back to top
Home Blog Pagina 32

Scoperto in Cina un kit per accendere il fuoco risalente a 7.000 anni fa, più antico delle piramidi egizie.

Scoperta del kit per accendere il fuoco

Nel cuore della orientale, un team di archeologi ha trovato un kit per accendere il fuoco risalente a 7.000 anni fa, il più antico mai scoperto nel Paese. Questo reperto è un’importante testimonianza dell’utilizzo di tecnologie per generare fuoco nell’antichità.

Dettagli del ritrovamento

Il kit è stato rinvenuto nel sito archeologico di Caoyangang, nella provincia di Jiangsu. Comprende un bastone perforatore e una tavoletta di legno, entrambi in ottimo stato di conservazione. Il bastone, lungo oltre 60 centimetri, veniva ruotato rapidamente per generare mediante .

Prove d’utilizzo

La tavoletta di legno, di circa 30 centimetri, presenta oltre dieci incavi anneriti, segni evidenti di tentativi ripetuti di accendere un fuoco. Gli archeologi hanno anche identificato un solco circolare su un’estremità della tavoletta, suggerendo un ulteriore metodo per la creazione del fuoco.

Questa scoperta non solo arricchisce le conoscenze sulle tecnologie antiche in Cina, ma offre anche una preziosa prospettiva sulla vita e le pratiche quotidiane delle popolazioni di quella epoca.

Scoperto in Cina un kit per accendere il fuoco di 7.000 anni fa: è più antico delle piramidi

Un incredibile ritrovamento archeologico in Cina: un kit per accendere il fuoco di 7.000 anni fa perfettamente conservato, il più antico mai scoperto nel Paese

@DAll-e

Nel cuore della Cina orientale, un team di archeologi ha portato alla luce un sorprendente reperto: un kit per accendere il fuoco risalente a 7.000 anni fa. Questo antico strumento rappresenta la più antica prova fisica dell’uso di tecnologie per generare fuoco nel Paese.

Il kit, rinvenuto nel sito archeologico di Caoyangang, nella provincia di Jiangsu, è da un bastone perforatore e da una tavoletta di legno, entrambi in uno stato di conservazione straordinario. Il bastone, lungo oltre 60 centimetri, veniva fatto ruotare rapidamente per produrre calore attraverso l’attrito. La tavoletta, di circa 30 centimetri, presenta più di dieci incavi anneriti, segni inequivocabili di tentativi ripetuti di accendere un fuoco. Gli studiosi hanno anche individuato un solco circolare su un’estremità della tavoletta, probabilmente utilizzato per…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Cosa accadrebbe se l’Europa affrontasse una guerra senza il supporto degli Stati Uniti?

0

Potenziale militare dell’UE

Sebbene l’ possa apparire come una di primo piano basandosi su dati quantitativi, un’ approfondita evidenzia significative vulnerabilità. Queste debolezze sono concentrate in settori tradizionalmente gestiti dagli e non possono essere rapidamente risolte. La mancanza di una visione politica comune, di una struttura gerarchica chiara e di automatismi legali per l’uso della forza rende complicato un intervento militare coordinato dell’UE in caso di conflitto.

Assenza di coesione

Il difficile contesto politico dell’Unione Europea contribuisce a ritardare la formazione di un esercito europeo coeso e operante. Questa difficoltà è aggravata dalla mancanza di consenso tra gli Stati membri, che limita la capacità dell’UE di agire unitamente in situazioni di crisi. La necessità di affrontare le problematiche di sicurezza un approccio unificato potrebbe compromettere ulteriormente l’efficacia militare europea.

Cosa succederebbe se l’Europa dovesse affrontare una guerra senza il sostegno degli USA?

Soldati europei impegnati in un esercitazione militare. Credit: Franklin Moore

Sulla carta l’Unione Europea sembrerebbe essere una potenza militare di prim’ordine, almeno consultando sbrigativamente i numeri. Tuttavia, un’analisi più attenta della situazione ci impone di guardare allo scenario complessivo con cauto pessimismo. I numeri nudi e crudi mascherano infatti una serie di macroscopiche debolezze, localizzate in alcune aree specifiche (tradizionalmente demandate ai nostri partner statunitensi), che non sono facilmente colmabili nel breve periodo. Inoltre, e ancora più importante, l’assenza di una visione politica comune, di una struttura gerarchica ben definita e di automatismi legali a livello europeo in merito all’impiego della forza rendono al momento l’impiego unificato delle forze armate europee in un ipotetico conflitto praticamente impossibile.

