Poliolefine: Additivi e proprietà dei polimeri termoplastici
Le poliolefine derivano dalla polimerizzazione delle olefine, ovvero idrocarburi alifatici ciclici e aciclici con uno o più doppi legami carbonio-carbonio. Esse comprendono un’ampia gamma di composti tra cui alcheni, cicloalcheni e polieni.
Tra le poliolefine più diffuse troviamo il polietilene e il polipropilene, affiancati da polibutilene, poliisobutilene, polimetilpentene e copolimeri costituiti da monomeri come etene e propene.
Le poliolefine presentano notevoli proprietà che le rendono adatte a svariati utilizzi. Sono durevoli, resistenti al calore, alla corrosione e non tossiche, il che le rende ideali per dispositivi medici e packaging alimentare. Tuttavia, sono suscettibili all’ossidazione e all’esposizione solare.
Per limitare i danni provocati dalla luce, vengono utilizzati degli additivi come assorbitori di raggi UV, antiossidanti e stabilizzanti.
Gli assorbitori di raggi UV possono essere derivati del benzatriazolo, del benzofenone, composti organici del nichel e salicilati. Gli antiossidanti proteggono il polimero dalla degradazione durante la produzione e le fasi successive di trasformazione, suddividendosi in primari e secondari a seconda del loro meccanismo di azione. Gli stabilizzanti, come le ammine impedite stabilizzanti alla luce (HALS), sono in grado di disattivare i radicali liberi formati dalla radiazione UV.
In conclusione, le poliolefine presentano un’ampia gamma di applicazioni grazie alle loro eccezionali proprietà meccaniche e chimiche e agli additivi che le proteggono dalla degradazione causata dalla luce.