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Solfato di bario: solubilità, proprietà, sintesi

Il solfato di bario: caratteristiche, sintesi e applicazioni

Il solfato di bario è un composto chimico solido e cristallino con la formula BaSO4 che si trova comunemente nella natura all’interno della . Questo minerale può variare di a seconda delle impurità presenti, come biossido di silicio, ossido di ferro (III) e fluoruri.

Caratteristiche e solubilità

Il solfato di bario è scarsamente solubile in acqua e alcol, ma può reagire con acidi concentrati. Ha una densità di 4.49 g/mL e può essere utilizzato come nella diagnostica per immagini. Questo composto si decompone intorno ai 1600 °C e ha una durezza che varia tra 4.3 e 4.6 sulla .

Sintesi del solfato di bario

La sintesi del solfato di bario avviene principalmente dalla barite, ma per ottenere una forma pura del composto è necessario farlo reagire con il carbonio attraverso una reazione redox. Il processo porta alla formazione di monossido di carbonio e solfuro di bario, che successivamente reagisce con acido solforico per produrre un precipitato puro di solfato di bario.

Applicazioni e usi diversificati

Il solfato di bario trova impiego in diversi settori. Oltre all’utilizzo come mezzo di contrasto in campo medico, è impiegato come pigmento bianco e nei fuochi d’artificio, conferendo loro una colorazione verde grazie alla presenza di bario. Le sue proprietà uniche lo rendono versatile e sicuro per la salute e per l’ambiente, garantendo una vasta gamma di applicazioni.

In conclusione, il solfato di bario è un composto di rilievo nel panorama chimico e industriale, offrendo numerose opportunità di impiego grazie alle sue caratteristiche distintive. Il suo ruolo come mezzo di contrasto e pigmento lo rende di grande interesse e utilità in vari campi.

Ossido di magnesio: sintesi, usi

Caratteristiche e Proprietà dell’Ossido di Magnesio

L’ossido di magnesio, conosciuto anche come magnesia, è un composto chimico con formula MgO presente in natura nel minerale periclasio. Si tratta di un ossido basico che, quando a contatto con l’acqua, forma l’, una sostanza poco solubile con un valore di prodotto di solubilità pari a 5.61 x 10^-12.

Questo composto si presenta come una polvere cristallina di che varia dal bianco al biancastro, con una durezza registrata di 2 nella . Sottoposto a temperature superiori a 450°C, perde circa il 30.9% della sua massa sotto forma di vapore acqueo.

Produzione dell’Ossido di Magnesio

L’ossido di magnesio può essere sintetizzato per ossidazione o combustione del magnesio all’aria, secondo la seguente reazione chimica:
2 Mg(s) + O2(g) → 2 MgO(s)

Una volta utilizzato come fonte di luce intensa in contesti come la fotografia, questa reazione produce circa il 10% della sua energia sotto forma di luce, utilizzata anche per creare flash fotografici.

Un’alternativa sintetica consiste nella calcinazione del carbonato di magnesio, che porta alla sua con formazione di ossido di magnesio e biossido di carbonio:
MgCO3 → MgO + CO2

Utilizzi e Applicazioni

L’ossido di magnesio trova vasta applicazione nel campo medico come antiacido e lassativo, oltre che negli integratori alimentari come fonte di magnesio, indispensabile per numerose reazioni biochimiche nel nostro organismo.

Il magnesio agisce come cofattore in oltre 300 sistemi enzimatici che regolano varie funzioni biochimiche, tra cui la sintesi proteica, il controllo muscolare e nervoso, la regolazione glicemica e la pressione arteriosa.

L’integrazione di magnesio risulta fondamentale per evitare carenze che potrebbero causare crampi, disturbi cardiaci, depressione, ansia, ipertensione, insonnia e affaticamento.

Idrossido di cobalto (II): proprietà, sintesi, reazioni

Benefici e Utilizzi dell’Idrossido di Cobalto

L’idrossido di cobalto (II) è un composto inorganico con formula Co(OH)2 che svolge un ruolo cruciale in varie applicazioni industriali. Il cobalto presente nel composto ha un numero di ossidazione +2, conferendogli proprietà peculiari.

Proprietà e Caratteristiche

In soluzione, l’ione Co2+ mostra un che varia da rosso a rosa brillante ed è noto per la sua stabilità. Quando si aggiunge una base, si forma un precipitato blu brillante di idrossido di cobalto (II). Interessantemente, questo precipitato assume rapidamente una colorazione blu, trasformandosi poi in rosa sporco, che è la forma più stabile dell’idrossido.