L’impasse politica di un esercito europeo

La ragione principale per cui in questo periodo si parla molto della possibilità che l’Unione Europea venga coinvolta in un conflitto armato su larga scala nel prossimo futuro ha a che fare con il…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Ecco tutte le nuove funzionalità di TikTok per garantire la sicurezza digitale degli adolescenti

Aggiornamento delle Funzionalità di Parental Control

ha presentato un aggiornamento significativo alle sue funzionalità di , introducendo nuove misure destinate a migliorare la degli adolescenti e a fornire ai genitori strumenti più efficaci per monitorare le attività dei propri figli.

Funzione "Pausa dallo schermo"

Tra le novità spicca la funzione "Pausa dallo schermo", che consente ai genitori di impostare orari specifici in cui i ragazzi non possono accedere all’app. Questo strumento mira a ridurre il trascorso dispositivi, incentivando attività offline come lo studio e il riposo.

Maggiore Trasparenza e Interazioni Sociali

Accanto alla funzione appena citata, TikTok ha introdotto ulteriori strumenti per garantire maggiore trasparenza sulle interazioni sociali degli adolescenti. Le nuove funzionalità mirano a incoraggiare un uso più equilibrato dell’app, minimizzando i rischi legati all’eccessiva esposizione agli schermi e migliorando il benessere generale degli utenti più giovani.

Ti spiego tutte le funzioni introdotte da TikTok per la sicurezza digitale degli adolescenti

TikTok punta a essere più sicura per i ragazzi con nuove funzionalità di parental control offrendo ai genitori nuove misure di protezione

@phbodrova/123rf

TikTok ha annunciato un aggiornamento significativo delle sue funzionalità di parental control, introducendo nuove misure per proteggere gli adolescenti e offrire ai genitori strumenti più efficaci per monitorare l’attività dei propri figli sulla piattaforma. L’obiettivo principale di queste novità è incoraggiare un uso più equilibrato dell’app, limitando i rischi legati a un’eccessiva esposizione agli schermi e garantendo maggiore trasparenza sulle interazioni sociali.

Uno dei principali aggiornamenti riguarda la funzione “Pausa dallo schermo”, che consente ai genitori di stabilire orari specifici in cui i ragazzi non potranno accedere all’app. Questa misura è pensata per ridurre il tempo trascorso davanti allo schermo e favorire attività offline come lo studio o il riposo.

Inoltre la piattaforma ha introdotto “Visibilità sulla rete…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Cosa causa le “cascate rosso sangue” sull’Isola di Hormuz in Iran? Scopri il fenomeno nel video!

0

Spiagge Rosse e Cascate Rosso Sangue

L’ di Hormuz, situata nel e appartenente alla provincia iraniana di Hormozgan, è famosa per le sue spiagge di colore rosso rubino. Questo è causato dalla presenza di ossidi di ferro nelle sue formazioni rocciose, che colorano l’acqua durante le precipitazioni. Recentemente, video che mostrano le “cascate rosse” hanno attirato l’attenzione degli internauti, evidenziando questo spettacolo naturale.

Caratteristiche Geologiche

Hormuz ha un’età di circa 600 milioni di anni, ma è emersa solo 50.000 anni fa. La sua struttura geologica è definita diapiro salino, che è una sorta di cupola formata da antichi depositi di rocce. Le peculiarità geologiche dell’isola, unite alla particolare composizione della sabbia e delle rocce, contribuiscono alla creazione di questo suggestivo paesaggio naturale, che attrae ogni anno numerosi turisti.

A cosa sono dovute le “cascate rosso sangue” dell’Isola di Hormuz in Iran? Il video del fenomeno

e “Cascate rosso sangue” nell’Isola di Homruz in Iran: da qualche giorno sono diventati virali i video del fenomeno tutt’altro che inusuale per quest’isola desertica nel Golfo Persico e riscontrabile anche in Antartide. Ma di cosa si tratta esattamente? Hormuz (anticamente nota come Ormus) è un’isola di circa 42 km2 appartenente alla provincia iraniana di Hormozgan, famosa per la presenza di spiagge di tonalità rosso rubino dovuto all’abbondanza di ossidi di ferro nelle sue spiagge: quello che osserviamo nel video sono le precipitazioni che dilavano questi materiali andando così a colorare l’acqua piovana che crea temporanee “cascate rosse” che finiscono in mare. Questo colore, che attira ogni anno turisti e tinge le acque del mare circostante, è dovuto a motivi geologici e alla composizione delle rocce e della sabbia presenti in questa isola.

