Caratteristiche del Poliidrossibutirrato
Il poliidrossibutirrato (PHB) è un poliidrossialcanoato a catena corta prodotto naturalmente da vari microrganismi per immagazzinare energia in modo simile a come i mammiferi immagazzinano il grasso. In particolare, il poli(3-idrossibutirrato) è il tipo più comune di poliidrossialcanoato.
Indice Articolo
Applicazioni e Vantaggi del Poliidrossibutirrato
Questo biopolimero, simile al polipropilene e al polietilene, rappresenta una valida alternativa ai polimeri derivanti da fonti non rinnovabili. Maurice Lemoigne isolò il PHB dal Bacillus megaterium, e attualmente, grazie alla sua biodegradabilità e origine, è oggetto di interesse per la sua sostenibilità. Insieme all’acido polilattico, è considerato un polimero naturale, biodegradabile e biocompatibile.
Aspetti Biochimici del Poliidrossibutirrato
Durante il processo di degradazione, il PHB si trasforma in acido 3-idrossibutirrico, un metabolita presente in molti organismi viventi e sintetizzato nel fegato attraverso il metabolismo degli acidi grassi e degli amminoacidi chetogenici.
Proprietà Fisiche del Poliidrossibutirrato
Il poliidrossibutirrato è un poliestere alifatico con una struttura lineare e regolare. È un polimero termoplastico che ammorbidisce quando riscaldato, insolubile in acqua, con scarsa resistenza agli acidi e basi, ma solubile in solventi clorurati. Questo materiale è idrofobo, atossico, stabile alle radiazioni UV e otticamente attivo. Presenta una buona barriera alla permeabilità di acqua e gas e può essere lavorato tramite estrusione, iniezione, soffiaggio e termoformatura.
Conclusioni
Il Poliidrossibutirrato rappresenta una promettente opzione nel campo dei polimeri sostenibili grazie alle sue proprietà distintive e alla sua origine naturale. Studiando le sue applicazioni potremmo favorire un futuro più eco-sostenibile per l’industria dei materiali.Il poliidrossibutirrato (PHB) è un polimero biodegradabile con gruppi laterali orientati lontano dal centro dell’elica per ridurre l’ingombro sterico. Questa caratteristica consente alle catene di impacchettarsi facilmente per formare cristalli che conferiscono al materiale fragilità e rigidità. Tuttavia, il PHB ha una stretta finestra di temperatura di lavorazione a causa della vicinanza tra la temperatura di fusione e di degradazione.
Utilizzo di copolimeri e additivi
Al fine di migliorare il comportamento meccanico e ridurne il costo elevato, esistono diversi metodi come l’utilizzo di blend, la formazione di copolimeri e l’aggiunta di additivi. La copolimerizzazione con il poliidrossivalerato permette di ottenere una struttura più irregolare e meno cristallina, rendendo il materiale più duttile e biodegradabile. Inoltre, la copolimerizzazione abbassa la temperatura di fusione semplificando il processo di lavorazione.
Sintesi del poliidrossibutirrato
Il PHB può essere sintetizzato attraverso diverse vie, ad esempio dall’apertura dell’anello del β-butirrolattone utilizzando zinco e alluminio come catalizzatori. Una delle modalità più diffuse per ottenere il PHB è tramite fermentazione batterica, che consente di ottenere il polimero all’interno delle cellule dei batteri in forma di granuli con dimensioni variabili.
Applicazioni del PHB
Il poliidrossibutirrato trova ampio impiego nel settore del packaging per la produzione di bottiglie, sacchetti, piatti, bicchieri e posate monouso. Nel campo biomedico, il PHB può essere impiegato come materiale per scaffold nell’ingegneria tissutale e come vettore a rilascio controllato di farmaci, grazie alle sue proprietà biodegradabili e compatibilità con i tessuti biologici.