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Acido amminocaproico in ambito clinico

L’acido amminocaproico, noto anche come acido ε-amminocaproico, è un acido carbossilico a sei atomi di carbonio con formula C6H13NO2. Caratterizzato da un gruppo amminico in posizione 6, si classifica tra gli acidi grassi a catena media e presenta una temperatura di fusione di 205 °C. Si presenta sotto di polvere bianca cristallina, solubile in acqua e leggermente solubile in metanolo.

strutturastruttura

Questo composto è un analogo della lisina, un amminoacido essenziale per l’organismo umano. La struttura dell’acido amminocaproico presenta un gruppo amminico in posizione 6, differente rispetto alla lisina che possiede un ulteriore gruppo amminico in posizione 2.

Sintesi dell’acido amminocaproico

sintesi dal caprolattame sintesi dal caprolattame

La sintesi dell’acido amminocaproico si basa su metodi storici, compresi quelli che coinvolgono la reazione del cicloesanone con l’idrossilammina per generare la cicloesanone ossima. Questa, quando trattata con acido solforico, porta alla formazione del caprolattame attraverso una trasposizione di Beckmann. Tuttavia, data la produzione di sostanze inquinanti in questo processo, le ricerche si stanno orientando verso metodi sinteticamente più sostenibili. Un approccio recente consiste nella reazione del cicloesano con acido nitrosilsolforico in presenza di un catalizzatore.

sintesi di acido amminocaproicosintesi di acido amminocaproico

Mediante il trattamento del caprolattame con acido cloridrico concentrato, si apre l’anello e si forma l’acido cloroidrato, che convertito successivamente in acido amminocaproico. Inoltre, in un’ottica di sostenibilità, è stato possibile sintetizzare l’acido amminocaproico utilizzando ceppi di Pseudomonas taiwanensis, insieme a ceppi di Escherichia coli, per ottenere elevate rese in condizioni ecocompatibili.

Agenti antifibrinolitici

L’acido amminocaproico è utilizzato in medicina come agente antifibrinolitico, capace di bloccare l’azione della plasmina, implicata nel processo della fibrinolisi. La sua azione si basa sulla somiglianza strutturale con la lisina, permettendo di interagire con i di della plasmina e del plasminogeno, contribuendo così a inibire la degradazione della fibrina.

Il d’azione coinvolge la mimetizzazione della catena laterale di lisina, facilitando l’interazione con i residui di lisina presenti nella fibrina e facendo sì che la plasmina non riesca a legarsi efficacemente, riducendo il fenomeno di fibrinolisi.

Introduzione dell’acido amminocaproico nella struttura dei peptidi

La flessibilità e la natura idrofobica della struttura dell’acido amminocaproico consentono potenziali applicazioni nella modifica della struttura di altre molecole. Questa caratteristica è particolarmente vantaggiosa per lo sviluppo di nuovi farmaci sintetici, derivati da peptidi naturali. L’interesse si è concentrato su modifiche chimiche come ciclizzazione e glicosilazione, per migliorare le proprietà bioattive e la biodisponibilità dei peptidi.

Polimeri e nuovi orizzonti

Nell’ambito della chimica dei polimeri, l’acido amminocaproico funge da monomero per la sintesi del Nylon-6, attraverso idrolisi ad apertura di anello del caprolattame. Nuovi copolimeri biodegradabili con elevate proprietà meccaniche sono stati sviluppati, associando acido 6-amminocaproico e L-prolina, con applicazioni promettenti anche in campo ortopedico.

Inoltre, derivati del chitosano innestati con acido amminocaproico stanno mostrando potenziali proprietà antibatteriche e emostatiche, presentandosi come alternativa ecologica e atossica rispetto ad altri materiali utilizzati in medicina.

Fonte

Gel idrico: una soluzione innovativa per applicazioni nel settore della bellezza e della cura della pelle.

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Gli idrogel rappresentano una particolare categoria di materiali polimerici in grado di trattenere notevoli quantità d’acqua dissolversi. Ciò è possibile grazie alla reticolazione delle catene polimeriche idrofile e alla presenza di varie interazioni, come legami a idrogeno e aggregazioni di catena. La versatilità li rende utili in diversi settori, specialmente in quello biomedico.

