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Diagramma di fase a tre componenti: costruzione, interpretazione

Utilizzo dei Diagrammi di a Tre Componenti

I diagrammi di fase a tre componenti, noti anche come diagrammi ternari, sono rappresentati attraverso un triangolo equilatero. Questo strumento fornisce informazioni preziose sulla composizione di un sistema a pressione e temperatura costanti, mostrando le condizioni di equilibrio tra fasi termodinamicamente distinte.

del Diagramma

I vertici del triangolo rappresentano tre componenti puri, indicati come A, B e C, o mediante frazioni molari. Ogni lato del triangolo rappresenta un sistema a due componenti di una miscela binaria, con linee parallele ai lati che indicano valori percentuali costanti di un componente. Il punto M sul diagramma rivela le percentuali di ciascun componente.

dei Dati

Considerando il punto M, le linee parallele ai lati AC, BC e AB intercettano il punto M. Ad esempio, se al punto M il % di A è pari a 50, di B a 30 e di C a 20, si possono estrapolare importanti informazioni sulla composizione del sistema.

Applicazioni dei Diagrammi

I diagrammi a tre componenti trovano applicazioni in diverse situazioni, come nel caso di tre liquidi. Ad esempio, considerando un sistema di etanolo, acqua e benzene, possiamo osservare che vi sono tre fasi liquide alla temperatura analizzata. In base alla posizione del punto sul diagramma, possiamo determinare la composizione di ogni fase liquida presente.

della Miscibilità

Esaminando le varie regioni del diagramma, possiamo identificare la miscibilità dei componenti. Ad esempio, in presenza di due fasi liquide con etanolo distribuito tra acqua e benzene, si individuano le diverse situazioni in cui la composizione del sistema influenza la formazione di fasi liquide.

Conclusioni

I diagrammi di fase a tre componenti sono strumenti fondamentali per comprendere il comportamento di sistemi complessi a pressione e temperatura costanti. Attraverso l’interpretazione accurata dei dati forniti dal diagramma, è possibile analizzare le varie fasi presenti nel sistema e la loro composizione in relazione alle condizioni di equilibrio.

Leucina: proprietà, fonti, funzioni

Leucina: un amminoacido essenziale per la salute e il fitness

La leucina è un amminoacido apolare che si trova in diversi alimenti come soia, arachidi, salmone, carne di maiale, mandorle, e altri cibi. Si tratta di un amminoacido essenziale di tipo alifatico che fa parte degli a catena ramificata insieme alla valina e all’.

Proprietà della leucina

La leucina è un amminoacido essenziale di tipo alifatico con catena ramificata e presenta un carbonio asimmetrico che le permette di esistere in forma D e L, anche se la forma più diffusa è la L-leucina.

Funzioni della leucina

La leucina è utilizzata dal fegato, dai tessuti adiposi e muscolari per stimolare la , producendo acetil-CoA necessario per il . Inoltre, attiva la proteina chinasi chiamata mTOR, coinvolta nella sintesi proteica e nella crescita cellulare.

Questo amminoacido è inoltre noto per essere insulinogenico, cioè stimola la secrezione di insulina dal pancreas, regolando i livelli di zucchero nel sangue. Questo lo rende particolarmente vantaggioso per i pazienti diabetici e aiuta a bruciare il grasso corporeo in eccesso, riducendo il rischio di patologie coronariche.

La L-leucina è in grado di rallentare il processo di delle proteine muscolari e favorisce la rigenerazione cellulare. Per questo motivo, viene ampiamente utilizzata negli integratori per sportivi e per chi soffre di malnutrizione.

Gli atleti assumono integratori a base di leucina per incrementare la resistenza durante l’allenamento fisico, stimolare la sintesi proteica, aumentare i livelli di energia e ridurre l’affaticamento muscolare. Grazie alle sue molteplici proprietà, la leucina svolge un ruolo fondamentale nella salute e nel fitness.

Aldeidi e chetoni: reazioni

La Chimica Organica studia i composti organici che comprendono una vasta gamma di molecole, tra cui aldeidi e chetoni che presentano il gruppo carbonilico. Le reazioni che coinvolgono queste due classi di composti consistono nell’attacco di un nucleofilo al gruppo carbonilico.

