L’inquinamento delle acque rappresenta una minaccia significativa per la salute umana e per gli ecosistemi, ed è principalmente causato da attività antropiche legate a settori industriali, agricoli e civili. Questo fenomeno si presenta in diverse forme: fisica, chimica e biologica, causata rispettivamente da variazioni di colore e torbidità, da un’elevata presenza di sali, gas e prodotti chimici, e dalla proliferazione di microrganismi.
Un team di ricercatori dell’Università di Riverside in California ha condotto studi sullo sviluppo di un innovativo materiale in grado di rimuovere contaminanti dall’acqua in modo economico ed efficiente. Questo materiale, che assomiglia a una spugna, può essere modellato sotto forma di tuta o costume da bagno. Grazie alla capacità di assorbire sostanze estranee quando viene indossato e mosso in acqua, consente di intrappolare i contaminanti nei suoi pori interni senza entrare in contatto con la pelle.
Il materiale è altamente poroso e idrofobo, il che significa che può assorbire fino a 25 volte il proprio peso in agenti inquinanti senza assorbere l’acqua circostante. Inoltre, può essere riutilizzato fino a 20 volte senza perdere la sua efficacia di assorbimento, a condizione che venga riscaldato a temperature superiori a 1000 °C per eliminare i materiali intrappolati.
Questo innovativo materiale a base principalmente di saccarosio e altri materiali strutturali incapsulati durante il processo di liquefazione, non solo si dimostra sicuro per l’ambiente ma anche altamente efficace nella decontaminazione delle acque. La sua idrofobicità lo rende adatto anche per applicazioni in settori come la verniciatura di aeromobili e satelliti.
In conclusione, la scoperta di questo nuovo materiale offre interessanti prospettive per affrontare il problema dell’inquinamento delle acque in modo sostenibile ed efficiente, offrendo soluzioni innovative per proteggere la salute umana e gli ecosistemi.