Elettrodi: Approfondimento sulla Classificazione e sul loro Utilizzo
La misurazione della differenza di potenziale ai poli di una pila è fondamentale per comprendere i processi elettrochimici. Questa misurazione può essere effettuata utilizzando un elettrodo di riferimento, come ad esempio l’elettrodo standard a idrogeno (S.H.E.), per ottenere il potenziale relativo all’elettrodo in esame rispetto all’elettrodo di riferimento.
Indice Articolo
I elettrodi sono classificati in quattro categorie principali: elettrodi di prima, seconda, terza specie e elettrodi a gas. Ogni categoria presenta caratteristiche e applicazioni specifiche nel campo dell’elettrochimica.
Elettrodi di Prima Specie
Gli elettrodi di prima specie consistono in una lamina metallica immersa parzialmente nei suoi ioni presenti in una soluzione. Un esempio comune è la lamina di argento immersa in una soluzione contenente ioni Ag+.
Elettrodi di Seconda Specie
Gli elettrodi di seconda specie sono costituiti da una lamina di un metallo ricoperta da un sale poco solubile dello stesso metallo, immersa in una soluzione contenente gli anioni del sale poco solubile. Ad esempio, l’elettrodo di argento ricoperto con cloruro d’argento, immerso in una soluzione contenente ioni Cl-.
Elettrodi di Terza Specie
Gli elettrodi di terza specie, noti anche come elettrodi redox, sono costituiti da una lamina metallica inerte immersa in una soluzione contenente contemporaneamente la forma ossidata e ridotta di una stessa sostanza. Un esempio è una lamina di platino immersa in una soluzione contenente ioni Fe2+ e Fe3+.
Elettrodi a Gas
Gli elettrodi a gas sono formati da una lamina di metallo inerte a contatto con le molecole di un gas e gli ioni del gas presenti in una soluzione acquosa. Un esempio sono le lamina di platino a contatto con molecole di idrogeno gassoso e ioni H+.
Esercizi Pratici
1) Il potenziale di riduzione di un elettrodo di terza specie, composto da una lamina di platino parzialmente immersa in una soluzione contenente ioni Fe3+ e Fe2+, può essere calcolato utilizzando l’equazione di Nernst. Ad esempio, per una soluzione con concentrazioni specifiche si può ottenere un potenziale di 0.83V.
2) Analogamente, il potenziale di riduzione di un elettrodo di prima specie, come quello formato da una lamina di alluminio immersa in una soluzione con ioni Al3+, può essere calcolato per comprendere i processi elettrochimici in gioco.
In conclusione, la classificazione degli elettrodi e la comprensione della loro applicazione pratica sono fondamentali per lo studio dell’elettrochimica e dei processi redox. La corretta conoscenza di queste categorie permette di analizzare e interpretare in modo accurato le misurazioni elettrochimiche effettuate nei laboratori.