Struttura e Caratteristiche delle Aldeidi e dei Chetoni

Le [aldeidi e i chetoni](https://chimica.today/chimica-organica/proprieta-di-aldeidi-e-chetoni/) sono caratterizzati dal [gruppo carbonilico](https://chimica.today/chimica-organica/gruppo-carbonilico) >C=O. Questi composti reagiscono in modi distinti, generando reazioni specifiche come l’ossidazione, la riduzione e molte altre.

Ossidazione

– Le aldeidi subiscono un’ossidazione acida, producendo [acidi carbossilici](https://chimica.today/chimica-organica/acidi-carbossilici-nomenclatura-proprieta-chimiche-e-fisiche) tramite l’utilizzo di ossidanti come il [bicromato di potassio](https://chimica.today/chimica-generale/bicromato-di-potassio) o il [permanganato di potassio](https://chimica.today/chimica-analitica/permanganato-di-potassio-e-sua-preparazione).
– I chetoni, invece, vengono ossidati a [esteri](https://chimica.today/chimica-organica/gli-esteri-composti-derivanti-da-acidi-carbossilici) in presenza di perossiacidi utilizzando l’idrogenofosfato di disodio (reazione di [Baeyer-Villiger](https://chimica.today/chimica-organica/ossidazione-di-baeyer-villiger)).

Riduzione

# 1. Rispetto agli Alcoli

Le aldeidi vengono ridotte in alcoli primari e i chetoni in alcoli secondari mediante riduzioni con il [litio alluminio idruro](https://chimica.today/chimica-generale/litio-alluminio-idruro), il [sodio boroidruro](https://chimica.today/chimica-organica/sodio-boroidruro) o tramite [idrogenazione catalitica](https://chimica.today/chimica-organica/idrogenazione-catalitica) con Ni, Pt o Pd.

# 2. Rispetto agli Idrocarburi

Il gruppo carbonilico di aldeidi e chetoni può essere ridotto a –CH2, come avviene nella [riduzione di Clemmensen](https://chimica.today/chimica-organica/riduzione-di-clemmensen).

La Chimica Organica offre un’ampia prospettiva sulle reazioni delle aldeidi e dei chetoni, permettendo di comprendere le trasformazioni molecolari che si verificano in presenza di diversi reagenti e condizioni.

Reazioni di trasformazione del carbonio carbonilico

Valutiamo alcune reazioni importanti che coinvolgono il carbonio carbonilico e come determinano la formazione di diversi composti organici.

Cianidrine

Nel contesto di un ambiente acido, le aldeidi e i chetoni possono reagire con il cianuro per dare origine alle cianidrine.

Reazioni con reattivi di Grignard e composti litio-organici

Altri possibili reagenti per reazioni con aldeidi e chetoni sono i reattivi di Grignard e i composti litio-organici, i quali portano alla formazione di alcoli. A seconda del reagente utilizzato, si possono ottenere alcoli primari, alcoli secondari o alcoli terziari.

Reazione con una ilide di fosfonio

Un’altra reazione di interesse coinvolge aldeidi e chetoni che reagiscono con una ilide di fosfonio, producendo un’alchene attraverso la reazione di Witting.

Addizione nucleofila di ammine e derivati

Le aldeidi e i chetoni possono interagire con diverse ammine e derivati, generando immine, idrazoni, ossime, semicarbazoni ed enammine in base al tipo di ammina utilizzata.

Addizione di acqua

Quando esposti all’acqua, le aldeidi e i chetoni possono trasformarsi in dioli geminali.

Addizione nucleofila di alcol

Infine, in presenza di un eccesso di alcol e in un ambiente acido, le aldeidi e i chetoni possono formare emiacetali e acetali.

In conclusione, queste reazioni di addizione e trasformazione del carbonio carbonilico sono cruciali per la sintesi di una vasta gamma di composti organici, svolgendo un ruolo fondamentale nella chimica organica contemporanea.

Reattivo di Schweizer: proprietà, preparazione, usi

La scoperta e le proprietà del Reattivo di Schweizer

Il reattivo di Schweizer fu inventato nel 1857 dal chimico svizzero Matthias Eduard Schweizer come solvente per la dissoluzione e rigenerazione della . Si tratta di un complesso di rame (II) legato a molecole di , di colore blu intenso. In soluzione acquosa è stabile, ma allo stato solido richiede un ambiente ammoniacale.