L’isola di Hormuz, che ha circa 600 milioni di anni di età ma è emersa dall’acqua “solo” 50.000 anni fa, dal punto di geologico è una formazione chiamata diapiro salino, ovvero una “cupola” di antichi depositi di rocce…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Gli effetti delle parole vietate dell’amministrazione Trump su LGBTQ+ e transgender

0

Lista di parole proibite

Secondo un’indagine del New York Times, l’amministrazione di ha redatto una lista di "parole proibite", rimuovendole da documenti ufficiali, siti web e comunicazioni governative. Questa iniziativa è vista come un esempio di , in particolare riguardo a termini che si riferiscono ai diritti civili, all’inclusione e alla diversità, inflazionando il linguaggio associato alle minoranze.

Parole sotto accusa

Termini come "attivismo", "LGBTQ+", "crisi climatica" e "discriminazione" sono stati etichettati come troppo "politicamente corretti" e "woke", considerati appartenenti a una narrativa progressista e di sinistra. L’amministrazione mira a limitare l’uso di queste espressioni per riportare l’America a una visione più conservatrice, ordinata e lineare.

Implicazioni e dibattiti

Questa strategia ha sollevato intense discussioni sulla censura e sulla libertà di espressione, mettendo in evidenza le tensioni esistenti media statunitensi e social. La scelta di bandire determinate parole rappresenta un tentativo di influenzare il dibattito pubblico e le percezioni sociali.

I possibili esiti delle parole proibite dell’amministrazione Trump, da LGBTQ+ a transgender

Secondo quanto ricostruito da un’indagine del New York Times, l’amministrazione di Donald Trump ha emesso una lista di “parole proibite”, rimuovendole anche da documenti ufficiali, siti web e comunicazioni governative. Questo , da molti già considerato un esempio di cancel culture, riguarda soprattutto parole legate ai diritti civili, all’inclusione e alla diversità, e quindi tutto ciò che è legato alle minoranze.

Termini come “attivismo”, “LGBTQ+”, “crisi climatica” e “discriminazione” sono solo alcuni tra quelli antipatici al nuovo presidente perché considerati troppo “politicamente corretti” e “woke” (o più semplicemente perché sono legati ad ambiti progressisti e di sinistra), e proprio per questo vanno banditi. L’obiettivo è chiaro: limitare il linguaggio legato a certi movimenti sociali e ideologici è il primo passo, agli occhi del nuovo governo, per far tornare gli USA a visioni più conservatrici, ordinate e lineari. Come era prevedibile, questo approccio ha suscitato molti dibattiti sulla censura e sulla libertà di espressione nei media statunitensi e sui social.

Che cosa…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Scopri dove si è arenato l’iceberg più grande del mondo: impressionanti immagini satellitari.

Iceberg A-23a: Un Viaggio Straordinario

L’iceberg A-23a ha recentemente catturato l’attenzione globale per il suo lungo percorso attraverso il Mare di Scozia. Questo colosso di ghiaccio, il più grande del , ha trovato una sosta inattesa al largo della Georgia del Sud, una remota conosciuta per la sua importanza ecologica.

Dettagli sulle Dimensioni e Il Viaggio

Con una superficie di 3.460 chilometri quadrati, A-23a ha intrapreso un viaggio epico, iniziato nel Mare di Weddell. Le immagini satellitari, prodotte dalla NASA, hanno documentato la sua immensa grandezza mentre approdava in nuove acque.

Una Sosta Inaspettata

Le recenti fotografie mostrano un rallentamento significativo movimenti dell’iceberg, suggerendo un possibile arenamento. Questo non solo fornisce uno spettacolo straordinario, ma solleva anche preoccupazioni riguardo le dinamiche climatiche e gli ecosistemi marini nelle vicinanze.