Sintesi e Reazioni

L’idrossido di cobalto (II) può essere sintetizzato aggiungendo un idrossido alcalino a una soluzione acquosa di un sale di cobalto(II) tramite una reazione di doppio scambio. Ad esempio, la reazione con idrossido di sodio produce precipitato di Co(OH)2 e cloruro di sodio.

Questo composto si comporta anche come un idrossido anfotero, reagendo con acidi come l’acido nitrico per formare nitrato di cobalto (II) e in ambiente basico per formare il tetraidrosso cobaltato (II). Inoltre, si decomporrà termicamente a 168°C formando ossido di cobalto (II) e vapori d’acqua.

Applicazioni

L’idrossido di cobalto (II) trova impiego come agente essiccante in vernici e , nonché nella produzione di catalizzatori per batterie ed elettrodi. La sua versatilità lo rende fondamentale nella sintesi di vari composti di cobalto utilizzati in diversi settori industriali.

In conclusione, l’idrossido di cobalto (II) rappresenta un componente fondamentale in chimica inorganica con un ventaglio di applicazioni che spaziano dalla catalisi alla produzione di vernici e inchiostri, contribuendo al progresso industriale e tecnologico.

Ossido di bario: proprietà, sintesi, reazioni, usi

Ossido di Bario: Caratteristiche e Utilizzi

L’ossido di bario (BaO) è un composto inorganico solido sotto forma di polvere bianca igroscopica. Questo composto è ampiamente impiegato come agente essiccante per benzine, solventi e in vari altri processi industriali.

Proprietà dell’Ossido di Bario

L’ossido di bario è scarsamente solubile in acqua a ambiente, ma la sua solubilità aumenta con l’aumentare della temperatura. È solubile in etanolo, acidi minerali diluiti e basi, mentre risulta insolubile in acetone e ammoniaca. A livello cristallino, questo composto si presenta con una struttura cubica a facce centrate e ha la particolarità di non rigonfiarsi in presenza di acqua.

Sintesi dell’Ossido di Bario

L’ossido di bario può essere prodotto tramite la del carbonato di bario e del nitrato di bario, generando rispettivamente biossido di carbonio e biossido di azoto con come sottoprodotto. Può inoltre essere ottenuto dalla reazione tra bario e ossigeno.

Reazioni Chimiche dell’Ossido di Bario

A temperature tra 1170 e 1320 °C, l’ossido di bario reagisce con il vapore acqueo per formare idrossido di bario. Inoltre, in una reazione di ossidoriduzione con alluminio, si ottengono bario e ossido di alluminio. Con l’acido solforico, l’ossido di bario genera solfato di bario e acqua. Allo stesso modo, reagisce con il tungsteno (VI) per produrre tungstato di bario. A 500°C, può formare perossido di bario in seguito a una reazione con l’ossigeno.

Utilizzi dell’Ossido di Bario

L’ossido di bario trova applicazione come catalizzatore, agente essiccante e nella produzione di vetri e tubi a raggi catodici. La diversità delle sue proprietà chimiche lo rende un composto versatile in vari settori industriali.

In conclusione, l’ossido di bario svolge un ruolo significativo in diverse applicazioni chimiche e industriali, grazie alle sue caratteristiche peculiari e alla sua versatilità. La sua vasta gamma di utilizzi lo rende un componente importante all’interno di numerosi processi produttivi e applicazioni tecnologiche.

Tormalina: composizione, diffusione, proprietà, usi

La struttura cristallina della tormalina e le sue varie composizioni

La tormalina è un minerale appartenente alla classe dei silicati che si trova principalmente nelle rocce ignee e metamorfiche. Questi minerali condividono una comune struttura cristallina ma variano notevolmente nella composizione chimica. La vasta gamma di composizioni e colori presenti all’interno dei cristalli rende la tormalina uno dei minerali più vari in termini di colorazione.

Composizione e varietà della tormalina

La tormalina è un silicato di boro con una formula generale che può essere rappresentata come: AD3G6(Si6O18)(BO3)3V3Z. Le varie specie di tormalina presentano una composizione diversificata, con ioni come Ca2+, Na+, K+, Al3+, Fe2+, Fe3+, Li+, Mg2+, Mn2+, Ti4+, Cr3+ e V3+ che possono essere presenti nella sua struttura. Questa complessità nella composizione chimica ha portato all’identificazione di ben 32 diversi minerali di tormalina riconosciuti dall’International Mineralogical Association.