La preparazione del Reattivo di Schweizer

Per ottenere il complesso tetramminodiaquorame (II) idrossido, il procedimento prevede la precipitazione dell’idrossido di rame (II) da una soluzione acquosa di tramite l’utilizzo di . Successivamente, il precipitato viene trattato con una soluzione di ammoniaca dando origine al complesso desiderato.

Gli utilizzi del Reattivo di Schweizer

Questo reattivo è stato fondamentale nello sviluppo dell’industria tessile per la di fibre artificiali a partire dalla cellulosa. Grazie al reattivo di Schweizer, la cellulosa, nota per la sua insolubilità, diventa solubile in solventi e può essere estratta da varie fonti naturali, come la pasta di legno e la fibra di cotone. Questo processo ha portato alla produzione di fibre artificiali come il rayon.

Acido linoleico: struttura, funzioni

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Acido Linoleico: , Funzioni e Benefici

L’acido linoleico è un acido grasso essenziale che si trova in diversi semi e oli vegetali come semi di sesamo, di lino, di papavero, di zucca e di girasole. È anche presente in pinoli, mandorle, noci del Brasile, arachidi, pistacchi, grassi animali e margarina.

Struttura dell’Acido Linoleico

L’acido linoleico è composto da 18 atomi di carbonio con due doppi legami in posizione 9 e 12. I doppi legami sono in posizione cis, conferendo alla molecola una curvatura pronunciata.

Funzioni dell’Acido Linoleico

L’acido linoleico è incorporato nei dei tessuti e dei depositi adiposi, costituendo una forma di riserva. È il precursore di molti della famiglia degli omega-6, come l’. Quest’ultimo svolge un ruolo cruciale nella di eicosanoidi, che includono prostaglandine, prostacicline, trombossani, leucotrieni e lipossine. Gli eicosanoidi regolano diversi processi nel corpo, tra cui infiammazione, coagulazione del sangue, funzione renale e risposta immunitaria.

Benefici dell’Acido Linoleico

L’acido linoleico contribuisce a ridurre il colesterolo totale e il colesterolo “cattivo”, aiutando a ridurre il rischio cardiovascolare. Per ottenere tali benefici, è consigliabile sostituire i grassi presenti in alimenti come carni suine, margarina e prodotti animali con fonti più salutari di acido linoleico.

In conclusione, l’acido linoleico riveste un ruolo fondamentale nel corpo umano, contribuendo a vari processi fisiologici e offrendo benefici significativi per la salute cardiovascolare. Integrare fonti di acido linoleico nella propria dieta può rappresentare una scelta salutare e equilibrata.

Tellururo di gallio: preparazione, semiconduttori

Scoperta e Potenzialità del Tellururo di Gallio (II)

Il tellururo di gallio (II) noto come GaTe è un semiconduttore di tipo p che ha destato l’interesse degli studiosi per le sue caratteristiche uniche e le potenziali applicazioni nell’ambito dell’industria elettronica.

Preparazione del Tellururo di Gallio

La scoperta del grafene nel 2004 da parte di Geim e Novoselov ha aperto la strada alla ricerca e allo sviluppo di materiali elettronici a strati atomicamente sottili. Il tellururo di gallio in forma bi-dimensionale è stato ottenuto mediante deposizione da vapore (CVD) degli elementi. I transistor a effetto campo realizzati con questo materiale hanno dimostrato una notevole sensibilità alla luce con lunghezze d’onda comprese tra 350 e 800 nm.

Categorie di a Strati Atomici

I semiconduttori composti da strati monoatomici possono essere classificati in due categorie principali:

– Dicalcogenuri di (TMD) con uno strato di metalli di transizione come Molibdeno o Tungsteno tra due strati di calcogeno.
– Calcogenuri di elementi del Gruppo 13 o 14, come il tellururo di gallio, che si presentano nella forma X-M-M-X, con X rappresentante elementi come il gallio o l’indio e M il calcogeno.

Il tellururo di gallio è l’ultimo componente della famiglia dei calcogenuri di elementi del Gruppo 13 o 14 e mostra un’importante anisotropia nel piano. Questa caratteristica è cruciale poiché molte proprietà fisiche ed elettroniche del materiale dipendono dall’orientamento dei cristalli.