Guarda dove si è arenato l’iceberg più grande del mondo: le immagini dal satellite fanno impressione

L’iceberg A-23a ha attirato l’attenzione globale per il suo lungo viaggio attraverso il Mare di Scozia. Le recenti immagini satellitari suggeriscono che il colosso di ghiaccio si è arenato al largo della Georgia del Sud, un’isola remota ma ecologicamente importante

@NASA

L’Antartide cede il passo a uno spettacolo mozzafiato, ma anche inquietante. L’iceberg A-23a, il più grande al mondo, ha concluso (per ora) il suo epico viaggio e sembra aver trovato una sosta inattesa: le acque al largo della Georgia del Sud. Le immagini satellitari della Nasa, nitide e dettagliate, catturano l’immensità di questo colosso bianco, un’isola di ghiaccio che domina l’orizzonte marino.

Iceberg_A23aIceberg_A23a

@NASA

Con una superficie di 3.460 chilometri quadrati, il viaggio di A-23a, iniziato nel Mare di Weddell, è stato lungo e tortuoso, un’odissea glaciale attraverso il Mare di Scozia. Ora, le immagini satellitari di inizio marzo 2025 mostrano un rallentamento significativo dei suoi movimenti, suggerendo un possibile arenamento nei pressi…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Rischi e sanzioni per chi ignora i limiti di velocità con il nuovo tutor 3.0: multe e tolleranza spiegate.

0

Funzionamento del Tutor 3.0

I 3.0 sono un progettato per monitorare la velocità media dei veicoli su lunghi tratti delle . Utilizzando telecamere e sensori avanzati, questo sistema, sviluppato da Autostrade per l’Italia in collaborazione con la Polizia di Stato, favorisce una maggiore . A differenza degli autovelox, i Tutor 3.0 rilevano la velocità su distanze prolungate, rendendo più difficile l’aggiramento del sistema. Le violazioni comportano sanzioni che possono variare significativamente, rendendo il rispetto dei limiti essenziale.

Sanzioni previste

Le sanzioni per il superamento dei limiti di velocità, che in condizioni normali è di 130 km/h (ridotto a 110 km/h in caso di maltempo), sono le seguenti:
– Fino a 10 km/h oltre il limite: multa da 42 a 170,73 .
– Da 10 a 40 km/h oltre il limite: le multe possono variare da 173 a 688 euro, con una decurtazione di punti sulla patente.
– Oltre i 40 km/h: sanzioni molto più severe, con multe che possono arrivare fino a 3.389 euro e, nei casi più gravi, sospensione della patente.

Cosa rischia con il nuovo tutor 3.0 chi non rispetta i limiti di velocità: multe, sanzioni e tolleranza

I nuovi Tutor 3.0 rilevano la velocità media su lunghi tratti autostradali, utilizzando telecamere e sensori avanzati. Questo sistema avanzato di controllo della velocità, sviluppato da Autostrade per l’Italia e dalla Polizia di Stato sulla piattaforma tecnologica Navigard, mira a migliorare la sicurezza sulle autostrade. A differenza degli autovelox, che misurano la velocità istantanea, è più difficile da aggirare o contestare. Le sanzioni variano da 42 a 3 389 euro e includono la decaduta dei punti dalla patente, con sospensione in caso di superamenti gravi. Il sistema è segnalato con cartelli verdi e funziona anche in condizioni meteo difficili. La tolleranza è del 5%, ma è sempre meglio rispettare i limiti per evitare multe.

Sanzioni: che cosa si rischia con il nuovo sistema Tutor 3.0

Ecco quali sono le sanzioni previste dal Codice della Strada in base al superamento del limite di velocità che, generalmente, sono di 130 km/h in condizioni normali e possono scendere a 110 km/h in caso di condizioni meteorologiche avverse:

  • Fino a 10 km/h oltre il limite: da 42 a 170,73 euro di multa

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Chi possiede la Groenlandia e perché Trump desidera acquistarla? L’isola tra Danimarca e autonomia.

0

Geografia e Popolazione

La è la più grande del , con un’area di 2.175.600 km². Si trova tra l’Oceano Atlantico del Nord e l’Oceano Artico, tra le coste canadesi e l’Islanda, separata da quest’ultima dal Canale di Danimarca. Solo 60.000 persone, principalmente residente nelle zone costiere del Sud-Ovest, popolano l’isola, che è coperta per l’84% da ghiacci.

Status Politico e Autonomia

Politicamente, la Groenlandia è parte del Regno di Danimarca, ma possiede un alto grado di autonomia amministrativa. È considerata il più grande territorio "dipendente" esistente al mondo.