Storia della tormalina

La tormalina fu scoperta intorno al 1703 e inizialmente fu confusa con il minerale zircone. Solo nel 1794 il geologo irlandese diede il nome di tormalina al minerale precedentemente noto come Pierre de Ceylan.

Distribuzione geografica della tormalina

Il Brasile è la principale fonte mondiale di tormalina, con una tradizione che risale a quasi 500 anni fa. Altri paesi in cui la tormalina è presente includono Afghanistan, Mozambico, Namibia, Nigeria, Pakistan, Tanzania e Stati Uniti, con importanti giacimenti anche in California.

Proprietà fisiche della tormalina

La tormalina presenta una durezza elevata che varia tra 7 e 7.5 sulla scala di Mohs, un abito cristallino prismatico e spesso mostra striature parallele lungo l’asse del cristallo. Queste caratteristiche la rendono un materiale di grande interesse per la creazione di gioielli e oggetti ornamentali di pregio.La tormalina è un minerale che si presenta in cristalli con sezioni trasversali solitamente triangolari o esagonali dai bordi arrotondati, spesso caratterizzati da diverse colorazioni attraverso le sezioni o lungo la lunghezza del cristallo.

Proprietà della Tormalina

Durante la crescita dei cristalli, le mutevoli condizioni possono portare alla formazione di cristalli contenenti due o più colori diversi, con il colore precedente che viene invaso dal successivo, creando cristalli bicolori noti come “cristalli a zone”.

La tormalina mostra diverse proprietà interessanti, come la piroelettricità, la piezoelettricità e la dicromia, che si traduce in una variazione di colore a seconda dalla direzione da cui si osserva il cristallo.

Usi della Tormalina

La tormalina viene impiegata in svariati campi, tra cui:
– Per la costruzione di manometri ad alte pressioni grazie alla sua piezoelettricità.
– Nel settore gemmologico per la sua bellezza e variazione di colori.
– Nell’ottica per la polarizzazione lineare della luce dovuta all’anisotropia del minerale.
– Nella cristalloterapia per le presunte proprietà benefiche attribuite al minerale.

Per saperne di più sulle proprietà e gli utilizzi della tormalina, è possibile approfondire visitando il sito [Chimica.today](https://chimica.today/).

Olivina: proprietà, transizioni di fase, usi

L’olivina: un minerale versatile e interessante

L’olivina è un minerale appartenente alla famiglia dei nesosilicati, costituito principalmente da silicato di magnesio Mg2SiO4 (forsterite) e silicato di ferro (II) Fe2SiO4 (fayalite). La sua struttura isomorfa si caratterizza per la presenza del gruppo tetraedrico SiO4^4-, completato da come ferro o magnesio.

Diversità di sostituzioni

Il magnesio e il ferro possono essere sostituiti da elementi come manganese, zinco, nichel e calcio, conferendo all’olivina una varietà di composizioni possibili.

Origine del nome

Il nome “olivina” deriva dal tipico verde del minerale, dovuto alla presenza di ferro. In gemmologia, l’olivina è conosciuta anche con il nome di .

Presenza nelle rocce e proprietà

L’olivina è comunemente presente nelle rocce ignee di colore scuro, tipiche delle placche tettoniche. Ha una colorazione che varia dal verde al marrone, con una durezza che si aggira 6.5-7 sulla scala di Mohs e una elevata resistenza alle alte temperature.

Diffusione globale

Le olivine si trovano in varie parti del mondo, dalle isole del Mar Rosso fino agli Stati Uniti, passando per Myanmar, Pakistan, Russia, Messico, Brasile, Australia, e altri Paesi.

Transizioni di fase

A pressioni e temperature elevate, l’olivina subisce transizioni di fase, trasformandosi in wadsleyite e successivamente in ringwoodite, che sono polimorfi dell’olivina.

Utilizzi dell’olivina

L’olivina viene impiegata in vari settori, come abrasivi, ceramiche, materiali refrattari e rivestimenti per tubi e cavi sottomarini. In campo gemmologico, i più trasparenti sono lavorati e utilizzati per gioielli.

