato di fare i compiti a casa?

Per ora, Fastweb non ha ancora rilasciato una comunicazione ufficiale, ma il monitoraggio in reale e l’ del pattern delle segnalazioni lasciano intendere che si tratti di un guasto esteso e non circoscritto. Se volete tenere traccia dell’evoluzione della situazione, strumenti come Downdetector o i canali social ufficiali dell’operatore sono buone fonti di aggiornamento. Commento: Aspettiamo con ansia la scusa ufficiale di Fastweb.

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La piccola ma magica luna rosa di aprile è stata annunciata in arrivo: leggermente politicamente scorretta e sensazionale

🚨 Attenzione amanti del cielo! 🚨 La notte tra il 12 e il 13 aprile non perdete la Microluna Rosa, la luna piena di aprile che sembra miniaturizzata! Meno famosa della Superluna, ma altrettanto affascinante, segnatela calendario!

Non manchiamo all’appuntamento con la Microluna Rosa, la bellissima luna piena di aprile, che stavolta potrà sembrarci più piccola del solito. Uno spettacolo forse meno famoso della Superluna, ma non meno affascinante (sarà anche la prima microluna dell’anno). pronti la notte tra il 12 e il 13 aprile.

Che cos’è la microluna? Per microluna si intende una luna in di piena o nuova all’apogeo, il punto dell’orbita lunare più lontano dalla Terra (anche se, come per la più famosa Superluna, la definizione non è stata mai confermata dall’International Astronomic Union). Quando piena, proprio per la sua distanza, potrebbe apparire a noi più piccola. Commento: Insomma, la luna si prende una lontana dalla Terra, ma resta comunque una diva!

Perché Luna Rosa e altre curiosità sulla luna piena di aprile? La luna piena di aprile è chiamata Luna Rosa nella tradizione americana, ma il colore del nostro satellite, come diciamo sempre, non cambierà affatto: il nome di Full Pink Moon deriva infatti dall’abbondanza di muschio phlox, un piccolo fiore rosa comune che in genere inizia a diffondersi sul terreno all’inizio della primavera. Commento: Chissà se la luna si è messa un po’ di blush per l’occasione!

Anche altri nomi di questo plenilunio rimandano alla primavera che inizia ora a sbocciare: la tribù Comanche, per esempio, la chiamava Luna nuova di primavera, e per entrambe le tribù Tlingit e Sioux era la Luna che sboccia. Commento: La luna diventa un simbolo di rinascita, un po’ come la politica quando promette cambiamenti epocali!

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Trump sospende i dazi per 90 giorni, ma non per la Cina: i possibili motivi del dietrofront e le reazioni sono svelati

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Il Presidente Donald ha fatto un clamoroso dietrofront annunciando una sospensione di 90 giorni per l’entrata in vigore dei sulle importazioni negli Stati Uniti, ma attenzione: i dazi del 125% sulle merci cinesi e quelli del 25% su Messico e Canada restano in vigore! Per il resto del mondo, il 10% è scattato sabato 5 aprile. Anche i dazi del 25% su alluminio, acciaio, automobili e componentistica auto non si toccano. La decisione arriva dopo giorni di caos finanziario globale, con le Borse che hanno finalmente tirato un sospiro di sollievo il 9 aprile. Trump ha giustificato questa mossa come un gesto di buona volontà verso oltre 70 Paesi che hanno chiesto di negoziare. Commento: Trump gioca al gatto e al topo con l’ mondiale, ma chi ci guadagna davvero?

Reazioni di Cina e Unione Europea

Mentre la Cina ha risposto con dazi di ritorsione dell’84% sui prodotti USA, l’ sembra fare la figura del cane bastonato, in attesa di vedere come va a finire. La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha twittato: «L’Unione europea rimane impegnata in negoziati costruttivi con gli Stati Uniti, con l’obiettivo di raggiungere un commercio senza attriti e reciprocamente vantaggioso. Allo stesso , l’Europa continua a concentrarsi sulla diversificazione dei suoi partenariati commerciali, collaborando con Paesi che rappresentano l’87% del commercio globale e condividono il nostro impegno per uno scambio libero e aperto di beni, servizi e idee». In pratica, l’Europa capisce che fidarsi degli USA è come fidarsi di un politico durante la campagna elettorale. Von der Leyen ha anche annunciato un rafforzamento del mercato unico, dicendo: «stiamo intensificando il nostro lavoro per eliminare le barriere nel nostro mercato unico. Questa crisi ha chiarito una cosa: in tempi di incertezza, il mercato unico è la nostra ancora di stabilità e resilienza. Il mio team e io continueremo a lavorare giorno e notte per proteggere i consumatori, i lavoratori e le imprese europee. Insieme, gli europei usciranno più forti da questa crisi». Commento: L’Europa cerca di non farsi schiacciare come una mosca, ma la strada è lunga.

