Metodi di Analisi per la Determinazione dei Cloruri
I cloruri sono comuni nelle acque e la loro presenza può indicare inquinamento da fonti industriali o domestiche. L’elevata presenza di cloruri, oltre i 250 mg/L, può influenzare negativamente le caratteristiche organolettiche dell’acqua, rendendo importante la loro determinazione precisa.
Per analizzare i cloruri, viene impiegata la titolazione argentometrica con nitrato di argento AgNO3 come reagente standardizzato. Esistono diversi metodi come il Metodo di Mohr, il Metodo di Volhard e il Metodo di Fajans, ciascuno con specifiche procedure e indicatori per raggiungere il punto finale della titolazione.
Metodo di Mohr
Il Metodo di Mohr utilizza l’indicatore dell’ione cromato per la titolazione. Aggiungendo il titolante alla soluzione di cloruri, si forma un precipitato di cromato di argento Ag2CrO4, che indica il completamento della reazione.
Metodo di Volhard
Nel Metodo di Volhard, si aggiunge un eccesso noto di nitrato di argento al campione e l’eccesso di ione Ag+ viene titolato all’indietro con tiosolfato di potassio, in presenza di ferro (III) come indicatore.
Metodo di Fajans
Il Metodo di Fajans utilizza il nitrato di argento come titolante, formando un composto poco solubile con il cloruro. L’indicatore di fluoresceina viene impiegato per evidenziare il punto finale della titolazione, con il colore che cambia da giallo-verde a rosso.
Durante le analisi, è possibile monitorare il progresso delle titolazioni utilizzando elettrodi iono-selettivi per titolazioni potenziometriche, che sfruttano la differenza di potenziale tra le soluzioni per tracciare la concentrazione dell’analita.
Questi metodi forniscono una valutazione accurata della presenza di cloruri nelle acque, svolgendo un ruolo essenziale nel monitoraggio della qualità delle risorse idriche e nell’individuazione di potenziali fonti di inquinamento.