Origine e Sviluppo degli Idrogel

L’origine del termine “idrogel” può essere fatta risalire al 1894, quando venne usato per descrivere un colloide di sali inorganici. Col passare del tempo, il termine è stato ampliato per includere le reti tridimensionali di polimeri e gomme naturali idrofili, che possono essere formate sia chimicamente che fisicamente. Nel 1960, i chimici cechi Otto Wichterle e Drahoslav Lím sviluppato gli idrogel moderni per applicazioni biologiche, segnando un importante passo nel loro utilizzo.

Negli anni ’90, la ricerca si è concentrata maggiormente sulla creazione di idrogel termoresponsivi, elaborati a partire da polimeri come l’alcol polivinilico, la poli(N-isopropilacrilammide) e il glicole polietilenico. Questi materiali si distinguono per le loro proprietà, che comprendono un’elevata capacità di assorbimento d’acqua e la biocompatibilità, permettendo loro di mimare i tessuti molli umani in campo biomedico.

Caratteristiche e Funzionalità degli Idrogel

Negli ultimi anni, hanno preso piede idrogel funzionali, capaci di andare la semplice reticolazione idrofila per includere ulteriori caratteristiche come adesività, lubrificazione, e controllo del rilascio di farmaci. Tali materiali possono anche rispondere a stimoli chimici e fisici come temperatura, pH e luce, ampliando ulteriormente le possibilità di utilizzo.

In relazione alla loro classificazione, gli idrogel possono essere suddivisi a seconda della loro origine, struttura e metodologie di preparazione. Ad esempio, sulla base dell’origine, possono essere naturali o sintetici. Gli idrogel naturali, composti da e polisaccaridi, sono biodegradabili e biocompatibili, ma presentano limitazioni in termini di controllo delle proprietà meccaniche. Al contrario, gli idrogel sintetici, realizzati con polimeri definiti, mostrano una maggiore stabilità fisica e chimica, diventando così materiali estremamente utili per applicazioni quali la progettazione di scaffold per ingegneria tissutale e sistemi di rilascio di farmaci.

Una delle aree di applicazione più promettenti per gli idrogel è rappresentata dall’ingegneria tissutale, dove possono fungere da matrici per la rigenerazione dei tessuti e somministrazione di farmaci. L’adozione di questi materiali ha portato a un notevole sviluppo nella creazione di scaffolds personalizzati e in grado di degradarsi, contribuendo a un utilizzo più efficace degli idrogel in medicina.

In agricoltura, gli idrogel dimostrano la loro efficacia nell’assorbimento e nella ritenzione dell’acqua, migliorando la fertilità del suolo e riducendo le necessità di irrigazione. Inoltre, grazie alla tecnologia di rilascio controllato, consentono una gestione più efficiente dei nutrienti e un’ottimizzazione dell’uso dei fertilizzanti. Queste caratteristiche fanno degli idrogel un’opzione sostenibile e innovativa per affrontare i crescenti problemi legati alla siccità e alla fertilità del suolo.

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Il Golfo del Messico viene rinominato in “Golfo d’America” da Apple Maps sulla scia di Google Maps

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Maps ha recentemente aggiornato la propria cartografia, rinominando il Golfo del in “Golfo d’America” per gli utenti negli Stati Uniti. Questo cambiamento è avvenuto in seguito a un ordine esecutivo firmato dal Presidente Donald Trump. L’aggiornamento da parte di Apple è avvenuto a breve distanza dall’implementazione della stessa modifica da parte di Maps, che ha adottato la nuova denominazione per gli utenti statunitensi mantenendo però una nomenclatura diversa per gli utenti internazionali. A differenza di Google, Apple sembra avere l’intenzione di estendere questa modifica a livello globale, sollevando interrogativi sull’influenza politica nelle decisioni delle piattaforme tecnologiche.