Confermata la prima serie di controdazi europei

Nonostante le parole dolci di Bruxelles, i controdazi europei sulle merci americane sono confermati e entreranno in vigore dal 15 aprile. Una risposta ai dazi del 25% di Trump su acciaio e alluminio europei. Con 26 Paesi a favore e solo l’Ungheria contro, l’Europa colpirà con dazi del 25% su prodotti come succo d’arancia, acciaio, alluminio, rame, caffè, mandorle, tabacco, germogli di soia, motociclette e yacht di lusso. La Commissione ha anche in cantiere un secondo pacchetto di misure per la prossima settimana. Il portavoce per il Commercio Olof Gill ha twittato: «I dazi potranno essere sospesi se gli Stati Uniti accetteranno un accordo bilanciato e soddisfacente per entrambe le parti». Commento: L’Europa non si fa mettere i piedi in testa, ma la guerra dei dazi è solo all’inizio.

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Cometa di Pasqua SWAN25F arriva ad aprile e illumina il cielo: scopri come e quando osservarla

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Il cielo di aprile ci regala la "cometa di Pasqua", scoperta il 29 marzo dallo strumento SWAN della sonda SOHO. con binocolo a Pasqua, raggiungerà magnitudine 4 il ° maggio. Uno spettacolo unico che capita ogni 1,4 milioni di anni!


Il cielo di aprile porta con sé la prima vera sorpresa astronomica dell’anno. Sta arrivando una nuova cometa, C/2025 F2 (SWAN), già ribattezzata la "cometa di Pasqua", scoperta il 29 marzo dallo strumento SWAN della sonda solare SOHO. Questo evento celeste sarà visibile con un semplice binocolo cieli mattutini intorno a Pasqua, e poco dopo il tramonto a partire da fine aprile/inizio maggio. Osservare questa cometa è un vero e proprio spettacolo che capita una sola volta nella vita, visto che il suo periodo orbitale è di ben 1,4 milioni di anni! Attualmente la cometa mostra una debole coda verde, sorgendo verso nord-est intorno alle 4:00 del mattino, ma è troppo debole per essere osservata anche con un binocolo, richiedendo un piccolo telescopio. Il momento migliore per individuarla fino al 24-25 aprile è intorno alle 5:00 del mattino, quando sarà a circa 10 gradi sull’orizzonte nord-est, che deve essere sgombro. Il massimo avvicinamento della cometa è previsto per il 1° maggio, quando potrebbe raggiungere magnitudine 4, diventando visibile con un binocolo poco dopo il tramonto.

Nonostante il web sia pieno di false speranze, è improbabile che la cometa diventi abbastanza luminosa da essere vista a occhio nudo. Tuttavia, sarà facilmente individuabile con un binocolo, raggiungendo una magnitudine totale di circa 4. Attualmente, la cometa si trova tra le stelle della costellazione di Pegaso, sorgendo verso nord-est intorno alle 3:55 del mattino. Raggiunge i 10° di altezza sull’orizzonte intorno alle 5:00 e i 20° alle 6:00, periodo ideale per osservarla, visto che il cielo non è ancora troppo luminoso per l’alba imminente (intorno alle 6:40 a Roma). Serve però un orizzonte nord-est sgombro e un piccolo telescopio, dato che la magnitudine attuale è di 8.

Intorno a Pasqua, il 20 aprile, la cometa avrà aumentato la sua luminosità, arrivando a magnitudine 5. Sarà visibile con un binocolo, sorgendo sempre intorno alle 4:00 a nord-est, ora nella costellazione di Andromeda, a solo 10° sotto la galassia di Andromeda. Il Sole sorgerà prima, intorno alle 6:20, riducendo leggermente la finestra di visibilità ottimale, trovandosi a 10° sull’orizzonte dalle 5:10 del mattino.