Interesse Geopolitico

La Groenlandia ha attirato l’attenzione internazionale, soprattutto da parte degli . Nel 2019, l’ex presidente ha manifestato interesse per l’acquisto dell’isola, un’idea che era stata già proposta in precedenza. Oltre al suo allineamento geologico e geografico con il Nord America, la Groenlandia possiede abbondanti risorse naturali e fonti di energia, e ospita una base della NATO, rendendola una piattaforma strategica importante.

Di chi è la Groenlandia e perché Trump vuole comprarla? L’isola tra Danimarca e autonomia

La Groenlandia, il cui nome significa in modo apparentemente controintuitivo Terra verde (Greenland in inglese, Grønland in danese), è la più grande isola al mondo, con 2.175.600 km2, ed è situata tra l’Oceano Atlantico del Nord e l’Oceano Artico, tra le coste canadesi e l’Islanda, da cui è separata dal Canale di Danimarca. Ricoperta per l’84% del suo territorio da ghiacci, ha una popolazione di sole 60.000 persone circa, che vivono principalmente nelle zone costiere nella parte Sud-Ovest del Paese. La Groenlandia oggi gode di grande autonomia amministrativa, nonostante sia politicamente parte del Regno di Danimarca, rappresentando il più grande territorio “dipendente” esistente. Nel 2019 l’ex presidente statunitense Donald Trump aveva espresso la volontà di acquistare la Groenlandia, un tentativo che gli USA avevano già fatto due volte in passato e che Trump ha riproposto in maniera ancora più forte nel suo secondo mandato presidenziale. L’isola infatti, oltre ad appartenere geologicamente e geograficamente al Nord America, è ricca di materie prime e fonti di energia, ospita una base NATO ed è una piattaforma…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

La “prima auto volante” è realtà? Tutti i dubbi sull’Alef Model Zero spiegati.

0

Il Prototipo Model Zero

Il prototipo dell’ di ha recentemente attirato l’attenzione, grazie a un video che mostra il veicolo sollevarsi dopo un breve tragitto su strada. Questo ha risvegliato il sogno delle auto volanti, ma ha sollevato anche dubbi significativi sulla sua funzionalità.

Critiche e Dubbi

Molti critici si interrogano se si tratti effettivamente di un’auto volante o di un drone travestito da automobile. La del veicolo suggerisce più un drone avanzato, con un design aerodinamico e eliche nascoste, piuttosto che un’auto convenzionale con ruote retrattili.

Intenzioni dell’Azienda

Ci sono interrogativi riguardo alle reali intenzioni di Alef Aeronautics, se il loro scopo sia la produzione di un vero mezzo di trasporto o semplicemente una trovata di marketing per attirare attenzione sul progetto. L’effettivo potenziale della Model Zero rimane incerto, aprendo spazio per numerosi interrogativi sull’evoluzione e sull’implementazione delle auto volanti nel futuro.

La “prima auto volante” è davvero realtà? Tutti i dubbi sull’Alef Model Zero

Frame in cui si vede il prototipo dell’auto volante Model Zero di Alef Aeronautics planare sopra un’automobile “tradizionale”.

Il sogno delle auto volanti è tornato a farsi vivo, questa volta con la Model Zero di Alef Aeronautics, una startup americana che ha recentemente diffuso un video in cui il suo prototipo sembra sollevarsi in aria dopo aver percorso qualche metro su strada. La notizia in poco ha fatto il giro del Web, suscitando entusiasmo ma anche parecchi dubbi. A guardare il filmato con un minimo di occhio critico, infatti, emergono più domande che risposte: si tratta davvero di un’auto volante o di un drone “mascherato” da automobile? E soprattutto, quali sono le reali intenzioni dell’azienda?

Auto volante o trovata di marketing?

Partiamo dall’aspetto del veicolo: se ci si aspettava qualcosa di simile a una vettura con ruote retrattili che si trasforma in aeroplano, scordatevelo! La Model Zero sembra più un grande drone con quattro ruote attaccate al corpo della “macchina” piuttosto che a una vera e propria automobile volante. Il design aerodinamico e le eliche nascoste…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Il mistero del colore nero: si otteneva davvero dalle mummie bruciate? Scopriamo la storia!

