Caratteristiche, sintesi, reazioni e utilizzi della trifenilfosfina
La trifenilfosfina, costituita da tre gruppi fenilici legati a un atomo di fosforo, è conosciuta anche come PPh3 ed è solitamente presente in forma di solidi cristallini bianchi, facilmente solubile in solventi organici non polari.
Sintesi della trifenilfosfina
Per ottenere trifenilfosfina, è possibile utilizzare il tricloruro di fosforo, il clorobenzene e il sodio, reagendo secondo questa equazione:
PCl3 + 3 C6H5Cl + 6 Na → P(C6H5)3 + 6 NaCl
Tuttavia, è importante considerare che a temperatura ambiente la trifenilfosfina tende ad ossidarsi, trasformandosi gradualmente in ossido di trimetilfosfina:
2P(C6H5)3 + O2 → 2 O P(C6H5)3
Reazioni della trifenilfosfina
Grazie alle sue proprietà riducenti e alla nucleofilicità data dal fosforo trivalente, la trifenilfosfina è coinvolta in diverse reazioni chimiche. Ad esempio, può reagire con alogenuri alchilici tramite meccanismo SN2, producendo sali di fosfonio. Inoltre, è utilizzata nella reazione di Witting per la sintesi di sali di fosfonio usando alogenuri alchilici primari o secondari. Nella reazione di Appel, la trifenilfosfina trasforma alcoli in alogenuri alchilici reagendo con alogenati o composti alogenati.
Utilizzi della trifenilfosfina
La trifenilfosfina è impiegata come legante nella formazione di complessi metallici utilizzati come catalizzatori omogenei nella produzione di prodotti petrolchimici. Un esempio è il clorotris(trifenilfosfina) rodio (I), noto per la sua efficacia nell’idrogenazione di alcheni e alchini in soluzione omogenea a temperatura e pressione ambiente. Inoltre, trova spazio nella sintesi di vitamine, principi attivi per prodotti farmaceutici e fitosanitari, e come iniziatore per diverse reazioni di polimerizzazione. La trifenilfosfina viene impiegata anche come antiossidante, ritardante di fiamma, antistatico e stabilizzatore in vari settori industriali.