A partire dal 24-25 aprile, la visibilità della cometa cambierà. La finestra di osservazione mattutina si ridurrà, ma inizierà a essere visibile, con fatica, poco dopo il tramonto. Più ci si avvicina al perielio del 1° maggio, più la cometa diventa brillante e la finestra di visibilità post-tramonto si allarga. Il 1° maggio il Sole tramonterà intorno alle 20:05, e la cometa, che avrà raggiunto magnitudine 4, seguirà intorno alle 22:00 in direzione nord-ovest. Se avete un orizzonte sgombro in quella direzione, potete tentare l’osservazione con un binocolo a partire da mezz’ora dopo il tramonto. La "cometa di Pasqua" sarà in compagnia delle stelle delle Pleiadi, nella costellazione del Toro. La presenza di una sottile falce di Luna potrebbe aiutare nell’osservazione con un semplice binocolo, e chissà, la cometa potrebbe sorprenderci diventando visibile a occhio nudo. Commento: E chissà se qualche politico si prenderà il merito di averla scoperta, magari per farsi un po’ di pubblicità elettorale!

Se la cometa sopravvive intatta al perielio, continuerà a essere visibile per un’altra settimana circa dopo il tramonto, poi sarà osservabile solo dall’emisfero australe.

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Il femminicidio ridotto a un TikTok: il problema del trend in un mondo di uomini che tolgono la vita alle donne è stato ridotto a un TikTok

Riscritto: Il trend del ridurre il femminicidio a un TikTok è stato evidenziato in un mondo di uomini che uccidono donne

Trend esplosivo: Fidanzatine ringraziano i compagni per non essere assassini! Ma davvero dobbiamo arrivare a questo? La violenza di genere è una piaga sociale, non un colpo di fortuna. #TikTok # #Sensazionalismo

Spopola su TikTok il trend che vede alcune fidanzatine ringraziare il proprio compagno per non essere un assassino… Ma è necessario ristabilire una priorità: la violenza di genere è questione sociale che deve essere affrontata con consapevolezza, evitando la narrazione che riduce a emozioni personali un tema così complesso.

Attenzione, questo è un articolo per chi non è mieloso fino allo sfinimento, per chi non vede il bicchiere mezzo pieno, per chi ha un minimo di sale in zucca. Questo è un articolo che darà noia alle tiktoker dai 20 anni in giù, alle ragazzine sognanti e alle mamme scoraggiate, a chi crede ancora alla favoletta del Principe che le salva e a chi vuol far bere la del “bravo ragazzo”. Commento: Ma siamo seri, un “bravo ragazzo” oggi è chi non ti uccide?

Che, Dio me ne guardi, non c’è nulla di male ad avere un desiderio, a 20 anni è la sacrosanta linfa vitale, é tanto meno il mio intento sarà quello di disilludere. SPOILER: di ragazzi e uomini perbene, che hanno rispetto in quello che l altro e l altra sono e fanno, ce ne sono eccome.

Detto ciò, una volta che si crede di aver trovato l’anima gemella, non è necessario spiattellarlo ai 4 venti sui social. Che detto così ai giovani d’oggi può sembrare una piazzata da vera boomer citrulla. Ma mi spiego meglio.

Ha preso piede in questi giorni – dopo gli efferati femminicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella – un trend su TikTok che, come i trend, rischia di essere azzardato e fuorviante.

Una serie di fidanzatine più o meno giovani hanno cominciato a edulcorare la loro fantastica storia d’amore col fidanzatino che ha la strabordante peculiarità di non essere un femminicida.

La frasetta che tutte ripetono è, contornata da immagini di coppia super mielose: “In un mondo di uomini che tolgono la vita alle donne ringrazio ogni giorno Dio per avermi fatto trovare un Uomo che di vite me ne avrebbe salvate mille.” Commento: Ma siamo seri, ringraziare Dio per non essere con un assassino? È il minimo!

Ora, scandagliando un po’ l’asserzione da sartina degli anni ’50 (e mettendo da parte i ringraziamenti divini e la parola uomo con la U maiuscola), qualche fremito di spavento ci deve pur venire.

Esattamente come dice Selvaggia Lucarelli che ci ha fatto esplorare questa confortante visione del nuovo millennio, “alla fine la rielaborazione di ciò che accade deve sempre passare attraverso la creazione di un video emozionale che metta al centro se stessi. In questo caso, poi, addirittura sottolineando la FORTUNA di non avere un assassino come compagno”. Commento: Ecco il colmo della superficialità moderna!

Deo gratias (e con questo con Dio siamo a tre, dopo mi andrò a confessare).