Cambiamento di nomenclatura

L’ordine esecutivo firmato da Trump ha disposto allo GNIS (Geographic Names Information System), il database ufficiale statunitense dei nomi geografici, di adottare la nuova denominazione “Golfo d’America”. Sebbene questo aggiornamento abbia modificato la posizione ufficiale del governo degli Stati Uniti riguardo al nome del Golfo del Messico, non ha valore vincolante per aziende private come Apple o Google, né tantomeno per altri Stati. Il Golfo del Messico è una grande insenatura oceanica che si affaccia su Stati Uniti, Messico e Cuba, pertanto la rinomina appare come un atto unilaterale non riconosciuto a livello internazionale.

Google ha scelto di conformarsi a questo nuovo standard, dichiarando di seguire la prassi consolidata di adottare i nomi aggiornati delle fonti ufficiali. Per gli utenti di Google Maps negli Stati Uniti, il golfo è adesso indicato come “Golfo d’America”, mentre per coloro che si trovano al di fuori degli Stati Uniti compare la doppia denominazione “Golfo del Messico (Golfo d’America)”. Al contrario, per gli utenti messicani, la nomenclatura originale rimane invariata.

Strategia di Apple

Inizialmente, Apple è rimasta in silenzio riguardo alla questione, ma in seguito ha adottato una strategia simile a quella di Google. Utilizzando Apple Maps, cercando “Gulf of Mexico” o “Gulf of America”, la posizione mostrata è identica, ma il nome varia in base alla localizzazione dell’utente. Nella versione per macOS negli Stati Uniti, la mappa riporta ancora “Gulf of Mexico”, sebbene il popup informativo indichi “Gulf of America”. Nella versione beta, il nome “Gulf of America” è già sulla mappa, mentre sulla barra laterale dell’applicazione Web e sul segnaposto permane ancora “Gulf of Mexico”.

A livello globale, per esempio in Australia, le ricerche restituiscono ancora “Gulf of Mexico” su tutti i supporti. Fonti vicine ad Apple riferito a Bloomberg che il cambiamento sarà esteso a livello globale, ma non è chiaro se l’azienda preveda una sostituzione completa della denominazione o se seguirà il compromesso già adottato da Google.

Riferimenti storici

La vicenda ricorda la controversia del 2019 in relazione alla Crimea, quando Apple modificò le sue mappe per conformarsi alle richieste del governo russo, marcando la regione annessa nel 2014 come territorio russo, ma solo per gli utenti che accedevano dall’interno della Russia. Allora, il parlamento russo accolse positivamente la scelta di Apple, affermando che l’azienda aveva rispettato la legislazione locale. Al contrario, Ucraina e diversi Paesi occidentali criticarono la decisione, accusando Apple di legittimare un atto non riconosciuto dalla comunità internazionale.

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Ecco quando le lancette vengono spostate

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In questi giorni, si stanno diffondendo notizie riguardanti un presunto «anticipo» dell’ora legale. Tuttavia, non ci sarà alcun cambiamento rispetto alle scadenze abituali. Come di consueto, l’ora legale in sarà introdotta alle 2:00 dell’ultima domenica di marzo, nel 2025 prevista per il 30 marzo. Questo sistema è in vigore dal 1981 e non presenta variazioni rispetto agli anni precedenti.

Data del cambio dell’ora legale nel 2025

Il cambio dell’ora legale avverrà, quindi, il 30 marzo 2025, quando le verranno avanti di un’ora, passando dalle 2:00 alle 3:00. Sebbene nel 2025 il passaggio all’ora legale avvenga un giorno prima rispetto al 2024, non si registrerà un anticipo, poiché il cambio segue il calendario tradizionale. Negli ultimi anni, l’ora legale è stata introdotta prima di questa data, come nel 2023, quando il cambio è avvenuto il 26 marzo, e negli anni precedenti. A livello europeo, tutti i Paesi dell’Unione sono tenuti a spostare le lancette di un’ora l’ultima domenica di marzo alle 0:00 UTC, che corrisponde alle 2:00 in Italia.