Potenzialità e Applicazioni

Il tellururo di gallio offre numerose opportunità in diversi settori, come fotorivelatori per la luce , celle solari, rivelatori di radiazioni e dispositivi termoelettrici. Le sue proprietà uniche, come la mobilità elettrica, l’emissione di fotoluminescenza e le prestazioni termoelettriche, lo rendono un materiale versatile e promettente per il futuro della tecnologia ottica ed elettronica.

In conclusione, il tellururo di gallio si profila come un materiale di grande interesse e potenzialità nel campo dell’elettronica e della tecnologia futura, promettendo di aprire nuove strade per le applicazioni avanzate.

Titolazione dell’acido citrico: procedimento, calcoli

Titolazione dell’ con

L’acido citrico è un acido organico tricarbossilico presente principalmente negli agrumi utilizzato come acidificante e aromatizzante in cibi e bevande. Per determinarne la quantità in succo di limone o di frutta, si può effettuare una titolazione con NaOH, una reazione rappresentata da:

C6H8O7 + 3 NaOH → C6H5O7Na3 + 3 H2O

Per procedere con la titolazione, è necessario avere una soluzione standardizzata di NaOH e utilizzare la come indicatore.

Procedimento:

. Misurare 25 mL di una bibita al limone con una pipetta tarata e versare in una beuta da 250 mL.
2. Aggiungere circa 75 mL di acqua distillata e qualche goccia di fenolftaleina, che in presenza di soluzione acida appare incolore.
3. Ambientare la buretta con la soluzione di NaOH e portare a volume.
4. Titolare fino alla comparsa di un colore rosa pallido e registrare il volume di idrossido di sodio utilizzato.
5. Ripetere la titolazione almeno tre volte e eventualmente più volte se i dati risultano discordanti.

Calcoli:

Il volume medio di NaOH utilizzato nelle tre titolazioni è 18.3 mL.
Le moli di NaOH sono 0.0201.
Considerando il rapporto stechiometrico tra NaOH e acido citrico (3:1), le moli di acido citrico sono 0.00670.
Con un peso molecolare dell’acido citrico pari a 192.124 g/mol, la massa di acido citrico contenuta in 25 mL della bevanda è di 1.29 g.
Il percentuale massa volume della soluzione è del 5.16%.

In conclusione, la titolazione dell’acido citrico con NaOH è un metodo efficace per determinarne la concentrazione in bevande e alimenti, offrendo informazioni importanti per il controllo della qualità e della composizione dei prodotti.

Il pallone dei mondiali 2018: caratteristiche

Il pallone utilizzato nei Mondiali del 2018, chiamato Telstar 18 e prodotto dall’azienda di abbigliamento sportivo Adidas, si distingue per la sua innovativa . Costituito da sei pannelli di poliuretano termosaldati, questa sfera non presenta cuciture sulla superficie, garantendo così massima precisione e minore assorbimento d’acqua durante le partite.

Materiali e Tecnologie Impiegate

Per la del Telstar 18, sono stati impiegati materiali riciclati sia per il rivestimento che per l’imballaggio, dimostrando un impegno verso la sostenibilità ambientale. All’interno del pallone, tra il poliuretano esterno e lo strato interno, sono presenti diversi strati di , appartenente alla classe delle , che contribuiscono al rimbalzo ottimale della sfera. La parte interna contenente l’aria è realizzata in gomma butilica, un copolimero isobutene/isoprene che garantisce un’ottima impermeabilità ai gas.

Evoluzione della Tecnologia dei Palloni da Calcio

Partendo dai primi palloni composti da vesciche di maiale fino ai modelli con camera d’aria in gomma naturale rivestita di cuoio che comparvero agli inizi del 1900, l’evoluzione dei materiali utilizzati nei palloni da calcio ha seguito un percorso di continui miglioramenti. Grazie ai progressi della , i materiali moderni offrono prestazioni impensabili un secolo fa, dimostrando l’importante contributo dei chimici nel campo della tecnologia sportiva.

Conclusioni

Il Telstar 18 rappresenta una combinazione di innovazione tecnologica e tradizione calcistica, incarnando gli sforzi per migliorare le prestazioni sportive e ridurre l’impatto sull’ambiente. Questo pallone, utilizzato nei Mondiali del 2018 in Russia, è il risultato di una costante ricerca e sviluppo nel campo dei materiali e delle tecnologie applicate al mondo dello sport.