Quello che viene in mente è semplice: in primo luogo, questa frase fa leva su un concetto emotivo che riduce una questione complessa come il femminicidio a un argomento superficiale, rischiando di banalizzarlo. La violenza contro le donne è una realtà tragica e sistemica, non un “fenomeno” che può essere affrontato come una sorta di lotteria della fortuna.

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Ambarabà ciccì coccò: la filastrocca per bambini rivela un possibile significato nascosto e il testo originale è stato scoperto

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🚨 SCOOP! La filastrocca "Ambarabà ciccì coccò" nasconde segreti antichi! Linguisti e filosofi come Vermondo Brugnatelli e Umberto Eco la studiano, rivelando origini latine e significati nascosti. La filastrocca che terrorizza i bambini italiani da generazioni! #Ambarabà


"Ambarabà ciccì coccò", una filastrocca italiana per bambini che serve da conta giochi, è un mistero affascinante, tramandato per generazioni con radici storiche e linguistiche incerte ma affascinanti. La versione più diffusa recita:

Ambarabà ciccì coccò
tre civette comò
che facevano l’amore
con la figlia del dottore;
il dottore si ammalò
ambarabà ciccì coccò!

L’origine del testo è un enigma: la musicalità e il ritmo hanno più importanza delle parole, ma c’è qualcosa di speciale. Il primo verso sembra insensato, il secondo ha senso compiuto, mentre dal terzo in poi, il significato è dubbio.

Ambarabà ciccì coccò, il possibile significato e le origini della filastrocca

Il linguista Vermondo Brugnatelli ha ipotizzato che l’incipit derivi dal latino antico "HANC PARA AB HAC, QUIDQUID QUODQUOD". Secondo Brugnatelli, "am" potrebbe venire da "hanc", "barabà" da "para ab hac", dove "para" è l’imperativo di "parare" e "ab hac" significa "da questa". Combinando queste interpretazioni, "am barabà ciccì coccò" potrebbe significare "Ripara questa (mano) da quest’altra (che fa la conta)", spiegando l’uso come conta nei giochi. La sequenza "ciccì coccò" potrebbe derivare da "quidquid" e "quodquod" tramite una trasformazione fonetica. simili sono tic tac, tip-tap, Qui Quo Qua, King Kong.

Anche Umberto Eco, nel suo "Secondo diario minimo" (1992), ha analizzato la filastrocca, sottolineando il suo carattere nonsense, tipico delle filastrocche popolari.

Come dice Eco, l’autore della filastrocca resta anonimo, e oggi "Ambarabà ciccì coccò" è diffusa in tutta Italia con varianti: alcune civette "facevano timore" alla figlia del dottore. Negli ultimi anni, la filastrocca è stata analizzata per significati profondi o morali, ma molti sottolineano il suo carattere ludico, privo di senso logico preciso, continuando a divertire e incuriosire.

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Dietro le finestre nella Fontana di Trevi si nasconde un antico serbatoio sotterraneo: la scoperta scioccante che sfida la storia ufficiale

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#FontanaDiTrevi #SegretiDiRoma # # #Curiosità Scoperta sensazionale alla Fontana di Trevi: le grate metalliche di Palazzo Poli si nasconde un segreto che vi lascerà a bocca aperta! 🧐💦 #ViralNews #PoliticallyIncorrect

Chiunque sia stato alla Fontana di Trevi si sarà certamente accorto che sulla base di Palazzo Poli sono presenti delle finestre dotate di grate metalliche. Ma cosa c’è dietro? Oltre a queste finestre si trova la camera di manovra, all’interno della quale si trovano i serbatoi dell’Acquedotto Vergine – l’unico dei principali acquedotti della Roma antica ad essere tutt’oggi funzionante.

All’interno della stanza infatti è presente un serbatoio a due vani, ciascuno dei quali con una capienza di 400 m3: era qui che in passato arrivava l’acqua dall’Acquedotto Vergine con una capacità di 500 litri al secondo. Da qui – come confermato anche da ACEA – l’acqua defluiva prima in un grosso vaso, poi in 4 anfore e infine alla vasche. Nel 1946 sono state installate le prime pompe elettriche a ricircolo mentre nel ’76 queste sono state spostate nel secondo vano. Oggi il controllo delle quattro pompe è gestito totalmente da remoto e l’acqua è ogni giorno la stessa: viene controllata, depurata e rimessa in circolo. La manutenzione degli impianti avviene invece ogni 15 giorni. Commento: E pensare che l’acqua che ammiriamo è sempre la stessa, riciclata come un vecchio paio di jeans!