0

Uso Medicinale delle Mummie nel Medioevo

Nel Medioevo, le venivano sfruttate non solo come , ma anche come . I resti mummificati erano impiegati per trattare vari disturbi, dal mal di denti alla dissenteria, grazie all’idea che si fossero già utilizzati materiali simili come la pece nella medicina greca antica.

Il Bruno di Mummia

Un uso particolare dei resti mummificati era la trasformazione in un pigmento bituminoso noto come “nero” o “bruno di mummia”. Questo pigmento veniva utilizzato nella pittura fino al XX secolo, fino a quando le questioni etiche legate alla sua origine umana iniziarono a sollevare preoccupazioni.

Commercio di Carne Umana

Durante il XVI secolo, il commercio di carne umana derivata dalle mummie sbriciolate prosperava, documentato da numerose testimonianze. Questo abusivo sfruttamento evidenziava l’interesse e la curiosità dell’epoca confronti delle mummie, nonostante il rispetto che oggi si tende a mostrare verso le resti umani e le loro storie.

È vero che il colore nero veniva ottenuto dalle mummie bruciate? Sì, ecco la storia

Credit: Alyssa Bivins, via Wikimedia Commons

Nel Medioevo, le mummie egizie non erano solo reperti archeologici, ma venivano utilizzate come medicinali. Un aspetto poco noto è che i resti mummificati venivano anche trasformati in un intenso pigmento bituminoso, noto come “nero” o “bruno di mummia”, utilizzato in pittura fino al XX secolo, prima che la sua origine umana sollevasse preoccupazioni etiche. Noi oggi conosciamo questi corpi imbalsamati risalenti a diverse migliaia di anni fa, perlopiù come manufatti archeologici di grande importanza, conservati nei musei e studiati dai ricercatori. Eppure quando hanno iniziato a essere introdotte in Europa nel Medioevo non era questo il loro scopo principale: le mummie infatti cominciarono a essere messe in commercio in qualità di medicinali per trattare una vasta gamma di disturbi medici, dal mal di denti alla dissenteria – un’idea derivata secondo alcuni studiosi dall’uso medico della pece da parte degli antichi Greci.

Nel XVI secolo il commercio di carne umana derivata dalle mummie sbriciolate era fiorente: ci sono testimonianze dettagliate del…

Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Indovinello: con due monete totalizzo 3 € e una non è da 1 €: quali monete ho? Scopriamo insieme la risposta!

0

Il dilemma delle monete da 3 €

L’indovinello presenta due monete che, in totale, valgono 3 €, con la condizione che una di esse non può essere da €. Questa formulazione porta a pensare che entrambe le monete non possano essere da 1 €, rendendo impossibile trovare una soluzione nel sistema delle monete .

Interpretazione errata

Il fraintendimento comune sta nell’assumere che se una moneta non può essere da 1 €, allora nessuna delle due possa esserlo. In realtà, l’indovinello gioca sulla nostra del linguaggio, inducendoci a credere che l’unica opzione disponibile è quella di escludere completamente la moneta da 1 €. Seguendo questa logica, non esisterebbero due monete che sommate fanno 3 €.

La vera soluzione

La chiave per risolvere l’indovinello è riconoscere che una delle monete può effettivamente essere da 2 € e l’altra da 1 €. Pertanto, le due monete possono essere una da 2 € e una da 1 €: in questo modo, la somma risulta esatta e la condizione dell’indovinello viene soddisfatta.

Se con due monete ho 3 € ma una non è da 1 €, che monete ho? Risolviamo l’indovinello

L’indovinello delle due monete da 3 € è tanto semplice quanto insidioso:

Se ho in mano due monete che sommate fanno 3 €, ma una non può essere da 1 €, che monete ho in mano?

Su due piedi, sembra… impossibile! Non esistono monete da 1,5 €. Eppure, la soluzione c’è ed è anche estremamente semplice. La vediamo in questo articolo.

La soluzione dell’indovinello delle due monete da 3 €

Se non siete riuscite a trovare la soluzione, non preoccupatevi, siete in buona compagnia. Questo indovinello, infatti, è formulato proprio in modo da ingannare la nostra mente e far apparire la richiesta come impossibile. Questo perché quando leggiamo “[…] una non può essere da 1 € […]” siamo portati a pensare che significhi

nessuna delle monete può essere da 1 €.