Processo Mond: ottenimento del nichel

Il Processo Mond: di Puro

Il processo Mond, noto anche come processo carbonilico, è una tecnica sviluppata dal chimico tedesco Ludwig Mond nel 1890 per ottenere nichel puro dai suoi minerali. Questo metodo sfrutta la capacità del nichel di formare nicheltetracarbonile (Ni(CO)4), un complesso metallocarbonilico liquido, incolore, tossico e volatile, diverso dai composti solidi verdi tipici del nichel.

Scoperta e Applicazione del Nicheltetracarbonile

La scoperta del nicheltetracarbonile da parte di Mond ha aperto la strada alla produzione di nichel puro a partire dall’ossido di nichel. Questo composto è stato fondamentale per lo sviluppo del processo Mond, che sfrutta la capacità del nichel di reagire con il anche a basse temperature.

Il Processo Mond in Tre Fasi

Il processo Mond si svolge in tre fasi distintive. Nella prima , il minerale misto in forma di ossido reagisce con l’idrogeno a 200 gradi centigradi, producendo nichel impuro insieme a tracce di cobalto e ferro.

Successivamente, nella seconda fase, avviene una reazione di trasporto chimico in cui il nichel impuro reagisce con il monossido di carbonio a temperature moderate (circa 50-60 gradi centigradi), formando il nicheltetracarbonile e permettendo l’eliminazione delle impurità solide.

Infine, nella terza fase avviene un processo termodinamico in cui la miscela di nicheltetracarbonile e gas d’acqua viene trattata a temperature comprese tra 220 e 250°C. Durante questa fase, si verifica la decomposizione del nicheltetracarbonile con la formazione di nichel puro, il quale si deposita su sferette di nichel come germi di cristallizzazione, mentre il monossido di carbonio viene rimesso in circolo.

Applicazioni Industriali e Vantaggi del Processo Mond

Il processo Mond ha rivoluzionato la metallurgia all’inizio del XX secolo, consentendo di ottenere nichel con un grado di purezza superiore al 99.9%. Questa tecnica ha aperto nuove prospettive nell’industria siderurgica e ha contribuito significativamente allo sviluppo di materiali altamente purificati e utilizzati in svariate applicazioni industriali.

Il lavoro pionieristico di Ludwig Mond nel campo della dei metalli ha reso possibile la produzione su larga scala di nichel puro, aprendo la strada a ulteriori innovazioni nel settore della metallurgia.

Carnitina: funzioni, effetti

Benefici della Carnitina per il benessere fisico

La Carnitina è un composto essenziale per la corretta funzione del nostro organismo. Questo composto di ammonio quaternario con un gruppo -OH in posizione 3 e un gruppo ammonio in posizione 4, svolge un ruolo fondamentale nel trasporto degli acidi grassi a catena lunga dai mitocondri al citoplasma cellulare, dove vengono utilizzati per la produzione di energia. Presente principalmente negli alimenti come carne, pesce e latticini, la Carnitina può anche essere sintetizzata nell’organismo a partire dagli e metionina.

Ruolo biologico della Carnitina

La Carnitina agisce come trasportatore di acidi grassi, facilitando la beta- e la produzione di all’interno dei mitocondri. Inoltre, aiuta a regolare l’acetil-CoA/CoA e protegge le cellule dallo stress ossidativo. Grazie a queste funzioni, la Carnitina svolge un ruolo cruciale nel metabolismo energetico e nella protezione delle cellule.

Benefici per la salute

Diversi studi hanno dimostrato i benefici della Carnitina per la salute. Questo composto è noto per favorire la perdita di peso, controllare la glicemia e agire come antiossidante, neutralizzando i radicali liberi dannosi per le cellule. Inoltre, la Carnitina può essere utilizzata terapeuticamente per stimolare le secrezioni gastriche e pancreatiche e nel trattamento dell’iperlipoproteinemia.

Integratori di Carnitina

Molte persone assumono la Carnitina sotto forma di integratore alimentare, soprattutto per favorire la perdita di peso e aumentare l’energia durante l’attività fisica. Gli benefici della Carnitina non si limitano al dimagrimento, ma si estendono al benessere cardiovascolare, al sistema nervoso e alla regolazione della tiroide.