Oltre alle vasche, all’interno della camera di manovra sono presenti anche due finestroni, visibili anche dalla strada: non si tratta di semplici ornamenti ma anticamente venivano utilizzate come varco per far defluire l’acqua in caso di piena. Commento: Praticamente delle valvole di sicurezza vintage, roba da far invidia a un idraulico romano!

Tra l’altro all’interno della camera è ancora presenta una sorta di "resoconto" che veniva utilizzato per tenere traccia delle famiglie che pagavano l’acqua in passato e regolare, di conseguenza, quali case la avrebbero ricevuta e quali no. Questo documento inciso sulla parete veniva periodicamente stuccato e ri-aggiornato a mano. Commento: Un vero e proprio “Facebook delle acque” antico, dove il like era l’acqua a casa!

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L’IA di Zuckerberg potrebbe causare problemi di privacy in UE: sotto osservazione la Meta AI

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#MetaAI è finalmente in UE! Dopo mille ritardi e discussioni intense con le autorità, Zuckerberg porta la sua IA su WhatsApp e Instagram, presto su Facebook. Ma attenzione, mancano alcune e la privacy è sotto osservazione della DPC irlandese. #privacy #AI #BigTech #

AI, l’intelligenza artificiale di Mark Zuckerberg, è stata finalmente resa disponibile in Europa attraverso i tasti su WhatsApp e Instagram, con l’arrivo previsto su Facebook e Messenger, sollevando un mare di polemiche sulla privacy. Dopo aver bloccato il lancio dell’AI a causa delle rigide norme sulla protezione dei dati personali in vigore nell’Unione Europea, il colosso tech di Menlo Park ha deciso di rilasciare il chatbot, ma senza alcune funzionalità chiave, come la generazione di immagini. Nel frattempo, la DPC irlandese – il nostro equivalente del Garante della Privacy – ha annunciato di voler continuare a tenere sotto controllo Meta AI, poiché la tecnologia si diffonderà tra gli utenti dell’UE, con preoccupazioni irrisolte sulla gestione dei dati personali degli europei.

Meta AI e privacy in UE: un parto difficile

Facciamo un passo indietro e parliamo del processo, lungo e complicato, che ha portato Meta AI in Europa. Meta aveva rilasciato le sue funzionalità AI negli Stati Uniti nel 2023, ma ha dovuto mettere in pausa il lancio in Europa dopo «intense discussioni» con la Irish Data Protection Commission o DPC. Queste discussioni riguardavano l’uso dei dati europei per addestrare i modelli di intelligenza artificiale. Meta voleva utilizzare i contenuti condivisi dagli utenti adulti su Facebook e Instagram per formare i suoi LLM (Large Language Models). Dopo gli incontri con l’autorità irlandese, Meta ha deciso di fare un passo indietro, lamentandosi che fosse un «passo indietro per l’innovazione europea, la concorrenza nello dell’AI e ulteriori ritardi nel portare i benefici dell’AI alle persone in Europa». In un post sul blog aziendale di Meta, pubblicato il 19 marzo, l’azienda ha commentato: Ci è voluto più tempo di quanto avremmo voluto per mettere la nostra tecnologia AI nelle mani delle persone in Europa mentre continuiamo a navigare nel suo complesso sistema normativo, ma siamo contenti di essere finalmente qui. Le funzionalità attuali includono un chatbot AI per rispondere a domande, fare brainstorming e pianificare attività, ma senza la capacità di generare immagini, che arriverà in futuro.

Meta AI rimane “sotto osservazione”

L’arrivo di Meta AI ha attirato l’attenzione della DPC, la massima autorità europea per la privacy, che tramite un portavoce ha avvertito: La DPC, in qualità di autorità di vigilanza capofila per Meta, ha esaminato Meta AI negli ultimi mesi insieme alle nostre autorità di vigilanza in tutta l’UE/SEE [Unione Europea/Spazio Economico Europeo, NdR] e continueremo a tenere sotto controllo la piattaforma mentre viene distribuito agli utenti nelle prossime settimane. Commento: sembra quasi che la DPC abbia messo un microchip sotto la pelle di Meta AI, pronta a intervenire al minimo sussulto di privacy.