Situazione dell’ora legale negli Stati Uniti

Riguardo ai recenti articoli che parlano di una «ora legale anticipata», la situazione è simile anche negli Stati Uniti. Nel 2025, come dal 2007, gli Stati Uniti modificheranno il proprio orario nella seconda domenica di marzo, il 9 marzo. Anche in questo , l’ora legale sarà introdotta un giorno prima rispetto all’anno scorso, ma alcun anticipo rispetto all’orario stabilito. La transizione all’ora solare avverrà in Italia l’ultima domenica di ottobre, mentre negli Stati Uniti si svolgerà la prima domenica di novembre.

Discussioni sull’abolizione dell’ora legale

Ultimamente si è parlato anche dell’abolizione dell’ora legale, ma nessuna decisione ufficiale è stata presa dai competenti organi italiani. Discussions sul tema sono iniziate nel 2018, quando il Parlamento Europeo ha proposto di evaluare l’alternanza fra ora legale e ora solare. Nel 2019, è emersa l’intenzione di abolire il cambio stagionale, ma la direttiva è rimasta sospesa a causa della pandemia di COVID-19 e della mancanza di un consenso su un sistema di orario fisso nazionale.

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Attaccati in Italia siti di banche, porti e aeroporti da NoName057(16)

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Diversi Web italiani che gestiscono infrastrutture critiche, tra cui trasporti e servizi finanziari, sono stati recentemente presi di mira dal gruppo di hacker NoName057(16). Gli attacchi, condotti con la tecnica del DDoS (Distributed Denial of Service), hanno tentato di sovraccaricare i server per rendere inaccessibili i portali interessati. Tra i siti figurano quelli degli di Linate e Malpensa, i porti di Trieste e Taranto, e il sistema online di Banca Intesa Sanpaolo. Il gruppo ha rivendicato gli attacchi, collegandoli a recenti dichiarazioni ufficiali che hanno suscitato reazioni critiche da parte della Russia.

Secondo l’ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) e la Polizia Postale, gli attacchi non hanno avuto ripercussioni significative servizi, grazie a misure di mitigazione tempestive. Situazioni simili si erano già verificate un mese fa, sempre ad opera di NoName057(16).

Obiettivi degli attacchi hacker

Le offensive informatiche di NoName057(16) non mirano a sottrarre dati o compromettere le infrastrutture, ma a dimostrare ostilità e creare disagi temporanei. Questo gruppo, noto come attivista pro-Russia, prende di mira sistematicamente siti istituzionali e aziendali di Paesi considerati ostili. Gli attacchi DDoS costituiscono la principale strategia adottata, caratterizzata dal sovraccarico di un server con un elevato numero di richieste, rendendo inaccessibile il sito prescelto.

L’Italia è nel mirino di questi attacchi, specialmente durante eventi politici o dichiarazioni pubbliche che hanno irritato Mosca. Il recente attacco si ricollega a un discorso del Presidente della Repubblica, considerato provocatorio dalla Russia, portando il gruppo a rivendicare le operazioni come ritorsione.

Impatto degli attacchi di NoName057(16)

Nonostante l’attenzione mediatica, gli attacchi hacker non hanno influito significativamente sui servizi essenziali. L’ACN ha confermato che le misure di contenimento hanno consentito il ripristino rapido dei siti colpiti. Le infrastrutture digitali, spesso protette da sistemi avanzati, sono in grado di mitigare gli effetti degli attacchi DDoS, limitando la loro durata e impatto. In effetti, gli attacchi di NoName057(16) non mirano al furto di dati, ma alla dimostrazione della capacità di creare disagi a infrastrutture critiche, risultando meno efficaci Paesi con adeguate misure di sicurezza informatica.

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Perché le scosse di terremoto di M3.9 ai Campi Flegrei hanno causato una forte avvertibilità

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Ieri ai Campi Flegrei si è registrato un di 3.9 alle ore 15:30, seguito da una serie di minori di magnitudo 2.3, 2.7 e 3.0. Poco dopo la mezzanotte, un altro sisma di magnitudo 3.9 ha colpito l’area, insieme ad ulteriori scosse avvertite fino nelle prime ore di oggi. Queste scosse hanno suscitato domande tra la popolazione, spingendo a chiarire la situazione sismica in corso.

