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Acido tartarico: struttura, sintesi, usi

Acido Tartarico: Caratteristiche e utilizzi

L’acido tartarico, con formula HOOC-CH(OH)-CH(OH)-COOH e nome I.U.P.A.C.

acido 2,3-diidrossibutandioico, è un acido bicarbossilico ottenuto come derivato ossidrilato in posizione 2 e 3 dell’acido succinico.

Struttura dell’acido tartarico

Questo acido presenta due atomi di carbonio asimmetrici, dando luogo a due enantiomeri: l’acido D-(S,S)-(−)-tartarico, l’acido L-(R,R)-(+)-tartarico e l’acido (2R,3S)-tartarico, che rappresenta il suo stereoisomero meso.

Gli studi condotti da Louis Pasteur sulle proprietà cristallografiche, chimiche e ottiche dell’acido tartarico hanno contribuito alla comprensione della stereoisomeria.

L’acido tartarico e i suoi sali sono solidi cristallini bianchi solubili in acqua e trovano impiego nella preparazione di digestivi effervescenti quando miscelati a bicarbonato di sodio.

Utilizzi e origine

L’acido tartarico era originariamente estratto dal tamarindo per i suoi effetti positivi sull’apparato digerente, in quanto favorisce l’assorbimento intestinale. Attualmente, è presente in alte concentrazioni in varie fonti naturali come uva, albicocche, banane, mele e semi di girasole.

Sintesi

Una via per ottenere l’acido tartarico è l’ossidazione del glucosio in presenza di acido nitrico ed enzimi come la perossidasi. L’acido nitrico può manifestare la sua azione ossidante anche nei confronti del lattosio e dell’amido.

Un’altra metodologia per la sintesi dell’acido tartarico consiste nell’elettrolisi acida dell’acido saccarico o nel trattamento del medesimo acido saccarico. Queste tecniche consentono di produrre l’acido tartarico in modo efficiente e controllato.L’acido tartarico è un composto che può essere ottenuto come sottoprodotto dei processi enologici, presente sia nelle vinacce spremute che nel vino dopo la fermentazione principale. Durante la fermentazione del vino si separano altri materiali tartarici che si accumulano nelle fecce e nei depositi sulle pareti delle botti, noti come tartari di botte. Questi materiali sono utilizzati per produrre prodotti tartarici destinati al consumo.

Processo di ottenimento e caratteristiche dell’Acido Tartarico

In presenza di perossido di idrogeno o perossido di bario, l’acido tartarico può essere separato dai vinaccioli. La presenza di acido tartarico conferisce al vino una sensazione di freschezza, mentre la sua carenza può rendere il vino privo di corpo.

Reazioni e Applicazioni

In ambiente controllato, l’acido tartarico può subire processi di scissione dei legami C-O e di idrogenazione, generando acido succinico. Quest’ultimo, a sua volta, può decomposizione in acido piruvico sotto riscaldamento.

L’acido tartarico trova ampio impiego in diversi settori. Nell’industria alimentare, viene utilizzato come acidificante e conservante in succhi di frutta, conserve, bevande analcoliche e marmellate, nonché come correttore di acidità nel settore enologico. Nel campo farmaceutico, è impiegato per la preparazione di granulati effervescenti insieme all’acido citrico. Le proprietà esfolianti dell’acido tartarico lo rendono un ingrediente comune nei prodotti cosmetici per favorire il rinnovamento cellulare e migliorare l’aspetto della pelle.

Utilizzi dell’Acido Tartarico

Nell’edilizia, l’acido tartarico viene utilizzato per preparare il gesso impiegato su pareti e pannelli prefabbricati, in quanto rallenta la presa del materiale, facilitandone la distribuzione. Nel settore industriale, è impiegato per la pulizia e la lucidatura dei metalli, nella tintura della lana e in alcuni processi di stampa e sviluppo fotografico.

In definitiva, l’acido tartarico è un componente versatile con molteplici applicazioni che vanno dall’industria alimentare al settore cosmetico e farmaceutico, evidenziando la sua importanza in vari ambiti produttivi.

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