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Scoperti nuovi dettagli sulle ultime ore del naufragio del Titanic grazie a una scansione 3D che rivela l’impatto con l’iceberg

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Incredibile scoperta Titanic! Scansione digitale rivela dettagli mai visti prima sull’affondamento del 1912. Locali caldaie attivi fino all’ultimo e fori nello scafo grandi come un A4. #Titanic #Scoperta # #Tecnologia

Grazie a una scansione digitale a grandezza naturale del relitto del Titanic, effettuata dall’azienda Magellan con rover sottomarini a 3800 metri di profondità, sono emerse nuove informazioni sulle ultime ore del transatlantico affondato nel 1912 dopo la collisione con un iceberg. La scansione ha rivelato come il locale caldaie abbia lavorato fino all’ultimo per mantenere le luci accese sulla nave, e che i fori nello scafo fossero grandi all’incirca quanto un foglio A4. Il modello, sviluppato nel 2023, è stato analizzato dettagliatamente solo negli ultimi mesi per il documentario Titanic: The Digital Resurrection.

Per creare questo modello sono state necessarie 200 ore di riprese, raccogliendo oltre 700 mila immagini da ogni angolazione, permettendo di ricreare un gemello digitale del transatlantico. Questa tecnologia si è rivelata essenziale per . Parks Stephenson, analista del Titanic, ha dichiarato: “È come una scena del crimine: bisogna vedere quali sono le prove nel contesto in cui si trovano. E avere una visione completa dell’intero sito del relitto è fondamentale per capire cosa è successo qui.” Commento: Ecco come si riscrive la storia, un pixel alla volta!

L’ ha confermato il funzionamento delle caldaie fino all’ultimo istante e la grandezza dei fori nello scafo. È stato possibile notare come un oblò si sia distrutto nell’impatto, confermando le testimonianze dell’epoca di ghiaccio nelle cabine.

Simulazioni di affondamento hanno mostrato che dopo la collisione con l’iceberg, sulla nave rimase una serie di perforazioni allineate su una stretta sezione dello scafo, coprendo 6 scompartimenti.

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Dazi doganali: scoperti i loro impatti devastanti sull’importazione delle merci – ora l’economia trema

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🚨 ATTENZIONE: Trump colpisce ancora! Nuovi doganali annunciati durante il "Liberation Day" del 2 aprile 2025 fanno tremare il commercio mondiale. o disastro economico? #DaziDoganali #Trump #Protezionismo #

I dazi doganali, tariffe pagate per vendere merci in un Paese diverso da quello di produzione, sono tornati alla ribalta grazie alle recenti decisioni del Presidente degli USA Donald Trump. Durante il cosiddetto “Liberation Day” del 2 aprile 2025, Trump ha scatenato un putiferio annunciando nuove tariffe. Questi dazi sono una misura classica del protezionismo, intesi a “proteggere” le industrie nazionali dalla concorrenza straniera. Ma attenzione, perché gli effetti non sono sempre rose e fiori: in alcuni casi, hanno causato più danni che benefici. I dazi non sono una novità, esistono sin dal mondo antico, alternandosi tra periodi di protezionismo e libero scambio. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, i Paesi occidentali avevano ridotto i dazi, ma crisi economiche e interessi politici hanno spesso invertito la tendenza.

Cosa sono i dazi doganali?

Immaginate di essere un commerciante che vuole importare magliette a 10 euro l’una. Nel vostro Paese, le magliette costano 18 euro. Volete venderle a 15 euro, ma con un dazio del 50%, il costo sale a 20 euro, rendendole meno competitive rispetto alle produzioni locali. I consumatori, ovviamente, preferiranno le magliette nazionali. I dazi sono utili per le industrie in via di , ma attenzione, perché il protezionismo ha anche i suoi lati oscuri: altri Paesi potrebbero rispondere con dazi propri, complicando le esportazioni, e i consumatori potrebbero soffrire per la ridotta disponibilità di beni e prezzi più alti. Il protezionismo è l’antitesi del liberismo, che invece promuove il libero commercio senza barriere doganali.

I dazi nel mondo antico e medioevo

Il protezionismo non è una novità moderna. Le città-stato greche e l’Impero romano già imponevano tasse sulle merci. Nel Medioevo, con la frammentazione politica, ogni città-stato italiana esigeva il suo dazio, non solo per l’importazione ma anche per il semplice transito delle merci.

La politica doganale dal mercantilismo al capitalismo

Dal mercantilismo del ‘700, con la sua ossessione per l’attivo commerciale, al capitalismo del secolo successivo, che ha visto una riduzione dei dazi, la economica è stata un’altalena tra protezionismo e libero scambio. Tuttavia, la crisi del 1873 ha riportato molti Paesi al protezionismo, con il Regno Unito come eccezione che ha continuato a praticare il libero scambio.

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