Riflettori sulla magnitudo

La preoccupazione riguardo agli eventi sismici è alimentata dalla percezione che le scosse di magnitudo 3.9 siano state avvertite in modo intenso. Questo porta a interrogarsi se la magnitudo sia sottostimata. È importante ricordare che il valore della magnitudo non è direttamente correlato all’intensità dell’avvertimento percepito, che può variare a seconda della profondità del terremoto e della geologia locale. Nel caso dei Campi Flegrei, le scosse si sono verificate a profondità di 2-3 km, contribuendo ad una maggiore percezione della loro intensità.

Origine dei sismi

I ai Campi Flegrei non sono di natura tettonica, ma vulcanica, legati al fenomeno del bradisismo. Questi eventi sismici sono connessi alla presenza di fluidi magmatici nel sottosuolo, che danno origine a una continua oscillazione del suolo. Dal 2005, la zona di Pozzuoli ha registrato un aumento del suolo di 140 cm. Dagli inizi del 2024 si è verificato un ulteriore innalzamento di circa 20 cm, confermando la fase di risalita in corso.

Rischio di eruzione

In merito alla possibilità di un’eruzione, attualmente non ci sono dati che indichino un imminente evento eruttivo. Tre fattori fondamentali vengono analizzati: i sismi, la deformazione del suolo e la chimica delle fumarole. L’INGV monitorerà l’evoluzione di questi parametri e aggiornamenti nel caso emergano segni preoccupanti. Al momento, i dati non suggeriscono un’eruzione imminente.

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Jannik Sinner squalificato da Wada per tre mesi nel caso Clostebol

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Credit: Hameltion

Jannik Sinner, il tennista italiano attualmente in cima al ranking mondiale, è stato patrocinato dalla WADA (World Anti-Doping Agency) a una squalifica di a causa di una positività al in un test antidoping effettuato nel marzo 2024. A partire dal 9 febbraio, il giocatore non potrà partecipare a tornei ufficiali né allenarsi in circoli affiliati alla Federtennis. Sinner sarà idoneo a tornare in campo in occasione del Roland Garros di maggio e di Wimbledon a giugno-luglio.

Dettagli sul Clostebol

Il Clostebol è uno steroide anabolizzante noto per le sue proprietà dopanti, in quanto favorisce la crescita muscolare e stimola la formazione di molecole complesse. A seguito del controllo antidoping, Sinner ha accettato l’accordo proposto dalla WADA, che contempla un periodo di inammissibilità, nonostante non ci siano prove che le sue prestazioni siano state migliorate dall’utilizzo della sostanza. La vicenda ha sollevato interrogativi riguardo alla sua colpevolezza e all’entità della sanzione.

La ricostruzione dei fatti

Il Clostebol è presente in un comune farmaco da banco utilizzato per curare piccole ferite. Secondo quanto dichiarato dal tennista, la sostanza gli sarebbe stata somministrata in modo accidentale attraverso uno spray applicato dal suo fisioterapista su una ferita. In seguito all’applicazione, il Clostebol sarebbe penetrato nella pelle, provocando il risultato positivo al test antidoping. La WADA ha accettato questa spiegazione, riconoscendo la mancanza di dolo da parte di Sinner.

Normative antidoping e responsabilità

È noto che alcuni farmaci di uso comune possano contenere sostanze vietate, le quali risultano proibite solo se assunte in quantità significative o in modalità specifiche che influiscono sulle prestazioni atletiche. Gli atleti sono tenuti a rispettare rigorose norme stabilite dalla WADA. Anche se la violazione delle nel di Sinner è stata considerata involontaria, la responsabilità ricade comunque sull’atleta per le negligenze del proprio staff. In virtù di quanto accaduto, è stata necessaria una sanzione, sebbene l’entità della pena sia stata ridotta in considerazione dell’involontarietà dell’evento.

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Lisbona colpita da terremoto di magnitudo 4.8 in Portogallo, non si segnalano particolari danni

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Oggi, alle 13:24 (ora locale), un di magnitudo 4.8 ha colpito il Portogallo, precisamente nel comune di Seixal, a circa 20 chilometri da . L’epicentro è stato localizzato sulla terraferma a una profondità di 10 km, caratteristica che ha causato una percezione significativa della scossa da parte della popolazione, tuttavia segnalare o feriti di rilievo.