Acqua ragia: proprietà, usi

Acqua Ragia: Origine e Composizione

L’acqua ragia è un solvente ampiamente utilizzato, di origine naturale o minerale, che può essere derivato dal petrolio. Quella di origine minerale contiene idrocarburi, come gli alifatici come gli alcani, gli aliciclici e gli aromatici, che sono composti prevalentemente costituiti da sette a dodici atomi di carbonio.

Esistono differenti tipi di acqua ragia che variano nella loro composizione, determinando una di ebollizione compresa tra 65 e 230 gradi Celsius. Questi tipi di solvente sono prodotti come frazioni di distillazione dei componenti nafta e cherosene del petrolio grezzo.

Tipi di Acqua Ragia

Vi sono tre tipi principali di acqua ragia. Nel primo tipo, il solvente subisce un processo di idrodesolforazione catalitica utilizzando come agente desolforante l’idrogeno e catalizzatori come ossidi di cobalto e molibdeno su un substrato di allumina. Nel secondo tipo si procede con l’estrazione del solvente, mentre nel terzo si effettua l’idrogenazione.

Una tipologia particolare è rappresentata dall’, che perde la sua aromaticità in modo permanente, diventando meno pericolosa per la salute e per l’ambiente.

Proprietà dell’Acqua Ragia

L’acqua ragia è un liquido incolore, scarsamente solubile in acqua e con un odore simile a quello del cherosene. A causa della sua natura apolare o a bassa , è poco solubile in acqua. Dal punto di tossicologico, ha una bassa tossicità acuta per inalazione dei vapori, contatto cutaneo e ingestione. Tuttavia, l’esposizione acuta può causare problemi respiratori, vertigini, mal di testa e depressione del sistema nervoso centrale.

Usi e Applicazioni

L’acqua ragia trova svariati utilizzi nell’industria, come nelle vernici, cere, adesivi, da stampa e toner liquidi per fotocopiatrici. È ampiamente impiegata come solvente per la pulizia, lo sgrassaggio e l’estrazione di sostanze. Inoltre, è comunemente utilizzata per pulire i pennelli usati nella pittura.

Esercizi sul moto rettilineo uniforme

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Moto Rettilineo Uniforme: esercizi pratici per comprendere la fisica del movimento lineare costante

Il moto rettilineo uniforme avviene quando un corpo si sposta lungo una linea retta a velocità costante. Gli esercizi relativi a questo tipo di moto sono essenziali per comprendere i concetti fondamentali della fisica e la relazione tra spazio e .

Formula della velocità nel moto rettilineo uniforme

La velocità in un moto rettilineo uniforme si calcola come rapporto tra lo spazio percorso e il tempo impiegato: ( v = s / t ).
Per determinare la velocità occorre misurare la distanza tra il corpo e un punto di riferimento, dove ( Delta s = x – x_o ).
Per calcolare l’intervallo di tempo, si considerano i tempi finale e iniziale ( Delta t = t – t_o ), da cui si ottiene ( v = Delta s / Delta t = (x – x_o) / (t – t_o) ).
La legge oraria di un corpo nel moto rettilineo uniforme può essere espressa come ( x = x_o + v(t – t_o) ).

media

Consideriamo un esempio pratico: a ( t = 10 s ) un corpo si trova a 20 m lungo la traiettoria rettilinea, mentre a ( t = 25 s ) è a 50 m. Calcoliamo la velocità media del corpo.
Lo spazio percorso è ( Delta s = x – x_o = 50 m – 20 m = 30 m ), e l’intervallo di tempo è ( Delta t = t – t_o = 25 s – 10 s = 15 s ).
Quindi, ( v = 30 m / 15 s = 2 m/s ).

di percorrenza

Supponiamo che un corpo si muova a 2 m/s e dobbiamo calcolare il tempo necessario per percorrere km.
Applicando la formula ( t = s / v ) e convertendo 1 km in metri ( 1 km = 1000 m ), otteniamo ( t = 1000 m / 2 m/s = 500 s ).

percorso

Immaginiamo che un corpo si muova con velocità costante di 3 m/s. Calcoliamo lo spazio percorso in 10 s e in 15 minuti.
Per ( s = v cdot t ):
– Lo spazio percorso in 10 s è ( s = 3 m/s cdot 10 s = 30 m ).
– Per convertire i minuti in secondi, ( 15 min cdot 60 s/min = 900 s ). Quindi, lo spazio percorso in 15 minuti è ( s = 3 m/s cdot 900 s = 2700 m ).

