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Composti di coordinazione: leganti

Leganti dei composti di coordinazione: caratteristiche e classificazioni

I composti di coordinazione si distinguono per la presenza di leganti, che possono essere classificati in base alla carica, alla denticità e alla struttura molecolare che formano nei composti.

Leganti in base alla carica

I leganti possono avere carica negativa, come ad esempio F-, Cl-, Br-, I-, CN-, OH-, e NO3-. Alcuni leganti neutri sono rappresentati da molecole con un doppietto elettronico solitario, come H2O, P(C6H5)3, C5H5N, NH2NH2, e CH3NH2. Esistono anche leganti con carica positiva, come nei complessi metallo-nitrosile.

Denticità

La denticità indica il numero di coppie di elettroni utilizzate da un legante per coordinare l’atomo centrale. I leganti possono essere monodentati, bidentati o polidentati. Esempi di leganti monodentati includono gli alogenuri, l’ammoniaca, il monossido di carbonio, l’acqua, e il tiocianato. Tra i leganti bidentati troviamo l’etilendiammina, la fenantrolina e lo ione ossalato. I polidentati possono essere tridentati, tetradentati, pentadentati ed esadentati.

Classificazione dei leganti in base alla struttura molecolare

Un’altra modalità di classificazione dei leganti è basata sulla struttura molecolare complessa che formano nei composti di coordinazione.

– Gli agenti chelanti si legano ad un atomo o ione metallico centrale formando una struttura ad anello, come nel caso dell’EDTA.
– Gli ambidentati si legano all’atomo o ione metallico centrale attraverso più di un sito, ad esempio il tiocianato e il nitrito.

I leganti negativi, neutri o positivi sono essenziali per la formazione dei composti di coordinazione, stabilendo complessi con l’atomo o ione centrale. La varietà di leganti e le diverse modalità di coordinazione contribuiscono alla vasta gamma di composti di coordinazione presenti in natura e sintetizzati in laboratorio.

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