Con questa interpretazione l’indovinello non ha effettivamente soluzione! Se escludiamo l’utilizzo della moneta da 1 €, non riusciamo a trovare due monete nel sistema degli Euro che, sommate, diano come risultato proprio 3€.

Ma allora quale è la soluzione? Torniamo al testo dell’indovinello, il trucco sta nel chiedersi:


Per approfondire l’argomento sulla fonte originale

Fasi Evoluzione dell’idrogeno (HER) in una reazione chimica

La reazione di evoluzione dell’idrogeno (HER) costituisce un processo elettrochimico fondamentale per la produzione sostenibile di idrogeno gassoso mediante la scissione elettrochimica dell’acqua. Con l’espansione delle energie rinnovabili, l’elettrolisi dell’acqua si configura come una strategia promettente per ottenere idrogeno, impiegabile sia motori a combustione interna sia nelle celle a combustibile (Wikipedia, Elettrolisi) .

Principi dell’Elettrolisi

Nel processo di elettrolisi, l’acqua viene ridotta al catodo per generare H₂ e ossidata all’anodo per produrre O₂. Tale procedura è intrinsecamente limitata dalla lenta cinetica sia della reazione di evoluzione dell’idrogeno sia di quella dell’ossigeno, il che rende necessaria l’impiego di attivi, stabili ed economici per migliorare l’efficienza complessiva della scissione dell’acqua (Wikipedia, Elettrolisi dell’acqua) .

Fasi della Reazione di Evoluzione dell’Idrogeno

La reazione di evoluzione dell’idrogeno è caratterizzata dal trasferimento di due elettroni e dalla formazione dei legami H–H. In ambienti acidi, il tipico può includere la fase iniziale di adsorbimento degli ioni H⁺ (fase di Volmer), seguita dalla loro combinazione mediante la reazione di Heyrovsky oppure la reazione di Tafel. Nei sistemi alcalini, la dissociazione dell’acqua rappresenta il passaggio limitante, influenzando notevolmente il percorso cinetico (Wikipedia, Reazioni Elettrochimiche) .

Catalizzatori

Il superamento delle sfide termodinamiche e cinetiche della scissione elettrolitica dell’acqua richiede l’uso di catalizzatori adeguati. Sebbene i metalli nobili come il platino e il palladio abbiano mostrato prestazioni eccezionali, il loro elevato costo ne limita l’applicazione su larga scala. La ricerca attuale si orienta verso lo sviluppo di elettrocatalizzatori privi di metalli nobili, sfruttando di metalli di transizione, carburi e fosfuri, che offrono un buon compromesso tra attività catalitica, stabilità ed economicità (Wikipedia, Catalizzatori) .

Elettroliti

La scelta dell’elettrolita gioca un ruolo determinante nell’efficienza della reazione elettrochimica. Elettroliti con diversi valori di pH e solventi – da quelli acidi (ad esempio acido solforico e cloridrico) a quelli alcalini (come idrossido di sodio e potassio) – influenzano significativamente le dinamiche della reazione. Studi recenti hanno anche preso in esame elettroliti solidi e liquidi ionici, riconosciuti per la loro elevata conduttività e altre proprietà favorevoli (Wikipedia, Elettrolita) .

Influenza del pH

Il pH dell’elettrolita incide direttamente sull’attività degli elettrocatalizzatori. In ambienti acidi, la reazione di evoluzione dell’idrogeno procede rapidamente, sebbene la velocità possa essere limitata dalla degli ioni idrogeno. In sistemi alcalini, pur presentando una cinetica più lenta, si favorisce l’impiego di catalizzatori a basso costo, poiché la ridotta attività elettrocatalitica in tali condizioni viene in parte compensata dalla maggiore disponibilità di materiali non nobili. Inoltre, a pH neutro si osserva una velocità di produzione di idrogeno relativamente elevata, sebbene ciò richieda una sovratensione maggiore per superare le barriere energetiche (Wikipedia, pH) .

Conclusioni

Il continuo sviluppo di catalizzatori e la scelta oculata degli elettroliti rappresentano aspetti critici per migliorare l’efficienza della reazione di evoluzione dell’idrogeno. L’ottimizzazione di tali parametri è essenziale per rendere l’elettrolisi dell’acqua una soluzione industrialmente sostenibile ed economicamente vantaggiosa per la produzione di idrogeno, favorendo così la transizione verso un sistema energetico più pulito e rinnovabile.

Fonte Verificata

è in caricamento