Solfato di calcio: solubilità, reazioni, usi

Solfato di Calcio: Caratteristiche e Utilizzi

Il solfato di calcio è un composto chimico con formula CaSO4, caratterizzato dalla sua scarsa solubilità, spesso presente nelle , stratificate di origine cristallina.

Solubilità

Il prodotto di solubilità del solfato di calcio è di 4.9 · 10-5. L’equilibrio di dissociazione del composto è rappresentato da:
CaSO4(s) ⇄ Ca2+(aq) + SO42-(aq)

Forme Idrate

Il solfato di calcio può presentarsi nella forma anidra, semiidrata o diidrata. La forma diidrata, conosciuta come , si disidrata a seguito di riscaldamento trasformandosi dapprima nella forma semiidrata e poi in quella anidra.

Reazioni

Il solfato di calcio può subire reazioni di decomposizione riduttiva a elevate temperature. Ad esempio, con il monossido di carbonio forma ossido di calcio, anidride solforosa e anidride carbonica. In presenza di idrogeno, si ottiene ossido di calcio, anidride solforosa e vapore acqueo. Il metano, invece, porta alla formazione di ossido di calcio, anidride solforosa, anidride solforosa e vapore acqueo.

Usi

Il solfato di calcio trova svariati utilizzi in diversi settori:

Agricoltura:

utilizzato come fertilizzante per fornire ioni calcio e correggere terreni alcalini.

Medicina:

impiegato come eccipiente nella produzione di compresse e nell’immobilizzazione delle articolazioni dopo fratture ossee, oltre a essere usato in odontoiatria per impronte dentali.

Alimentare:

utilizzato come coagulante nella produzione di tofu.

Edilizia:

impiegato nella realizzazione di stucchi e come componente principale delle lastre di cartongesso per pareti divisorie, rivestimenti fonoisolanti e termoisolanti, resistenti al fuoco e controsoffitti.

Carnallite: rocce evaporitiche, proprietà, usi

La Carnallite: un prezioso minerale

La Carnallite è un minerale che si compone di cloruro di potassio e magnesio esaidrato, con la formula KMgCl3 · 6 H2O, prendendo il nome dall’ingegnere minerario e mineralogista tedesco Rudolf von Carnall.

Rocce evaporitiche

La Carnallite fa parte delle rocce evaporitiche, che sono cristalline tipicamente stratificate. Queste rocce si formano attraverso il processo di evaporazione delle acque marine o dolci in zone con elevata evaporazione e scarso ricambio idrico.

Queste rocce si sviluppano in climi caldi e secchi e, se formate dall’evaporazione di acqua marina, danno origine a diversi precipitati a seconda della concentrazione salina. In particolare, si verifica prima la precipitazione del carbonato di calcio, poi del solfato di calcio, successivamente del cloruro di sodio e infine, quando l’acqua si è concentrata al 96% rispetto all’originale, si formano i sali di potassio e magnesio come la Carnallite.

I depositi di Carnallite risalgono a epoche come il Permiano, il Devoniano e il Carbonifero, in cui si verificarono le condizioni per la loro formazione in bacini appositi. Alcuni dei depositi più rilevanti si trovano a Carlsbad nel New Mexico, nel Paradox Basin in Colorado e Utah, nei depositi di Strassfurt in Germania, nel bacino di Perm in Russia e nel bacino di Williston in Saskatchewan, Canada.

La Carnallite si trova spesso insieme ad altri minerali come il Salgemma, la Dolomite, la Silvinite e l’.

Proprietà della Carnallite

La Carnallite si presenta solitamente di colore bianco, incolore o giallastro, ma può assumere una tonalità rossa a causa di inclusioni di ematite. I suoi sono trasparenti o leggermente traslucidi e ha una durezza di 2.5 nella .

È igroscopica e presenta un sapore amaro. Ridotta in polvere, grazie alla presenza di potassio, dà una fiamma viola tipica nei test alla fiamma di un bunsen.

Usi della Carnallite

La principale applicazione della Carnallite è nell’ottenimento di potassio, ampiamente utilizzato come fertilizzante. Inoltre, viene impiegata anche per ottenere magnesio.