Contesto sismico del Portogallo

Il comune di Seixal si trova in una zona storicamente soggetta a eventi sismici, come evidenziato dal noto terremoto di Lisbona del 1755, che raggiunse una magnitudo stimata di 8.5 e provocò circa 60 mila vittime, insieme alla quasi completa distruzione della città. Dal punto di vista geologico, le origini di tali fenomeni sono attribuibili a un complesso sistema di faglie situate sul fondo dell’Oceano Atlantico. Recenti ricerche suggeriscono che eventi sismici di notevole intensità possano risultare da forze di compressione all’interno della litosfera. Si ipotizza, in particolare, che una parte della crosta oceanica potrebbe essere sull’orlo di sprofondare sotto la penisola iberica, creando un sistema di faglie parallelo alla costa portoghese.

Analisi del sisma

Nonostante il quadro generale suggerisca la possibilità di un complesso alla base della sismicità, al momento non sono disponibili informazioni sufficienti per confermare se un processo di questo tipo sia correlato al terremoto odierno.

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Scopre in Finlandia un giacimento geotermico che fornirà energia pulita per 20 milioni di anni

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A Vantaa, nei pressi di Helsinki, è stata recentemente scoperta una significativa risorsa geotermica in grado di fornire energia geotermica per un periodo stimato di 20 di anni. Questo sviluppo potrebbe consentire al Paese di raggiungere un abbattimento delle emissioni di diossido di carbonio entro il 2030, contribuendo così all’obiettivo di neutralità carbonica. Il giacimento sarà utilizzato sia per la produzione di energia elettrica che per il riscaldamento degli edifici, attraverso un impianto di riscaldamento geotermico, il primo in Finlandia, che ha una capacità di produzione di calore superiore di 35 volte rispetto a un impianto convenzionale. Ad accompagnare la centrale geotermica, è in fase di costruzione il più grande impianto di stoccaggio di energia termica del mondo, previsto in funzione nel 2028.

L’impianto di riscaldamento geotermico di Vantaa

Nella crosta terrestre, la temperatura aumenta di circa 3 °C ogni 100 metri di profondità. Al di sotto di 20 metri, la temperatura diviene più stabile e non è influenzata dalle variazioni climatiche superficiali. Questo fenomeno permette lo scambio di calore tra il sottosuolo e la superficie per il riscaldamento degli edifici. In Finlandia è stato localizzato un giacimento geotermico, un’area geologicamente favorevole con un elevato di calore nelle rocce. A Vantaa, l’energia geotermica medio-profonda sfruttata tramite tecnologie avanzate che permettono la perforazione di pozzi profondi 800 metri. Questi pozzi introducono acqua fredda nel sottosuolo, dove si riscalda e risale in superficie per produrre energia elettrica o per il teleriscaldamento. L’impianto ha una capacità produttiva annuale di 2.600 MW, sufficiente a riscaldare circa 130 abitazioni.

L’impianto di stoccaggio di energia termica più grande al mondo

In aggiunta all’impianto di riscaldamento, il progetto di Vantaa prevede la costruzione di un impianto di stoccaggio di energia termica su vasta scala. L’impianto sarà composto da caverne artificiali di dimensioni notevoli, con un volume complessivo di 1.100.000 m³ e una capacità di accumulo totale di 90 GWh, equivalente a circa 1,3 milioni di batterie per veicoli elettrici. Durante il periodo estivo, queste caverne saranno alimentate con acqua riscaldata tramite fonti rinnovabili e, grazie a un sistema di regolazione della pressione interna, raggiungeranno temperature di 140 °C senza evaporazione. L’acqua conservata per alcuni sarà poi utilizzata nella stagione invernale per il riscaldamento degli edifici.

Questo progetto ha l’obiettivo di eliminare le emissioni di diossido di carbonio entro il 2030 e potrebbe servire da modello per altre nazioni nel promuovere l’utilizzo della tecnologia geotermica, considerata più costante rispetto a fonti rinnovabili quali il solare e l’eolico.