La biodisponibilità della Carnitina varia a seconda della dose e del metodo di somministrazione. Gli studi di farmacocinetica hanno dimostrato che dosi superiori a 2 g di Carnitina non offrono ulteriori vantaggi a causa della saturazione dell’assorbimento a questa dose.

In conclusione, la Carnitina svolge un ruolo cruciale nel metabolismo energetico e nella protezione delle cellule dallo stress ossidativo. Grazie ai suoi molteplici benefici per la salute, l’assunzione di integratori di Carnitina può essere utile per migliorare il benessere fisico e favorire uno stile di vita sano.

Xilitolo: sintesi, proprietà

Xilitolo: il dolcificante naturale e i suoi usi

Il xilitolo, conosciuto anche come , è un solido cristallino bianco estratto principalmente da alcuni tipi di alberi, come la betulla, e fu scoperto dal chimico tedesco Emil Fischer nel 1891. Si tratta di un alditolo con una molecola composta da cinque atomi di carbonio e cinque gruppi -OH.

Sintesi del xilitolo

La sintesi del xilitolo avviene per idrogenazione dello xilosio, utilizzando come catalizzatore il rutenio supportato da biossido di titanio.

Proprietà del xilitolo

Il xilitolo ha una dolcezza simile al , ma con un valore calorico inferiore, di circa 2,4 kcal/g. Ha un indice glicemico minore rispetto al e al saccarosio ed è in grado di proteggere le proteine e rafforzare le interazioni idrofobiche. Inoltre, il xilitolo è stabile al calore, poco reattivo e non ha capacità riducenti.

Usi del xilitolo

Il xilitolo, approvato per l’uso alimentare in molti paesi, è utilizzato in prodotti da forno, gelatine, gomme da masticare e gelati. Grazie alla sua natura non cariogenica, è impiegato anche in dentifrici per prevenire le carie. Rispetto allo zucchero, il xilitolo non può essere decomposto dai batteri presenti in bocca, rendendolo una scelta ideale per la prevenzione della carie.

Questo dolcificante naturale è ampiamente impiegato nell’industria alimentare sin dagli anni ’70 per la sua versatilità e i benefici per la salute. Oltre all’uso alimentare, il xilitolo trova impiego anche in ambito farmaceutico per la prevenzione e il trattamento di diverse patologie come diabete, obesità, otite, osteoporosi e fibrosi cistica. La sua capacità di non caramellizzare durante il processo di cottura lo rende una scelta ideale per molti prodotti.

Processo Monsanto: meccanismo

Il Metodo Industriale del Processo Monsanto per la Sintesi dell’Acido Acetico

Il processo Monsanto è un metodo industriale per la di acido acetico a partire da metanolo e monossido di carbonio. Inizialmente sviluppato dalla BASF nel 1960 utilizzando un catalizzatore a base di e ioduro, il processo è stato successivamente ottimizzato nella Monsanto nel 1966 con l’introduzione di un nuovo catalizzatore a base di rodio e ioduro, consentendo la produzione di acido acetico a condizioni meno estreme.

La produzione su scala industriale è iniziata nel 1970 con quello che è stato chiamato il “Monsanto Acetic Acid Process”, che coinvolge la reazione di carbonilazione dell’alcol secondo l’equazione CH3OH + CO → CH3COOH.

di Reazione

Nel primo stadio della reazione, si ottiene lo ioduro di metile dalla reazione tra metanolo e acido iodidrico. Nel secondo stadio, lo ioduro di metile si combina con il catalizzatore a base di complesso di rodio (I) tramite un’. Il terzo stadio comporta l’inserimento del gruppo carbonilico, seguito dall’aggiunta di monossido di carbonio nel quarto stadio e infine dalla eliminazione riduttiva per formare il complesso di partenza e lo ioduro di acetile.

Vantaggi del Processo Monsanto

Il processo Monsanto presenta numerosi vantaggi, come la limitata produzione di sottoprodotti, facilitando così la purificazione del prodotto finale. Inoltre, è un processo a basso consumo energetico con un elevato rendimento, velocità reattiva elevata e un catalizzatore di lunga durata.

Il processo Monsanto è un esempio di ottimizzazione industriale che ha rivoluzionato la produzione di acido acetico, garantendo efficienza e sostenibilità nel settore chimico.

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