Brucite: struttura, usi

Scopri tutto sulla Brucite come minerale e le sue caratteristiche distintive

La Brucite è un minerale composto principalmente da idrossido di magnesio, con una classificazione di durezza che va da 2.5 a 3 nella . Le sue variazioni di colore vanno dall’incolore al bianco, con una lucentezza madreperlacea piani di sfaldatura. In presenza di impurità come il manganese, il ferro o il calcio, può apparire di colore verde chiaro o marrone chiaro.

La di un minerale unico

Descritta per la prima volta dal geologo e mineralogista francese François Sulpice Beudant nel XIX secolo, la Brucite ha ricevuto il suo nome dal mineralogista statunitense Archibald Bruce, il primo a scoprirlo. Si tratta di un minerale di origine idrotermale, spesso associato a rocce serpentinose o calcaree.

La struttura cristallina della Brucite

La Brucite ha una struttura esagonale compatta, caratterizzata da fogli tetraedrici e ottaedrici uniti insieme da cationi Mg²⁺. Ogni ione magnesio è coordinato ottaedricamente con sei gruppi ossidrile, e questi ottaedri condividono i lati per formare strati distinti.

Utilizzi e benefici della Brucite

La Brucite ha diversi utilizzi, tra cui quello di ecologico, molto richiesto commercialmente per la sua capacità di non rilasciare biossido di carbonio, un gas serra. Il ritardo della fiamma è dovuto alla decomposizione dell’idrossido di magnesio in ossido di magnesio e vapore acqueo, con una reazione endotermica che assorbe calore.

Impieghi industriali della Brucite

Inoltre, la Brucite è una potenziale fonte di magnesio, con una significativa quantità dello ione metallico presente. Questo minerale può essere utilizzato per produrre ossido di magnesio e come a livello industriale.

La Brucite, con la sua struttura unica e le sue proprietà speciali, rappresenta un importante minerale sia dal punto di vista commerciale che delle applicazioni industriali.

Q test: formula, test

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Come individuare valori anomali con il Q test

Il Q test, noto anche come , rappresenta un metodo efficace per identificare valori anomali all’interno di set di dati contenenti un numero limitato di elementi, tipicamente compresi tra 3 e 7. Questo strumento è particolarmente utile quando un’osservazione si discosta significativamente dagli altri valori presenti nel dataset.

Mantenere un valore anomalo all’interno dei dati può influenzare calcoli importanti come la media e la deviazione standard, pertanto è essenziale individuare e rimuovere correttamente queste osservazioni per evitare distorsioni.

Formula del Q test

La formula utilizzata per eseguire il Q test è la seguente:
Q = |x_a – x_b| / R
Dove x_a rappresenta il valore sospetto, x_b è il punto dati più prossimo a x_a e R indica l’intervallo del set di dati.

Procedura per l’esecuzione del Q test

Supponiamo di avere il seguente set di dati: 13, 9, 7, 8, 5, 25, 3. Vogliamo determinare se il valore massimo, nel nostro caso 25, sia un valore anomalo.

Per applicare il Q test, seguiamo i passaggi seguenti:
.

Ordinamento dei valori in ordine crescente

: 3, 5, 7, 8, 9, 13, 25.
2.

Formulazione delle ipotesi

: (il massimo non è anomalo) e ipotesi alternativa (il massimo è anomalo).
3.

Determinazione del livello di significatività

: comunemente 0.1, 0.05 o 0.01. Utilizziamo un livello del 5% in questo esempio.
4.

Applicazione della formula Q

: calcoliamo Q = |25 – 13| / 22 = 0.545.
5.

Valutazione dei risultati

: consultando la tabella degli intervalli di confidenza, confrontiamo il valore calcolato con il valore critico.
6.

Interpretazione dei risultati

: nel nostro caso, il valore calcolato di 0.545 non supera il valore critico 0.568, pertanto non possiamo rigettare l’ipotesi nulla che il valore massimo non sia anomalo.

Esercizio pratico

Consideriamo i seguenti dati relativi a determinazioni replicate di calcio in un campione di sangue: 15.9, 15.1, 14.8, 15.0, 18.3. Vogliamo determinare se il valore 18.3 sia da considerare un applicando il Q test.

Dopo aver ordinato i risultati in ordine crescente e calcolato le differenze tra i valori successivi, calcoliamo il Q test per il valore massimo 18.3. Il risultato ci porta a concludere che, poiché il Q test è maggiore del valore critico, il valore 18.3 può essere considerato un outlier in questo specifico set di dati.

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