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Il pulsante “Non mi piace” nei commenti di post e reels viene testato da Instagram: ecco a cosa serve

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Instagram ha avviato una sperimentazione per l’introduzione di un “Non mi piace” nei di e Reel, con l’intento di migliorare la qualità delle interazioni sulla piattaforma. Come spiegato dal responsabile di Instagram, Adam Mosseri, questa nuova funzionalità servirà a rendere lo spazio commenti più accogliente e a segnalare in modo privato i commenti che non soddisfano gli utenti. Durante il test, il numero di “dislike” non sarà ad altri utenti e i voti negativi potrebbero influenzare la posizione dei commenti, spostando quelli meno graditi in basso.

Dettagli sul nuovo pulsante “Non mi piace”

La conferma ufficiale della sperimentazione è arrivata dopo che alcuni utenti hanno iniziato a notare il nuovo pulsante accanto ai commenti. Questa funzione è progettata per dare maggiore controllo sull’esperienza utente, permettendo di segnalare commenti considerati poco rilevanti o inadeguati. I voti negativi, a differenza dei “Mi piace”, saranno privati; né l’autore del commento né gli altri utenti potranno vedere chi ha espresso una valutazione negativa. L’approccio mira a prevenire conflitti o boicottaggi che potrebbero sorgere in caso di voti pubblici.

Adam Mosseri ha dichiarato che la funzione è ancora in fase di test con un numero limitato di utenti. In base al feedback, Instagram potrebbe decidere di ampliare il test, utilizzando il pulsante come criterio per classificare i commenti. I commenti con un elevato numero di “Non mi piace” potrebbero risultare meno visibili nella discussione, contribuendo a creare un ambiente più positivo sulla piattaforma.

L’influenza della funzionalità “Non mi piace”

Vari social network hanno introdotto sistemi di valutazione negativa in passato. Reddit, ad esempio, utilizza il meccanismo di upvote e downvote per ordinare i commenti in base alla popolarità. Tuttavia, a differenza di Reddit, dove il numero di voti è visibile, Instagram ha optato per un metodo più discreto, rendendo i voti negativi visibili solo attraverso l’algoritmo. Questa scelta potrebbe permettere al pulsante “Non mi piace” di influenzare la visibilità dei commenti senza esercitare pressioni sociali sugli utenti.

La nuova funzione sarà implementata a un pubblico più ampio solo se supererà i test previsti. In caso di successo, non è da escludere la sua estensione ad altre piattaforme gestite da Meta, come Facebook e Threads.

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Terremoti ai Campi Flegrei e Napoli: scosse oltre 180 fino a M3.9 e cosa sta succedendo

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Credit: INGV

A partire da domenica 16 febbraio 2025, l’area dei Campi Flegrei è stata interessata da una nuova sequenza sismica caratterizzata da un elevato numero di , molti dei quali hanno raggiunto superiore a 2.0. Le scosse più significative, registrate alle 15:30 di ieri e alle 9:39 di oggi, hanno raggiunto magnitudo 3.9. Sebbene questi eventi non siano i più intensi mai registrati nell’area, la bassa profondità dell’ipocentro ha fatto sì che le scosse venissero avvertite in modo piuttosto intenso dalla popolazione locale, soprattutto dintorni di e Pozzuoli. In risposta alla situazione, il Palatrincone è stato aperto per garantire un luogo sicuro alla popolazione durante la notte. Al momento non si segnalano significativi a cose o persone, ad eccezione della rete idrica di Bacoli, danneggiata nella giornata di domenica. Per precauzione, alcune scuole nella zona di Pozzuoli sono state chiuse, pur sottolineando che non vi sono prove che suggeriscano un’imminente eruzione vulcanica associata a questa serie di terremoti.

La sismicità nella zona è attribuita al bradisismo dell’area flegrea, in particolare alla fase di sollevamento del suolo. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha confermato che, a partire da agosto, il suolo si sta sollevando a un tasso di circa 1 centimetro al mese, secondo i dati della stazione GNSS di Rione Terra. È importante notare che l’aumento del numero di terremoti non è costante nel tempo; si alternano periodi di alta e bassa sismicità, ma in entrambi i casi non ci sono dati sufficienti per affermare che un’eruzione dei Campi Flegrei sia imminente.

Secondo l’ultimo bollettino dell’INGV, la situazione rimane sotto controllo. Nella settimana precedente all’attuale sequenza sismica sono stati identificati 118 terremoti, un numero in linea con quanto già osservato in passato. Le autorità mantengono alta l’attenzione, e il modo migliore per rimanere informati senza allarmismi è seguire le indicazioni fornite dai canali ufficiali di INGV e della Protezione Civile.

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Batterie al silicio-carbonio e il loro potenziale rivoluzionario per gli smartphone

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Le al silicio-carbonio rappresentano un’innovazione significativa nel settore dell’energia portatile, destinata a migliorare l’autonomia e le prestazioni degli . Queste batterie, componenti cruciali dei dispositivi elettronici, sono oggetto di ricerca per aumentare l’efficienza delle prestazioni, e si prevede l’arrivo di una nuova generazione di dispositivi mobili caratterizzati da batterie più potenti, tempi di ricarica ridotti e una durata prolungata. Questa tecnologia, in fase di implementazione, promette una densità energetica superiore del 12,8% rispetto alle batterie a ioni di litio e potrebbe essere applicata anche ai veicoli elettrici.

Cosa sono le batterie al silicio-carbonio e come funzionano

Le batterie al silicio-carbonio derivano dall’evoluzione delle batterie agli ioni di litio, in cui l’anodo in grafite è parzialmente sostituito con un composito di silicio e carbonio. Mentre la grafite ha delle limitazioni nella capacità di accumulo dell’energia, il silicio può contenere a dieci volte più litio. Il carbonio stabilizza il silicio, evitando problemi di degrado strutturale durante i cicli di carica e scarica e aumentando così la durata complessiva della batteria.

Batterie al silicio-carbonio vs batteria al litio: i vantaggi

L’integrazione del silicio negli anodi delle batterie offre numerosi vantaggi:

  • Maggiore capacità energetica: il silicio aumenta la capacità complessiva delle batterie, consentendo un accumulo superiore rispetto alla grafite.
  • Tempi di ricarica ridotti: grazie alla migliore conducibilità elettrica, le batterie al silicio-carbonio permettono ricariche più rapide.
  • Maggiore durata nel tempo: la combinazione di silicio e carbonio contrasta il degrado della batteria, prolungandone la vita.
  • Maggiore efficienza energetica: queste batterie riducono le perdite energetiche durante i cicli di carica e scarica, migliorando le performance generali degli smartphone.

Applicazioni future negli smartphone

Le potenziali applicazioni includono:

  • Smartphone con autonomia estesa: i dispositivi potrebbero facilitare fino a due o più giorni di utilizzo con una singola carica.
  • Ricarica ultra-rapida: i tempi di ricarica potrebbero notevolmente diminuire, passando da un’ora a meno di 30 minuti.
  • Dispositivi più sottili e leggeri: le batterie più efficienti consentirebbero la creazione di smartphone più slanciati sacrificare l’autonomia.

Attualmente, è stato introdotto sul mercato uno smartphone dotato di questa tecnologia. L’Honor Magic 6 Pro integra una batteria al silicio-carbonio, capace di immagazzinare maggior energia con la stessa densità delle batterie a ioni di litio, permettendo un’autonomia superiore rispetto alla media.

Le sfide da superare

Nonostante i vantaggi, permangono diverse sfide tecniche prima che le batterie al silicio-carbonio possano diventare uno standard consolidato. La principale riguarda l’espansione volumetrica del silicio durante i cicli di carica e scarica, che provoca stress meccanico e può ridurre la durata della batteria. L’uso di materiali compositi, come il carbonio, è in grado di mitigare questa problematica.

In aggiunta, i costi di produzione delle batterie al silicio-carbonio sono attualmente più elevati rispetto a quelli delle tradizionali batterie agli ioni di litio. Tuttavia, l’avanzamento della ricerca e l’ottimizzazione dei processi produttivi potrebbero portare a una progressiva diminuzione dei costi, rendendo questa innovativa tecnologia sempre più accessibile.

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